Cardinale Burke: chiedo ai Fedeli di reagire

E’ da poco uscito uno strano Documento a firma della Segreteria di Stato – Vaticano – nel quale si riformulano alcune nuove normative, o regole, per celebrare la Messa nella Basilica di san Pietro a Roma. Anche in questo caso assistiamo a stranezze, spaccature, divisioni varie… Per spiegare alcuni passaggi del testo, per la loro difficoltà e come sempre ambiguità, abbiamo scelto di ascoltare il cardinale R. Burke.

IL TESTO IN QUESTIONE… potrebbe essere un falso? e se un falso non è, come possiamo reagire? Ricordiamo che, il presunto Documento, è completamente assente nella sezione ufficiale del Bollettino della Santa Sede. Chiediamo anche ai Sacerdoti di cominciare ad avere il coraggio per una sana reazione, con carità ma nella verità.

questo dovrebbe essere l’originale:


Dichiarazione sull’Offerta della Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro
IL 13 MARZO 2021

qui per il testo originale
Il 12 marzo 2021, la Prima Sezione (Affari Generali) della Segreteria di Stato di Papa Francesco ha pubblicato un documento contenente alcune disposizioni riguardanti l’offerta della Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Il documento è indirizzato al Commissario Straordinario della Fabbrica di San Pietro ( Commissario Straordinario della Fabbrica di San Pietro ), Istituto Canonico preposto alla cura della Basilica Papale, ai Canonici del Capitolo Vaticano ( Canonici del Capitolo Vaticano ), e al Servizio per le Celebrazioni Liturgiche della Basilica ( Servizio Celebrazioni liturgiche della Basilica). Sia la forma che il contenuto del documento sostengono giustamente le preoccupazioni più profonde dei fedeli e, soprattutto, dei sacerdoti. Le preoccupazioni riguardano non solo la Basilica Papale di San Pietro, ma la Chiesa universale, in quanto la Basilica Papale di San Pietro è, in modo particolare, la casa spirituale di tutti i cattolici e, come tale, dovrebbe essere un modello della disciplina liturgica per le Chiese particolari.

Per quanto riguarda la forma del documento, ci sono diverse preoccupazioni.

  1. Si tratta di un documento non firmato della Prima Sezione della Segreteria di Stato, senza numero di protocollo, che legifera sull’aspetto più sacro della vita della Chiesa, l’offerta della Santa Messa. Porta il sigillo della Prima Sezione con le iniziali . Sebbene il documento appaia autentico, cioè non contraffatto, non si può ritenere che sia un documento contenente una legislazione valida per la Sacra Liturgia.
  2. La Segreteria di Stato non è competente per la disciplina liturgica della Chiesa e, in particolare, per la disciplina liturgica presso la Basilica di San Pietro in Vaticano. Giustamente, ci si chiede con quale autorità la Segreteria di Stato abbia emanato direttive contrarie alla disciplina della Chiesa universale. Un’ulteriore domanda riguarda quale processo sia stato seguito per arrivare alla pubblicazione di un documento così anomalo.
  3. Data l’incompetenza della Segreteria di Stato in materia, i fedeli hanno diritto di sapere quale autorità competente ha dato mandato alla Segreteria di Stato di legiferare in merito alla Sacra Liturgia, cioè di emanare direttive in merito all’offerta dei Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro.
  4. La Basilica Papale di San Pietro in Vaticano ha ora un Cardinale Arciprete, ma il documento in questione non gli è stato comunicato ufficialmente. Né si fa riferimento alla sua responsabilità per la disciplina liturgica della Basilica affidata alle sue cure.

Anche il contenuto del documento è fonte di profonde preoccupazioni.

  1. Il documento suppone che le Sante Messe nella Basilica di San Pietro siano attualmente offerte in un clima privo, in qualche misura, di raccoglimento e decoro liturgico (“ di raccoglimento e di decoro ”). Questa non è certamente la mia esperienza. Conosco molti sacerdoti, residenti a Roma e visitatori di Roma, che hanno celebrato o celebrano regolarmente la Santa Messa nella Basilica di San Pietro. Pur avendo espresso a me la loro profonda gratitudine per l’opportunità di celebrare la S. Messa in Basilica, non hanno indicato che il clima in cui hanno celebrato la S. Messa in Basilica fosse in alcun modo privo di riverenza, raccoglimento e dignità che si addice al Sacramento dei Sacramenti.
  2. Il documento impone la concelebrazione ai sacerdoti che desiderano offrire la Santa Messa nella Basilica di San Pietro, il che è contrario al diritto ecclesiale universale e che condiziona ingiustamente il dovere primario del singolo sacerdote di offrire quotidianamente la Santa Messa per la salvezza del mondo. (can. 902). In quale chiesa più che nella Basilica di San Pietro un sacerdote desidererebbe offrire la Santa Messa, che è il modo più perfetto e più pieno con cui svolge la sua missione sacerdotale. Se un singolo sacerdote desidera offrire la Santa Messa in Basilica, una volta in vigore le direttive in questione, sarà costretto a concelebrare, in violazione della sua libertà di offrire la Santa Messa individualmente.
  3. Riguardo all’offerta individuale della Santa Messa, va osservato che non si tratta solo di un diritto del sacerdote ma anche di grande frutto spirituale per tutta la Chiesa, poiché gli infiniti meriti del Santo Sacrificio della Messa sono applicati più ampiamente e ampiamente in un modo che si addice alla nostra natura finita e temporale. È utile riflettere sull’insegnamento del Concilio di Trento, sulla situazione di un sacerdote che offre la Santa Messa senza che alcun fedele riceva la Santa Comunione. Riguardo alla partecipazione dei fedeli alla Santa Messa, il Concilio insegna: “Il santo Concilio vorrebbe certamente che i fedeli presenti ad ogni Messa comunichino in essa non solo per devozione spirituale ma anche per ricezione sacramentale dell’Eucaristia, in modo che i frutti di questo santissimo sacrificio potessero essere loro più pienamente “. E prosegue affermando: “Ma, se questo non sempre accade, il Concilio non per questo condanna come messe private e illecite [può. 8 ] in cui comunica solo il sacerdote. Piuttosto, le approva e le elogia, perché anch’esse dovrebbero essere considerate Messe veramente comunitarie, in parte perché le persone comunicano spiritualmente in esse e in parte perché sono celebrate da un pubblico ministro della Chiesa, non solo per il suo bene, ma per tutti i fedeli che appartengono al corpo di Cristo ”(Sessione XXII, Capitolo 6). Va inoltre osservato che un sacerdote non offre mai la Santa Messa da solo, anche se non c’è nessun altro fisicamente presente, poiché gli angeli ei santi assistono ad ogni offerta della Santa Messa (can. 903).
  4. Per quanto riguarda la Forma Straordinaria di Rito Romano, che il documento chiama falsamente Rito Straordinario, il documento fa riferimento a “sacerdoti autorizzati”, ma nessun sacerdote in regola ha bisogno dell’autorizzazione per offrire la Santa Messa secondo la Forma Straordinaria di il Rito Romano (Motu Proprio Summorum Pontificum , art. 2). Inoltre, il documento limita l’offerta della Santa Messa secondo la Forma Straordinaria o Usus Antiquior di Rito Romano nella Basilica Papale di San Pietro alla Cappella Clementina, in quattro orari fissi. Si suppone, quindi, che, ogni giorno, solo quattro sacerdoti saranno autorizzati a offrire la Santa Messa secondo l’ Usus Antiquior nella Basilica Papale di San Pietro? Poiché la legge della Chiesa universale consente al singolo sacerdote, in tali circostanze, di offrire la Santa Messa, secondo la Forma Ordinaria ( Usus Recentior ) o la Forma Straordinaria ( Usus Antiquior ), la direttiva in questione è in diretta violazione del diritto della Chiesa universale .
  5. Il documento stabilisce inoltre che le messe concelebrate siano animate liturgicamente ( siano animate liturgicamente ) dal servizio di lettori e cantori. Sebbene la disciplina liturgica della Chiesa preveda il servizio di lettori e cantori, non è loro scopo animare la Sacra Liturgia. Solo Cristo, nella cui persona agisce il sacerdote, anima la Sacra Liturgia. Pertanto, non si deve pensare che l’offerta individuale della Santa Messa sia in qualche modo meno animata, nel vero senso spirituale, della Messa concelebrata.
  6. Per il bene della fede cattolica e per il buon ordine della Sacra Liturgia, la più alta e perfetta espressione della vita della Chiesa in Cristo, il documento in questione dovrebbe essere immediatamente revocato, cioè prima della sua presunta data di entrata in vigore di 22 marzo ND successivo. Inoltre, il pensiero che sta alla base di tale documento dovrebbe essere corretto, mentre la disciplina della Chiesa universale e la dottrina liturgica che ne è alla base viene esposta ai fedeli.

In conclusione, la disciplina della Chiesa riconosce il diritto, e anzi il dovere, dei fedeli cristiani di far conoscere ai loro pastori le loro preoccupazioni riguardo a questioni che riguardano il bene della Chiesa e, allo stesso modo, di far conoscere tali preoccupazioni a tutti i fedeli cristiani (can. 212 §3). Data la gravità della situazione rappresentata dal documento in questione, mi auguro che molti dei fedeli cristiani per i quali la Basilica di San Pietro è, in un senso particolare, la loro chiesa madre, e, soprattutto, molti sacerdoti di tutto il mondo. il mondo farà conoscere a Papa Francesco e alla sua Segreteria di Stato la loro forte opposizione al documento in questione.

Raymond Leo Cardinal BURKE
Roma, 13 marzo 2021

5 pensieri riguardo “Cardinale Burke: chiedo ai Fedeli di reagire

  1. Al card. Burke rinnovo la mia supplica di essere coerente quando ha promesso una ammonizione pubblica nel convegno in via di Torre Rossa – Roma, tenutosi il 7 aprile 2018. Sono passati tre anni e non ha adempiuto alla sua promessa, ma oggi chiede a noi “laici” che non contiamo di fatto nulla, malgrado CJC 212,3, confessando, incoerenza ed impotenza di fronte ad un falso vicario scomunicato prima ancora di essere eletto, credo unico nella storia di 265 Papi. Un piccolo numero di cardinali, vescovi, arcivescovi, parlano, scrivono, lo accusano fino a dichiararlo ANTICRISTO (Mons. Lenga)! eppure non sentono il sacrosanto dovere di ammonirlo? condannarlo? DI UNIRSI insieme NELLA CONDANNA E NELLA SUA ESPULSIONE! No!? L’ANTICRISTO va solo condannato e dimesso, espulso, ma non post mortem ( come Formoso) ma hinc et nunc, perché il male di un ANTICRISTO=SATANA nella SANTA CHIESA DI CRISTO GESÙ è devastante, e se questi Pastori, pochissimi, che lo accusano a ragion veduta, se non lo cacciano dopo 8 anni di continua devastazione di dogmi, di eresie luterane, di idolatrie immonde pachamamiche sanguinarie, ma continuano a criticarlo separatamente fino a dichiararsi impotenti chiedendo l’aiuto a noi laici che contiamo poco più di zero, allora questi cardinali e vescovi sono solo parolai e saranno essi stessi colpevoli di una satanica omissione del loro primario diritto di espellere un vicario eletto già SCOMUNICATO latae sententiae ex UNIV.DOM.GREGIS, §79 e §81, quindi INVALIDO IN PARTENZA, e successivamente scomunicato per le altre plurime eresie (cfr. Correctio filialis de haeresibus propagatis, ecc.), per le bestemmie contro la SS.TRINITA’ e l’IMMACOLATA CONCEZIONE di MARIA, nostra amatissima purissima MADRE DONATACI DA GESÙ MORENTE IN CROCE. SE , cari cardinali e vescovi. non procedete a cacciare dal Sacro Tempio di Cristo, questo ANTICRISTO SATANICO, VOI RISPONDERETE A CRISTO STESSO QUANDO VI CHIAMERÀ AL SUO GIUDIZIO. Otto anni di guida da parte di un vicario pluriscomunicato lasciato libero lupo famelico di sbranare il santo gregge di Cristo. TREMO PER VOI, PER LA VOSTRA PUSILLANIMITÀ, PER LA VOSTRA CODARDIA! PER LE VOSTRE VACUE ED INCONCLUDENTI PAROLE, PAVIDI NEI FATTI, NEI VOSTRI DOVERI.

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  2. Mi viene in mente, per concludere il commento all’appello del card. Burke a reagire rivolto a noi “laici” (scaricando su di noi il “dovere primario” spettante ai Cardinali e Vescovi, la saggezza popolare delle “tre scimmiette” con l’aggiunta finalmente di una quarta: “non vedo, non sento, non parlo, parlo ma non concludo”. Mentre ci si dimentica che i laici che non solo hanno già concluso e lungamente parlato, convertendo i 5 dubia dei 4 cardinali in 7 eresie (Correctio filialis de heresibus propagatis), sulla base della coerenza coraggiosa e caritatevole secondo il Vangelo di Matteo: “15 Se tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello; 16 se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17 Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all’assemblea; e se non ascolterà neanche l’assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.” (Matteo 18:15-17). Ora si ha che nostro fratello Bergoglio non ha peccato solo contro di te, ma contro Cristo e 1.929.987.000 cristiani, di cui: Anglicani 54.785.000. Cattolici romani 1.040.354.000. Protestanti 360.913.000. Ortodossi 223.204.000. Altri Cristiani 287.857.000 (https://www.google.it/search?q=cristiani…) con una scandalosa, incomprensibile, eretica, idolatrica, luterana … irresponsabilità … irresponsabilità di perdizione di migliaia, se non di milioni, di anime, causa del bergogliano insegnamento contrario alla Fede, e che, dopo aver bevuto la “medicina-Lutero” sulla giustificazione, e l’insinuazione im-misericordiosa che l’uomo “ha diritto alla misericordia divina”, come Giuda “salvato”, sulla “fonte certa e indiscutibile” del … capitello di Vézelay (!!!???), fonte al di sopra delle stesse parole di Cristo “meglio per lui che non fosse mai nato!” ed altre. E, quindi, se l’uomo ha diritto ad essere perdonato e salvato, qualunque peccato egli abbia commesso (persino tradire Cristo per 30 denari !), perché dover seguire la via di Cristo che ci afferma: «Chi mi vuol seguire rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» ( Mc 8, 27-35)? E che l’Apostolo sintetizza: 1Cor 6:9-11: 9 O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10 né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. 11 E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio! (1Cor 6:9-11).
    Preghiamo non per il falso vicario scomunicato, ma per i nostri c.d. “pastori di anime e non più di pesci”, affinché ritrovino il coraggio di veri cristiani, magari senza porpora ed orpelli vari, ma con una Fede tale che incendi i cuori e li conduca a Cristo e a Maria! Ignem veni mittere in terram, et quid volo nisi ut accendatur? Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e che cosa voglio se non che arda? (Lc 12, 49)! Parole, che combinazione, fatte proprie da Ignazio di Loyola, gesuita!

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