La nuova Chiesa? Sarà adeguata ai tempi. Lo desidera Francesco

Ci occupiamo delle “cronache” di questo pontificato, cercando di mantenere – per quel che possiamo – una certa onestà nel riportare i fatti e cercare sempre le fonti ufficiali. Questi editoriali non sono dei processi alla persona augusta del Pontefice, ma una analisi attenta e rigorosa “agli atti” di questo ministero petrino che spesso confonde, smarrisce, delle volte incute anche un senso di frustrazione e di sgomento, di angosciosa attesa per un “sempre peggio” che par debba avvenire di qui a breve tempo.

La nostra difficoltà principale, ma anche la nostra passione cattolica, è spesso quella di far comprendere ai nostri lettori che – qui – non si fanno tifoserie pro o contro un Pontefice, non è lo sfogatoio di quattro persone annoiate dalla vita, ma si cerca di analizzare, scrutare, riflettere su questo pontificato alla luce, principalmente, di quella promessa di Gesù nel suo: “non praevalebunt” (Mt.16,17-19), quella Preghiera di cui ci possiamo fidare che “le porte degli inferi non prevarranno”.

Ma su chi e su che cosa vale la promessa del Cristo? SULLA SUA CHIESA, LA SPOSA, e non su di “un Papa” di turno. I Pontefici vanno e vengono, a Roma si diceva “morto un papa se ne fa un’altro…“, è la Chiesa che fa i Papi, non il contrario. E’ la Chiesa che santifica le Membra, Papi compresi, non avviene il contrario. Poi naturalmente avviene la cooperazione e il Papa è il Vicario di Cristo, con tutto ciò che questo impegna come insegna il Catechismo. Negare che da cinquant’anni ad oggi, e specialmente in questi ultimi cinque anni, ci sia stato un RIBALTAMENTO non solo nelle priorità imposte dalla predicazione del Vangelo, ma anche del concetto stesso della Chiesa e dell’immagine stessa di un Pontefice, è da ciechi e stolti, è voler ingannare se stessi e gli altri pur di non mettersi in gioco.

Nell’Apocalisse per esempio, Gesù dice che sta alla porta e bussa (Ap.3,20), come un “Mendicante” Egli cerca di entrare nel cuore di ognuno di noi, nel cuore dell’uomo, per abitarvi, sanarci, saziarci, guarirci, beneficiare le nostre Anime. Detto in una parola che oggi appare sconveniente, politicamente scorretta, è LA CONVERSIONE. Per far entrare Gesù nei nostri cuori, è necessario non stare lì a discutere su ciò che ha detto o fatto, ma più semplicemente ACCOGLIERLO, ACCETTARLO abbandonando il peccato, i vizi che ci affliggono, che sono gli ostacoli che non Gli permettono di entrare! Non è la Chiesa che “deve cambiare“, ma noi, le Membra, siamo noi che – in ogni generazione – dobbiamo accogliere “La Chiesa” nel suo insegnamento e Tradizione.

Ebbene, che cosa sta accadendo invece oggi? Che come suggeriva già Lutero ai suoi tempi: il peccato non intralcerebbe affatto Gesù, che non è necessario abbandonare il peccato, basta accogliere Gesù così come siamo, l’ostacolo per Lutero era la Confessione ed infatti l’ha eliminata. E’ ovvio che la Chiesa non potrà MAI eliminare questo Sacramento e dunque, come superare l’ostacolo? Che l’ostacolo NON è il peccato, per loro, ma come modernizzare il confessionale e tutti gli altri Sacramenti. Insomma è entrata nella Chiesa una evoluzione del pensiero luterano che, pur mantenendo tutti i Sacramenti e le dottrine, di fatto modernizza LA CHIESA adattandola ai tempi. A dirlo, badate bene, fu lo stesso Ratzinger in tempi non sospetti, in “Rapporto sulla Fede”  a denunciare una certa “protestantizzazione” in atto nella Chiesa…. queste le sue parole:

Chi oggi parla di “protestantizzazione” della Chiesa cattolica, intende in genere con questa espressione un mutamento nella concezione di fondo della Chiesa, un’altra visione del rapporto fra Chiesa e vangelo. Il pericolo di una tale trasformazione sussiste realmente; non è solo uno spauracchio agitato in qualche ambiente integrista“.

Siamo a quella svolta antropologica di rahneriana memoria, ma siamo anche in pieno MODERNISMO denunciato e profetizzato da san Pio X quando lo condannò attraverso la Pascendi Dominici gregis. C’è in atto UN MUTAMENTO NELLA CONCEZIONE DI FONDO DELLA CHIESA, negarlo è da stolti, e a dirlo è stato Ratzinger, in tempi poco sospetti.

E siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, ossia, prima o poi la verità viene a galla, ecco che sono proprio le tante interviste di Bergoglio prima e Papa Francesco a seguire, a rivelarci il progetto di questa MUTAZIONE… Qualcosa abbiamo detto nei nostri editoriali, qui vogliamo proporvi questo passaggio. Nel suo libro “Il cielo e la terra”, scritto con il rabbino Skorka quando era ancora a Buenos Aires, perciò ci fondiamo su fonte certa e sicura, fra i tanti luoghi comuni del conciliarismo si leggono varie affermazioni di Bergoglio, contro il fatto stesso che la Chiesa abbia un potere (che al massimo è definito come “servizio”, ma proprio per opposizione ad autorità), che DEVE ADEGUARSI AI TEMPI CHE MUTANO.

Al capitolo Sul futuro delle religioni, leggiamo: «Se osserviamo la storia, vediamo che le forme religiose del cattolicesimo sono palesemente mutate. Pensiamo, per esempio agli Stati pontifici, dove il potere temporale era indissolubilmente legato al potere spirituale. Fu una deformazione del cristianesimo, che non corrispondeva né a ciò che voleva Gesù né a ciò che vuole Dio. Se nel corso della storia la religione ha subito un’evoluzione così grande, perché non dovremmo pensare che anche in futuro si adeguerà alla cultura dei tempi? Il dialogo fra la religione e la cultura è fondamentale: lo sosteneva già il Concilio Vaticano II. Fin dalle origini si è sempre chiesta alla Chiesa una continua trasformazione –Ecclesia semper reformanda–, e quella trasformazione assume forme differenti nel corso del tempo, senza alterare il dogma. In futuro la Chiesa si adeguerà alle nuove epoche, secondo forme e modalità diverse, proprio come oggi si differenzia dalle antiche modalità del regalismo, del giurisdizionalismo, dell’assolutismo».

Quando san Pio X condannava il MODERNISMO lo faceva adducendo il fatto che il suo inganno sta proprio nello stanziare alcuni pensieri giusti e corretti, interpretandoli però contrariamente ALLA TRADIZIONE del Magistero di sempre, infiltrando “pensieri non cattolici”. NON vere riforme, ma vere RIVOLUZIONI, non la più cattolica delle riforme ma il mutamento della Chiesa. Ci sarebbe da commentare ancora come, l’idea della Chiesa che emerge da queste righe, è chiaro che difetta di VERITA’ STORICA ED ECCLESIALE. Affermare infatti che il potere temporale del Pontefice sia una deviazione dalla volontà di Gesù Cristo non può che andare senza alterazione del dogma stesso.

Quanto affermava ieri Bergoglio, e che sembra non aver cambiato, è quel detto del voler la botte piena e la moglie ubriaca, o l’asso pigliatutto.. Non è il “potere” che Bergoglio denuncia, ma come usarlo e sotto i termini evangelici ma spesso abusati come i poveri, il servizio, la carità, ecc.. filtrare l’autorità auto-imponendosi il diritto di modificare, MUTARE la Chiesa a propria immagine mentre si finisce col denunciare quel potere usato malamente dai Papi del passato. Insomma, Bergoglio è l’unico Pontefice ad usare il potere nel modo corretto, o comunque dagli ultimi Papi, da Giovanni XXIII

Secondo Bergoglio, TUTTI i Papi per duemila anni di storia della Chiesa, avrebbero DEFORMATO L’USO DEL POTERE DELLE CHIAVI…. quale è allora la soluzione al problema? UNA DEFORMAZIONE proposta sotto forma di domanda, ma che in realtà è il suo sogno nel cassetto:Se nel corso della storia la religione ha subito un’evoluzione così grande, perché non dovremmo pensare che anche in futuro si adeguerà alla cultura dei tempi?

Ad onor del vero occorre dire che l’idea di Bergoglio ieri, e di Papa Francesco oggi, non è affatto nuova perché, di questa “nuova chiesa SPIRITUALISTA” liberata dalle dottrine e catechismi, cerimoniali e burocrazia, che ritorna alle origini, è un’antica idea portata avanti dalle frange ereticali francescane del XIII secolo, un’idea che si fonda sul disprezzo gnostico della materialità e del potere, sotto qualunque forma, il cui divulgatore era Gioacchino da Fiore (ca. 1130-1202), il quale prevedeva ed annunciava l’avvento di una Chiesa spirituale, quando dei santi monaci fossero riusciti a sostituire la gerarchia, non senza un nuovo Papato, con un Vescovo universale che avrebbe RINNOVATO la religione PREDICANDO la Parola di Dio in un modo nuovo, spirituale eterea, tanto da poter coinvolgere, e convogliare, tutte le altre forme religiose.

Arnaldo da Villanova e altri autori “spirituali” presenteranno la contrapposizione tra l’Ecclesia carnalis, dotata del potere mondano e corrotta, e la futura Ecclesia spiritualis che, secondo l’eretico francescano Olivi e il suo discepolo Ubertino da Casale, arriverà nella terza età del mondo, quando i Papi torneranno alla assoluta povertà francescana. Vi dice nulla il fatto che un Papa, per la prima volta nella storia del papato abbia assunto un nome unico nel suo genere, ma stranamente collegato a san Francesco d’Assisi? Oh! Naturalmente un “sanfrancesco” rielaborato dal Modernismo stesso che nulla ha da spartire col vero Santo. Se per voi sono “solo coincidenze”, allora continuate pure a dormire, ma non accusateci di essere “contro il Papa”.

Karl Marx (1818-1883). E fu così che gli errori di quest’uomo, come la Madonna di Fatima profetizzò, sono stati diffusi nel mondo. Fino ad arrivare persino ai vertici della Chiesa cattolica.

«Il Concilio è stato un’opera bella dello Spirito Santo. Pensate a Papa Giovanni: sembrava un parroco buono e lui è stato obbediente allo Spirito Santo e ha fatto quello. Ma dopo 50 anni, abbiamo fatto tutto quello che ci ha detto lo Spirito Santo nel Concilio? In quella continuità della crescita della Chiesa che è stato il Concilio? No. Festeggiamo questo anniversario, facciamo un monumento, ma che non dia fastidio. Non vogliamo cambiare. Di più: ci sono voci che vogliono andare indietro. Questo si chiama essere testardi, questo si chiama voler addomesticare lo Spirito Santo, questo si chiama diventare stolti e lenti di cuore» (Papa Francesco, Omelia del 16 aprile 2013).

Senza dubbio: abbiamo problemi di comunicazione, e sono problemi molto seri! Cambiare cosa e in che cosa questo, Papa Francesco, non lo specifica mai! Ed è forse uno dei maggiori problemi,  di non comunicabilità, di questo Pontificato. Per capirne qualcosa vi consigliamo le riflessioni di Padre Giovanni Scalese qui: Un motivo ci deve pur essere…. qui invece per: Lo scongelamento del concilio…. la curiosa frase di Papa Francesco a mo di battuta, vedi qui: “io ho le chiavi”….. ed infine sulle presunte riforme, che definiamo essere vere rivoluzioni dal suono di controriforma, vedere qui.

Scriveva Karl Marx: «Il nostro motto dev’essere dunque: riforma della coscienza non per mezzo di dogmi, ma mediante l’analisi della coscienza non chiara a sé stessa…» (da una lettera a Ruge, da Kreutznach, settembre 1843).

E il papa regnante, infatti, sostiene che “… sono i comunisti che la pensano come i cristiani…” (Papa Francesco, Osservatore Romano 11.11.2016)… a voi l’uso corretto del libero arbitrio, per comprendere cosa sta accadendo, non disgiunto dalla ragione ed una coscienza retta, soprattutto se investite dalla Grazia del Battesimo e degli altri Sacramenti, correttamente e coerentemente ricevuti.

5 pensieri riguardo “La nuova Chiesa? Sarà adeguata ai tempi. Lo desidera Francesco

  1. Modernizzare la Chiesa??? Chiedetelo a Padre Pio…

    PADRE PIO LA TRADIZIONE E IL RIGORE DELLA CHIESA
    (dove per rigore non si intende l’autoritarismo ma… l’Amore alla Verità e alla Dottrina Cattolica, a vantaggio delle anime)
    A conferma della profonda fede tradizionale del Santo di Pietrelcina sta la testimonianza di un suo confratello Padre Pellegrino Funicelli, al quale il padre impose di recitare il giuramento antimodernista, introdotto da Pio X e lasciato nel dimenticatoio dai suoi predecessori; Padre Pellegrino arrivando forse un po troppo scherzosamente a denigrare il suddetto giuramento e lamentandosi del rigore eccessivo della Chiesa, fece giungere Padre Pio a pronunciare alcune parole che oggi come non mai assumono una importanza fondamentale e vitale!

    “Il rigore della Chiesa è sempre necessario, anche quando è seccante. Tempo ci vuole e capirai ance tu. SENZA RIGORE SUCCEDEREBBE IL CAOS.
    Per amare la Chiesa ci sono tanti motivi; ma, secondo me, il solo fatto che essa, con il rigore usato per tanti secoli, ci ha conservato intatta, almeno nella sostanza, la Parola di Dio e l’Eucaristia, dovrebbe essere sufficiente a farcela amare più di una madre.”
    (Tratto dal volume “Padre Pio-Tra sandali e cappuccio” di Padre P Funicelli, pag 94)

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    1. salve
      io, da semplice credente, osservante, praticante, con tutti i mieri limiti umani penso sempre a come Gesù congeda l’adultera: va e non peccare più mentre la Chiesa conciliare e papa francesco si limitano a inveire contro i lapidatori …
      un saluto
      Piero e famiglia

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