Non bisogna demonizzare tutto ma… non possiamo tacere l’apostasia di certa gerarchia

«Il Cristo è stato il riformatore dell’umanità, predicando e manifestando il bene morale nella sua vita, io invece sono chiamato ad essere il benefattore di questa umanità, in parte emendata e in parte incorreggibile. Darò a tutti gli uomini ciò che è loro necessario. Il Cristo, come moralista ha diviso gli uomini secondo il bene e il male, mentre io li unirò con i benefici che sono ugualmente necessari ai buoni e ai cattivi. Sarò il vero rappresentante di quel Dio che fa sorgere il suo sole e per buoni e per i cattivi e distribuisce la pioggia sui giusti e sugli ingiusti. Il Cristo ha portato la spada, io porterò la pace. Egli ha minacciato alla terra il terribile ultimo giudizio. Però l’ultimo giudizio sarò io e il mio giudizio non sarà solo un giudizio di giustizia ma anche un giudizio di clemenza. Ci sarà anche la giustizia ma non una giustizia compensatrice bensì una giustizia distributiva. Opererò una distinzione fra tutti e a ciascuno darò ciò che gli è necessario…» (Vladimir Sergeevic Soloviev, I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo, 1900, vedi qui).

Non bisogna demonizzare tutto è vero, ma… due considerazioni vanno fatte, superando lo scoglio del politicamente corretto (o scorretto per altri, poco importa):

1) le unioni tra persone dello stesso sesso sono state legalizzate in Italia dal governo Renzi in una maniera, addirittura, scimmiotteggiante il matrimonio e – con empietà che ci chiediamo se casuale – sono state varate nel 2016 proprio il giorno dell’Assunta al Cielo (non dimentichiamo che dall’agosto 2015 papa Francesco ha abolito la Messa pubblica per questa Solennità mariana, vedi qui) e proprio una settimana dopo partiva lo sciame sismico che ripetutamente ha flagellato l’Italia, fino a distruggere il 30 ottobre, la Basilica di san Benedetto dopo i due vergognosi Sinodi per distruggere la Famiglia… e l’allora viaggio in Svezia di Bergoglio per canonizzare Lutero, abbracciandosi ad una donna mascherata da vescovessa, in presunti abiti liturgici vedi qui;

2) l’Amazzonia brucia…. e ci si lamenta perché si sia dato troppo spazio mediatico a Notre Dame quando bruciava, mentre qui sembra che sia solo un fattore politico, imponendo SCHIERAMENTI pro questo o pro quello, dimenticando che fiamme ben peggiori ed eterne stanno già avvolgendo molte ANIME, come aveva fatto vedere la Vergine Santa a Fatima a tre bambini…. e comunque siamo alla vigilia, possiamo dire, di un sinodo per l’Amazzonia che prevederebbe (condizionale d’obbligo) di abolire il celibato sacerdotale per la qual cosa, già profezie di santi e beati, avevano annunciato che il Papa che lo avesse fatto sarebbe incorso nel castigo dell’inferno….

Ma non basta! Del resto se dobbiamo sprofondare e farci del male, facciamolo per benino, fino in fondo. Se ne ri-esce Sosa, generale (papa nero) dei Gesuiti che dopo aver affermato che non sapremmo cosa dissero davvero i Vangeli perché all’epoca non c’erano i registratori e Gesù NON SCRISSE NULLA… ora siamo alla negazione del Demonio in quanto persona operante, agente… vedi qui, ma demenzialità simili erano state espresse, seppur diversamente, da Bergoglio stesso all’amico Scalfari, vedi qui, mentre sui vari “mantra” ecologici e benedizioni ad onde energetiche ne parlammo anche qui. Per non parlare di altre questioni sollevate da questo pontificato. Ma potete verificare voi stessi ed indicarci, per favore, dove, come e quando, questo magistero ha parlato del Purgatorio, completamente scomparso…

E dunque, entrambi i casi sottolineati evidenziano, certamente, che il fattore POLITICO ha la sua importanza e non tutto va demonizzato, ma non mettere in conto l’ateismo dilagante e quel prendersi gioco di Dio con i vari misericordismi e l’avanzata apostasia nella Chiesa, non fa bene a nessuno e non ci offre un governo – per l’Italia – più sano, di come spererebbe certa gerarchia apostata. Siamo “profeti di sventura“? No! Siamo più semplicemente realisti.

Una volta si pregava e si digiunava per far fronte alle catastrofi, per supplicare Dio sia contro la siccità, quanto contro le alluvioni e la gente si convertiva… e da queste conversioni sono nati molti Santuari EX-VOTO in tutte le parti del mondo…Vale proprio di dire, oggi: chi è causa del suo mal, pianga se stesso…. Non scarichiamo le colpe su questo o quello. Quando moriremo e saremo davanti alla Giustizia Divina non ci verrà chiesto cosa ha fatto Tizio, Caio o Sempronio, ma verrà chiesto ad ognuno di noi, singolarmente: “TU, CHE COSA HAI FATTO?” e solo a questo dovremo rispondere…. senza dimenticare che Opera di Misericordia è proprio ammonire i peccatori, pensiamo al famoso brano di Ezechiele 3,16 “Figlio dell’uomo, io ti ho costituito sentinella […] ma della sua morte io chiederò conto a te”….

E questo vale sia per il Creato che Dio ha messo nelle nostre mani perché ne facessimo buon uso… sia nei rapporti con l’uomo stesso i quali sono scanditi dai Dieci  Comandamenti e dalla Legge naturale.

Brucia dunque l’Amazzonia, OK è un polmone della terra e non possiamo infischiarcene… ma per il fatto che bruciano delle Anime all’inferno possiamo davvero far finta di nulla? Non si tratta di curare un male con un altro male nel sovrapporre due emergenze delle quali però, la prima, Gesù ammonisce: “non resterà pietra su pietra“, come a dire che ciò che più conta è che fine farà la nostra ANIMA e non la terra… o se preferite la dimenticata scena di Gesù con la tempesta sedata: «Maestro, non t’importa che moriamo?». Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» (Mc.4,35-41)

Al Signore importa eccome che moriamo, ma per riguardo innanzi tutto della nostra Anima riscattata da Lui a caro prezzo, il resto viene dopo: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia..» (Mt.6,33) e senza di Lui non possiamo fare nulla di buono. Questo non significa stare “solo” inginocchiati a pregare (che se lo facessimo sarebbe già qualcosa di imponente), ma ogni azione da intraprendere, senza che sia avvenuta prima la conversione al Cristo, non produrrà mai nulla di buono. Lo spiegava bene san Pio X che scriveva ed ammoniva:

“…una democrazia che non sarà né cattolica, né protestante, né ebraica; una religione… più universale della Chiesa cattolica, che riunirà tutti gli uomini divenuti finalmente fratelli e compagni, nel “regno di Dio”.- “Non si lavora per la Chiesa: si lavora per l’umanità“.
E ora, pervasi dalla più viva tristezza, ci domandiamo, Venerabili Fratelli, che cosa è diventato il cattolicesimo del Sillon [movimento francese- ndr]. Ahimè! Esso…è stato captato, nel suo corso, dai moderni nemici della Chiesa e d’ora innanzi forma solo un misero affluente del grande movimento di apostasia, organizzato, in tutti i paesi, per l’instaurazione di una Chiesa universale, che non avrà né dogmi né gerarchia, né regole per lo spirito, né freno per le passioni, e che, con il pretesto della libertà e della dignità umana, ristabilirebbe nel mondo, qualora potesse trionfare, il regno legale dell’astuzia e della forza, e l’oppressione dei deboli, di quelli che soffrono e che lavorano”. (Lettera Apostolica di San Pio X agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi, Notre charge apostolique, Roma, 25 agosto 1910)

  • C’era una volta una collana di purissime perle, molto preziosa che si era stufata, però, di stare al collo di una padrona assai morigerata e timorata nei costumi, che non indossava altro che lei, per la quale si prendeva cura che non si sporcasse, non si rovinasse. Un giorno vedendo la gazza ladra le chiese di prenderla con sé e di portarla via, ovunque avesse voluto, purché la liberasse da quella padrona. La gazza l’accontentò e, trasportandola nel becco, la condusse per mari, monti e valli ma poi, stanca del gioco, l’abbandonò tra i rami di un albero… La collana ora, triste ed amareggiata, è ancora là tra i rami di un albero dove nessuno se ne prende cura. Di notte racconta alle stelle come si sente sola, rimpiangendo le amorevoli cure della padrona.

Tutte le storie hanno una morale o, comunque sia, una lezione da imparare. Tra proverbi e i vari detti popolari, la scelta è varia e tanta, dal chi vuole la botte piena e la moglie ubriaca, al già citato chi è causa del suo mal, pianga se stesso… il punto è che alla fine della fiera ci saranno i conti da fare, ognuno dovrà rispondere a Dio per ciò che sta accadendo e la stessa scena del grano e della zizzania ce lo insegnano assai bene.

E dunque l’Amazzonia brucia, le Chiese crollano, l’apostasia avanza, prelati, generali e monsignori sembrano gareggiare nell’hit parade della demenzialità… o, per dirla con le parole di Marcello Veneziani: “Intanto la civiltà cristiana e la fede cristiana vengono cancellate dalla vita pubblica e privata, le chiese, i fedeli e le vocazioni sono in caduta libera, il senso religioso sparisce nell’orizzonte della gente; ma quel che conta è la mobilitazione umanitaria pro-migranti e resistenza contro un presunto pericolo nazista. E intanto i cattolici praticanti in Europa, una volta esclusi i sovranisti, si riducono all’otto per mille della popolazione…

Appare sempre più evidente di come la situazione – alla luce propria di questo pontificato con i suoi pastori – sia sfuggita di mano da molto tempo…. dal “vangelo-fai-da-te” siamo giunti ad un susseguirsi di soggettivismo ed opinionismo che ovviamente spacca e divide… qui l’opera del demonio, il grande menzognero e colui che, appunto, porta divisione, il resto è responsabilità propria di ogni uomo.

Siamo come SENZA PASTORI… e se ci sono sembrano aleggiare sulle acque dell’ignavia oltre che dell’eresia, questo è un altro fatto reale che si delinea proprio dallo stato in cui questo “popolo” di Dio così tanto preteso dall’ultimo concilio (e malamente interpretato) è di fatto allo sbando!! In molti editoriali e cronache abbiamo tentato (e continueremo a farlo) di analizzare sempre i fatti, circostanziarli con discernimento. Non ci schieriamo politicamente trovandoci così, sovente, tra due fuochi allucinanti fra chi, alla Spadaro o alla CEI, o alla Sosa maniera si scagliano con veleno ma senza portare benefici alla discussione anche politica… e fra chi ha fatto (paradossalmente) dell’anti-bergoglionismo o dello stesso bergoglionismo una icona da “salvatore della patria” santo ed intoccabile, infallibile…. Questa “INFALLIBILITA’ che oramai sembra riguardare tutto ciò che di errato si vuole affermare, fuorché l’unica Verità che davvero conta e per la quale il Cristo l’ha donata alla sua Chiesa per un compito specifico…

Così come per ciò che sta accadendo in Amazzonia…. E’ vero che non bisogna demonizzare tutto…. come è anche vero che alcune profezie sono almeno 15 anni che stanno annunciando una serie di catastrofi in Brasile a causa della sua apostasia…. Mettere insieme le cose e RAGIONARE è troppo difficile e dispendio di energie, mentre appaiono sempre più “facili” GLI SCHIERAMENTI…. in difesa non tanto della verità (che interessa sempre meno) quanto delle proprie opinioni personali… e questa sì che è opera di Satana, ma con il consenso di quanti vogliono cadere nella sua trappola….

Non c’è infatti “solo” Arturo Sosa, ma come abbiamo visto anche il movimento femminista che, sembrandoci morto dopo le ideologie dell’utero è mio e lo gestisco io del Sessantotto, lo ritroviamo oggi “resuscitato” grazie proprio a questo pontificato che sembra non veder l’ora di mandare quanta più gente possibile, all’inferno…. fossero anche “monache di clausura“…. e l’ennesimo esempio di questi giorni lo trovate qui.

Non sappiamo cosa abbia “davvero visto” Vladimir Sergeevic Soloviev nel suo “Anticristo“, ma di certo aveva azzeccato tutti i parametri dell’apostasia e tutta la tragedia che permetterà, però, anche il trionfo finale del Cuore Immacolato di Maria, a noi scegliere da che parte stare, e le vere fiamme da evitare.

2 pensieri riguardo “Non bisogna demonizzare tutto ma… non possiamo tacere l’apostasia di certa gerarchia

  1. Come mai Papa Francesco, quando il Card. Sarah si permise di interpretare in modo restrittivo il Motu Proprium sulla lingua latina e le traduzioni, costrinse il Cardinale a ritrattare il proprio pensiero sugli stessi organi di stampa online mentre oggi zitto e mosca? Forse che le traduzioni nelle lingue nazionali siano più importanti dell’esistenza come persona del diavolo?

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  2. Vi confesso che sono in seria difficoltà a riguardo di Bergoglio se è il papa o non lo è, mi preoccupa che la chiesa non abbia ancora fatto luce su questo. Se egli è il papa perché Benedetto XVI lo ha riconosciuto tale, seri dubbi sono subentrati dalle eresie che ha pronunciato anche se informalmente e dalla apostasia dalla vera fede che egli sta appoggiando, sia che lo comprenda, sia che non lo comprenda. Il cardinale Brandmuller è stato chiaro nella sua accusa al testo di lavoro del sinodo amazzonico, lo ha detto: se i vescovi ma anche il papa non rigetteranno il contenuto del testo, siamo all’eresia ed alla apostasia. Sosa non conta nulla ma è il papa nero è l’ombra del papa bianco, è un gesuita modernista e in quanto gesuita Bergoglio non lo attaccherà mai.

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