Quando la Chiesa diventa ostaggio e schiava del mondo

Non si tratta di una semplice valutazione del caso Medjugorje o della canonizzazione del beato cardinale Alojzije Stepinac che, a seguir attentamente le parole del Segretario di Stato il cardinale Parolin, clicca qui, hanno tutta la loro ragion d’essere, quanto purtroppo nel meccanismo che si è creato e che rende palese uno stato grave in cui la Chiesa si rende così schiava ed ostaggio del parere del mondo.

Le due situazioni riportate, come tante altre vedi il caso dello stesso Venerabile Pontefice Pio XII, sono certamente complesse e ci guardiamo bene dall’anticipare un qualche giudizio – positivo o negativo qual fosse – che spetta soltanto alla nostra santa Chiesa, tuttavia è palese che laddove noi laici, tutti i Fedeli chierici compresi, dobbiamo attendere che la Chiesa esprima il suo giudizio finale, è altrettanto palese che le parole di Parolin aprono uno scenario inquietante.

Questo scenario inquietante è racchiuso in questa espressione del Segretario di Stato:

«La canonizzazione del beato Alojzije Stepinac è una questione interna della Chiesa cattolica e ci sembra importante sottolinearlo…. il desiderio del Santo Padre tuttavia è che questa questione non crei tensioni tra i due popoli, ma che aiuti nel cammino comune. Credo che il lavoro della Commissione sia stato utile e che questo processo abbia aiutato il dialogo e la comprensione comune. Le ferite che lasciano i fatti storici non possono essere superate dall’oggi al domani. È importante tenere ferma la direzione verso cui andare e lavorare per la comunione e la pace. Il dialogo interreligioso ed ecumenico è strumento fondamentale per raggiungere quest’obiettivo».

Inquietante perché non si era mai vista una Chiesa soggetta a porre – in nome del dialogo – una castrazione alle beatificazioni o canonizzazioni! O meglio, il primo a fare le spese di questa “paura del mondo” e del suo parere, o per mantenere la pace con tutti, è stato appunto il grande Pontefice Pio XII… perciò potremo anche dire che quanto sta avvenendo per il beato Stepinac non è nulla di nuovo, se non altro il coraggio di Giovanni Paolo II gli fece almeno superare il primo diritto, quel diritto di riconoscerne le virtù eroiche e dichiararlo beato!

Per carità, sappiamo bene che ai veri Santi in Cielo tutto questo affannarsi non serve a nulla, però è chiaro che a farne le spese è l’immagine stessa della Chiesa la quale, creata ed istituita LIBERA dal Cristo, si trova oggi più incatenata che mai e non certo in nome di Dio o della verità, ma piuttosto in nome dell’ecumania, in nome del dialogo ad ogni costo e a farne le spese sono e saranno sempre più i veri Santi. Perché, diciamolo francamente, il vero Santo è una persona scomoda nel mondo!

Praga, chiesa di San Nicola

Oggi invece si cerca il santo “di tutti” che unisca (??), il santo ecumenico, il santo del dialogo, come se tutti i Santi del passato mancassero di questi carismi, se non altro di quelli autentici e non piuttosto di carismi terreni, falsificati, atti a sacrificare quel “NON PIACERE AGLI UOMINI, AL MONDO” (Gal.1,10).

Pensiamo per un momento ad un novello Paolo di Tarso, qui nel mondo, in attesa di giudizio da parte della Chiesa di oggi…. un uomo che ha detto: «Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo...» potrebbe mai essere beatificato, oggi? Ce lo immaginiamo un futuro beato a dover dire semmai: «Se cercassi ancora di piacere a Dio, non sarei servo degli uomini….», perché delle due l’una, si servono gli uomini – e si diventa santi – solo in base a quanto si è amato Dio piacendo di fare LA SUA VOLONTA’ nell’aiutare gli uomini, e non la volontà degli uomini.

San Paolo è proprio il prototipo, il modello se vogliamo, di quella massima espressione di libertà insita nella Chiesa. E’ questa libertà a renderlo l’oratore che conosciamo, il pastore d’anime, il predicatore più grande della nostra storia e così altrettanto liberamente martire. E’ Paolo stesso a battersi per questa LIBERTA’ vera, a battersi affinché le novelle comunità agiscano – in Cristo – senza privarsi del gusto di questa autentica libertà. Libertà da chi e da che cosa poi? E’ questo che va spiegato bene e Paolo lo fa in ogni sua Lettera.

Quel “piacere a Dio piuttosto che agli uomini” lo ritroviamo nella storia di san Giovanni Battista, ricordate? Anch’egli, oggi, probabilmente sarebbe stato messo in lista d’attesa perché invece di farsi gli affari suoi e lasciare che l’imperatore commettesse liberamente adulterio, o vivesse nella più ostinata e sfrenata concupiscenza, egli intervenne ammonendolo con toni che oggi, in questa chiesa, risuonerebbero quasi come DIABOLICI, rigoristi, da ottusi, da “bianco o nero”, anti-ecumenici pagando ovviamente con la propria vita quella fedeltà alla volontà di Dio. Oggi questa chiesa arriverebbe persino a dire che il Battista se l’è cercata! e che il povero imperatore fu quasi soffocato dal persistente rigorismo di questo “pazzo”, e che la povera Salomè fu solo vittima di un esaltato “cattolico conservatore”, rigorista…

Pensiamo anche a Santo Stefano (Atti 6 e 7), potremo chiederci: “ma chi glielo ha fatto fare a farsi lapidare?”. Egli fu chiamato al principio per occuparsi “solo” delle questioni amministrative della comunità e di pensare alle mense dei poveri, ma poi si diede anche ALLA PREDICAZIONE…. e sì, perché fino a quando Stefano si occupava di quelle mansioni, andò tutto bene e probabilmente il suo nome sarebbe stato uno fra i tanti, ma noi lo conosciamo per un altro motivo, il suo martirio a causa di fatti ben descritti. Egli aveva OSATO, badate bene, di andare a predicare fra gli Ebrei della Diaspora, la conversione a Cristo Gesù! Se oggi un novello Stefano andasse fra gli Ebrei a predicare la conversione a Cristo, come lo giudicherebbe questa chiesa mondana? E’ stato lapidato? ben gli sta, se l’è proprio cercata!

E così Stepinac come Pio XII, hanno avuto “il torto” di trovarsi impigliati nei giochi della politica come se, ai tempi degli Apostoli non fu proprio certa politica a portarli al martirio…. e non risulta che gli Apostoli o i primi martiri si preoccupassero dell’ecumenismo, o di come avrebbero reagito “le altre religioni”…. perché la santa Chiesa di “ieri” non si preoccupava di come il mondo l’avrebbe giudicata, questo fa la differenza e fa la libertà, quella libertà che la chiesa di oggi sembra proprio aver perso, o peggio, sembra quasi si sia arresa al giudizio del mondo, accondiscendendo alla volontà degli uomini piuttosto che alla volontà di Dio e, il primo a dover sparire dagli altari dovrebbe essere proprio sant’Ignazio di Loyola che, per predicare la verità non solo fondò la Compagnia ma…. non scese mai a patti né a compromessi con gli eretici.

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