“Il Natale più triste della mia vita”

Pubblichiamo un’email arrivata in redazione in cui viene raccontato come anche nelle nostre parrocchie il culto del “povero” ha preso il posto dell’adorazione del Divin Bambino.

Carissimi Gestori,

mi conoscete come “settimanale”, mi chiamo L. e sono un laico sposato, con figli ed anche nipoti perché sono vecchio, ho da poco superato gli 80 e con una vita ricca di avvenimenti, sono innamorato di Maria Santissima e di san Giuseppe, e con loro sono sempre ritornato sui miei passi, come il quinto mistero gaudioso, per ritrovare il vero Gesù, ogni volta che lo perdevo.

Gesù e il suo Natale, quanta amarezza quest’anno, per questo vi scrivo questa lettera che forse non entra nelle cronache, ma dai peggioramenti che ho constatato in questi ultimi anni, non saprei che altro pensare.

Da una settimana ho cercato di confessarmi per prepararmi bene al Natale ma, con dispiacere ho notato che a differenza degli altri anni, quest’anno anche i più bravi sacerdoti si sono eclissati dai confessionali. Ricercati in tre parrocchie rionali, non ne ho trovato neppure uno disponibile e non che fossero impegnati nel sacro, ma erano tutti impegnati a preparare “la cena di Natale”.

A loro ho detto: “Ma non ci sono i diaconi e i laici per fare queste cose, toccando a voi di preparare le anime e i cuori per ospitare degnamente Gesù?”.

Mi sono sentito rispondere: “Il papa ci invita ad apparecchiare per i poveri, tu sei una brava persona, non hai peccati mortali, fai un bell’esame di coscienza e nell’atto penitenziale della messa, sarai assolto”.

Mi sono sentito cadere il mondo addosso ed una profonda tristezza ha riempito la mia anima. Ho fatto presente loro che sono anziano e che potrei terminare il mio percorso molto presto e che avrei voluto essere trovato pronto anche per questo Natale, per accogliere Gesù come si deve. Mi hanno risposto che ero esagerato e che nella “carne del povero” avrei soddisfatto ogni pena. Ho risposto, che visto che stavamo perdendo tempo a dire stupidaggini (poiché la carità a casa mia non manca mai), se potevano confessarmi in quel frangente. Mi è stato risposto che dovevano “andare” e che erano già in ritardo.

Sono tornato a casa con l’amarezza nel cuore. Ho fatto adorazione Eucaristica, ho chiesto a Lui di provvedere, ho chiesto a san Giuseppe di mantenere le sue promesse sulla salvezza di un’anima a lui devota, ma non sarà la stessa cosa, questo Natale è triste perché penso al fatto che questi sacerdoti, bravi e sinceri, non hanno sollecitato le anime a confessarsi, e a chi voleva è stato detto di stare tranquilli. Non è così che però va il vangelo!

Fino a cinque anni fa, questi tre sacerdoti erano solerti in chiesa dedicando, sotto le feste di Natale e Pasqua, molte ore al confessionale, e sempre ne trovavi uno disponibile, girando le tre parrocchie rionali. Poi è stato un crescendo anomalo, già l’anno scorso fu difficile ma alla fine si trovò il compromesso e si riuscì a trovarli, a turno, nei confessionali e vi posso assicurare che c’era la fila. Quest’anno è stato un crollo improvviso, da una settimana non ci sono loro in chiesa, ed è tutto un via vai per organizzare cene.

Ma a Gesù Bambino che è il primo mendicante dei nostri cuori, chi ci pensa più? Possiamo davvero accostarci al prezioso alimento così come siamo messi? E basta davvero occuparsi dei poveri per soddisfare i peccati personali? Io penso di no! Non solo perché così mi è stato insegnato, ma perché me lo insegna san Paolo e tutto il Vangelo. Nella mia vita mi sono preparato tre volte con l’Estrema Unzione degli infermi, ora vedo in pericolo il dolce Viatico perché se un anziano è in salute, ed è praticante, si da per scontato che l’anima sia a posto, è come dare a Gesù gli scarti: lo scarto del nostro tempo, della fede e delle azioni. L’Eucaristia è sempre più associata alla carne dei poveri, alla carne degli uomini, così che Maria stessa, Madre di Gesù, è messa nella sua maternità alla pari della maternità di noi peccatori.

Quale imbroglio ci stanno imponendo dalle gerarchie della Chiesa? Supplico la Sacra Famiglia di aiutarci, e supplico i sacerdoti a mettersi una mano sulla coscienza per non lasciarci morire di “fame”, la fame spirituale, la fame di Gesù vivo e vero, la fame del paradiso.

Allora vorrei gridare “Buon Natale a Gesù Bambino” e a tutti voi, ringraziandovi per le riflessioni. Mentre in queste ultime ore tutti sono indaffarati per le cene, pensiamo a Maria Santissima che sta per dare alla luce il Verbo Divino. Gesù è felice che noi ci prepariamo alla gioia, ma per il suo essere nato per noi, cerchiamo di riceverlo degnamente con fede e l’anima ben apparecchiata e pronta alla morte, come diceva sant’Alfonso de Liguori, perché se pensiamo soltanto al ventre, l’anima imputridirà all’inferno.

L. (settimanale).

6 pensieri riguardo ““Il Natale più triste della mia vita”

  1. Caro L. settimanale, Buon Natale!
    Anche io ho avuto negli ultimi periodi grosse difficoltà a interagire con i Confessori. Per questo Natale mi sono rivolto ai Sacerdoti della Fraternità S. Pio X e ho trovato Pastori attentissimi alla salus animarum. Ringrazio il Signore che nella sua infinita bontà me li ha fatti incontrare.

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  2. Quante anime affamate di Cristo, costrette a subire le fissazioni monomaniacali del clero! Se pensiamo a quanti poveri fedeli, anche animati di buone intenzioni, si accosteranno indegnamente alla mensa eucaristica per colpa dei sacerdoti stessi, c’è da tremare. Sacrilegi su sacrilegi, per la gioia dell’inferno. Che Dio abbia pietà della Chiesa e la salvi dai Suoi indegni ministri. E che abbia pietà anche dei poveri e dei derelitti, usati come alibi da costoro.

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  3. Cari fratelli Baronio e Laicus, Buon Natale e grazie per la vostra solidale condivisione che è una vera sofferenza. Caro Laicus, grazie al Signore ho potuto soddisfare il precetto, la mia lettera è stata una descrizione delle pene che abbiamo dovuto patire e di come sta andando sempre in peggio, insomma alla mia età posso dire di averne viste tante, ma come questi ultimi anni è davvero incredibile, per non dire proprio diabolico.
    Come chiarisce Baronio, infatti, c’è da tremare a quante anime hanno fatto a meno di confessarsi, e questo non solo per i motivi che ho testimoniato, ma anche per tanti altri problemi che stiamo vivendo: sacrilegi su sacrilegi. Questo si sta consumando sotto i nostri occhi e le cause, se anche diverse, ruotano tutte attorno alla grave apostasia che stiamo vivendo.
    Ieri ho seguito per la Benedizione dall’urbe all’orbe del Natale, la piazza semi vuota, il Papa che sbaglia la benedizione finale omettendo il finale, che la benedizione scendesse su di noi per rimanervi, forse è stata la fretta, non lo so, ma il silenzio dalla piazza è stato eloquente.
    Non so, si avverte qualcosa che proprio non va.
    Preghiamo per il Papa e i sacerdoti tutti, perché senza di loro, o se loro fanno male, avremo difficoltà anche noi laici.
    Buon Natale a Gesù che è nato e ci consola sempre con Maria e Giuseppe.
    L.

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  4. Purtroppo è cosi non sobquesto amico se è del.nord o del sud io sono del Sud e i sacerdoti anche se diramati un pò,ma più per la scarsezza,in quanti diversi anziani,trovi sempre disponibilità per la confessione,è un.brutto momento purtroppo,sarebbe meglio sportarsi nei Santuari per la confessione

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  5. C’è una ragione semplice per spiegare l’ostracismo alla confessione da parte dei sacerdoti (la gran parte) cosidetti modernisti…non ci credono (e neanche a Dio), esattamente come il gerarca argentino che occupa (indegnamente) il Soglio di Pietro! L. (settimanale), lei è un Santo che questa pretaglia protestantoide non avvicinerà mai per la sua Fede e Amore alla Chiesa di Cristo…AUGURI !!

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  6. Oh no, caro Silvio, non mi faccia un santo prima del tempo, sono ancora in viaggio, ma ci spero, e lo prendo come augurio. E’ che sono vecchio, gli 80 si superano ancora più velocemente e vedere questa devastazione nella chiesa, mi capisce bene quel che si prova, è una ferita grande eppure non sono di quelli che ha contestato il concilio, ma farci scemi e non capire dove sono arrivati oggi, non è accettabile. Ma dobbiamo pregare tanto, tantissimo, e offrire queste sofferenze per i cristiani che verranno dopo di noi e dovranno trovare per forza una testimonianza di verità. Non parlo della rete che va e viene, ma della vita di tutti i giorni. Come ha detto la cara Vincenza che ringrazio, ebbene sì, andiamo più spesso nei santuari, la Vergine Santa non permetterà il crollo virale che sembra aver colpito migliaia parrocchie. Auguri a tutti.
    L. che sta per Lorenzo, settimanale mi è caro per via delle occupazioni catechetiche che avevo in passato.

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