Non s’illuda, caro card. Zen: è proprio questa la strategia di papa Bergoglio

Impressioni sbagliate, caro cardinale Zen: è tutto studiato a tavolino, i cattolici cinesi sono stati lasciati al loro destino…

Ci riferiamo alla drammatica intervista rilasciata dal cardinale Joseph Zen Ze-kiun, arcivescovo emerito di Hong Kong e voce controcorrente della Chiesa cinese, a La Nuova Bussola Quotidiana, clicca qui. L’anziano porporato alla fine dice:

“Io sono anziano e ho già viaggiato di recente anche a Roma e per il mondo, solo che l’età e qualche acciacco mi consigliavano di essere più prudente. Solo che qualcuno, piangendo, mi pregava di consegnare delle lettere al Papa. Ora, io non ero neanche sicuro che gli arrivassero le mie! Allora ho pensato di partecipare all’udienza generale del mercoledì e di consegnargli una lettera di persona. Il Santo Padre è stato così buono da chiamarmi per avere poi una conversazione con lui. Da tutto questo ho avuto l’impressione che il Santo Padre non sia favorevole a questa resa completa, a questi compromessi senza fondamento. Speriamo che il Santo Padre fermi questa tendenza sbagliata. La fede è il nostro principio! Possiamo avere difficoltà nell’accedere ai Sacramenti, ma non possiamo rinunciare alla fede.  Non possiamo parlare così di evangelizzazione. Che evangelizzazione è quando la Chiesa non è più quello che deve essere?”.

“Da tutto questo ho avuto l’impressione che il Santo Padre non sia favorevole a questa resa completa, a questi compromessi senza fondamento. Speriamo che il Santo Padre fermi questa tendenza sbagliata….”.

No, eminenza, ma proprio no! Ci dispiace doverla svegliare dai suoi sogni e desideri, ma il santo Padre Francesco non solo è al corrente di tutto, ma vuole questo e qualche cosa l’abbiamo trattata qui portando le prove. Lo stesso Segretario di Stato, il cardinale Parolin, non muove foglia che Bergoglio non voglia, la sua impressione è sbagliata caro cardinale, è la tattica di Bergoglio (volutamente in questi casi non usiamo il più austero ed impegnativo nome da Pontefice), ne abbiamo parlato qui, con tanto di prove, come anche qui, nero su bianco…

Sono cinque anni che tutti noi cerchiamo di aiutare il santo Padre a scrollarsi di dosso la perversa collaborazione di coloro che, in fin dei conti, ha scelto lui stesso per farsi aiutare nel governo della Chiesa… altro esempio concreto lo trovate qui, ma appare sempre più evidente che è Bergoglio stesso a volere ciò che sta accadendo nella Chiesa: LA RIVOLUZIONE CATTO-COMUNISTA.

Non una autentica “riforma”, ma una vera rivoluzione di stampo dittatoriale e marxista, condita di cattolicesimo modernista alla scuola del gesuitismo modernista. Comprendiamo le sue apprensioni, speranze e i suoi desideri, eminenza, ma nascondere la polvere sotto il tappeto non è di alcun aiuto. Bergoglio avvicina sempre coloro che, in qualche modo, gli sono utili a prendere le sue decisioni, ma senza ascoltare le necessità dell’interlocutore, cerca di usare – manipolandolo – il pensiero di chi gli parla per girarlo a suo vantaggio. Non l’ha ricevuta per risolvere il problema che lui stesso ha scatenato, ma ascoltando le sue suppliche, se ne servirà per annientarla, se ciò fosse di ostacolo al suo progetto.

Per avere certezza di quanto stiamo affermando è necessario che tutti voi facciate lo sforzo di andarvi a leggere TUTTI i Documenti ufficiali di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI sulla questione della Chiesa in Cina…. noi lo abbiamo fatto, è stato un lavoro lungo e doloroso, ma che ha dato buoni frutti, fatelo anche voi!

Giovanni Paolo II non riuscì mai a mettere piede in Cina perché non scese a nessun compromesso, mentre Bergoglio desidera arrivarci per poter passare alla storia come l’unico Papa che è riuscito ad entrare in Cina, e ci sta provando attraverso la POLITICA, una politica di compromessi. Nell’Anno del grande Giubileo del 2000, il Papa dovette subire l’onta delle ordinazioni episcopali illecite e le polemiche per la canonizzazione dei 120 martiri, ma non ritrattò la sua condanna e il disconoscimento di questi vescovi dipendenti dal partito, non li incardinò nel collegio episcopale.

“Il regime ha fatto di tutto per asservire la Chiesa cattolica cinese e separarla dall’obbedienza a Roma. Ha creato una sua Chiesa fantoccio, supercontrollata da una cosiddetta Associazione patriottica che è in realtà un braccio del partito comunista. Ma la maggioranza dei cattolici cinesi, con i loro vescovi e preti, sono rimasti fedeli al papa e hanno preferito la clandestinità”  (così scriveva Sandro Magister nel 2000).

Adesso questa “maggioranza di cattolici cinesi” è costretta alla confusione, al ludibrio, a vedere inutili tutte le proprie sofferenze passate, il partito ha vinto, Marx ha vinto e a farlo vincere è stato proprio il Papa di cui si fidavano, non il Papa di ieri, ma di oggi, quello moderno e piacione, quello che ha detto di sé che vuole passare alla storia come “il papa buono e misericordioso” (Intervista a Spadaro 2013)

Caro card. Joseph Zen Ze-kiun non si illuda! La sua impressione è sbagliatissima. La Civiltà Cattolica, la rivista gesuita in mano al potere Modernista del gesuitismo rifondato, nel 2017 ha provato – vergognosamente – di affermare che il pensiero politico di Benedetto XVI e di Francesco sulla chiesa in Cina è il medesimo! FALSO!! Mentono sapendo di mentire, e per questo non citano mai Giovanni Paolo II per unirlo al medesimo pensiero di Bergoglio, sarebbero troppo spudorati e la menzogna si scoprirebbe subito.

La falsità progettata da Civiltà Cattolica è che strumentalizza tutte le frasi di Benedetto XVI nella famosa Lettera ai fedeli Laici ed alla Chiesa in Cina, vedi qui, dedicate ad una volontà di “aprire” ogni via disponibile e possibile al dialogo costruttivo con le autorità in Cina, estrapolandole però dal contesto e associandole così al nuovo pensiero del suo successore, per esempio questo passaggio:

“Pertanto, anche la Chiesa cattolica che è in Cina ha la missione non di cambiare la struttura o l’amministrazione dello Stato, bensì di annunziare agli uomini il Cristo, Salvatore del mondo, appoggiandosi — nel compimento del proprio apostolato — sulla potenza di Dio. Come ricordavo nella mia Enciclica Deus caritas est, «la Chiesa non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia politica per realizzare la società più giusta possibile. Non può e non deve mettersi al posto dello Stato. Ma non può e non deve neanche restare ai margini nella lotta per la giustizia. Deve inserirsi in essa per la via dell’argomentazione razionale e deve risvegliare le forze spirituali, senza le quali la giustizia, che sempre richiede anche rinunce, non può affermarsi e prosperare. La società giusta non può essere opera della Chiesa, ma deve essere realizzata dalla politica. Tuttavia l’adoperarsi per la giustizia lavorando per l’apertura dell’intelligenza e della volontà alle esigenze del bene la interessa profondamente»”.

Dimenticando di aggiungervi il passaggio successivo:

“Chiesa cattolica in Cina, piccolo gregge presente ed operante nella vastità di un immenso Popolo che cammina nella storia, come risuonano incoraggianti e provocanti per te le parole di Gesù: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno» (Lc.12,32)! «Voi siete il sale della terra, […] la luce del mondo»: perciò «risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli»(Mt.5,13.14.16) (…) Pertanto, Pastori e fedeli sono chiamati a difendere e a salvaguardare ciò che appartiene alla dottrina e alla tradizione della Chiesa… (…) Considerando «il disegno originario di Gesù», risulta evidente che la pretesa di alcuni organismi, voluti dallo Stato ed estranei alla struttura della Chiesa, di porsi al di sopra dei Vescovi stessi e di guidare la vita della comunità ecclesiale, non corrisponde alla dottrina cattolica… (..) Anche la dichiarata finalità dei suddetti organismi di attuare «i principi di indipendenza e autonomia, autogestione e amministrazione democratica della Chiesa», è inconciliabile con la dottrina cattolica….

Non siete ancora convinti? Leggiamo quest’altro passaggio:

“Negli anni recenti, per varie cause, voi, Fratelli nell’episcopato, avete incontrato difficoltà, poiché persone non «ordinate», e a volte anche non battezzate, controllano e prendono decisioni circa importanti questioni ecclesiali, inclusa la nomina dei Vescovi, in nome di vari organismi statali. Di conseguenza, si è assistito a uno svilimento dei ministeri petrino ed episcopale in forza di una visione della Chiesa, secondo la quale il Sommo Pontefice, i Vescovi e i sacerdoti, rischiano di diventare di fatto persone senza ufficio e senza potere…. pertanto il progetto di una Chiesa «indipendente», in ambito religioso, dalla Santa Sede è incompatibile con la dottrina cattolica… (…) Molti membri dell’Episcopato cinese, che in questi ultimi decenni hanno guidato la Chiesa, hanno offerto, e offrono, alle proprie comunità e alla Chiesa universale una luminosa testimonianza. Ancora una volta, sgorga dal cuore un inno di lode e di ringraziamento al «Pastore supremo» del gregge (1Pt.5,4): non si può infatti dimenticare che molti di loro hanno subito la persecuzione e sono stati impediti nell’esercizio del loro ministero, e alcuni di loro hanno reso feconda la Chiesa con l’effusione del proprio sangue… (…) Di fronte al relativismo e al soggettivismo che inquinano tanta parte della cultura contemporanea, i Vescovi sono chiamati a difendere e promuovere l’unità dottrinale dei loro fedeli. Solleciti per ogni situazione in cui la fede è smarrita o ignorata, essi si adoperano con tutte le forze in favore dell’evangelizzazione, preparando a tal fine sacerdoti, religiosi e laici e mettendo a disposizione le necessarie risorse…“.

Senza dubbio che sia Giovanni Paolo II quanto Benedetto XVI abbiano avviato, sollecitato e continuato iniziative atte ad aprire, alla Chiesa in Cina, ogni porta per tentare una riconciliazione, Benedetto XVI ha provato una riconciliazione riconoscendogli anche dei Vescovi illeciti, ma mai contro la dottrina cattolica, lo ripete ben cinque volte Benedetto XVI nella Lettera citata: “INCOMPATIBILE CON LA DOTTRINA CATTOLICA”, mai i compromessi che riguardassero la piena autonomia episcopale della Chiesa, con tutto ciò che ne consegue.

Ma si sa (o dovreste imparare a conoscere), cari lettori e cara eminenza, che per i Gesuiti la Cina è “affare proprio” rivendicandone la prima evangelizzazione e l’opera del gesuita Matteo Ricci…. su questa “padronanza” fa leva infatti la Civiltà Cattolica. Bergoglio non è affatto estraneo ai fatti, egli stesso esprime in molti suoi racconti autobiografici, il desiderio di esser voluto diventare missionario e di andare anche in Cina sulle orme del Ricci… ma il suo pensiero è modernista… è filo-marxista, egli vuole assoggettare la Chiesa in Cina a quella porzione di chiesa creata ad arte dal partito, come del resto fecero già i Gesuiti in alcune parti del sud America attraverso la Teologia della liberazione prima, e la teologia del popolo dopo. Questo vuole instaurare Bergoglio nella Chiesa sparsa nel mondo: LA TEOLOGIA DEL POPOLO, è e sarà “il popolo” a fare “la chiesa”, e non certo un popolo fedele al Vangelo, piuttosto un popolo legato ALLA TERRA, ai propri sogni e desideri, indipendentemente da ogni dottrina.

AGGIORNAMENTO: come volevasi dimostrare ecco una notizia di Asia-News, cliccare qui, che ci riporta indietro nel tempo, quando i gesuiti diventavano ministri dei governi nell’America latina… Un prete di Shanghai nominato consigliere politico. Forse è il futuro vescovo.

2 pensieri riguardo “Non s’illuda, caro card. Zen: è proprio questa la strategia di papa Bergoglio

  1. O la chiesa che ci governa sa qualcosa che noi non sappiamo (per esempio la fine di questi tempi?), oppure è evidente che c’è in atto la peggiore delle rivoluzioni che la chiesa stessa abbia mai dovuto affrontare. Nel primo caso forse papa Francesco, sapendo vicina una fine imminente, tenta disperatamente di convogliare nella chiesa quanto più gregge possibile, nella seconda ipotesi è la catastrofe, è l apostasia, è la resa al mondo, ma credo che questo non sia di oggi, non da ora, ma da cinquant’anni fa, chi un modo o chi in un altro è dal concilio che si è arrivati a questo.

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  2. Ammetto tutta la mia ignoranza sull’argomento e un poco me ne dispiace perchè dovremo essere tutti informati su quanto accade nelle altre chiese sparse nel mondo.
    So di qualche cosa come la differenza con la vera chiesa clandestina, ma quello che non capisco è come si fa a scendere a compromessi e al tempo stesso piacere a Gesù.
    Cesare e la Chiesa sono due autorità distinte ma legittime, ma se Cesare spadroneggia e imponesse alla Chiesa di comandarla, la cosa finisce con un no e basta.
    Non è forse anche questo quel vostro parlare sia e sì è sì, e se è no è no?!
    E non è forse Gesù che dice “Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.”
    San Luca 10,10-12. e il vangelo non è forse per i semplici? mica è per la politica e i compromessi.

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