Vaticano, quelle onde (anomale) al posto delle benedizioni…

La nuova benedizione papale inter-religiosa: che l’Onda sia con te.

Non è che ci dobbiamo giustificare ad ogni editoriale, ma vogliamo chiarirlo per i nuovi lettori, anche questa è carità. Il blog non è “contro” il Papa, noi siamo per il Papato istituito da Nostro Signore Gesù Cristo, crediamo “la Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica” con tutto ciò che questo comporta e che è spiegato negli articoli di Fede inseriti nel Catechismo della Chiesa e tutto il magistero bimillenario che è la nostra Magna Charta Libertatum, la nostra cartina tornasole sulla quale lavoriamo, confrontandoci. Gli articoli che proponiamo sono una cronaca di questo Pontificato. Punto. Ogni altra interpretazione, specialmente indirizzata “contro il Papa” noi la rigettiamo.

I titoli, si sa, sono spesso creati ad arte, a tavolino, per attirare l’attenzione ma, nel nostro caso specifico, nelle cronache, sono la sintesi di una affermazione che vogliamo scansionare affinché sia chiarita, oppure corretta alla luce del Catechismo, del magistero della Chiesa, dei Vangeli. Molte volte ci rivolgono critiche di persone che — fermandosi ai titoli o alle cover (immagine di intestazione) — non hanno letto l’articolo, ma sparano sentenze e giudicano negativamente ciò che non conoscono e che rifiutano di approfondire. Noi non imponiamo a nessuno le nostre riflessioni, ma invitiamo i lettori ad usare la ragione e, molto più semplicemente, la dottrina della Chiesa.

Tutta questa premessa perché, lo riconosciamo, il titolo dell’articolo è molto forte ma non l’abbiamo inventato noi, non sono parole nostre. Il Santo Padre Francesco ha incontrato di recente i Movimenti popolari del mondo (vedi qui) esprimendo loro un ricchissimo Discorso sia per i contenuti, sia per i consigli. Dal punto di vista sociale è un testo davvero ben fatto, nulla da eccepire. Tranne che se non fosse per la completa mancanza, assenza, di riferimenti chiari alla conversione a Cristo.

In sostanza il testo si fonda abbondantemente su richiami evangelici per un corretto comportamento sociale atto ad arricchire, davvero, tutte le comunità e le nazioni. Ma ciò che manca all’atto pratico è il fondamento di questo “sociale” che non è altro che la VIA, la conversione a Cristo dalla quale ci derivano tutti i beni che il Documento auspica ai Movimenti, di raggiungere. Detto in una battuta: sì, ci sarebbe molta “Dottrina Sociale” della Chiesa in questo testo, peccato che essendo stata tolta la “Dottrina” rimane solo il sociale.

Non si può citare Gesù solo quando fa comodo e contro gli altri, per poi tacitarlo quando ci chiede di convertirci a Lui perché: “Senza di me non potete fare nulla” (Gv 15, 1-11). Ci chiediamo: questi Movimenti, e il Papa che parla loro, su Chi e che cosa vogliono costruire le fondamenta di questa “nuova società giusta”? Chi è il garante di questa Giustizia? Allora, se è Dio Padre, il nostro Dio Gesù Cristo che lo ha rivelato, che è Somma Giustizia, è necessario predicare la conversione a Lui. E non proponiamo un “diversamente giustizia” dal momento che per noi la Via, la Verità e la Vita è una sola ed è Persona, è Gesù Cristo (Gv 14, 6) sul quale da duemila anni la Chiesa predica la Societas Christiana, l’anticamera vera e propria del Regno di Dio che non è di questo mondo. Non esiste un’altro progetto sociale che un Papa possa predicare.

Bandiera rossa in Vaticano

E a dirlo non siamo solo noi, ma anche un imponente articolo de La Nuova Bussola Quotidina (vedi qui), intitolato “Movimenti popolari, l’ideologia dietro alle belle parole”:

Papa Francesco ha concluso il Terzo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari. Ma chi sono costoro che si presentano all’insegna dello slogan “terra, casa e lavoro per tutti”? Dietro alle belle parole troviamo movimenti marxisti, sindacati e formazioni di estrema sinistra che mirano all’instaurazione del socialismo. […]

Al termine il Papa non da alcuna benedizione perché, tra i gruppi cristiani dei Movimenti popolari, ci sono molti non cristiani e perciò meglio sacrificare la Via, la Verità e la Vita piuttosto che “offendere” qualche non cristiano. Che poi, onestamente ci chiediamo: ma se ti do una benedizione anche se non sei cristiano, perché dovresti offenderti? Si rifiuterebbe forse una ricca eredità proveniente dal solito “zio d’America” che magari non si è mai conosciuto? Chi sarebbe quello stolto a rifiutarla?

Ed ecco il gran finale, dice il Papa: “Vi chiedo per favore di pregare per me, e quelli che non possono pregare, lo sapete, pensatemi bene e mandatemi una buona onda…”.

“E quelli che NON POSSONO pregare”?! Ma stiamo scherzando? Volere è potere, si è che si può pregare in modo diverso, ma non che non lo si possa… “lo sapete” e sì, dice il Papa, perché non è la prima volta che formula questa strana “benedizione”, “pensare bene di lui e mandargli una buona onda”.

Perché queste parole ci sconvolgono? Il pensare bene è il bene-dire (dire-bene) di biblica memoria ma, nello specifico della benedizione noi cattolici rivolgiamo a Dio ogni bene-dizione per l’uomo, quel dire-bene affinché Dio possa essere riconosciuto nell’opera che compiamo e, dunque, essere LUI benedetto. Qui il Papa, invece, indirizza verso se stesso un riconoscimento di bene. Non dice “pensate bene di Dio” ma “pensatemi bene”, pensate  ME nel bene! È un vero capovolgimento, se detto da un Papa in un incontro ufficiale (quello che fa o dice in privato sono affari suoi), un ribaltamento della benedizione cristiana.

Ed ecco che arriva l’onda in sostituzione dello Spirito Santo! La “buona onda” (da non confondersi con il gruppo rock psichedelico, ma che su questa dottrina si fonda) è un termine spiritualista usato molto in quelle credenze panteiste e asiatiche nelle quali non esiste una divinità vera e propria, ma L’ENERGIA BUONA o l’energia cattiva. In sostanza: la cattiva onda è una maledizione, la buona, lo capiamo tutti, è una benedizione che però, attenzione, rimane tutto in campo panteista, non è la benedizione divina!

La buona onda è lo stare bene che si raggiunge con lo yoga… Vi basta?

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Concludiamo con le parole di Sant’Agostino che ci aiutano a riflettere anche sulla questione, scottante di questi giorni, del castigo, l’ira di Dio:

Sant’Agostino

«Ogni uomo desidera la verità e la vita, ma non ogni uomo trova la via. Anche alcuni filosofi secondo questo mondo hanno riconosciuto che Dio è una certa qual vita eterna, immutabile, intellegibile, intelligente, sapiente, datore agli uomini di sapienza. Senza dubbio riconobbero che la verità è fissa, irremovibile, immutabile, comprensiva di ogni ragione d’essere di tutte le cose create, ma a distanza; l’avvistarono, ma attenendosi a false credenze; e proprio per questo non trovarono la via per la quale giungere a quel così alto, inesprimibile e beatificante possesso. Infatti scoprirono anch’essi (per quanto può essere colto dagli uomini) il creatore attraverso la creatura, il fattore attraverso la fattura, il costruttore del mondo attraverso il mondo; ne è testimone l’apostolo Paolo, al quale tutti i Cristiani sono senz’altro tenuti a credere. Riferendosi a costoro, afferma: L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà. Queste, come riconoscete, sono parole dell’apostolo Paolo. L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia di uomini che recludono la verità nell’ingiustizia (Rm 1, 18). Ha detto forse di loro che non possiedono la verità? Ma recludono la verità nell’ingiustizia. E’ un bene ciò che possiedono, ma è un male che lo tengano dove viene recluso. Recludono la verità nell’ingiustizia… (…) Se l’artigiano desse all’idolo anche una mente, come ha dato la forma, l’artigiano sarebbe adorato dallo stesso idolo. Infatti, o uomo, a quel modo che Dio è il tuo artefice, così l’uomo è artefice dell’idolo. Chi è il tuo Dio? Colui che ti ha formato. Chi è il Dio dell’artigiano? Colui che lo ha formato. Chi è il Dio dell’idolo? Colui che lo ha formato. Quindi, se l’idolo avesse una mente, non adorerebbe l’artigiano che lo ha formato? Ecco in quale ingiustizia hanno relegato la verità, ma non hanno trovato la via che conduceva al possesso di quella verità che avevano intravisto. (…)  Appunto perché presso il Padre è verità e vita e noi non avevamo una via da seguire per giungere alla verità, il Figlio di Dio, che nel Padre è per l’eternità verità e vita, assumendo la natura dell’uomo si è fatto via. Passa attraverso l’uomo e giungi a Dio. Per lui passi, a lui vai. Non cercare al di fuori di lui per dove giungere a lui. Se egli non avesse voluto essere la via, saremmo sempre fuori strada. Perciò si è fatto la via per dove puoi andare. Non ti dico: Cerca la via. È la via stessa a farsi incontro a te: Alzati e cammina. Cammina con la condotta, non con i piedi. Molti infatti hanno un passo regolare, ma con il comportamento procedono male. A volte quegli stessi che vanno avanti bene finiscono per cadere. Troverai senz’altro uomini di vita onesta, ma non Cristiani. Vanno di buon passo e bene, ma la loro sollecitudine non è lungo la via. Quanto più si affrettano, tanto più si sbandano perché si allontanano dalla vera via. Nel caso, invece, che uomini tali giungano alla vera via e senza deviare, questa è allora la sicurezza perché  camminano speditamente e non si smarriscono. Ma se sono sviati, vadano pure avanti bene quanto si vuole, come c’è da compiangere! È preferibile camminare zoppicando sulla via, ad un incedere energico fuori strada. Queste cose bastino alla Carità vostra. Rivolti al Signore» (Discorso n. 141).

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