Cosa unisce la Mafia san Gallo al progetto del gesuitismo modernista?

Continuando i ragionamenti sviluppati in questo precedente editoriale: Sei anni di colpi di scena: ma nulla da festeggiare, e dopo aver dato prova di come siano proprio gli “Amici” di Bergoglio a dare conferma a questi editoriali, vedi qui, occorre ora procedere con un altro passaggio.

Condividiamo allora una riflessione del professor Augusto Padilla, che facciamo nostra.


Le “preferenze” rivoluzionarie e panteistiche dei gesuiti Sosa e Bergoglio

Il 25 febbraio 2019 il generale dei gesuiti, il famoso Arturo Sosa Abascal, ha reso note le Preferenze apostoliche universali della Compagnia di Gesù per il decennio 2019-2029.

Il sito ufficiale della Compagnia annuncia prima di tutto che sono state approvate, naturalmente, da papa Francesco e «offrono un orizzonte, un punto di riferimento per tutta la Compagnia di Gesù. Stimolano la nostra fantasia e accendono i nostri desideri. Ci rendono uniti nella missione. Le nuove “Preferenze” rappresentano quattro ambiti vitali per il nostro mondo d’oggi».

Quali sono questi quattro punti?

1) Mostrare il cammino che porta a Dio attraverso gli Esercizi spirituali e il discernimento; aiutare le persone a incontrare Gesù Cristo e a seguirlo.

2) Camminare con i poveri, gli scartati del mondo, coloro a cui è stata violata la propria dignità, è una missione di riconciliazione e di giustizia; camminare con i poveri, i deboli, gli esclusi e tutti coloro che la società considera indegni, è una missione di riconciliazione e di giustizia.

3) Accompagnare i giovani per la creazione di un futuro prominente.

4) Collaborare nella cura della Casa comune; lavorare, con profondità evangelica, per proteggere e rinnovare la creazione di Dio.

Il professor Augusto Padilla, nel suo blog, ha rilevato la matrice rivoluzionaria e panteistica dei punti n. 2 e n. 4.

Il punto n. 2 è conforme alla devastazione rahneriana, riducendo infatti la teologia ad antropologia, come spiegò il padre Cornelio Fabro. Il tentativo è quello di “carnalizzare” il soprannaturale secondo l’ispirazione gnostica, come illustrò il padre Julio Menvielle.

«Per noi latino-americani», scrive il prof. Padilla, «significa aprire le porte alla rivoluzione marxista». Del resto, la canonizzazione di Oscar Romero, l’apertura del processo di beatificazione di Angelelli e il “perdono” a Ernesto Cardernal – aggiunge il Professore – non potevano che portare a questo.

Il punto n. 4 invece «è puramente bergogliano – sostiene il prof. Padilla – di stampo panteistico; un nuovo comandamento lucrato dalla sua mente non ben equilibrata».

«Che Dio lo confonda ancora di più», conclude amaramente Augusto Padilla.

***

All’amarezza del prof. Padilla vogliamo aggiungere anche che il punto n.1 porta con sé quella rivoluzione gesuitica fatta anche attraverso gli “esercizi spirituali” che, spiace dirlo, non sono più affatto quelli impartiti da sant’Ignazio, ma sono stati modernizzati anch’essi – dal progetto di Pedro Arrupe – attingendo molto dalle pratiche orientali dai contenuti modernisti. In questo link, al capitolo in basso: “Insegnare nuovi linguaggi e il progetto Renovare, la formazione spirituale“, avrete la prova di quanto affermiamo. Non vi è affatto UNA CONVERSIONE AL CRISTO, ma una nuova formazione spirituale (i nuovi Esercizi) attraverso i quali Gesù diventa “il compagno di viaggio”, indipendentemente dalla fede che uno professa, indipendentemente dal peccato che vive…. Se sei Buddista, Gesù ti accompagnerà, ti sarà compagno di viaggio, nella fede buddista; se sei induista idem… e così via. Se sei un peccatore incallito, non amareggiarti, COMPI OPERE DI BENE e tutto si risolverà… Dall’articolo linkato vi citiamo questo passaggio eloquente:

  • “Il pastore protestante Rick Warren, anch’egli studente dei centri di formazione dei gesuiti, ha scritto: «La “Chiesa” (qui intesa quale somma di tutte le comunità cristiane cattoliche e non) è più grande di qualsiasi organizzazione nel mondo. Ma possiamo allargarci, includere, far entrare i musulmani, i buddhisti, gli induisti, tutte le religioni sparse e si usano queste chiese di culto come centri di accoglienza e di distribuzione, non solo per la cura spirituale vicendevole, ma anche per la salute del corpo… Sento davvero che dobbiamo costruire ponti e abbattere ogni muro. Dobbiamo chiederci: fratelli, che cosa possiamo fare che non abbiamo ancora fatto insieme? O che non siamo stati capaci di fare da soli?». In una parola: inter-fideismo!

Avete notato la frase: “Sento davvero che dobbiamo costruire ponti e abbattere ogni muro…”?? non è la sola… si parla di “ONDE ENERGETICHE“; si parla di “pensieri nuovi e nuova cultura del popolo”…. ebbene, questi testi provengono prima del 13 marzo 2013… eppure li ritroviamo oggi – pari, pari – in questo magistero bergogliano, come il famoso “ospedale da campo” che fu invenzione di Pedro Arrupe.

Quanto al punto n.3 qualcuno dovrebbe spiegarci cosa significa: Accompagnare i giovani per la creazione di un futuro prominente… ?? Prominente vuol dire “sporgente, importante, eminente…”, con il sinonimo di PREDOMINANTE…. Il progetto del nuovo gesuitismo, citato da qui, lo esprime chiaramente: “per far avvicinare le masse alla Chiesa, è necessario dar loro ciò che vogliono e che pretendono..“, punto!

Cosa c’entra il video con le affermazioni del cardinale Danneels sulla “Mafia di san Gallo”?

Sono la conclusione che CONFERMA che esiste un progetto gesuitico, ed è in atto. Ossia, spieghiamolo meglio: la Mafia san Gallo non c’entra nulla con il progetto dei Gesuiti rifondati e modernisti, essi procedevano per una strada propria, nata con il Modernismo nell’area renana-francofana-tedesca, una realtà oggettiva affermata più volte dallo stesso Ratzinger-Benedetto XVI. Da qui nasce e si sviluppa la Teologia della Liberazione, da qui un giovane Jorge Mario Bergoglio se ne sente attratto, ma non vuole una liberazione con l’uso della violenza e delle armi, in rotta di collisione con Roma… perciò sposta l’attenzione sulla Teologia del Popolo, già in embrione nel nuovo progetto gesuitico di Pedro Arrupe.

Nessuna guerra contro l’Autorità di Roma (ricordate qui l’obbedienza e la libertà d’azione), ma arrivare a cambiarla dal suo internoBergoglio matura una sua personale progettazione che lo vedrà in conflitto certamente con il resto della sua Compagnia nella quale, egli stesso, non amerà più condividere nulla. Ora che è diventato Pontefice è la Compagnia ad essersi adeguata al progetto di Bergoglio.

A cosa è servita allora questa “Mafia”? Confidando nel fatto che la stessa Chiesa giungerà in futuro a spiegare tutto – o quasi – possiamo dire, senza essere smentiti, che questa Mafia è servita a Bergoglio per farsi eleggere Pontefice, per mettere in atto non il progetto della Mafia, ma il suo che – comunque e certamente – contiene elementi non dissimili, provenendo tutti dal Modernismo. Si legga qui: senza la dottrina, tutto diventerà possibile. Volete un altro esempio? Nel giugno scorso facemmo questo editoriale, oggi è lo stesso cardinale Marx a darci conferma di aver visto giusto. Ritornando alla carica, Marx ha affermato che una volta “con Roma” non si poteva discutere… “Ma quel tempo è passato”. Il cardinale ha detto chiaramente che c’è stata una “svolta” nella Chiesa. “Le cose non possono continuare più come è stato finora”, ha affermato, vedi qui.

E Bergoglio come la pensa? Beato chi lo capisce!! Con questo punto interrogativo forse qualcosa di buono si può sempre sperare e fino all’ultimo, ma intanto si deve ragionare sui fatti, non sulle speranze futuristiche.

Bergoglio “NON STA CON NESSUNO”, non ha Amici… agisce isolatamente e si serve di tutto e di tutti per portare avanti il progetto di Pedro Arrupe, che fin dalla prima ora fece proprio. Per Bergoglio ogni mezzo, anche illecito, è giustificabile per giungere allo scopo. Bergoglio si è servito del cardinale Kasper, tanto per fare un esempio e come di altri, canonizzandone il pensiero eretico fin dal primo Angelus…. promuovendone tal pensiero nell’incontro di apertura sul Sinodo per la Famiglia, rivoluzionandone la dottrina e facendo uscire allo scoperto il cardinale Caffarra per nulla d’accordo. Dopo di che l’ha gettato nel dimenticatoio, e così ha fatto e fa con ogni vescovo e cardinale che possa tornare utile ai suoi scopi. Così agisce anche con preti, suore e laici, tutto ruota attorno ai suoi personali interessi che non condivide affatto con alcuno, ma tutti usa affinché il suo sogno di una chiesa popolare, con a capo naturalmente sempre la “gerarchia” (questa non si tocca), possa diventare realtà.

Non siamo noi ad inventare nulla, è stato il preposto Arturo Sosa (e come abbiamo dimostrato anche il cardinale Marx che, non dimenticate, fa parte del gruppo dei cardinali consiglieri di papa Francesco, eh!) ad aver dato conferma di ciò che da anni portiamo alla luce, alla conoscenza di tutti, anche se molti ancora fingono di non vedere, oppure rifiutano l’evidenza dei fatti oggettivi, ed agiscono rispondendo soggettivamente, senza portare un briciolo di prova atta a contestare le migliaia di prove da noi portate.

 

8 pensieri riguardo “Cosa unisce la Mafia san Gallo al progetto del gesuitismo modernista?

  1. Quindi chi non ci dice che gli stessi Cardinali abbiano spinto Benedetto XVI a lasciare il soglio petrino?
    Secondo le profezie di Avola, questo Pontefice potrebbe essere un’impostore…(guidato da forze maligne senza nemmeno rendersene conto), che dire… siamo alla frutta….

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    1. E’ vero Eva e ci sono appunto anche molti “condizionali” che ci impongono la prudenza, senza sottovalutare tutti questi fatti che sono reali, ma alla fine chissà, il Signore è pieno di sorprese, ed io qualche volta ci spero 😉 sul resto direi che siamo anche al dolce… e all’amaro, oltre alla frutta….

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  2. È sconcertante che nessun prelato abbia mai preso posizione contro tutto questo… non posso credere che siano tutti contaminati dal modernismo…

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  3. Bellissimo articolo e bellissimo video che con l’autorevolezza di mons. Negri fa capire molte cose e come stanno. Vi segnalo un articolo del professore Francesco Lamendola che sicuramente conoscerete, in fondo quando la verità è una sola come deve essere, si dicono e si confermano le medesime cose:
    “I gesuiti hanno favorito l’instaurarsi di una nuova liturgia, di una nuova pastorale e perfino di una nuova teologia, e hanno così favorito il dilagare della medesima eresia anche negli altri ordini religiosi e nel clero secolare, così da creare una situazione di apostasia generalizzata e, se possibile, di “non ritorno”, tagliando i ponti col passato e inaugurando una nuova “stagione” che, di fatto, è la nascita di una nuova chiesa, quella che merita di essere chiamata neochiesa, per distinguerla dalla vera Chiesa cattolica, di cui si vuol far sparire, insieme alla prassi e alla dottrina, anche il ricordo. (..)
    La mafia di San Gallo, organizzata sotto la regia di un gesuita (cardinale, ma, almeno, fornito di apposita dispensa, a differenza di Bergoglio: Carlo Maria Martini) ha deciso di dare la spinta decisiva per affrettare una manovra che era già in corso, e questo fin dal conclave del 2005, che avrebbe dovuto eleggere Bergoglio; i gesuiti hanno pensato che la crisi della Chiesa era talmente grave che bisognava bruciare le tappe e mettere un loro uomo al comando. La loro eresia nasce da qui: dal sentirsi e ritenersi indispensabili: un peccato di superbia intellettuale. Da questo peccato nasce l’idea che soltanto loro possono salvare la Chiesa; e che, per salvarla, è necessario varare una serie di riforme sempre più precipitose, per non dire vertiginose. (..)
    È inutile, ora, scandalizzarsi: tutto quel che sta accadendo fa parte di un’agenda precisa; Bergoglio è stato eletto per attuarla, e non si fermerà prima di averlo fatto. Per questo ha commissariato i Francescani dell’Immacolata, per questo ha aperto la strada alla comunione ai divorziati e alla comunione ai protestanti, per questo non ha risposto ai Dubia dei quattro cardinali, né alla Correctio filialis dei teologi e dei sacerdoti. Non gli interessa dialogare, beninteso all’interno della Chiesa; per lui, il dialogo è sacro solo con i non cattolici e con i non cristiani. Lui non è stato fatto papa per dialogare, ma per attuare il Concilio, vale a dire per accelerare e rendere irreversibile ciò che è stato incominciato con il colpo di Stato del 1962-65. Ritiene di avere non solo il diritto, ma il dovere di fare quel che sta facendo; di andare avanti a passo di carica, senza fermarsi, finché l’ultimo ostacolo sarà abbattuto e l’ultima resistenza sarà ridotta al silenzio. Con lui, e con quelli che lo hanno messo al potere, non è possibile alcuna mediazione, perché non farà prigionieri.”
    http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/6158-processare-i-gesuiti

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  4. Questi fatti e tutta questa storia mi suggeriscono due cose: uno, che la nostra fede è messa a dura prova, siamo provati al fuoco dell’obbedienza e della fede in Gesù. E due che, questa prova riguarda la nostra fedeltà alla santa Chiesa, non dobbiamo distaccarcene mai, anche che fosse stata occupata da altri, come si capisce dalle parole gravissime di mons. Negri nel video, perché questi verranno smascherati e cacciati via, ma la Chiesa non morirà mai e trionferà al ritorno del divin Sposo. Per questo diciamo con fede: in alto i cuori!
    Buona Quaresima a tutti e per la redazione, da Carlo

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  5. Si, forse questo è l’unico modo per separare la gramigna dal buon grano…mai mai lasciare la Chiesa Cattolica, per Grazia noi abbiamo la fortuna di avere un sacerdote che celebra il Vetus Ordo ed è disposto a celebrarlo anche in una cantina se dovessero mai impedirglielo… Che Nostro Signore lo conservi a lungo, mancano tanto sacerdoti così.
    Buona Quaresima a tutti! Sia Lodato Gesù Cristo e Ave Maria.

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