Alfie santo subito!

Un sacerdote ha scritto alla nostra redazione per lanciare un appello alla Santa Madre Chiesa — che facciamo nostro — affinché canonizzi il piccolo grande Alfie Evans dandogli il titolo di “innocente martire”.

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La società che ha condannato a morte Alfie ha vita breve

Nel caso del piccolo Alfie, Il giudizio morale da darsi e il corretto comportamento da assumere erano chiari e privi di incertezze. Perciò è allarmante che non siano stati seguiti. La società che ha condannato a morte Alfie ha vita breve, bisogna continuare a preparare il futuro.

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Le parole della Chiesa vera sono Vita e non morte: ignavia del Vaticano

Il giudice Hayden ha condannato a morte il piccolo Alfie, strumentalizzando alcune dichiarazioni ambigue di papa Francesco per motivare la sua decisione. Dalla Santa Sede non è giunta nessuna dichiarazione che smentisse l’uscita del magistrato inglese, neppure una a sostegno dei genitori del bambino malato, i quali chiedono che il figlio venga curato, non ammazzato.

Come nel caso dell’eutanasia a Charlie Gard, l’attuale Vescovo di Roma non si alzerà in piedi per difendere la vita di un innocente, preferendo starsene in disparte, facendo intendere che non vuole essere coinvolto. Ma questa volta avrà una diretta responsabilità in quest’infanticidio, se non smentirà — e siamo propensi a pensare che non lo farà — l’uscita del magistrato Hayden.

È facile difendere i deboli — soprattutto quelli ideologici (tipo i migranti) — a parole, è difficile farlo con i fatti, in modo particolare quando si rischia di attirare le critiche di quel “mondo moderno” dichiaratamente anticristiano da cui si vogliono lodi e applausi.

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Il grido di dolore di un cattolico: la “chiesa di Francesco” ha abbandonato i deboli e gli innocenti

È davvero incredibile (c’è chi la chiama casualità) quando ci sono delle “coincidenze” che non per nulla, invece, osiamo dire che sono veri e propri interventi provvidenziali. E’ il caso della Lettera commovente e drammatica resa pubblica dal dott. Marco Tosatti, clicca qui, diretta al santo Padre Francesco. Non una polemica, ma “un grido di dolore”, domande, sconcerto, incomprensione…

L’aspetto provvidenziale sta nel fatto che noi, qualche giorno fa, abbiamo fatto un’articolo dal titolo chiarissimo: “Gli scandali che non scandalizzano papa Francesco“. Il Papa in una Omelia del mattino si lamentava dello scandalo dato dai cattolici praticanti nelle parrocchie che, dopo essere stati a Messa, magari poi chiacchierano troppo sparlando di altri, si comportano incoerentemente e così scandalizzano tanti (???) cristiani che si allontanano dalla Chiesa e l’abbandonano per colpa loro. Punto. Per Papa Francesco gli scandali nella Chiesa, gravissimi, sarebbero solo questi.

Nel nostro Editoriale riflettevamo, invece, anche su altri gravi scandali che il Papa omette, ossia, quei cattolici scandalizzati dall’apostasia in corso nella Chiesa e per la quale non solo il Papa non fa nulla per frenarla, ma sembra proprio appoggiarla o, comunque, sembra approvarla attraverso le nomine di persone che sono eretici ed apostati, e come tali si comportano. Ed ecco per noi che – la Lettera pubblicata da Tosatti – è proprio una Provvidenza perché viene a confermare questo “grido di dolore” spacciato sempre e solo come provocazione, antipapismo, anti-Francesco.

Per questo vogliamo condividere questa Lettera aperta, farla nostra, invitando queste persone, però, a non scoraggiarsi, a non mollare, a NON USCIRE MAI DALLA CHIESA. Il dolore, una croce, una sofferenza, non deve mai trasformarsi per noi in disperazione, mai in abbandono. Preghiamo gli uni per gli altri perché questa è e sarà la sorte del “piccolo gregge”: piccolo, in pochi, magari anche malamente organizzati, senza strutture e senza fondi, espulsi, confinati nelle nuove catacombe e chi vive in Cina da cattolico veramente papista ne sa qualcosa, allontanati per amore o per forza dalla falsa chiesa “patriottica”….

Buona lettura.

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