Davanti ad una schizofrenia dottrinale, nella Gerarchia, ci troviamo inzuppati da Zuppi

Procurate pure alle cose spirituali, a’ buoni pastori, a’ buoni rettori nelle città vostre; perocché per li mali pastori e rettori avete trovata ribellione. Poneteci dunque rimedio..
Qui ho inteso che avete fatto i Cardinali. Credo che sarebbe onore di Dio, e meglio di noi, che attendeste sempre di fare uomini virtuosi. Se si farà il contrario, sarà grande vituperio di Dio, e guastamento della santa Chiesa. Non ci maravigliamo poi, se Dio ci manda le discipline e i flagelli suoi; perocché giusta così è. Pregovi che facciate virilmente ciò che avete a fare, e con timore di Dio.

(Santa Caterina da Siena – Lettera 185 (CLXXXV) a papa Gregorio XI)

Proprio in questi giorni avevamo chiesto, ai Vescovi e Cardinali, di intervenire sulle bravate del grande pupillo del Papa, Don Marco Pozza vedi qui, senza illuderci ovviamente ma giusto per mettere in allarme le coscienze di molti cattolici e, comunque sia, perché l’ammonizione e la correzione fraterna sono un dovere sancito dai Vangeli, ripetuto dai Santi anche a costo di subire una persecuzione o, addirittura, rimetterci la vita, nonché sancito dal Diritto Canonico.

Che cosa è accaduto, ora? Che proprio nella diocesi bolognese, la zuppa l’è tratta!!

Consigliamo di aggiornarsi sui fatti dall’articolo ben documentato di Andrea Zambrano qui. Prima l’unione civile in Comune, poi la benedizione in chiesa, con tanto di approvazione di Zuppi… in aperta violazione del responsum della Congregazione per la Dottrina della fede che le vieta. Ma si legga anche qui: Zuppi sarà pure un pastore mite, ma gli zupponi teologici che cucina sono davvero indigesti, anche alla Beata Emmerich….

Perché parliamo di schizofrenia all’interno della Gerarchia cattolica? Perchè, come in altre questioni dottrinali, se davanti ad un Documento emanato ufficialmente nel 2021 pubblicato dalla CdF c’è scritto:
Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede
ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso
AL QUESITO PROPOSTO:
La Chiesa dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso?
SI RISPONDE:
Negativamente.

la Gerarchia ti farà l’esatto contrario nella prassi, con tanto di approvazione di ulteriori superiori come, in questo caso, fa il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e neo eletto Presidente della CEI. Laddove regnava e dovrebbe regnare il PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE, regna sovrana una prassi schizofrenica dove – la contraddizione – è quasi vista come fondamento di nuove dottrine. Infatti è oramai chiaro che, nei testi ufficiali, la Gerarchia effettivamente parla ancora con un “sì e un no” (quasi), ponendo i suoi paletti, salvo poi rimuoverli nella PRASSI aumentando in questo modo un moto schizofrenico che alimenta la grande confusione, favorendo scismi e divisioni in nome di una chiesa “aperta e misericordiosa” dove, con la scusa dell’accoglienza e dell’accompagnamento (che la Chiesa non ha mai negato a nessuno), si farà diventare santo e benedetto ciò che Dio ha condannato.

Che cosa ha condannato Dio? Tra i tanti peccati gravi e quelli contro lo Spirito Santo c’è LA SODOMIA… termine scomparso dalla predicazione moderna nella chiesa eppure presente come il Catechismo bene elencando i famosi “4 peccati che GRIDANO verso il Cielo“, ci ricorda. Ne cambia solo la dizione. Anziché chiamarli “peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio”, come si diceva una volta, li chiama” peccati che gridano verso il cielo”, ma la sostanza è la stessa. Ecco il testo: “La tradizione catechistica ricorda pure che esistono «peccati che gridano verso il cielo».
Gridano verso il cielo:
il sangue di Abele (Cf Gen 4,10);
il peccato dei Sodomiti (Cf Gen 18,20; Gen 19,13);
il lamento del popolo oppresso in Egitto (Cf Es 3,7-10):
il lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano (Cf Es 22,20-22);
l’ingiustizia verso il salariato (Cf Dt 24,14-15; Gc 5,4)” (CCC 1867).

«Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro. Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti.» (Is.5,20-25)

Nel 2016 ci avevano già provato a modificare il contenuto e cosa fosse da considerare e quale è il peccato di sodomia, vedi qui, tuttavia è oramai evidente che si è separato il contesto degli affetti tra le persone, dai loro atti… In sostanza va salvaguardato il rapporto affettivo tra le persone, qualunque sia lo scopo o la ragione, a prescindere dagli atti – a prescindere se siano peccaminosi o meno – e di conseguenza, l’atto sodomitico, pur rimanendo per questa Gerarchia un atto intrinsecamente cattivo, non è più importante, bisogna guardare ALL’AMMMMORE che unisce le persone. Alla fine della fiera succede che il malizioso e colui che pecca non è chi compie l’atto, ma chiunque disturbasse, o denunciasse quelle UNIONI andando ad investigare sui presunti atti “unitivi” da loro usati…

Insomma: il punto è che – l’Amore vero – nulla ha a che fare con gli atti sessuali… tanto è vero che, nel Matrimonio dal Buon Dio inteso l’amore non è l’atto fisico in se stesso, ma l’atto è LO STRUMENTO per generare il frutto dell’amore che è LA PROLE… attraverso la quale l’amore si realizza, si compie tra l’uomo e la donna divenuti così “una sola carne”. Infatti, per le coppie sterili la Chiesa non approva la fecondazione artificiale… si legga qui, si sollecita semmai all’adozione per dare la speranza ad un bambino sfortunato, di poter avere la gioia di crescere con un padre ed una madre.

Una pastorale atta a benedire ogni “amore” – NELL’UNIONE TRA DUE PERSONE dello stesso sesso, pur sottolineando (questa prassi schizofrenica) che non si tratta di “matrimonio” ma di “unione civile” (???? qualcuno sa spiegarci, poi, la differenza?) – passato come UN DIRITTO, abusando del potere delle chiavi, non è altro che un alimentare una schizofrenia in campo dottrinale, ingannando per altro queste persone perché le illude sulla vera salvezza. Gesù è venuto certamente per SALVARCI, ma ci salveremo solo abbandonando il peccato e, far passare la sodomia come un aperitivo del quale non se ne deve parlare, è ingannare le persone da salvare.

Si legga la dolorosa considerazione di Luisella Scrosati qui: Non si ringrazia il peccato, così si portano i gay alla perdizione

Non a caso scriveva santa Caterina da Siena al Papa del suo tempo:

  • Procurate pure alle cose spirituali, a’ buoni pastori, a’ buoni rettori nelle città vostre; perocché per li mali pastori e rettori avete trovata ribellione. Poneteci dunque rimedio..
    Qui ho inteso che avete fatto i Cardinali. Credo che sarebbe onore di Dio, e meglio di noi, che attendeste sempre di fare uomini virtuosi. Se si farà il contrario, sarà grande vituperio di Dio, e guastamento della santa Chiesa. Non ci maravigliamo poi, se Dio ci manda le discipline e i flagelli suoi; perocché giusta così è. Pregovi che facciate virilmente ciò che avete a fare, e con timore di Dio.

monito attualissimo e davvero sconvolgente… Non meravigliamoci, perciò, dei castighi “DISCIPLINE E FLAGELLI” perchè, ci dice la Santa Patrona d’Italia, che più papista di lei non c’è, è giusto così quando, da parte dei Prelati e di un Papa, manca il sacro timor di Dio…

Questa Gerarchia teme l’uomo, non Dio!

Alcuni vanno affermando, addirittura, che Gesù non parlò mai di omosessuali e così giustificano questi cambiamenti, ma è falso dal momento che Gesù fa riferimento ad essi, infatti, non per i sentimenti ma per gli atti, parlando appunto di Sodoma e Gomorra distrutte a causa di quel peccato, come poi ritorneranno durissime le parole di San Paolo su “effeminati e sodomiti” e questo perché, il termine “omosessuali” è stato coniato solo nell’800, da poco, proprio per far nascere l’idea di una diversità che avrebbe dovuto ottenere i suoi diritti.

  • «Non sapete voi che gli ingiusti non erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro.» (1Cor.6,9-11)
    «…riconoscendo che la legge è fatta non per il giusto, ma per gl’iniqui e i ribelli, per gli empî e i peccatori, per gli scellerati e gl’irreligiosi, per i percuotitori di padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i ladri d’uomini, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina.» (1Tim.1,9-10)

Davanti a questa “pastorale schizofrenica” continueremo, è certo, a pregare per i nostri Pastori dai quali, però, è chiaro e fondamentale che prendiamo le distanze da questa “prassi schizofrenica“, rammentando per noi stessi e per il prossimo da amare nell’Amore di Cristo (cfGv.15,1-17), le parole dell’Apostolo Paolo:

  • «Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero.…»(2Tim.4,1-5);
  • ed anche: «Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n’è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!…» (Gal.1,6-10).
  • «Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro.(..) Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
    Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento. E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne.. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.» (Rm1,18-32)

e dal Catechismo della Chiesa Cattolica, ricordiamo:

  • 2357 ― «L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni (cfr. Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10) la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” (cfr. Persona humana, n. 8).
    Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati».
    – 2358 ― «Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione».

ASCOLTATE BENE…. e meditiamo…
Benedire in una chiesa un’unione contra natura è la prima di tutta una serie di accettazione di pratiche disumane, nonché il preludio della negazione della legge morale naturale e dell’ordine della creazione. Senza il diritto naturale non solo il mondo cattolico sprofonda nel fideismo protestante privo di verità, ma si cade colpevolmente nell’eresia gnostica, che vuole “resettare” la creazione, ponendo il Dio salvatore contro il Dio creatore.

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