Sinodo giovani: dalla dottrina ai sogni… magari al superenalotto!

“Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole…” (2Tim.4,1-4)

Per capire questo Editoriale di cronaca, è necessario comprendere alcune espressioni, sovente ripetute, da parte di Bergoglio a riguardo del “nuovo” rapporto che la Chiesa dovrà avere con i giovani. Essi, ha ripetuto papa Francesco nella solita intervista ad alta quota: “chiedono ascolto, chiedono ascolto. Non vogliono formule fisse. Non vogliono un accompagnamento direttivo…”

O Bergoglio non conosce e non ha compreso il ruolo della paternità, l’autorità  EDUCATRICE dei genitori, di una madre e di un padre, oppure è di quella frangia di genitori moderni che, facendosi chiamare per nome dai propri figli, hanno finito per capovolgere (ribaltamento anche qui) dei ruoli, trasformando i genitori in AMICONI….

Non riveliamo alcun segreto se ripetiamo come lo stesso Bergoglio ha espresso INSOFFERENZA nella sua vita familiare, tanto è vero che i suoi ricordi sono associati alla nonna, mai al padre o alla madre i quali erano, raccontato dallo stesso Bergoglio: il padre molto autoritario e severo, la madre con problemi di salute (non si sanno di che genere) ma tanto da affidare il piccolo Jorge Mario, alle cure della nonna Rosa. E qui ci fermiamo, perchè non vogliamo entrare di prepotenza nella vita privata altrui, figuriamoci in quella di un Pontefice, ci fermiamo alle parole ed ai pensieri rivelati da lui stesso, ma da dove si comprendono alcuni problemi che si stanno riversando oggi nella Chiesa, nella “sua” chiesa, coinvolgendo tutto e tutti, nostro malgrado.

Il Sinodo per i Giovani si è aperto molto, molto male, ed oseremo dire che sarà anche peggiore del finale assunto da quello sulla Famiglia.

Per tagliare corto, papa Francesco, ha ribadito la linea PASTORALE SENZA DOTTRINA…. i Vescovi, in sostanza, NON dovranno insegnare o educare ma imparare ad ASCOLTARE I GIOVANI, i loro sogni… e cercare di aiutarli a realizzarli…. qui il testo dell’omelia principale. Se qualcuno, poi, fosse in grado di segnalarci dalle Scritture e dall’insegnamento della Chiesa questa NUOVA indicazione del Cristo, ce la segnali, perché noi non l’abbiamo trovata da nessuna parte.

E’ vero che tutta la Bibbia è costellata di interventi divini attraverso i sogni, ma questi erano usati da Dio quale strumento per impartire ORDINI E DOTTRINA, vedasi appunto il sogno avuto da san Giuseppe quando, volendo ripudiare in segreto Maria a causa di quella gravidanza inaspettata, gli verrà rivelato il prodigio dell’Incarnazione di Dio e la purezza della Sposa, Maria Santissima!

Quanto invece sostiene papa Francesco è ben diverso: i sogni dei giovani a prescindere da chi e cosa sogneranno, o sognano! E’ il classico ribaltamento! Papa Francesco – commenta anche la Nuova-Bussola –  chiede “sogni”, “speranza” e “orizzonti allargati”… ma, ci chiediamo noi: quali sogni? la speranza in CHI e che cosa?, fin dove “allargare” questi orizzonti? Se pensiamo ad un gesuita come James Martin, la cosa ci preoccupa molto!!

Comunque Bergoglio, come è nel suo stile di “aprire processi nuovi senza chiuderli“, non risponde mai alle domande che le sue stesse parole suscitano, possiamo dire che ce la dobbiamo cavare da soli…. In un primo momento – un amico e santo sacerdote – ci segnalava una vecchia canzone degli anni della contestazione giovanile e ci sembra davvero calzare a pennello…. NOI SIAMO I GIOVANI, I GIOVANI DEL SURF…. ascolta qui, “un sinodo già morto negli anni Sessanta...”, un Inno potenzialmente riadattabile a questo Sinodo….

Ma c’è anche il grande Signore degli Anelli di Tolkien…. il quale parte senza dubbio alcuno da una grandissima e fervida FANTASIA ma per raggiungere uno scopo. Spiega infatti al figlio in una lettera:

  • ” ….Il Signore degli Anelli é fondamentalmente un’opera religiosa e cattolica; all’inizio non ne ero consapevole, lo sono diventato durante la correzione. Questo spiega perché non ho inserito, anzi ho tagliato, praticamente qualsiasi allusione a cose tipo “la religione”, oppure culti o pratiche, nel mio mondo immaginario. Perché l’elemento religioso é radicato nella storia e nel simbolismo…(…) ….il “Signore degli Anelli” racconta una storia vera ma non esistente. La questione del rapporto fra quest’opera e la verità é del tutto centrale poiché coinvolge tutto lo sforzo letterario per offrire al lettore la comprensione stessa della Verità…. “

Al poeta W. H. Auden, Tolkien aggiunge: “..Sam non aveva ancora oltrepassato il confine del bosco che aveva già aperto gli occhi. Perché se c’é qualcosa in un viaggio di qualunque durata, per me é questo: lo scuotersi da una situazione vegetativa di sofferenza passiva e senza scopo …..”

Quello “scopo” che non riusciamo ad intravvedere, o a comprendere, nelle parole del papa all’apertura del Sinodo nel quale, piuttosto, si rimarca un RIMPROVERO ALLA CHIESA di aver forse “troppo insegnato”…. arrivando in sostanza a castrare I SOGNI dei giovani…. afferma infatti il papa:

  • “Siamo segno di una Chiesa in ascolto e in cammino. L’atteggiamento di ascolto non può limitarsi alle parole che ci scambieremo nei lavori sinodali. Il cammino di preparazione a questo momento ha evidenziato una Chiesa “in debito di ascolto” anche nei confronti dei giovani, che spesso dalla Chiesa si sentono non compresi nella loro originalità e quindi non accolti per quello che sono veramente, e talvolta persino respinti…”

e poco prima aveva affermato:  «…non c’è bisogno di sofisticate argomentazioni teologiche per mostrare il nostro dovere di aiutare il mondo contemporaneo a camminare verso il regno di Dio, senza false speranze e senza vedere soltanto rovine e guai».

(???) ma la Chiesa ha un solo segno QUELLO DI ESSERE CONTRADDIZIONE all’interno di un mondo che pretende imporre le sue mode e la sua cultura senza dottrina… Diceva infatti Chesterton: “… noi non abbiamo bisogno di una Chiesa che sia nel giusto quando il mondo è nel giusto… ma di una Chiesa che sia nel giusto quando il mondo è in errore...” e a questo servono i dogmi e le dottrine!

LA CHIESA NON VIVE SUI SOGNI DI NESSUNO, ma vive del Progetto di Dio, di un Progetto che è stato già scritto e per il quale c’è stata una battaglia, una guerra vinta da Gesù Cristo. Un Progetto che è racchiuso nel corpo dottrinale della Chiesa, ad Essa consegnato. La storia della Chiesa, degli uomini e del mondo, non è una partita al superenalotto, magari da vincere attraverso l’interpretazione dei sogni….

Così per Tolkien il mondo viene salvato dalla PROVVIDENZA che agisce attraverso la pietà esercitata nei momenti dell’errore realizzandosi in “situazioni sacrificali”….che si riscontrano sia nella composizione di questa Compagnia fatta da uomini fragili, ma che hanno fede e sperano contro ogni speranza. Non si vuole qui intendere la provvidenza in senso cristiano ma, come scrive Tolkien: ” ….l’unica Persona sempre presente che non é mai assente e mai viene nominata’ – in verità ci si riferiva a LUI come all’ Unico…..(…) Nel Signore degli Anelli il conflitto fondamentale non riguarda la libertà, che tuttavia é compresa, spiega Tolkien. Riguarda Dio, e il diritto che Lui solo ha di ricevere onori divini…[…]…..Nella mia storia, come nella realtà che viviamo, non esiste il Male assoluto, se esso può essere sconfitto di conseguenza non può essere assoluto; al contrario solo il Bene è Assoluto ed è questo Bene che viene sempre messo in pericolo dalle scelte degli uomini e dalle loro idee, tuttavia essendo questo Bene l’Essere in assoluto, a Lui il diritto di suscitare tutte le Compagnie che riterrà opportune per sconfiggere le catene che ad ogni generazione fanno la loro comparsa ingannando gli uomini….

Non troviamo del tutto causale il termine di COMPAGNIA….. usato da Tolkien…. perché sappiamo bene che le vie del Signore sono infinite e sconfinate, misteriose, incomprensibili il più delle volte, si legga anche qui per comprendere come il Signore proceda per la Sua strada, indipendentemente da tutto…. E così Tolkien fa dire a Gandalf sulla pietà: ” Pietà? È stata la pietà che ha fermato la mano di Bilbo. Pietà e compassione: non colpire senza necessità. Ed é stato ben ricompensato, Frodo. Stai certo che é stato ferito così lievemente dal male e alla fine é riuscito a sfuggirli, perché il suo possesso dell’Anello é iniziato in questo modo. Con pietà…… ”
Gandalf rivela così la presenza di quell’Unico che Tolkien non vuole nominare: “Dietro di quello, c’era qualcos’Altro al lavoro, dietro ogni disegno di colui che fece l’anello. Non posso dire di più se non che era stabilito che Bilbo trovasse l’anello, e dal suo facitore ricondurre la storia…

Proviamo a giungere ad una conclusione che, di fatto al momento non c’è. Scrive Tolkien   a Rhona Beare il 14 ottobre 1958: “ La ricerca del potere è il motivo che mette in moto gli avvenimenti, ed è relativamente poco importante…“. Le “scappatoie” che interessano a Tolkien sono quelle della memoria e della longevità, che ha voluto rappresentare non solo attraverso l’avvincente trama della storia, ma anche mediante alcune figure, in particolare quelle degli elfi, degli hobbit e dei Numenoreani (gli alleati con Sauron nella seconda Era, Isildur, Denethor e così via fino ad Aragorn, l’ultimo longaevus). Sono tutte figure che corrono il terribile pericolo di “confondere la vera immortalità con la longevità senza limite” ma a tutto questo rispondono altre figure, come quella di Aragorn,  di Arwen,  degli hobbit Bilbo e Frodo, come Gandalf, i quali riescono, spesso “aiutati” dal misterioso intervento della Provvidenza, a non cedere alla “scappatoia”, ad affrontare piuttosto la morte accettandola con abnegazione perché essa “non è più il Nemico” ma, anzi, il passaggio obbligatorio di ogni vivente.

E c’è una piccola “critica”, ma molto significativa, che lo stesso Tolkien volge ai suoi personaggi, ed è quel SOGNARE individualmente o a favore DELL’ERRORE…. Questi sogni ingannano continuamente chi li usa. Prima Sauron, poi Denethor, cercano di indovinare cosa accadrà dopo e programmare di conseguenza le loro azioni in base alle loro aspettative. Questo è un errore terribile, come dice Galadriel a Sam: “Alcune cose non accadranno mai, anche se coloro che hanno queste visioni devieranno dal loro cammino per farle accadere“.

“Sauron, infatti, è uno spirito solitario – spiega Tolkien – ,  è solitario, arroccato nella sua torre nera e superba, chiuso ad ogni tipo di relazione (non a caso è rappresentato da un occhio solo: egli detesta l’alterità) e questo terribile signore della guerra viene sconfitto da alcuni piccoli personaggi, in particolare gli hobbit, che non sono potenti, ma sono uniti da vincoli di amicizia e da regole d’oro: la Compagnia, da cum-panis, coloro che spezzano il pane insieme”. “E’ la compagnia-comunione, fatta d’amore e d’amicizia (pur tra mille cedimenti e tradimenti) che vince contro l’arroganza del potere che si erge da solo contro tutti, con volontà di strumentalizzazione nei confronti degli altri…”.

  • “La salvezza” spiega Meiattini “dipende dal solitario cammino di un hobbit debole e inerme che porta, senza cedervi, il peso della tentazione e che alla fine distrugge la tentazione stessa, insieme all’anello che ne è l’oggetto e la fonte, vincendo non per forza propria, ma per un colpo di scena della Grazia”. Quella di Frodo, “il Portatore dell’Anello”, è un’autentica Via Crucis, ma – osserva dom Meiattini – “chi sceglie la via della debolezza e della povertà, proprio grazie alla sua totale estraneità ai percorsi storici e mentali dell’autoaffermazione prevaricante del soggetto, sfugge alla presa dell’Occhio e dell’Ombra. Questa è l’unica mossa che Sauron non si aspetterebbe mai, l’unica che lo prenderebbe di sorpresa: che qualcuno decidesse di disfarsi dell’Anello del potere, di distruggerlo, invece di usarlo. Per lui questo sarebbe follia”.

Suggeriamo a chiusura le parole di Berlicche, ma leggetelo integrale qui:

Dalla mia esperienza, è il metodo più sicuro per perdere quel giovane per sempre: non per niente è il metodo che oggi è applicato ovunque, nelle chiese vuote. I soli giovani che ho visto rimanere sono quelli a cui è stata fatta una proposta forte, sicura, a cui aderire anche a prezzo di rinunce e sacrifici – una proposta da adulti. Una proposta fatta di verità e realtà. Quella che a suo tempo è stata fatta a me.

Si, i giovani ci segnalano che hanno bisogno di qualcosa, come fanno tutti i giovani da sempre.
Di una strada che funzioni. Non di essere compiaciuti con novità antiche quanto il diavolo.

5 pensieri riguardo “Sinodo giovani: dalla dottrina ai sogni… magari al superenalotto!

  1. Arrivano in ritardo di almeno 40 anni. Questo modo di gestire il rapporto con i giovani, a partire dal ’68, è quello che prodotto la scuola che ci ritroviamo. Cito dal documento preparatorio cap. 1 “Camminare con i giovani”: “accompagnare i giovani richiede di uscire dai propri schemi preconfezionati, incontrandoli lì dove sono, adeguandosi ai loro tempi e ai loro ritmi….. proprio perché si tratta di interpellare la libertà dei giovani, occorre valorizzare la creatività di ogni comunità per costruire proposte capaci di intercettare l’originalità di ciascuno e assecondarne lo sviluppo..”.
    Ma se i nostri schemi, di adulti, sono preconfezionati, come sono i loro schemi nel luogo dove andremo ad incontrarli, adeguandoci ai loro tempi e ai loro ritmi? Se poi vogliamo assecondare l’originalità di ciascuno come possiamo farlo dall’interno dei loro schemi senza essere autoreferenziali e quindi inefficaci?
    Chi è, o è stato, insegnante sa benissimo che queste modalità, di derivazione ideologica facilmente tracciabile, sono fallimentari persino nella costruzione di un rapporto, figuriamoci nella elaborazione e realizzazione di un programma di lavoro e di crescita intellettuale e morale.
    Molto opportuno il riferimento al Signore degli Anelli, ma in quell’opera, straordinaria e molto attuale, Tolkien descrive anche la società degli orchi… Non è che per caso, per capire quello che sta avvenendo nella Chiesa, occorre immaginare di porsi all’interno del mondo degli Uruk-hai della Terra di Mezzo?
    Claudio Gazzoli

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  2. È un pezzo che penso che Francesco sia Saruman, dovrebbe essere “il bianco” e invece è divenuto “il multicolore”. Purtroppo Gandalf XVI non torna dalla lotta col Balrog .

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  3. Eresia su eresia ,che il Padre Celeste abbia compassione di questo papa che papa non è.Ho fatto per quarant’anni l’educatore,madre e nonna mi consentono di capire tutta la falsità di questo fuorviante messaggio educativo ai giovani .La Chiesa non può essere in ascolto ma è l’uomo che ascolta la Chiesa ,Sale e Luce della terra. Nostro Signore Gesù non cambiò una virgola della severa legge del Sinai,ma la completò con la legge dell’amore.”Beato te se sarai puro perchè vedrai Dio” ,nell’amore emerge il premio prima del castigo,ma la Legge rimane ferrea come le conseguenza per chi non la rispetta. Neppure il papa ha il potere di cambiare la Legge Divina se lo fa sia anatema .E questi sono i risultati :la Chiesa scardinata dai suoi stessi ministri …la menzogna passata per verità.

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  4. Segnalo l’articolo di Aldo Maria Valli che riporta l’intervento chiaro e coraggioso dell’Arcivescovo Chaput al sinodo. Che tra l’altro ha detto cosa ci fa l’acronimo lgbt nel testo preparatorio.
    Verrà ascoltato dai “padri sinodali”?
    Ho i miei dubbi. Credo che anche questa volta il finale del Sinodo sia stato già deciso..
    Questo insistere sull’ascolto dei giovani è la scusa per inserire nel Magistero le eresie della neochiesa.
    Il sinodo, il fantasma LGBT e un intervento dell’arcivescovo Chaput sul quale meditare – Aldo Maria Valli
    https://www.aldomariavalli.it/2018/10/05/il-sinodo-il-fantasma-lgbt-e-un-intervento-dellarcivescovo-chaput-sul-quale-meditare/

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