Amore-omo? NO! caro Papa Francesco, Dio non lo benedice affatto!

«Sant’Agostino è un santo scomodo e non alla moda. Perchè predica l’amore eterno, in un mondo che cerca l’amore facile e veloce, e la sapienza, in un mondo assetato di prestigio, successo e carriera (..) lontano (dal Cuore di Dio a causa dei peccati) con tutte le libertà che ci permettono, ci promettono, alla fine anche noi siamo servi, schiavi del modo di fare, che le mode ci impongono, non siamo realmente liberi. E la vita, invece di essere ricca, è piena di ciò che a volte è deludente, siamo restii ad entrare. E se vediamo questo mercato di parole, questo mercato di divertimenti, di ideologie, non è vero forse che mangiamo le carrube dei porci?»
(cardinale Joseph Ratzinger – Omelia in visita a Sant’Agostino a Pavia, 14.11.2004)

Papa Francesco non ha mai fatto “mistero” delle sue aperture più inquietanti durante tutta la sua vita di sacerdote e Pastore, ma soprattutto da Pontefice!
Ha certamente sempre posto avanti il fatto che “la dottrina non si tocca“, un vero mantra fino alla presa in giro come è dimostrato dalla Fiducia supplicans: la dottrina è quella, non si tocca, ma noi inventiamo allora una benedizione per tutti a prescindere da cosa dice la dottrina! e tanto peggio per chi non si vuole adeguare a questa nuova dittatura.
Inoltre, Papa Francesco, ci ha abituati da tempo, che ciò che vuole non lo esprime come dottrina (lo ha spiegato il suo braccio destro cardinale Fernandez messo di proposito a Prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede…) ma pastoralmente attraverso le interviste, incontri informali, persino confidenziali che poi diventano una imposizione per tutta la Chiesa.
È il caso di ben due ultimi libri-interviste uscite come “regalo” di Pasqua, sorpresa nell’uovo di cioccolata… del qual contenuto ci sarebbe molto da dire e da riflettere, ma ci fermiamo qui solo a questa visione devastante, laddove il Papa afferma: il sostegno legale alle unioni civili tra persone dello stesso sesso “che sperimentano il dono dell’amore”…

E allora: è possibile che – l’amore tra persone dello stesso sesso – possa essere una benedizione divina, benedetto da Dio? Rispondiamo come “Cristo e la Chiesa insegna”, non con le nostre opinioni!

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Francesco riprende il titolo di Patriarca d’Occidente

Un papa bolla e un altro sbolla: così dicevano i romani con il loro classico linguaggio papale papale, avendo una grande familiarità col Papa, loro vescovo. Effettivamente è quello è che sta avendo con Benedetto XVI e Francesco. Il primo caso fu il Traditionis Custodes, che “cassò” brutalmente il Summorum Pontificum. Il secondo caso è di questi giorni. Come risulta dall’Annuario Pontificio del 2024, Francesco ha deciso di riprendere il titolo di Patriarca d’Occidente, a cui Benedetto aveva rinunciato nel 2006. Pubblichiamo l’articolo di Nikos Tzoitis che spiega questa decisione del Papa. Al termine troverete un nostro brevissimo commento.

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Francesco si toglie i sassolini dalle scarpe…

Giovanni XXIII, papa canonizzato da Francesco, scrisse nel suo Giornale dell’Anima di non essersi mai fermato a raccoglie i sassi che gli hanno tirato addosso. Francesco, invece, li rimanda al mittente con astio e livore. Questo è quello che purtroppo emerge dalle nuove anticipazioni del volume El sucesor, in cui il papa gesuita critica sprezzantemente, per esempio, mons. Georg Ganswein, segretario particolare di Benedetto XVI. Per approfondire suggeriamo le analisi del giornalista Nico Spuntoni con un nostro breve commento finale.

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Conclave 2005: La versione (contradditoria) di Bergoglio

In un libro-intervista, Francesco rivela dettagli del conclave del 2005: “Fui io a far eleggere Ratzinger”. Ma i nuovi ricordi contraddicono precedenti dichiarazioni. Per approfondire, pubblichiamo l’articolo del giornalista Nico Spuntoni.

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Francesco risponde su Benedetto XVI e sull’omosessualità

Riportiamo la trascrizione ufficiale e il video delle risposte che papa Francesco ha dato ai giornalisti riguardo il suo predecessore, Benedetto XVI, e sull’omosessualità, durante il volo di ritorno dal suo viaggio apostolico in Sudan. Non commentiamo, precisando solo che non possiamo giudicare le intenzioni  perciò, se papa Francesco afferma che Benedetto XVI era d’accordo con lui, è evidente che quanto dice va INTERPRETATO come insegna il magistero della Chiesa e il Catechismo .. se poi c’è qualcuno che ha barato o sta barando, risponderà a Dio…. come anche noi risponderemo a Dio se avremo ignorato questi fatti o li avremo giudicati malamente… Lasciamo a ciascuno le proprie considerazioni.

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È morto Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Il nostro ricordo

La Chiesa militante perde un Maestro, un Padre, ma non perde il suo insegnamento, la sua testimonianza, la Fede, le opere, la Dottrina…

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Papa Francesco chiede di pregare per Benedetto XVI: “È molto malato”

Al termine dell’udienza generale di oggi, mercoledì 28 dicembre 2022, papa Francesco ha chiesto di pregare per Benedetto XVI:

«Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale, per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. Ricordarlo — è molto ammalato — chiedendo al Signore che lo consoli, e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine»

Molto volentieri rispondiamo affermativamente alla richesta del papa regnante di pregare per il suo vivente predecessore e invitiamo anche i nostri lettori alla preghiera incenssante.


Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato quanto segue:

«In merito alle condizioni di salute del Papa emerito, per il quale Papa Francesco ha chiesto preghiere al termine dell’udienza generale di questa mattina, posso confermare che nelle ultime ore si è verificato un aggravamento dovuto all’avanzare dell’età. La situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici. Al termine dell’udienza generale Papa Francesco si è recato al monastero Mater Ecclesiae per visitare Benedetto XVI. Ci uniamo a lui nella preghiera per il Papa emerito».

Perché non esiste il “codice Ratzinger”

Concludiamo la nostra trattazione sulla presunta invalidà delle rinuncia al papato di Benedetto XVI sottoponendo all’attenzione dei nostri lettori un’ottima confutazione del cosiddetto “codice Ratzinger” scritta da don Silvio Barbaglia e pubblicata da Aldo Maria Valli nel suo blog.

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Perché il Papa non è Benedetto ma è Francesco

Il nostro editoriale riguardo la legittima elezione di Francesco come Romano Pontefice ha suscitato diverse reazioni. Abbiamo dunque deciso di rispondere ad alcune obiezioni pubblicando un recente articolo di Corrispondenza Romana, firmato da Emanuele Barbieri, in cui ben si spiega perché il Papa non è Benedetto ma è Francesco. Ciò non significa che vada tutto bene, anzi. Proprio perché la situazione nella Chiesa è così drammatica (anche) a causa di questo pontificato abbiamo fondato questo sito, senza mai fare sconti agli errori di Francesco, che aumentano di giorno di giorno. Abbiamo altresì ribadito più volte che questo processo di “autodemolizione” parte da lontano e adesso ci tocca un papa che ne sta raccogliendo i frutti. Per questo, al termine dell’articolo, daremo delle indicazioni per approfondire riguardo l’insegnamento della Chiesa sull’infallibilità del Papa in materia di fede e morale, divina falcoltà che Francesco non usa affatto, poiché invece abusa del primato petrino per imporre il suo progetto di Chiesa.


Ricordiamo quanto segue:
L’espressione “dolce Cristo in terra” è di Santa Caterina da Siena. L’ha usata diverse volte.
Ne citiamo due importanti.
Scrivendo a Papa Gregorio XI gli chiede di usare misericordia nei confronti di coloro che in Siena stavano fomentando discordia.
Scrive la Santa senese: “Vi domando dunque misericordia, padre, per loro. Non guardate alla stoltezza e alla superbia dei vostri figlioli, ma con l’esca dell’amore e della benignità, dando pure quella dolce punizione e benigna riproduzione che piacerà alla santità vostra, rendete la pace a noi miseri figlioli che vi abbiamo offeso.
Io vi dico, dolce Cristo in terra, da parte di Cristo in cielo, che facendo così, cioè senza briga e tempesta, essi ritorneranno a voi con dolore dell’offesa fatta e vi metteranno il capo in grembo. Allora godrete, e noi godremo con voi, perché con l’amore avrete rimessa la pecorella smarrita nell’ovile della santa Chiesa
” (Lettera 196).
In questa lettera si manifesta la preoccupazione di Santa Caterina che il Papa intervenisse in maniera non adeguata, e pertanto non indiscutibile.
In un’altra lettera scritta ad un Nunzio apostolico mette in evidenza addirittura i difetti del Papa.
Scrive: “Il dolce Cristo in terra credo che sarebbe bene che levasse due cose per le quali la Chiesa di Gesù Cristo si guasta.
L’una è la troppa tenerezza e sollecitudine per i parenti, nella quale converrebbe che egli in tutto e per tutto fosse mortificato.
L’altra cosa è la troppa dolcezza fondata in troppa misericordia. Oimé, oimé, questa è la ragione per cui i membri diventano putridi, cioè perché non vengono debitamente corretti
” (Lettera 109).
Ed infine, talvolta, Santa Caterina arriva ad ipotizzare che il Papa possa essere un demonio incarnato. Ma anche in tal caso va obbedito.
Ecco le sue parole: “O Verbo dolce, Figlio di Dio, tu hai riposto il tuo sangue nel corpo della santa Chiesa e vuoi che ci sia amministrato per le mani del tuo vicario.
Perciò è stolto colui che si allontana e agisce contro questo vicario che tiene le chiavi del sangue di Cristo crocifisso.
Anche se fosse un demonio incarnato, io non devo alzare il capo contro di lui, ma sempre umiliarmi chiedendo il sangue per misericordia: perché in altro modo non lo potete avere, né in altro modo potete partecipare il frutto del sangue. Vi prego, dunque, per l’amore di Cristo crocifisso, che non operiate mai più contro il vostro capo

(Lettera 28, a Bernabò Visconti, signore di Milano).

Più chiaro di così, non si può, questa è anche la nostra convinzione. A quanti, poi, insistono (su trame più o meno fantasiose, tecniche, cavillose, ecc..) nel dire: “ma forse non avete capito, Bergoglio non è papa, noi non lo delegittimiamo perchè non lo è mai stato”… ricordiamo che non funziona un tanto al chilo! L’elezione di un Papa, ossia la legittimazione avvenuta, non è arbitrariamente nelle mani di chi interpreta in un modo o in altro i canoni, ma sta in mano ai cardinali elettori che riconoscono valida o invalida l’elezione, punto! Così riguardo alla Rinuncia di un Papa: non sta a noi definirne la validità, ma valutarne le anomalie non per delegittimarla, ma per capire certa situazione che si è venuta a creare.

Con questo articolo auguriamo a tutti i nostri lettori e visitatori, i più fraterni Auguri di Buon Natale di Nostro Signore Gesù Cristo.


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Nuova Chiesa, nuovo papato, nuovi cattolici?

Lo “spirito del Concilio” ha creato una specie di crisi d’identità della Chiesa: non si sa più cosa sia il Cattolicesimo e come viverlo cattolicamente. Questo pontificato è l’ultimo tassello di un processo rivoluzionario che vuole distruggere la Chiesa modificandola dall’interno.

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