Non cambiare nulla per cambiare tutto?

“Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”: così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo celebre romanzo Il Gattopardo. Secondo il vaticanista Andrea Gagliarducci, nei seguenti articoli che pubblichiamo con una nostra traduzione, papa Francesco fa esattamente il contrario: non cambia nulla (dottrinalmente) per cambiare tutto (pastoralmente). Inoltre, guardando i prossimi appuntamenti di Francesco, è evidente che le sue priorità sono squisitamente politiche, secondo quella “pastorale vissuta” della teologia del popolo, per rendere irreversibili le sue riforme.

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Se nel Vangelo, la cassa, la teneva Giuda, un motivo c’ha da essere!! La Segreteria di Stato, non si crucci.

Si narra di una mamma che ebbe a che fare con un figliolo che – giunto alle scuole superiori – proprio non ne digeriva l’andamento e pensava in cuor suo che – cambiando scuola – le cose sarebbero andate meglio. La mamma, non molto convinta, decise di accordare al figliolo una opportunità e così accompagnò il giovane dal preside di un’altra scuola. Una scuola privata, di preti salesiani…

Messo al corrente di tutta la situazione, il sacerdote-preside e saggio prendendo la parola spiegò al giovane quanto segue: “e sta bene! Siamo pronti ad accoglierti nell’istituto ma prima devi fare quanto segue. Da quanto comprendo il problema è tuo, è dentro di te e perciò, se prima non rimuovi l’ostacolo che è dentro di te, a nulla gioverà che tu cambi una, dieci, venti scuole, perché essendo dentro di te questo conflitto, continuerai a portar questo problema sempre dentro di te. Prima rimuovi l’ostacolo che è dentro di te, poi se vuoi, potrai trasferirti pure qui da noi…”

Il giovane comprese! Rimase nella sua vecchia scuola e – rimuovendo quegli ostacoli interiori – superò brillantemente i vari esami, diplomandosi ed affermandosi onestamente nella vita.

Questa premessa (valida anche per ognuno di noi) è importante per comprendere IL GOVERNO di questo Pontificato; le persone con le quali papa Francesco si confida e accorda – spesso senza alcun discernimento – la sua fiducia quasi incondizionata, finendo alla fine per danneggiare l’immagine della Chiesa che rappresenta in terra… a causa dei fallimenti di certe “riforme-rivoluzionarie” fondate più su progetti ambiziosi e personali, che non ad altro. San Paolo insegnando come “tutto mi è lecito, ma non tutto giova“, si sollecita a meditare su ciò che davvero giova… e sollecita anche Pietro!

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Il rapporto vaticano su MacCarrick: Excusatio non petita, accusatio manifesta

La Sala Stampa della Santa Sede replicò alla Testimonianza di mons. Carlo Maria Viganò sullo scandalo MacCarrick affermando che nel rapporto finale non se sarebbe parlato, perché si trattava della presa di posizione di un uomo livoroso che volle vendicarsi di Papa Francesco per non avergli dato la berretta cardinalizia. Eppure nel rapporto pubblicato ieri, il Vaticano, più che attestare la colpevolezza evidente dell’ex porporato americano, si affanna a cercare di dimostrare che il comportamento di Papa Francesco fu impeccabile, addossando la colpe delle continue malefatte di MacCarrick niente mento che a mons. Viganò! Excusatio non petita, accusatio manifesta (scuse non richieste, accuse manifeste): diceva gli antichi latini. Il fatto che la Testimonianza di mons. Viganò non sia stata ignorata e che addirittura alla Santa Sede stanno cercando di far ricadere le colpe su di lui, è la prova della veridicità di tale Testimonianza. Pertanto pubblichiamo la prima replica di mons. Viganò a queste ignobili accuse, inoltre la ricostruzione e l’editoriale de La Nuova BQ, affinché ci possa rendere conto ancora di più della situazione disastrosa della Gerarchia che attualmente governa la Santa Madre Chiesa.

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Il cardinale Zen a Re e a Parolin: dove avrei sbagliato? Infatti non rispondono!

Nel 2018 uscivamo con questo editoriale sulla vicenda: Senza dubbio che sia Giovanni Paolo II quanto Benedetto XVI abbiano avviato, sollecitato e continuato iniziative atte ad aprire, alla Chiesa in Cina, ogni porta per tentare una riconciliazione, Benedetto XVI ha provato una riconciliazione riconoscendogli anche dei Vescovi illeciti, ma mai contro la dottrina cattolica, lo ripete ben cinque volte Benedetto XVI nella Lettera citata: “INCOMPATIBILE CON LA DOTTRINA CATTOLICA, mai i compromessi che riguardassero la piena autonomia episcopale della Chiesa, con tutto ciò che ne consegue.

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“Diteci voi se non c’è da piangere”…

Se tre indizi fanno una prova: “giudicate voi non secondo le apparenze, ma secondo giustizia” (Gv.7,24).

Vogliamo offrirvi a Reti unificate, l’imponente riflessione di Padre Ariel dall’Isola di Patmos, vedi qui, non per una semplice e superficiale “condivisione” ma perché la situazione è talmente grave e seria che noi stessi da tempo lo andiamo sottolineando con diversi editoriali trovando così, in queste riflessioni, quel famoso detto “mal comune mezzo gaudio”… purtroppo è necessario constatare, invece, quel più serio consiglio paolino: piangete con quelli che sono nel pianto…. (Rm.12,15), da qui prendiamo in prestito anche la frase conclusiva delle riflessioni dolorose di Padre Ariel, quale titolo.

Colui che mente a se stesso e dà ascolto alla propria menzogna arriva al punto di non saper distinguere la verità né dentro se stesso, né intorno a sé e, quindi, perde il rispetto per se stesso e per gli altri.” (Fedor M. Dostoevskij)

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La Chiesa di Gesù Cristo non è la chiesa del “io penso che…”

Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.” (Mt 6, 2)

Riepilogando per un momento gli ultimi eventi “ecclesiali”, vedi qui, diventa fondamentale capire bene certi errori su “La Chiesa” che lo stesso Ratzinger, in qualità di Prefetto per la CdF e poi come Pontefice, Benedetto XVI, aveva ben individuato, denunciato e di per sé anche condannati – si legga quianche qui – ed anche qui….

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Arriva il nuovo sacerdote della “new-chiesa”

Effettivamente ci stavamo chiedendo di certo “silenzio” di papa Francesco. Se ci avete fatto caso è da qualche mese che Bergoglio sembra essersi trincerato dietro un silenzioso “adagio”, tanto per dare una idea, occupandosi esclusivamente delle Udienze del mercoledì, degli Angelus e delle Omelie pubbliche le quali, comunque sia al di la se possano piacere o meno, restano ancorate ad una accettabile comprensione catechetica. Ma sembra oramai chiara la tattica e il metodo attraverso il quale Francesco si muove: non proclami, dottrine, Motu propri, ma la diffusione di una RIVOLUZIONE interna alla chiesa che si vuole a tutti i costi cambiare.

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Parolin e la chiesa sociale di papa Francesco

“Appare sempre più evidente lo scollamento di questo Pontificato con quelli precedenti, appare sempre più evidente che ciò che si vuole ribadire NON è la Dottrina sociale della Chiesa, ma ‘la chiesa sociale di papa Francesco’ con tutto il suo stile e con tutta l’imposizione al suo specifico magistero SOCIALE senza dottrina.”

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Quando la Chiesa diventa ostaggio e schiava del mondo

Non si tratta di una semplice valutazione del caso Medjugorje o della canonizzazione del beato cardinale Alojzije Stepinac che, a seguir attentamente le parole del Segretario di Stato il cardinale Parolin, clicca qui, hanno tutta la loro ragion d’essere, quanto purtroppo nel meccanismo che si è creato e che rende palese uno stato grave in cui la Chiesa si rende così schiava ed ostaggio del parere del mondo.

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Un Papa violento?

Il disprezzo che papa Francesco dimostra verso la legge si estende dal diritto internazionale al diritto civile italiano.

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