Il Sacro Collegio cardinalizio nel 2023 e i futuri Vescovi in Italia

Si prevede un anno intenso, questo appena entrato, per Papa Francesco. Servono nuovi cardinali e servono anche nuovi Vescovi in Italia. Non dimentichiamo che prestigiosi Sedi quali Venezia con il suo patriarcato e Milano, per esempio, mancano ancora di una nomina cardinalizia… non che sia obbligatorio per il Papa, ma per chi ama questo tipo di informazione, sarà bene seguire i prossimi mesi le varie notizie.

Ad oggi i porporati con meno di 80 anni sono complessivamente 125 e dunque scenderanno a quota 114, in attesa di un possibile nuovo concistoro di Papa Francesco

CITTÀ DEL VATICANO , 09 gennaio, 2023 / 2:00 PM (ACI Stampa).- 

Sono ben 11 i Cardinali elettori che nel 2023 compiranno 80 anni, perdendo così il diritto di voto in conclave. Ad oggi i porporati con meno di 80 anni sono complessivamente 125 e dunque scenderanno a quota 114, in attesa di un possibile nuovo concistoro di Papa Francesco.

Di questi 11 Cardinali 6 sono stati creati da Benedetto XVI, 2 da San Giovanni Paolo II e 3 da Papa Francesco. Gli elettori, pertanto, saranno così distribuiti: 8 creati da San Giovanni Paolo II, 28 da Benedetto XVI e 78 da Papa Francesco. 

Il primo a compiere gli 80 anni il prossimo 14 gennaio sarà il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo metropolita emerito di Genova, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 2007 al 2017 e successivamente Presidente del CCEE. E’ stato creato cardinale da Benedetto XVI nel novembre 2007.

Il 3 febbraio sarà la volta di un altro porporato creato da Benedetto XVI: Domenico Calcagno, Presidente emerito della Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e già Vescovo di Savona-Noli.

Ancora un Cardinale creato da Benedetto XVI a compiere 80 anni il prossimo 26 aprile: è Dominik Duka, domenicano, Arcivescovo metropolita emerito di Praga.

Il 2 giugno 2023 uscirà dal novero degli elettori anche il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo metropolita emerito di Napoli, creato da San Giovanni Paolo nel concistoro del febbraio 2001.

Il 30 luglio toccherà invece a Giuseppe Versaldi, creato cardinale da Benedetto XVI nel 2012. E’ stato fino a pochi mesi fa Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica ed in precedenza Presidente della Prefettura degli Affari Economici, organismo soppresso da Papa Francesco e confluito nella Segreteria per l’Economia.

Il 17 settembre compirà 80 anni il Cardinale Angelo Comastri, anch’egli creato da Benedetto XVI. E’ stato fino al 2021 Arciprete della Basilica di San Pietro e Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.

A perdere il diritto di voto in conclave sarà poi il 1° ottobre il Cardinale Patrick D’Rozario, Arcivescovo emerito di Dacca. E’ stato creato da Papa Francesco il 19 novembre 2016.

Il 18 novembre 2023 sarà il turno del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto emerito del Dicastero per le Chiese Orientali. Ha ricevuto la berretta rossa da Benedetto XVI nel 2007.

Il 5 dicembre poi compirà gli 80 anni il Cardinale sudcoreano Andrew Yeom Soo-jung, Arcivescovo metropolita emerito di Seul. E’ stato creato da Papa Francesco nel suo primo concistoro del 2014.

Sarà poi il Cardinale Jean Zerbo, del Mali, a compiere 80 anni il 27 dicembre 2023. Arcivescovo metropolita di Bamako, è stato annoverato nel Sacro Collegio da Francesco nel 2017.

Infine, il 28 dicembre, sarà la volta del Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo metropolita emerito di Lima. E’ stato creato da San Giovanni Paolo II nel 2001.

Degli undici Cardinali che usciranno dal novero degli elettori nel corso dell’anno 6 sono europei, di cui 5 italiani e 1 ceco; 2 sono sudamericani, uno argentino e uno peruviano; 2 sono asiatici, uno del Bangladesh e uno della Corea del Sud. Uno infine dall’Africa, proveniente dal Mali.


Chiesa Italiana: i possibili cambiamenti nel 2023
Sono diverse, da Nord a Sud, le sedi vescovili e arcivescovili che sono rette da presuli che nel corso del 2023 compiranno i 75 anni e dovranno presentare al Papa- che deciderà come procedere -la propria rinuncia

ROMA , 10 gennaio, 2023 / 9:00 AM (ACI Stampa).- 

Come è noto il Codice di Diritto canonico al canone 401 prevede che “il Vescovo diocesano che abbia compiuto i settantacinque anni di età è invitato a presentare la rinuncia all’ufficio al Sommo Pontefice, il quale provvederà, dopo aver valutato tutte le circostanze”.

Sono diverse, da Nord a Sud, le sedi vescovili e arcivescovili che sono rette da presuli che nel corso del 2023 compiranno i 75 anni e dovranno presentare al Papa la propria rinuncia.

Come già successo, sempre più frequentemente, il Papa potrebbe accettare le varie rinunce e provvedere all’accorpamento delle diocesi in persona episcopi, riducendo così il numero dei vescovi e non quello delle diocesi.

Ma vediamo la situazione nel dettaglio, ribadendo che l’Arcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori e il Vescovo di Trieste Monsignor Giampaolo Crepaldi hanno già raggiunto i 75 anni nel 2022. Monsignor Sebastiano Sanguinetti, Vescovo di Tempio-Ampurias, è nato invece il 29 marzo 1945.

Le sedi attualmente vacanti sono quelle di Tricarico, Vallo della Lucania, Sessa Aurunca, Santa Maria di Grottaferrata, Iglesias, San Severo e Piana degli Albanesi.

Nel nord Italia a compiere i 75 anni saranno Monsignor Andrea Turazzi, Vescovo di San Marino-Montefeltro il 24 agosto;  Monsignor Andrea Bruno Mazzoccato, Arcivescovo di Udine il 1° settembre; il Vescovo di Pescia, Monsignor Roberto Filippini il 6 giugno.

Nell’Italia centrale la situazione vede prossimi ai 75 anni il Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo de L’Aquila il 19 agosto; Monsignor Raffaello Martinelli, Vescovo di Frascati il 21 giugno; il Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola Monsignor Armando Trasarti il 16 febbraio; Monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno il 16 maggio.

Al Sud, infine, Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, Arcivescovo di Campobasso-Boiano, compirà 75 anni il 28 settembre; Monsignor Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo il 13 ottobre; Monsignor Francesco Milito, Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, il 7 luglio; Monsignor Salvatore Visco, Arcivescovo di Capua, il 28 luglio; Monsignor Gennaro Pascarella, Vescovo di Ischia e di Pozzuoli, il 28 marzo; Monsignor Giovanni Ricchiuti, Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti il 1° agosto; Monsignor Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, il 12 luglio; Monsignor Vincenzo Pelvi, Arcivescovo di Foggia-Bovino l’11 agosto. Monsignor Donato Negro, Arcivescovo di Otranto, ha già compiuto i 75 anni lo scorso 3 gennaio.

Non dimentichiamo di PREGARE per i Sacerdoti, i Vescovi e i Cardinali, insieme ovviamente alla Preghiera quotidiana per il Papa!


Chi è il prossimo? Ecco i prossimi cardinali da rimpiazzare

Papa Francesco si sta circondando di cardinali fatti a sua immagine e somiglianza, ma le sorprese non sembrano essere finite. Anzi, in quest’articolo vi elenchiamo ben sette incarichi di vario peso all’interno della Chiesa cattolica che saranno, con grandissima probabilità, oggetto di novità nel prossimo futuro.

“La preferenza di mantenere cardinali e arcivescovi in carica per anni, anche dopo l’età in cui ci si aspetta che presentino formalmente le dimissioni, sta diventando una sorta di nuova normalità sotto Papa Francesco. Sin dalla promulgazione del suo motu proprio del 2018 sulla pensione episcopale, Imparare a congedarsi, molti osservatori del Vaticano hanno notato il divario tra la teoria e la pratica nell’approccio di Papa Francesco nei confronti degli anziani ecclesiastici di alto livello.”
Questa traduzione è stata realizzata grazie alle donazioni dei lettori di MiL.
Luigi

Ed. Condon, The Pillar, 04/07/2023

Papa Francesco, sabato [1 luglio], ha nominato un nuovo prefetto per il Dicastero per la Dottrina della Fede, sostituendo il Cardinale Luis Ladaria Ferrer con l’arcivescovo teologo argentino Víctor Manuel Fernández. Sebbene la decisione del papa di nominare l’arcivescovo Fernández abbia sorpreso molti, l’appuntamento era molto atteso. Il cardinale Ladaria ha compiuto 79 anni ad aprile, ed era più vicino all’età obbligatoria di esclusione per i cardinali dal conclave (80 anni) che all’età nominale di pensionamento episcopale di 75 anni.

La preferenza di mantenere cardinali e arcivescovi in carica per anni, anche dopo l’età in cui ci si aspetta che presentino formalmente le dimissioni, sta diventando una sorta di nuova normalità sotto Papa Francesco.

Ma anche i vescovi più impegnati non possono rimanere in carica per sempre, e l’età sta cominciando a fare sentire i suoi effetti su molti in posizioni di alto livello. Quindi, dopo la partenza di Ladaria, quali importanti posizioni è probabile che Francesco debba riempire nel prossimo anno?

Sin dalla promulgazione del suo motu proprio del 2018 sulla pensione episcopale, Imparare a congedarsi, molti osservatori del Vaticano hanno notato il divario tra la teoria e la pratica nell’approccio di Papa Francesco nei confronti degli anziani ecclesiastici di alto livello.

La sostituzione di Ladaria è avvenuta dopo l’unica attesa nomina del nuovo prefetto del Dicastero per i Vescovi all’inizio di quest’anno, con l’arcivescovo Robert Prevost che ha preso il posto del cardinale Marc Ouellet solo poche settimane prima che il cardinale compisse 79 anni. Prima di queste nomine, Francesco aveva precedentemente permesso al cardinale Beniamino Stella di rimanere a capo del Dicastero per il Clero fino a quando anche lui avesse compiuto 79 anni nel 2021.

Ma se 79 è il nuovo 75 in Vaticano, ci sono comunque alcuni importanti incarichi che Papa Francesco dovrà riempire nei prossimi 12 mesi, poiché gli attuali responsabili si avvicinano agli 80 anni.

L’Arcivescovo di Boston

Il posto più importante nella Chiesa che probabilmente si trova attualmente sulla scrivania del Papa è probabilmente una delle sedi più storicamente rilevanti del Nord America.

Il cardinale Seán O’Malley ha compiuto 79 anni la scorsa settimana e, secondo quanto riferito da fonti vicine al Dicastero per i Vescovi, ci sono state intense pressioni da parte di diversi cardinali americani anziani per la sua sostituzione.

Chiunque sia il successore, la scelta probabilmente determinerà se Boston rimarrà un’arcidiocesi cardinalizia de facto o se seguirà la strada di Baltimora e Filadelfia, diventando un’appuntamento di secondo piano agli occhi di Roma.

Il Presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori

Oltre alla sua arcidiocesi e al suo statuto di membro fondatore del Consiglio di Cardinali Consiglieri del Papa, il cardinale O’Malley serve anche come presidente della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, un organismo chiave del Vaticano (creato da Papa Francesco) nel processo in corso di riforma, dopo gli scandali di abusi e di negligenza episcopale degli ultimi decenni.

Dal momento che O’Malley è il leader e il fondatore di tale organismo, che ha recentemente dovuto affrontare le dimissioni decisamente pubbliche di uno dei suoi membri più anziani, sostituire il cardinale non sarà un compito facile per Francesco.

Il ruolo richiederebbe idealmente una persona di rilievo internazionale e di credibilità nella riforma degli abusi, nonché la necessaria sincerità e capacità di relazionarsi con le vittime e gli attivisti.

Potrebbe effettivamente essere più difficile per Francesco trovare un nuovo presidente per la Pontificia Commissione che un nuovo arcivescovo per Boston.

Il Penitenziere Maggiore del Supremo Tribunale della Penitenzieria Apostolica

Il Penitenziere Apostolico è il massimo organo della Chiesa per trattare i casi che coinvolgono peccati (distinti dai reati canonici) riservati alla Santa Sede o che riguardano il sigillo sacramentale. È anche responsabile delle indulgenze.

Il Penitenziere Maggiore attuale, il cardinale Mauro Piacenza, compirà 79 anni a settembre, dopo essere stato spostato dal Dicastero per il Clero da Papa Francesco all’età relativamente giovane di 69 anni.

Sebbene possa non essere qualcosa che fa notizia, si tratta di un ruolo che deve essere ricoperto. E Francesco potrebbe scegliere di utilizzare la vacanza come scusa per spostare un cardinale da un altro incarico che possa ritenere bisognoso di nuova linfa, come per esempio il cardinale vicario generale del papa per la Diocesi di Roma, Angelo De Donatis (anni 69), spesso indicato come possibile candidato.

L’Arcivescovo di Bombay

L’Arcidiocesi di Bombay (Mumbai, India) è sede di oltre mezzo milione di cattolici ed è più antica, di diversi secoli, rispetto a qualsiasi diocesi americana. Il suo attuale arcivescovo, il cardinale Oswald Gracias, compirà 79 anni a dicembre.

Oltre ad essere il vescovo cattolico più importante in India, il successore di Gracias dovrà gestire una difficile situazione culturale e politica nel Paese, con l’ascesa del nazionalismo indù quale forza politica primaria e un aumento dei casi di azioni legali intraprese contro le organizzazioni caritative e le diocesi cattoliche sotto l’egida delle cosiddette “leggi anti-conversione”.

Gracias è anche un membro fondatore del Consiglio di Cardinali Consiglieri del Papa e chiunque lo sostituisca a Bombay probabilmente avrà anche la possibilità di ottenere un posto nel “governo ombra” globale di Papa Francesco.

L’Arcivescovo di Vienna

Il cardinale Christoph Schönborn, O.P., di Vienna, compirà 79 anni a febbraio dell’anno prossimo. Peso massimo della teologia di vecchia data, sin dai pontificati di san Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, ha servito come segretario editoriale per la produzione del Catechismo della Chiesa Cattolica.

Dopo essersi manifestato come sostenitore convinto dell’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia di Papa Francesco del 2016, il cardinale sembra essere uscito dalla ribalta in Vaticano e ha trascorso gli ultimi anni in una relativa tranquillità, più vicino alla sua arcidiocesi. Tuttavia, Vienna rimane una sede prominente in Europa e la maggior parte si aspetterebbe che il successore di Schönborn sia un cardinale, anche se Papa Francesco ha già confutato tali presunzioni in passato con arcidiocesi come quella di Parigi.

L’Arcivescovo Maggiore della Chiesa Cattolica Siro-Malabarese

L’Arcivescovo Maggiore attuale, il cardinale George Alencherry, è stato il primate della Chiesa Siro-Malabarese – la seconda più grande delle 23 Chiese Cattoliche Orientali autonome in piena comunione con Roma – dal 2011. Tuttavia, egli compirà 79 anni nell’aprile dell’anno prossimo.

Oltre ai problemi legali personali del cardinale, legati a una controversa transazione immobiliare, la Chiesa Siro-Malabarese è nel bel mezzo di una guerra liturgica prolungata ed estremamente volatile, con il sinodo della Chiesa e il Vaticano che appellano ripetutamente al clero e ai cattolici ad adottare uno stile liturgico nuovo, inteso a essere più fedele alle sue radici tradizionali.

Questo processo non sta procedendo bene e, nonostante un recente summit in Vaticano per affrontare la questione, non ci sono segni di raffreddamento dei toni nella Chiesa.

Chiunque sostituisca Alencherry avrà uno dei compiti più pastorali sensibili, forse impossibili, nella Chiesa odierna.

Il Cardinale Patrono del Sovrano Ordine dei Cavalieri di Malta

Potrebbe sembrare strano guardare con interesse a questa nomina, considerando che il Cardinale Gianfranco Ghirlanda è stato nominato all’incarico solo poche settimane fa. Ma la realtà è che Papa Francesco dovrà nominare un nuovo cardinale patrono dei cavalieri, prima o poi.

Ghirlanda è stato nominato cardinale solo l’anno scorso, e ha ricevuto il berretto rosso dopo aver compiuto 80 anni, il che significa che non sarebbe idoneo a partecipare a un futuro conclave. Queste nomine sono insolite, ma non sconosciute, e vengono utilizzate come una sorta di incarico onorifico concesso dai papi per segnalare la propria gratitudine per qualche servizio personale o speciale.

Nel caso di Ghirlanda, il veterano canonista ha sviluppato gran parte del pensiero giuridico e ha svolto gran parte del lavoro intellettuale per i principali progetti di riforma legale del primo decennio di pontificato di Francesco, compresa la storica costituzione curiale Praedicate Evangelium.

Ma Ghirlanda è stato anche l’autore principale della nuova costituzione per i Cavalieri di Malta, e la sua nomina molto insolita a cardinale patrono all’età di 80 anni è stato un modo per Francesco per consolidare la nuova struttura legale e la sovranità dei cavalieri.

Ma 80 anni sono pur sempre 80 anni, e non si può aspettare che Ghirlanda rimanga a lungo in questo incarico, il che significa che Francesco dovrà cercare un altro cardinale da premiare alla fine di una lunga carriera o da spostare lateralmente da un incarico che vorrebbe assegnare a qualcun altro.

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