Francesco riprende il titolo di Patriarca d’Occidente

Un papa bolla e un altro sbolla: così dicevano i romani con il loro classico linguaggio papale papale, avendo una grande familiarità col Papa, loro vescovo. Effettivamente è quello è che sta avendo con Benedetto XVI e Francesco. Il primo caso fu il Traditionis Custodes, che “cassò” brutalmente il Summorum Pontificum. Il secondo caso è di questi giorni. Come risulta dall’Annuario Pontificio del 2024, Francesco ha deciso di riprendere il titolo di Patriarca d’Occidente, a cui Benedetto aveva rinunciato nel 2006. Pubblichiamo l’articolo di Nikos Tzoitis che spiega questa decisione del Papa. Al termine troverete un nostro brevissimo commento.

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Roma-Kiev-Mosca: è il fallimento dell’ecumenismo

Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. (Gv.14,27-31)

I cosiddetti “papi conciliari” hanno puntato molto sull’ecumenismo, ottenendo quali risultati? Francesco, in modo particolare, ha voluto che l’ecumenismo e il dialogo inter-religioso fossero due cardini del proprio pontificato. Apprezziamo — e lo ringraziamo — che egli si stia muovendo in prima persona per la veloce conclusione della guerra russo-ucraina, ma non possiamo neppure nascondere che questo conflitto bellico sia anche la prova provata del fallimento dell’ecumenismo politico voluto dallo “spirito” del Vaticano II, che egli ha portato ai massimi livelli. L’omelia del patriarca ortodosso di Mosca, Kirill (protagonista di uno storico incontro con Francesco nel 2016 con un bis atteso per la prossima estate), è ovviamente un endorsement all’invasione dell’Ucraina — che noi cattolici non possiamo accettare perché l’uso della forza deve essere sempre difensivo e mai violento –, ma è incontestabile quando ricorda che la guerra è permessa da Dio per castigare l’umanità per i suoi peccati. Gli interventi di papa Francesco, invece, sono stati molto politici e poco religiosi, inoltre non ha risposto — non ancora, almeno — alla supplica dei vescovi ucraini di consacrare l’Ucraina e la Russia al Cuore Immacolato di Maria. La Santa Sede si trova così in un vicolo cieco, costretta a scegliere tra il dialogo ecumenico con Kirill e la propria credibilità come autorità morale promotrice di pace.

Per questo sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori un articolo di mons. Nicola Bux che ben spiega il fallimento dell’ecumenismo politico di Francesco. Non concordiamo però con mons. Bux la dove sostiene che invece la strategia ecumenica di Giovanni Paolo II potrebbe funzionare, poiché è stata proprio — anzi, anche — questa ad aprire la strada a quella di Francesco o, se non altro, ad essere facilmente interpretato così dal pontificato attuale, il ché vuol dire che non va bene lo stesso. L’Occidente e l’Oriente cristiani torneranno all’unità solo con la conversione della Russia alla cattolicità, ossia alle questioni dottrinali e dogmatiche, come promesso a Fatima, non a forza di compromessi, di politica o di azioni umanitarie... la carità, senza la Veritas infatti, finisce per essere un inganno di Satana… poiché persiste il monito di Gesù Cristo: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.” (Gv.14,27-31)

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L’ecclesiologia politica di papa Francesco

Ormai abbiamo imparato a conoscere papa Francesco, dunque sappiamo che per conoscere veramente quale sia il suo pensiero dobbiamo leggere e rileggere attentamente le conferenze stampa durante i voli di ritorno dai suoi viaggi pastorali. Proponiamo ai nostri lettori l’analisi su quella del 6 dicembre eseguita magistralmente dal sito ufficiale del Distretto italiano della FSSPX. Noi non avremmo potuto fare di meglio.

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Reti unificate: Don A.M.Morselli spiega ché l’unica vera religione è Gesù Cristo

Continuando il filone sulla questione dei contenuti nel testo firmato da Bergoglio sulla Fratellanza universale, si veda qui: Reti unificate: dichiarazione di S.E. Mons. Athanasius SchneiderReti unificate: dichiarazione del Cardinale Müller “Ecco la vera Fede”Teologo Pontificio smentisce il Papa: “Non ho mai ricevuto il testo”Continuano preoccupazioni documento firmato dal Papa; Al testo firmato da Bergoglio risponde Pio XI: non possumus!;

sempre a “reti unificate” e questa volta con il sito “cooperatoresVeritatis“, vogliamo offrirvi una bellissima e profonda analisi di Don Alfredo Maria Morselli che gestisce anche un importante intrattenimento catechetico dalla pagina personale: Dogma.tv, a riguardo dell’infelice affermazione nel Documento citato,  di una presunta volontà divina che esistano tante religioni, tutte sullo stesso piano attraverso le quali giungerebbe la salvezza, quasi ad inficiare però l’Incarnazione Divina, come è stato dimostrato nei link sopra riportati.

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Preghiera neo chiesa Bergamo: “Dacci oggi la nostra eresia quotidiana”

Segnaliamo un drammatico articolo-denuncia del sito Cooperatores Veritatis sulla deriva sincretista della diocesi di Bergamo.


«Solo un peccato è ora gravemente punito: l’attenta osservanza delle tradizioni dei nostri Padri. Per tale ragione i buoni sono allontanati dai loro paesi e portati nel deserto» (San Basilio, Ep. 243).

Per il Vescovo di Bergamo Francesco Beschi: Gesù Cristo NON è Dio!

Non ci piace dover fare questo genere di articoli, che oltre tutto ci fanno perdere molto tempo prezioso, ma è un sofferto servizio alla Chiesa e ai Fedeli, a noi stessi, in quel puro evangelico “ama il prossimo tuo… COME AMI TE STESSO“, e questo non può che avvenire nella Verità, alla quale tutti i Battezzati sono chiamati. Del resto, se c’è chi afferma di non voler leggere i siti della “RESISTENZA CATTOLICA-DOTTRINALE” – vedi qui – per la propria salute mentale, noi affermiamo  di voler leggere queste propagande per fare santo discernimento, come ci chiede il Vangelo, e rinnegare l’eresia e l’apostasia. Chi si ama nella menzogna, spiega infatti sant’Agostino vedi qui, al prossimo non farà altro che dare menzogna e amare iniquamente, nella menzogna, dice il Santo:

Se poi tu ami l’iniquità e mandi in rovina te stesso, non è possibile che tu pretenda ti sia affidato il prossimo da amare come te stesso, perché come perderesti te stesso con il tuo modo di amarti, così faresti perdere il tuo prossimo amandolo allo stesso modo. Ti proibisco dunque di amare alcuno, perché sia tu solo a perderti. Ti pongo l’alternativa: o correggere il tuo modo di amare o astenerti da ogni rapporto con altri…”

Ringraziando la pagina di Facebook: “Amici della Tradizione Cattolica-Forlì“, andiamo ad analizzare e a condannare senza i “sé, i ma e i però…” l’opuscolo che le ACLI di Bergamo (ed è evidente che hanno ottenuto il placet della sede vescovile, visto che c’è la prefazione del vescovo Beschi) hanno improntato per le preghiere e meditazioni “Pasqua 2018”.

Di cosa si tratta? Lo potete vedere nelle immagini che vi alleghiamo al fianco e che potrete ingrandire. Si tratta di preghiere anomale attraverso le quali Gesù Cristo E’ IL GRANDE ASSENTE  e un dio generico è invocato al pari del Dio Cattolico, ed è posto sullo stesso piano dottrinale e concettuale dell’eresia e dell’apostasia ecumenista, di cui parlammo anche qui.

La gravità sta nel fatto che Gesù Cristo NON E’ CONSIDERATO QUEL DIO UNICO al quale si rivolgono le Preghiere, e che c’è dunque UN ‘ALTRO DIO – comune a tutti – al di fuori di Gesù Cristo, quando san Paolo afferma: “… uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù” (1Tim.2,5)

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Lettera aperta a P. Ranerio Cantalamessa

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri questa lettera che un nostro affezionato lettore ha indirizzato a padre Raniero Cantalamessa.

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Quando la Chiesa diventa ostaggio e schiava del mondo

Non si tratta di una semplice valutazione del caso Medjugorje o della canonizzazione del beato cardinale Alojzije Stepinac che, a seguir attentamente le parole del Segretario di Stato il cardinale Parolin, clicca qui, hanno tutta la loro ragion d’essere, quanto purtroppo nel meccanismo che si è creato e che rende palese uno stato grave in cui la Chiesa si rende così schiava ed ostaggio del parere del mondo.

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Per il cardinale Koch la “riforma” protestante fu cosa positiva

No! Eminenza, noi non siamo d’accordo, e neppure il magistero della Chiesa è d’accordo.

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Il Rinnovamento carismatico e l’ecumenismo? Non sono cattolici, lo dice papa Francesco

Secondo Francesco il movimento Rinnovamento Carismatico e l’ecumenismo in sé non sono cattolici. Sarà per questo motivo che a lui piacciono così tanto?

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