Francesco e Eugenio Scalfari, quando un papa gesuita e un “pontefice” ateo s’incontrano…

Appena ci è giunta la notizia della morte di Eugenio Scalfari, abbiamo sperato — e pregato — che, prima di chiudere definitivamente gli occhi, non abbia seguito la raccomandazione dell’amico papa Francesco di non convertirsi e che abbia chiesto perdono a Dio dei suoi peccati.

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Bergoglio-Scalfari. Ci risiamo.

Papa Francesco ed Eugenio Scalfari. Ovvero la “Chiesa conciliare” che incontra il mondo moderno, come vuole la Gaudium et spes.

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Bergoglio rigetta “un Dio” che punisce

Papa Francesco all’inferno ci crede, il problema è “come” e in quale senso!

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Odifreddi viene licenziato. Sono davvero fake news?

La situazione, già degenerata da tempo, vede oggi cadere una testa illustre, quella dell’ateo Piergiorgio Odifreddi che viene licenziato da la “Repubblica.it“, il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, per aver osato esprimere un parere chiaro e preoccupante a riguardo di ciò che vengono considerate le “fake news” dello stesso Scalfari nel riportare colloqui privati con papa Francesco, e riportando presunti “virgolettati” mai verificati. Noi ne abbiamo parlato qui. E consigliamo anche quest’altro editoriale del 16 gennaio 2016: Scalfari festeggia i 40 anni di “Repubblica”. E Francesco lo manda all’inferno

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Addio Chiesa magisteriale, avanza la neochiesa ideologica

“Serviamoci dunque anche degli eretici, non per condividerne gli errori, ma per essere più vigili e scaltri nel difendere la dottrina cattolica contro le loro insidie, anche se non siamo capaci di ricondurli alla salvezza.” (Sant’Agostino)

Nel novembre scorso altri avevano trattato un argomento spinoso, vedi qui: Riforme controriforme e rivoluzioni: cosa sta accadendo dentro la Chiesa oggi? Ebbene, oggi Stefano Fontana, da La Nuova Bussola Quotidiana, rilancia questa “sfida” rimarcando i medesimi problemi, analizzandoli ed approfondendoli maggiormente, vedi qui: Addio insegnamento, il magistero ora pone dubbi…

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Preghiamo per Bergoglio: alla smentita non ci crediamo

“… sono solo due le risposte possibili: o Scalfari è un finissimo teologo gesuita modernista, figlio spirituale dei gesuiti eretici Telihard de Chardin, Karl Rahner e il domenicano Schillebeeckx…. che di colpo vuole rompere una “cara amicizia” inventandosi l’intervista, oppure è proprio Bergoglio a rispondere e Scalfari ha riportato il vero.”

Cari Amici, le pressioni ricevute, affinché si possa aiutare a comprendere quanto è accaduto oggi, sono state notevoli ed una delle 14 opere di Misericordia è proprio quella di aiutare i dubbiosi. Presi alla sprovvista, stamani, dai fatti che rimbalzavano sulla rete e, noi qui, impegnati anche per alternarci con gli impegni sacri, abbiamo cercato di dare subito la notizia che sembrava essere la più ovvia e la più doverosa: la smentita da parte della Santa Sede, vedere qui.

Tuttavia, fin da subito, il Comunicato non ci è apparso molto limpido. Abbiamo chiesto all’amico Atanasio di aiutarci ad esprimere al meglio il quadro della situazione e lui gentilmente ci è venuto incontro. Intanto, sarà un caso, ma nella Basilica di san Pietro, oggi, cadevano dei calcinacci, vedi qui. 


Riportando in parte la riflessione che ho fatto qui nei commenti: fermiamoci un momento a ragionare, raccogliendo anche i vari interventi che sono stati fatti, molto interessanti.

Eugenio Scalfari non è sprovveduto, è molto professionale, nella sua fede atea ed agnostica ed è affezionato sinceramente a Bergoglio, i due si piacciono, parlano spesso tra loro anche al telefono, per Scalfari le porte del residence-casa-santa-Marta sono aperte ogni qual volta volesse andare a trovare il suo amico pontefice.

Ora uno dovrebbe domandarsi: che ragioni avrebbe, Scalfari, di rompere all’improvviso una amicizia così consolidata, pubblicando una intervista inventata? Questa è la prima seria domanda.

La seconda domanda è questa: placato lo scoop e placati gli animi con il calmante del “comunicato ufficiale”, la gente si è resa conto del contenuto delle risposte attribuite a Bergoglio, oppure si è solo fermata alla negazione dell’inferno?

Perchè il punto gravissimo è questo: tutte le risposte attribuite a Bergoglio sono di matrice panteista, che ha per autore, gesuita eretico, il panteista Teilhard de Chardin. Si legga l’energia creatrice di Dio attraverso la quale Egli crea e dunque non è Dio a creare direttamente, ma indirettamente attraverso una energia creata da Lui. Con questa energia Dio modificherebbe il mondo e l’universo di volta in volta, a seconda dei tempi.

Secondo Teilhard, Cristo diviene l’energia dello stesso cosmo. … L’Incarnazione determina una sorta di “Cristificazione” del cosmo. Fino al 2012 questi “studi” sono sempre stati ritenuti, dallo stesso Ratzinger (ma non dimentichiamo che la dottrina di de Chardin fu bocciata da Giovanni XXIII), “pericolosi e ambigui”, un conto infatti è parlare del Cristo Gesù che governa il cosmo, egli è Re dell’Universo (generato e non creato, come diciamo nel Credo) e con la Sua Incarnazione, morte e risurrezione ha ricreato ciò che con il Peccato Originale era stato devastato e corrotto; altra cosa è parlare di un Cristo che diviene “energia” del cosmo, entrando in tutto e in tutti (panteismo) arrivando a mettere in discussione la stessa formulazione del Credo sull’identità del Cristo. Scusate ma qui è spiegato in forma elementare e breve.

Nel 2015 le tesi dell’eretico gesuita panteista Teilhard de Chardin vengono sdoganate da Avvenire, con un articolo che se da una parte ne promuove il pensiero, dall’altro afferma che non è affatto agevole cogliere l’intero pensiero teilhardiano. Alla luce di ciò non possiamo non domandarci com’è possibile che le parole attribuite a Bergoglio da Scalfari possano essere inventate? Forse si comprende ora perché nel novembre scorso fu data una strana notizia: Bergoglio vuole riabilitare de Chardin, si veda qui. Come si vede bene, i pezzi del puzzle, cominciano a combaciare. L’intervista di Scalfari non è un falso! E non si tratta di una “bergoglionata” ma di vere affermazioni eretiche.

L’altra questione con la negazione dell’inferno, la cui teoria dell’annientamento dei dannati, viene dagli alti due eretici il gesuita Karl Rahner e il domenicano Schillebeeckx….

Ora sono solo due le risposte possibili: o Scalfari è un finissimo teologo gesuita modernista, figlio spirituale dei gesuitieretici Telihard de Chardin, Karl Rahner e il domenicano Schillebeeckx…. che di colpo vuole rompere una “cara amicizia” inventandosi l’intervista, oppure è proprio Bergoglio a rispondere e Scalfari ha riportato il vero.

Perchè fare una smentita? Ritengo per due ragioni: la prima potrebbe essere stata organizzata da entrambi per allontanare l’attenzione dal caso Viganò; la seconda per una più semplice ragione, meno cavillosa di quanto possa sembrare, il senso di protagonismo di cui è affetto Bergoglio che, caduto in basso con il caso Viganò a causa della risposta di Benedetto XVI, che non alludeva affatto ad una promozione teologica, vuole da una parte uscire allo scoperto, e lo fa in modo mediatico perché, dottrinalmente parlando non è sciocco, non potrebbe mai affermare una cosa del genere senza cadere nell’eresia conclamata e formale.

E’ assai probabile, come sembra abbiano informato alcuni giornalisti d’oltre oceano, che sia stato il cardinale Parolin ad insistere per avere dal Papa l’autorizzazione ad una veloce smentita, anche a causa dello tsunami di proteste e di telefonate da tutto il mondo, dopo la prima lettura dell’intervista. Ma basta leggere il “comunicato” per capire la fretta con cui è stato scritto.

Infatti: prima si afferma  ” senza però rilasciargli alcuna intervista...”, per poi contraddirsi affermando che quanto riferito dall’autore nell’articolo “non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa..“. Siamo al solito giochetto, l’intervista c’è stata, ma ciò che è stato riportato non è quanto affermato da Bergoglio. Ma che interesse avrebbe, l’amicone del papa, a fargli uno sgarbo così grave?

Una cosa è certa: il fatto sembra, piuttosto, tutto ben organizzato, non è stato un caso e Scalfari non smentirà nulla, non accuserà Bergoglio, non lo smentirà e non lo affermerà. L’urto mediatico c’è stato, il Giovedì Santo, giorno in cui, come è stato fatto notare, un Altro, il vero Protagonista della storia del mondo e dell’Universo, e non certo una “energia”, avrebbe dovuto essere al Centro di tutto, ma ancora una volta viene messo da parte dallo stesso Bergoglio, questa volta aiutato da Scalfari.

Buona Pasqua (ma prima viene la passione e la morte), da Atanasio


 AGGIORNAMENTO:
di Don Alfredo Maria Morselli.

Preghiamo… affinché il Papa…

Un manifestino “pirata” a Roma invita a pregare affinché papa Francesco…

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I dubia di Padre Cavalcoli a Scalfari e al Papa

Cari Amici lettori, chi vive nella Chiesa e cerca di mettere in pratica gli insegnamenti, sa che nonostante i momenti di serio contrasto tra fratelli e sorelle, alla fine in molte cose ci si intende molto più di quanto non si possa pensare.

E’ il caso dell’ultimo articolo del teologo domenicano Padre Giovanni Cavalcoli a riguardo della situazione Scalfari nei suoi rapporti con il santo Padre Francesco e ciò che poi scrive sul suo giornale a riguardo degli incontri privati. Quanto emerge dalle riflessioni di Padre Cavalcoli sono considerazioni molto forti, con tutta una serie di domande, molto sofferte, che condividiamo.

Ci piace questo reale e doveroso modo usato dal Padre Cavalcoli che ci richiama, giustamente, a quell’amare il “Vicario di Cristo in terra”, senza per questo dover rinunciare a farci delle domande serie. Spesse volte abbiamo specificato che pur riconoscendo una forte dose di provocazione nei nostri editoriali, questo non inficia il nostro affetto filiale verso il Papa. Forse risultiamo essere poco rispettosi, per chi legge soggettivamente, del resto siamo laici e non religiosi-consacrati, ma oggettivamente pensando, parlando e scrivendo, ciò che ci spinge è l’affetto filiale e non certo una dichiarazione di guerra.

Cerchiamo di evitare ogni genere di tifoseria ed ogni nomignolo tanto in voga in campo ecclesiale, ci riteniamo piuttosto, come disse ed auspicò Benedetto XV citando il Simbolo di S. Athanasio: “Vogliamo pure che i nostri si guardino da quegli appellativi, di cui si è cominciato a fare uso recentemente per distinguere cattolici da cattolici; e procurino di evitarli non solo come «profane novità di parole», che non corrispondono né alla verità, né alla giustizia, ma anche perché ne nascono fra i cattolici grave agitazione e grande confusione. Il cattolicesimo, in ciò che gli è essenziale, non può ammettere né il più né il meno: «Questa è la fede cattolica; chi non la crede fedelmente e fermamente non potrà essere salvo»; o si professa intero, o non si professa assolutamente. Non vi è dunque necessità di aggiungere epiteti alla professione del cattolicesimo; a ciascuno basti dire così: «Cristiano è il mio nome, e cattolico il mio cognome»; soltanto, si studi di essere veramente tale, quale si denomina” (Ad Beatissimi Apostolorum, 1° novembre 1914)

Con queste parole vi lasciamo ora alla lettura dell’articolo presentato, ringraziando Padre Giovanni Cavalcoli O.P. per le molte riflessioni che ci lascia.


Quel canuto pagliaccio di Eugenio Scalfari continua ad offendere il Sommo Pontefice, mentre la Santa Sede continua a tacere, anziché smentire.

Giovanni Cavalcoli, O.P.

È nostro sacro dovere difendere il Successore di Pietro, al quale è richiesto di essere maestro di sapienza e di prudenza. Noi possiamo anche smascherare i giochi di Scalfari, ma non possiamo omettere di prendere atto che il Santo Padre si manifesta a volte imprudente. Se non ammettessimo questo, un esercito di fedeli smarriti, feriti e addolorati, ci porrebbe questo quesito al quale non sarebbe facile rispondere: ammesso che Scalfari affermi e scriva scempiaggini attribuite al Santo Padre, chi è che lo riceve e che ci parla, se non il Santo Padre stesso? E dopo che Scalfari ha fatto certe sparate, come mai, i competenti organi informativi della Santa Sede, non lo smentiscono? E rispondere a un simile quesito, non è purtroppo facile.

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Dal vangelo secondo Scalfari, “ispirato” da Francesco (di mestiere papa)

I grandi difensori di Papa Francesco continuano a sostenere che certe “confidenze” private all’amico Scalfari, non sono magistero ufficiale del Papa e, di conseguenza, non ci riguarda. Tuttavia, queste confidenze, vengono poi rese pubbliche dal sito ufficiale de L’Osservatore Romano che, non per nulla, si chiama la “voce del Papa”, e qui vengono pubblicati i Documenti ufficiali del ministero petrino. Quindi non è giustificato il dire che ciò che il Papa dice – in confidenza – all’amico Scalfari o ad altri, non ci riguarda, dal momento che queste confidenze sono di dominio pubblico.

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Dal papa buono al buonista. Francesco compie 80 anni

Concerto questa sera in Vaticano per il Santo Padre. La sua immagine progressista può nuocere alla Chiesa cattolica.

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