Francesco ascolta e approva. Il suo “Amen”

Non possiamo nascondere che il documentario della Disney intitolato Amen. Francisco responde ci ha scandalizzati. Ricordiamo che, comunque sia, tutte le affermazioni di un Pontefice espresse in interviste ed incontri privati, non costituiscono il “magistero della Chiesa”, per tanto non sono vincolanti per un cattolico! Tuttavia è preoccupante il quadro che ne esce…

Abbiamo assistito allo spettacolo grottesco di un Papa che, invece di confermare nella Fede Apostolica i battezzati, ha purtroppo consolidato i suoi giovani interlocutori nelle loro convinzioni erronee, se non persino nel proprio stato di peccato. Questo documentario è esempio lampante di cosa Francesco intenda per “Chiesa sinodale”. Una “Chiesa” in ascolto e in ossequio dello spirito del mondo, anziché lasciarsi guidare e illuminare dallo Spirito Santo per convertire l’umanità sollecitandola ad abbandonare il peccato come insegna la Vergine stessa a Fatima. Per questo sottoponiamo ai nostri lettori questo articolo di Luis Sergio Solimeo, della TFP americana, che analizzando il documentario della Disney, dimostra tutta la gravità e la drammaticità in cui la cattolicità cadrà se il progetto della “Chiesa sinodale” — a cui papa Francesco sta dedicando tutte le sue forze — dovesse diventare realtà. Umanamente è ormai un processo irreversibile, ma la Chiesa non è del Papa — di nessun papa –, né tanto meno dei modernisti (in particolare dei gesuiti arruppiani), ma di Nostro Signore Gesù Cristo.

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Francesco, papa riformatore… o cancellatore?

Proponiamo in una nostra traduzione l’editoriale pubblicato oggi dal giornalista Andrea Gagliarducci nel suo blog Monday Vatican. Il vaticanista denuncia il fatto che con questo pontificato abbia preso il sopravvento la cancel culture — ovvero la cancellazione della cultura tradizionale — anche nella Chiesa, nonostante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI fossero riusciti almeno a frenarla.

Francesco è un papa — aggiungiamo noi — che ha fretta di portare a compimento la rivoluzione dello “spirito del Concilio”; desidera ardentemente vedere l’inizio della “Chiesa del futuro” abbozzata durante gli anni conciliari, pur con tutte le sue contraddizioni. Per esempio, vuole che la Chiesa diventi sinodale, ma accentra a sé tutto il potere. Per raggiungere i suoi scopi non esita a “regalare” beni che non appartengono ai papi ma alla Chiesa, per esempio alcune reliquie, ma non rinuncia a niente di ciò che è suo, a cominciare dal suo vestiario. Il “cavallo di battaglia” del suo pontificato è la misericordia, ma è facile per chiunque perdere le sue simpatie ed essere spietatamente abbandonato. Potremmo andare avanti elencando altre contraddizioni di Francesco, per ora ci basti considerare, con amarezza e tristezza, che sta trattando la Chiesa come se fosse cosa sua. Una tentazione che il diavolo manda a tutti i battezzati, ma, ovviamente, quando arriva ad un papa, le conseguenze sono disastrose. La storia stessa della Chiesa lo insegna…

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Se nelle Basiliche Romane si vieta il rito antico, si ospitano falsi preti per riti protestanti…

«È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo attraverso il quale avvengono tali scandali»

Quanto segue è “cronicas” ecclesiale e non prettamente papale, un “editoriale” per quanto è accaduto il 18 aprile scorso niente meno che nella Basilica romana e pontificia che è la sede del primato petrino, san Giovanni in Laterano dove, infatti, il Papa appena eletto, “prende possesso” dell’augusta Sede con la santa Messa in presenza del Collegio apostolico.
Che cosa è accaduto?
Che un laico vestito da vescovo anglicano (e per giunta massone dichiarato neppure nascostamente – leggi qui su MIL dove abbiamo appreso la fonte) ha potuto celebrare (meglio dire scimmiottare) la falsa messa anglicana, indisturbato, con ben 50 altri laici vestiti da preti.

Ora, dire che siamo scandalizzati non solo è un diritto dato dalla ragione, ma è soprattutto un dovere perchè, chi non si scandalizza davanti a certe PROFANAZIONI e sacrilegi (perchè di questo si tratta), allora vuol dire che la ragione non esiste più e il compromesso ha preso il posto alla vera Fede.

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Cercando di capire il gesuita modernista…

Riprendiamo i nostri editoriali cercando ancora una volta di capire la mens, il pensiero, dell’uomo Jorge Mario Bergoglio, gesuita progressista, o forse sarebbe meglio dire modernista, poiché tale è rimasto diventando papa Francesco.

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TEMPO PASQUALE Victimæ Paschali laudes – le Rogazioni e fino a Pentecoste – con Dom Prosper Gueranger

Ringraziando il sito di CooperatoresVeritatis, volentieri condividiamo quanto segue volgendo a tutti Voi i nostri più fraterni Auguri per la Santa Pasqua di Risurrezione di N.S. Gesù Cristo:

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Papa Francesco inizia la Settimana Santa con una Omelia da ben meditare

Rientrato in Vaticano dopo il breve ricovero ospedaliero, il santo Padre Francesco ha aperto questa Settimana Santa assistendo alla Messa della Domenica delle Palme con questa Omelia che ci farà bene meditare…

Con queste parole che leggeremo sospendiamo le “cronache” e le “critiche” su questo pontificato per entrare, insieme a Pietro – in punta di piedi e con l’animo ben predisposto – in questi giorni Santi per riflettere sullo stato di salute della nostra Anima nei confronti di Dio, nell’essere discepoli del Cristo, militi nella santa Madre Chiesa militante… e nei confronti del nostro Prossimo. Santa Pasqua a tutti.

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13/03/2013-2023: Paghiamo per i nostri peccati!

Abbiamo voluto, di proposito, prendere fiato dalle tante “cronicas” in rete per il 10° anniversario dell’elezione di papa Francesco. Confessiamo subito che non abbiamo nulla da “festeggiare”, ma molto per cui pregare… perché, questo, è un “pontificato disastroso“, secondo il famoso memorandum del cardinale George Pell, vedi qui.

Ma abbiamo il dovere di ricordare questo anniversario per due motivi: il primo lo abbiamo scritto in sostanza nel titolo “paghiamo per i nostri peccati” – in che senso? – nel senso che se la maggior parte di noi che ci riteniamo cattolici, compreso il Clero, gli stessi Vescovi e Cardinali, avessimo messo in pratica il magistero di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI sulle questioni etiche, morali, dottrinali e disciplinari, forse oggi non ci ritroveremmo con un papa che abbiamo meritato… Secondo motivo è per noi FATIMA! Sì, Fatima è il nostro traguardo, non dobbiamo perdere la speranza, anzi dobbiamo rammentare sempre che Dio trae il bene anche da un male. Anche nel castigo, Dio ci fa del bene, perché ci chiama alla purificazione dei nostri peccati e anche di quelli altrui.

Ricordando l’episodio della “tempesta sedata” (Mt.8,23-27; Mc.4,35-41 e Lc.8,22-25) vediamo questa Barca sballottata da ogni parte ed è come se stesse per affondare, ma non affonderà è questo il bello e il vantaggio di questa “partita”: Dio sta permettendo tutto ciò e per noi è spesso una tentazione di mollare la “buona battaglia”, arrendersi oppure – Dio non voglia – alimentare odi e veleni, delegittimare i pastori e crearci noi una bella barca sulla quale pensare di poter viaggiare più sicuri… Fatima invece ci aiuta proprio in questo, ci incoraggia a rimanere su questa ed unica Barca in cui sappiamo con certezza che il Signore c’è, anche se forse sta dormendo, ma alla fine si desterà e placherà i venti contrari ma ci chiederà anche: «Perché avete paura, uomini di poca fede?»

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A reti unificate riportiamo: Se il Sinodo o sinodalità non porta la Verità tradisce la propria missione

Volentieri condividiamo le seguenti riflessioni dal sito amico “CooperatoresVeritatis“, con excursus storico, sul Sinodo e la sinodalità. Buona lettura

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Questo Gnocchi non ci piace

Premesso che quanto segue non è un attacco o un giudizio alla persona, dobbiamo considerare il fatto che, avendo il giornalista Alessandro Gnocchi resa pubblica la sua apostasia attraverso un libro che lede la verità Cattolica, a causa dei contenuti del testo, abbiamo tutto il dovere di rispondere e di comprendere la triste situazione.

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L’ultimo “J’accuse” del card. George Pell: Il sinodo sulla sinodalità è tossico


È morto il 10 gennaio il card. George Pell, arcivescovo emerito di Sydney, Australia, che fu perseguitato per la Fede dentro e fuori la Chiesa. Due giorni prima di morire consegnò al giornale inglese The Spectator un durissimo atto di accusa contro il sinodo sulla sinodalità. Lo proponiamo ai nostri lettori perché, oltre che una lucida analisi del progetto rivoluzionario che anima questo sinodo, è anche — a nostro giudizio — un sintesi magistrale della decattolizzazione della Chiesa che prese il sopravvento 60 anni or sono. Il materialismo marxista soppianta l’escatologia, lo spiritualismo gnostico prende il posto della spiritualità, l’inclusione cancella la conversione, la novità sostituisce la Verità, il mezzo diventa il fine e l’uomo si mette al posto di Dio. Insomma, il pensiero che oggi governa la Chiesa è si nella Chiesa, ma non è quello della Chiesa. E mai lo sarà.

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