Forse Papa Francesco non è così “sgraziato”?

Trascrizione del video-editoriale del prof. Corrado Gnerre riguardo le indiscrezione trapelate dall’incontro del Papa con i vescovi italiani.

Una breve riflessione su papa Francesco e i candidati omosessuali al sacerdozio

Vorrei riflettere un po’ in merito alla notizia relativa a ciò che il Papa ha detto ai Vescovi, a proposito della possibilità di candidati omosessuali al sacerdozio; e quindi relativamente anche a una certa terminologia che Papa Francesco ha utilizzato.

Indubbiamente siamo dinanzi ad una caduta di stile, questo non si può negare. È evidente che la forma ha la sua importanza e che la forma molte volte diventa anche sostanza.

Non è un’espressione retorica quella che sto affermando, ma è vero. È un fatto vero, d’altronde, che l’antropologia cristiana ci fa capire chiaramente come il nostro corpo, e quindi anche le nostre espressioni verbali devono essere sempre sottomesse ad un governo ben preciso, e quindi anche l’utilizzazione di parole sconvenienti sicuramente non è un fatto positivo

Detto ciò però, in merito al contenuto di quello che Papa Francesco ha detto, laddove ha ribadito a quello che già era stato affermato da tempo, cioè il fatto che candidati che non possono entrare in seminario, persone con radicate tendenze omosessuali eccetera, questo ribadimento da parte di Papa Francesco è sicuramente un fatto positivo.

Ora noi sappiamo benissimo che il Magistero di Papa Francesco, questo pontificato, è pieno di contraddizioni.

Chi ci segue sa bene come noi siamo intervenuti costantemente, interveniamo costantemente nel merito, anche se cerchiamo comunque di salvaguardare il dovuto rispetto nei confronti della figura del Papa.

Quindi il Magistero, il Pontificato di Papa Francesco è sicuramente un Pontificato pieno di contraddizioni e molto discutibile, anzi assai discutibile, i cui risultati purtroppo sono risultati negativi, o meglio, i cui effetti sono effetti negativi.

Abbiamo sempre detto, attenzione, che la crisi della Chiesa precede questo pontificato, ma è indubbio che con, questo pontificato, si sta arrivando all’estremo.

Però, ci sono anche dei piccoli segnali come, per esempio, questo fatto che il Papa abbia ribadito nel chiuso, parlando non pubblicamente, il principio secondo cui non possono diventare sacerdoti coloro i quali hanno radicate tendenze omosessuali.

Allora è una riflessione che voglio offrirvi a questa molto semplicemente.

Vado a richiamare un fatto che accadde nel 1968, allora quando uscì l’enciclica Humanae Vitae. Si attendeva da parte della Chiesa un documento in merito alle tecniche contraccettive, quindi alla contraccezione in genere. E molti dicevano che la Chiesa si sarebbe aperta a questa prospettiva.

Conoscendo anche un po’ la sensibilità di Paolo VI nel merito, tutti quanti si attendevano, buona parte dei teologi, degli osservatori, si attendevano un’apertura. E poi ci fu l’HV che ribadì la condanna nei confronti della contraccezione. Eppure, torna a ripetere, nessuno se lo attendeva, visto l’impostazione di Papa Paolo VI.

Così come quello che è accaduto qualche giorno fa, nessuno se lo sarebbe atteso visto la mentalità, l’impostazione di Papa Francesco.

Il mio invito è questo, a riflettere sul mistero del primato Petrino.

Il primato Petrino comunque riceve una grazia di stato e, a questa grazia di stato, ovviamente si deve liberamente corrispondere. Se non si corrisponde liberamente, ci si assume una responsabilità dinanzi a Dio, che è molto ma molto grave.

Però questo non esclude che, alcune volte, in determinate situazioni, si possa anche corrispondere da parte di pontificati più discutibili, alla grazia di stato.

Allora, vedete, questo fatto che è accaduto, ci deve invitare a riflettere sul mistero della presenza di Dio, e sul mistero del fatto che la Chiesa è sempre governata da Nostro Signore Gesù Cristo.

Come sulla barca, sulla barca degli apostoli. La tempesta imperversava, la barca sembrava capovolgersi, ma Cristo era lì, Cristo era lì. E rimproverò anche Pietro che aveva avuto poca fede; Egli era lì e la barca non poteva assolutamente capovolgersi (cfr Mc 4, 35-41).

Ecco, riflettiamo su questo. Al di là dei pontificati, al di là di tutte le grandi questioni attinenti alla crisi della Chiesa, Cristo è sempre presente nella Chiesa, governa la Chiesa e non permetterà mai che la Chiesa possa ribaltarsi e soccombere alla tempesta.

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