Caro “Pietro”: “senza offendere l’Apostolo, non tacerò la parola del Signore.” (sant’Agostino)

A quanto sta accadendo con le “nuove” traduzioni e dunque con il “nuovo” Messale (che nuovo non è, ma è solo un aggiornamento linguistico per mettere l’inclusione, e poi chissene frega se l’escluso è proprio Dio in Cristo Gesù), vogliamo rispondere con una meditazione tratta da un celebre Discorso di sant’Agostino che troverete qui integralmente, anche per le recenti novità del “Pietro regnante”… quali il dio di Abu-Dhabi o la Pachamama… o l’Amoris Laetitia, o la Fratelli tutti… o altra diavoleria… per confermare che noi non cambieremo il Pater Noster, non adoreremo il dio di Abu-Dhabi, non adoreremo la Madre Terra con la sua Pachamama, non abbracceremo “un Vangelo diverso” da quello che ci è stato annunciato (cfr.Gal.1,1-10)

E non accusateci di antipapismo, o scismi vari privando voi stessi della ragione, perché noi siamo papisti ma non bergogliosi… e come insegnava il grande sant’Ambrogio, grazie al quale resisteremo in questa Chiesa unica e Santa, ma con un Pastore anomalo:

dite al Papa che noi la testa non l’abbiamo solo per portarci il cappello…!

Buon Tempo di Avvento a tutti.

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Zuppi sarà pure un pastore mite, ma gli zupponi teologici che cucina sono davvero indigesti, anche alla Beata Emmerich

Il cardinale Zuppi ha rilasciato una intervista (oramai sembra la moda del momento mentre, certo silenzio male non farebbe) alla quale non risponderemo noi, ma lasceremo rispondere al Padre Domenicano Giovanni Cavalcoli giacchè, avendo notato anche noi certi strafalcioni nelle risposte dell’alto prelato, è bene che sia stato un teologo, molto conosciuto, a dare le giuste risposte…

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Ma la CEI capisce quello che dice, oppure è incapace d’intendere e di volere?

La CEI fa gli auguri all’induismo, nulla di male, diciamolo subito!! Il problema non è l’invio di un biglietto di Auguri, ma è il contenuto a diventare ridicolo – per non dire di peggio – quando a scriverlo deve essere per forza una Segreteria che non conosce affatto le “altre religioni”, finendo per attribuirgli una sorta di credo cattolicizzato…. e poichè quel “cattolicizzare ciò che non è cattolico” è un pallino almeno centenario del gesuitismo modernista, non è che lo fanno di proposito per far cambiare al proprio gregge la mentalità cattolica?

A pensare male si fa peccato… ma qualche volta ci si azzecca!!

Non sappiamo quali induisti alla matriciana frequentano questi della CEI, ma l’ignoranza è enorme… Per l’induismo (vero) non esiste una dottrina nella quale ci sarebbe una luce ad infrangere le tenebre, ossia non è quella LUCE Divina portata dall’unico VERO DIO… e per l’induismo, per tutte queste CULTURE orientali, dopo la morte non c’è la vita eterna dell’individuo e non c’è la risurrezione della carne, ma il Karma….

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Aumenta la violenza contro i Cristiani: ma quale è la vera colpa?

Le immagini che ci provengono dal Cile sono devastanti, feriscono al cuore del Cattolicesimo cileno e sudamericano (e nostro)…. non si hanno parole per esprimere sdegno e paura, ma sembrano non esserci più neppure parole sagge e convincenti da parte dei Pastori. La NuovaBussolaQuotidiana ha riportato una intervista fatta a Mons. Celestino Aós Braco, Arcivescovo della città più colpita al momento, Santiago del Cile. Pur comprendendo la gravità della situazione e di come le interviste non esauriscono mai la fame e la sete di notizie, riteniamo che l’Arcivescovo – con le sue risposte che sono le sue idee e la sua posizione – rischi di chiudersi negli ennesimi SENSI DI COLPA che, seppur veri a causa di certi peccati commessi dai fedeli e dal clero, scartano i veri sensi di colpa che tutti dovremo affrontare: quelli dell’aver abbandonato Dio, di cui l’alto prelato però, non parla… Insomma, sembra che la colpa di quanto sta accadendo debba rinchiudersi quasi esclusivamente su una certa tipologia di peccato, finendo per giustificare una certa violenza che viene scongiurata con il solito pacifismo e perbenismo…. oppure da risolversi con un becero sincretismo.

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La gravissima accusa di mons. Viganò: La Gerarchia ha detronizzato Cristo Re

Durante il meeting annuale dei membri di LifeSiteNews, avvenuto il 6 agosto, mons. Carlo Maria Viganò vi ha preso parte telefonicamente, meditando sull’importanza della regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo e del diabolico piano per distruggerla fuori e dentro la Chiesa. Abbiamo tradotto per voi l’intera meditazione.

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Il “dio” di Luigino in Avvenire è bestemmia, ma i Vescovi tacciono: per ignoranza o per altro?

“Che cosa si popone Luigino? Come mai è ospitato da un Quotidiano cattolico non avendo nulla di cattolico ed anzi dando contro il cristianesimo e sconfinando nelle bestemmie? E l’Avvenire che cosa si attende dagli articoli di Luigino? Vuol preparare i motivi ideologici per chiudere i battenti o per rovinare la Chiesa dall’interno, quella che San Paolo VI chiamava l’«autodemolizione della Chiesa»?” (Padre G. Cavalcoli OP)

Vi lasciamo riflettere su questa analisi drammatica ma interessante, del domenicano Padre Giovanni Cavalcoli. E’ vero che non siamo molto d’accordo su tutto ciò che ha detto anche in passato, specialmente sulla questione papale odierna, con il reverendo Padre e teologo, ma è certo che quando si esprime in  materia di sua competenza e lo fa con modo imparziale, allora c’è ancora qualcosa da imparare e da condividere.

In definitiva assistiamo ad un ribaltamento teologico e della vera Fede, che stiamo denunciando da anni attraverso i nostri editoriali, proprio sulla questione che “siamo noi ad arricchire DIO; la Bibbia non è un libro su Dio ma per l’uomo” ed altre amenità simili, siamo noi alla fine della fiera a crearci un dio a nostra immagine…. Solo che, mentre noi denunciamo il fatto quale gravità inaudita che porta all’eresia ed alla apostasia, il giornale Avvenire CI CREDE DAVVERO…. e questo è imperdonabile se non per mezzo di una abiura…

Da anni ci chiediamo che fine hanno fatto i Vescovi che dovrebbero essere i garanti della sana Dottrina…. e ci chiediamo se questa assenza non dipenda dalla loro ignoranza in materia o se – Dio non voglia – per rimarcare il detto che chi tace acconsente?

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Benedetto XVI lascia il Vaticano… e allora?

La cronaca di questa settimana – incisa non casualmente all’interno delle due Solennità dei Sacratissimi Cuori di Gesù e Maria – ci porta a riflettere su questa “imprevista” uscita di Papa Benedetto XVI da Roma, dal Vaticano, per recarsi in Baviera ad assistere – forse – all’agonia del fratello mons. Georg gravemente malato (per il quale urge ora tutta la nostra preghiera e il nostro affetto) e di tre anni più grande di Benedetto. Gossip vari, illazioni, profetismo si sono scatenati sulla rete… a chi dare ascolto?

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Una Monaca scrive a mons. Viganò: “ora è il tempo della battaglia”… il Vescovo risponde..

Cari Amici, ricordando le problematiche legate ai duri attacchi subiti dagli Ordini Ordini monacali – e non solo dall’esterno contro di essi, ma anche dall’interno contro se stessi – basta leggere i nostri passati editoriali:

La ricerca del Volto di Dio o la “gesuitizzazione bosiana” della Chiesa?
La “claustrale-fobia” di Papa Francesco
Monasteri di apertura? “Claustrale-fobia” contagiosa?

condividiamo ora alcune perplessità che una Monaca di Clausura, consigliata dal suo padre spirituale, ha riferito a mons. Carlo Maria Viganò e che naturalmente condividiamo…

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“Laudato sì”.. non “mi Signore” ma… Madre Terra…

“Si costituì allora un esercito di popolo, i “cristeros”, i quali combattevano al grido di “Viva Cristo Re! Viva la Vergine di Guadalupe! Viva il Messico!”. Con le stesse parole sulle labbra versavano il loro sangue…”

C’era una volta… il panteismo spinozano… ma non vogliamo farla difficile o prenderla alla lontana, ci basterebbe studiare il gesuita Teilhard de Chardin per comprendere l’evoluzione di questo new-panteismo fatto giungere, appunto, ad una forma nuova di cristianesimo con il suo “Cristo cosmico“… oppure giungere – o ripartire – dall’allegra brigata gesuitica modernista con i “perfezionisti” del nuovo umanesimo di Karl Rahner  e il suo “cristianesimo anonimo” e Pedro Arrupe, il promotore della Teologia del pueblo

Girandola come volete questo è il panteismo – antico o moderno – una concezione secondo la quale Dio non è “persona” ma è in ogni cosa e in ogni luogo, così come ogni cosa è “dio”… Ciò che accomuna tutte le varie forme di panteismo, sviluppatesi nel tempo e nella storia, è un rigetto, un rifiuto a non ripresentare Dio, ma renderlo presente rivolgendosi a lui direttamente attraverso una “presenza” materializzata in una delle sue creazioni. Cosa vuol dire ciò? Vuol dire semplicemente ed esplicitamente che ci si deve rivolgere a Dio mediante la CREAZIONE che è opera sua, “immagine sua”, piuttosto che rivolgersi alle “immagini” che ci facciamo noi di Dio… In definitiva ci si rivolge alle rocce, al mare, alla foresta, ai fiori, agli alberi, persino guardando l’alba o un tramonto, quale “dio personificato” AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELL’UOMO e in ciò in cui lui crede, praticando di fatto il culto della natura, una sorta di idolatria senza la fabbricazione di idoli…

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Card. Sarah: la Chiesa deve cambiare. Deve smettere di avere paura di scioccare.

Traduzione libera (dal sito Il Pensiero Cattolico) della meditazione rilasciata da SER Cardinal Sarah per Le Figarò, dal titolo Robert Sarah: «L’épidémie du Covid-19 ramène l’Église à sa responsabilité première: la foi»

Troppo spesso la Chiesa ha voluto dimostrare che era “di questo mondo” dedicandosi alle cause consensuali piuttosto che all’apostolato, deplora il cardinale guineano *.

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