Guai a coloro che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre

“Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro. (…) perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti..” (Is.5,20-24)

Il 5 gennaio u.s. la stessa Nuova Bussola, vedi qui, aveva affrontato un tema molto delicato, scottante e complesso, riportando quanto segue: In breve la Congregazione articola la seguente riflessione: dato che, nel caso di specie, gli organi riproduttivi sono incapaci di portare a termine la gravidanza, l’asportazione dell’utero è irrilevante dal punto di vista morale perché va a mimare, anticipandola, una situazione oggettiva di infertilità ed evita aborti spontanei. La risposta data dalla Congregazione è, a parer nostro, non condivisibile. La moralità di un atto è data dal fine prossimo ricercato (oggetto dell’atto). E così la medesima azione materiale può essere informata da fini diversi: incidere la cute di una persona al fine di curarla (operazione chirurgica) è fine prossimo buono; incidere la cute di una persona al fine di assassinarla è fine prossimo malvagio.

Nulla a che fare con i dubbi a cui era stata data risposta negativa nel ’93 dal Dicastero guidato allora dal cardinale Joseph Ratzinger….”

Vogliamo allora ringraziare il signor Andrea M. perché ha fatto per noi, come anche per voi, una interessante raccolta di materiale abbastanza  ufficiale, atto ad aiutarci a comprendere la gravità di certe scelte, fatte oggi, da una new-chiesa sempre più compiacente all’errore ed ai compromessi con il mondo…

Poiché l’argomento è delicato, lungo ed anche complesso, ve lo offriamo in formato pdf, qui: Riflessione responsum asportazione utero con tutte le fonti necessarie.

Buona riflessione.

2 pensieri riguardo “Guai a coloro che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre

  1. Ottima raccolta di materiale, ma argomento difficile e complesso che forse capiranno in pochi.
    Se non si ridiscute la dubbia dottrina modernista sulla coscienza, avanzata con l’ultimo concilio, la gente non comprenderà i paletti messi sotto Paolo VI, sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ed oggi trionfalmente tolti in nome di che cosa, appunto? della coscienza, la cui dottrina di oggi è però falsa.
    Se la coscienza non verrà ri-formata nella dottrina cattolica e nella dottrina sociale che gli è propria, i nuovi fedeli applaudiranno queste aperture senza capire la gravità del danno perchè è la loro opinione sbagliata e la loro coscienza mal-formata ad avere la meglio, perché è più comodo ed è più facile.
    E’ come se la chiesa, facendo come Pilato lavandosi le mani, avesse oggi lasciato le persone di decidere come suicidarsi l’anima, ma senza più avvertire loro che stanno andando verso questo suicidio, perché è stato modificato anche il senso della salvezza, della redenzione e del peccato.
    La svolta antropologica di Rahner ora è compiuta: sarà l’uomo a decidere su se stesso e la chiesa si adeguerà alle mode di volta in volta, a seconda dei temi, senza più una dottrina comune.

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    1. Egregio Carlo,
      lei ha perfettamente ragione: la questione della coscienza cattolica è argomento essenziale. Le segnalo questo mio intervento su Cultura cattolica https://www.culturacattolica.it/attualit%C3%A0/in-rilievo/ultime-news/2015/10/28/la-coscienza-%C3%A8-l-originario-vicario-di-cristo
      La questione dei paletti non riguarda il fatto che siano stati tolti, ma il fatto che Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI li hanno piantati su un terreno franoso, invece che sulla Roccia ed ora franano con tutto il resto.
      Cordiali saluti
      Andrea Mondinelli

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