La “madre terra” non è una dea

Sorella Terra, sì, madre in quel senso… proprio no!

Siamo noi, davvero, a non comprendere cosa dice il Papa? Il Papa forse non sa più cosa dice? O che altro ancora? Vero che le tenebre avanzano, il fumo di satana non cessa di avvolgere la Chiesa e dunque, è chiaro ed evidente, che si fa fatica a vedere, si fatica anche a sentire, ma senza dubbio quando un testo è riportato ufficialmente, questo è.

Parliamo dell’ennesimo discorso di quattro parole appassionate del Papa ad un gruppo (sconosciuto fino ad oggi), diremo naturalista che ha la terra per madre… Ma andiamo direttamente alle parole del Papa: “A noi, a tutti, piace la madre Terra, perché è quella che ci ha dato la vita e ci custodisce; direi anche la sorella Terra, che ci accompagna nel nostro cammino dell’esistenza. Ma il nostro compito è un po’ curarla come si cura una madre o come si cura una sorella, cioè con responsabilità, con tenerezza e con la pace” (vedi qui).

Sembra evidente che il Papa ha tirato in ballo quattro parole perché non sapeva davvero cos’altro dire. Avrebbe piuttosto dovuto parlare da Vicario di Cristo, ma è evidente oramai che Papa Francesco non si sente più tale quanto, piuttosto, pastore naturalista ed universalista di “ogni forma vivente” sulla terra. Si sarà sentito anche pastore di questo gruppetto, perché la sua paternità è mentalmente superiore a quella del Vangelo.

Il testo in sé non dice nulla, e lo diciamo per quanti in rete si sono stracciati, inutilmente, le vesti. Lui rispetta i gruppi che credono di avere la terra per madre, ma unisce anche il fatto che la terra è sorella. Una sorta di colpo al cerchio e uno alla botte. Questo proverbio in sé non significa nulla, è stato tramandato e divulgato, ma non aveva un senso, era un gioco di strada. Poi ha preso forma e, paese che vai usanze che trovi, in alcune parti il detto sottolinea l’ingegno degli artigiani che sanno fare più cose insieme. Solo alla fine delle peripezie linguistiche, questo detto, ha finito con l’indicare colui che tiene il piede dentro due staffe. Ci sembra calzante, lo adottiamo anche se, per noi cattolici il termine per definire questi “incidenti” è il sincretismo religioso.

Chiarito questo che dire? Le parole del Papa vanno sempre lette alla luce della dottrina cattolica, del catechismo. San Francesco di Assisi parlava di “sorella Terra”, ma anche di madre terra, i Salmi stessi ci dicono come da lei raccogliamo i frutti che seminiamo, lei ci sostenta e se la trattiamo male, è ovvio che non potremo raccogliere frutti. L’appello del Papa è piuttosto condivisibile, se non fosse per quella “maternità” creatrice, generatrice, che non ci convince affatto. Ciò che ci lascia perplessi è perché affermare questo, quasi fosse un dogma, mentre ha taciuto sui veri dogmi.

Per esempio, avrebbe potuto dire: A noi, a tutti, piace la madre Terra, perché è il dono che Dio ci ha fatto per vivere finché esisterà questo tempo; questa terra che ci sostenta nella vita; direi anche la sorella Terra, che ci accompagna nel nostro cammino dell’esistenza nelle sue infinite bellezze. Ma il nostro compito è un po’ curarla come si cura una madre o come si cura una sorella, cioè con responsabilità, con tenerezza e con la pace. Nostro compito è lodare Dio per i frutti della terra perché chi fa piovere, chi ci da il sole, le stagioni e fa crescere, è Dio che in Gesù Cristo si è rivelato mostrandoci, fra le molte cose, di saper governare i tempi e le tempeste (Mt 8,23-27)”.

Certo che non spetta a noi dare suggerimenti al Pontefice, ma è giusto ricordare al Santo Padre che la vita ci è donata da Dio, lui questo lo sa benissimo, ma essendo alla fine un discorso pubblico, anche noi vorremmo essere rassicurati di avere Dio per Padre e Madre, attraverso il compito assegnato ai nostri genitori terreni, padre e madre collaboratori del progetto di Dio, dai quali siamo nati, e che siamo custoditi dagli Angeli Custodi, dai Santi, dalla Vergine Maria, Madre Immacolata del Verbo di Dio. Il “mandato” che ha ricevuto è per glorificare Dio e dare testimonianza (evangelizzazione fino alla donazione della propria vita) dell’Incarnazione del Verbo divino, morto e risorto per salvarci, tutti, anche per gli ospiti – non credenti – nelle visite al Pontefice. Gesù Cristo non ha fondato la Chiesa quale centro di smistamento diplomatico o sincretista.

Per capire di cosa stiamo parlando, di questa sorta di Istituto che nasce dalla dottrina di tale Jina Vardhamāna Mahāvīra, ventiquattresimo profeta dell’attuale periodo cosmico, ed entrato nel Nirvana (cliccare qui). Parliamo di dottrine e di discipline delle quali, questo Istituto ospitato dal Papa, si fa promotore seminando il pensiero soteriologico di Jina, il cui Universo che ci ospita è considerato e creduto senza un principio, e senza fine, eterno. La dimensione divina è pura energia, per questo credono nella Madre terra intesa proprio come creatrice, generatrice di tutto, la divinità per eccellenza. Qualcuno dovrebbe forse dire al Papa che il concetto di madre o sorella terra, è completamente diverso, per noi.

Insomma, è imbarazzante dover pensare che il Papa possa avere una idea un tantino panteista sulla nostra provenienza. Non lo vogliamo credere, e non lo crediamo, ma questa confusione accade quando non si parla più di Gesù Cristo e si cercano altre “figure” per dimostrare, ai non credenti in Cristo, certe simpatie comunionali, sincretiste. Quasi che parlare di Gesù Cristo, a chi non l’ha ancora incontrato, sia oggi lo scandalo, il futile, addirittura sconveniente. Del resto l’unico Nome per cui ogni ginocchio si deve piegare sulla terra, sotto terra e nell’universo è quello di Gesù Cristo (Fil 2,10-11), davanti al quale anche la terra, la natura tutta, obbedisce.

È vero che polvere siamo e polvere ritorneremo, dalla polvere (dal nulla) veniamo ma non torneremo nel nulla, ci attende qualcosa che non è un ritornare alla madre o sorella terra, ma nel Regno di Dio che Gesù Cristo ha inaugurato e dove ci attende; noi crediamo nella risurrezione della carne. San Giustino martire forse si sarebbe salvato se, interrogato dal tribunale pagano, avesse dato risposte evasive o avesse tenuto un discorso così vago, o sincretista, come questo udito oggi. E quanti martiri cristiani del nostro tempo si sarebbero salvati se invece di proclamare Cristo Re, avessero semplicemente soddisfatto le orecchie di coloro che non volevano sentire.

E se invece di due parole diplomatiche e sincretiste, questa gente attendeva una parola di Verità? Dove è finita la “nuova evangelizzazione”? Dove quel: “Andate e predicate ciò che vi ho insegnato… a tutti” ? Perché non ascolta scienziati cristiani quando gli danno consigli? (vedi qui)

Ci farà bene meditare, tutti, con le parole di San Paolo: “Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo” (2Tm 1,1-3.6-12).

6 pensieri riguardo “La “madre terra” non è una dea

  1. Dal Catechismo della Chiesa Cattolica: 355 « Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò » (Gn 1,27). L’uomo, nella creazione, occupa un posto unico: egli è « a immagine di Dio » (I); nella sua natura unisce il mondo spirituale e il mondo materiale (II); è creato « maschio e femmina » (III); Dio l’ha stabilito nella sua amicizia (IV).

    Dal Compendio del Catechismo: 67. Per quale fine Dio ha creato l’uomo? 358-359
    Dio ha creato tutto per l’uomo, ma l’uomo è stato creato per conoscere, servire e amare Dio, per offrirgli, in questo mondo, tutta la creazione in rendimento di grazie ed essere elevato alla vita con Dio in cielo. Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo predestinato a riprodurre l’immagine del Figlio di Dio fatto uomo, che è la perfetta «immagine del Dio invisibile» (Col 1,15).

    70. Chi dona l’anima all’uomo? 366-368 382
    L’anima spirituale non viene dai genitori, ma è creata direttamente da Dio, ed è immortale. Separandosi dal corpo al momento della morte, essa non perisce; si unirà nuovamente al corpo nel momento della risurrezione finale.

    Chiunque dica il contrario o evangelizzando non dice queste cose, non è cattolico, lo spiegava già sant’Agostino.

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      1. Caro/a kattolika, premesso che il suo messaggio con l’emoticon finale non lascia capire se lei vuol essere ironico/a o meno […]
        :-))
        Sia lodato Nostro Signore Gesù Cristo!

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      2. Cara Marisa,
        volevo solo far notare che si tratta di un fotomontaggio: Francesco non ha posato davanti a quel quadro.
        Fotomontaggio o no, ciò non toglie che abbiamo un papa che appoggia di fatto il sincretismo religioso.

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