Questa è guerra, una guerra che vogliono gli altri

Ci occupiamo delle “cronache” di questo Pontificato, non solo di dottrina e qui, oggi, è di cronaca pura che vogliamo discutere. Queste le parole del Papa Francesco sull’aereo verso la Polonia per l’incontro con i giovani della Gmg.

“… la vera parola è “guerra”. Da tempo diciamo: “il mondo è in guerra a pezzi”. Questa è guerra. C’era quella del ’14, con i suoi metodi; poi quella del ’39 – ’45, un’altra grande guerra nel mondo; e adesso è questa. Non è tanto organica, forse; organizzata, sì, ma organica… dico… Ma è guerra. Questo santo sacerdote, che è morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per tutta la Chiesa, è uno; ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini… Pensiamo alla Nigeria, per esempio. “Ma quella è l’Africa…”. E’ guerra. Non abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra, perché ha perso la pace…

_0047 è guerra 2Una sola parola vorrei dire per chiarire. Quando io parlo di guerra, parlo di guerra sul serio, non di guerra di religione, no. C’è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli: questa è la guerra. Qualcuno può pensare: “Sta parlando di guerra di religione”. No. Tutte le religioni vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri. Capito?” (vedi link ufficiale)

Intendiamoci, si può essere d’accordo o non d’accordo sulla linea scelta, intrapresa, dal santo Padre, perché qui è di strategia che si parla e non di dottrina o di qualche dogma, ed ognuno è libero di pensarla come vuole, ma cerchiamo di chiarire la situazione, per quello che può competere a noi, comune gente mortale. Perché – piaccia o non piaccia la situazione – è proprio qui che dobbiamo “stare con il Papa”.

Innanzi tutto dispiace non aver potuto ascoltare dalla voce del Papa delle parole più appropriate per commemorare e venerare Padre Jacques Hamel, ucciso ieri mentre stava celebrando la Messa del mattino. Aveva 86 anni ed era stato ordinato nel 1958. Era molto amato dai suoi parrocchiani, ma anche da molti musulmani che abitavano a Saint-Etienne du Rouvray. E’ vero che in Africa muoiono altre persone, bambini, così come anche a causa dell’aborto, per esempio, stanno morendo in questo momento chissà quale numero elevatissimo di concepiti, stragi e stragi… ma usare parole più appropriate verso quel Sacerdote sarebbe stato, a nostro modesto parere, una testimonianza più convincente visto che, essendo in guerra, dovremo prepararci a morire.

Cioè, non si fa un paragone con un prete ammazzato brutalmente – da questo terrorismo che porta la firma dell’Islam – mentre dice Messa, con dei bambini altrettanto uccisi in Africa, non abbiamo morti di serie a o b, ecco che il Papa poteva evitare di dirsi dispiaciuto “… ma…”, perché quel “ma” inficia la commemorazione appena fatta, porta ad un paragone, come a dire: “si vabbè, è morto un prete, santo sì, aveva pure 86 anni eh! Ma quanti altri cristiani, quanti altri innocenti, quanti bambini…”

E’ evidente che il cuore delle parole del Papa non sta nel fare un paragone fra morti ammazzati, ma per sottolineare quella guerra aperta, come a dire: “siamo in guerra, qualcuno l’ha dichiarata, non noi!” E lo dice: ” il mondo è in guerra, perché ha perso la pace…”. Anche qui si dovrebbe chiarire che il mondo è in guerra perché ha rigettato la Fonte della Pace: Gesù Cristo! Ma lo dice per altri versi, in forma molto sincretista: “Qualcuno può pensare: “Sta parlando di guerra di religione”. No. Tutte le religioni vogliamo la pace. La guerra, la vogliono gli altri. Capito?”

E sì che abbiamo capito! Questo è vero, ma è proprio il Vangelo a dirci che il popolo che rifiuta Cristo, sceglie la guerra, e questo andrebbe detto “papale, papale”. E’ evidente che il Papa sta tentando di non entrare in politica e non vuole rischiare che qualsiasi parola dica possa essere strumentalizzata per fargli dire, magari, che la Chiesa ha dichiarato guerra all’Isis! Infatti conclude con una espressione: la guerra la vogliono gli altri. Capito?

E come dargli torto? Riflettiamo un momento. E’ evidente che altri poteri stanno strumentalizzando ed usando il terrorismo e l’Isis per dichiarare apertamente che “le religioni sono pericolose e portano alla guerra”. Siamo ad un passo dall’essere dichiarati – in quanto cristiani – pericolosi per la pace delle Nazioni. Siamo ad un passo dall’essere paragonati all’Isis, all’Islam, a quello che volete voi perché, se vi fosse sfuggita la cosa, nel mirino è la Chiesa Cattolica, e per arrivarci si usa di tutto.

Il prossimo passo sarà  – appena le stragi aumenteranno – una legge marziale a livello europeo la quale, ovviamente, penalizzerà in primo luogo il cattolicesimo con le sue funzioni religiose pubbliche, queste saranno vietate. Lo capite bene dove si vuole arrivare? Sicuramente ci accuserete di leggere troppe “profezie”, in tutta coscienza consigliamo anche a voi di leggerle, ma non ci vuole una profezia per capire quanto sta accadendo e dove si vuole arrivare: a mettere sotto silenzio la Chiesa. E sappiamo perché ci troviamo in questa situazione: perché l’Europa ha rinnegato Gesù Cristo. Lo dice prima di tutto il Vangelo, poi lo ripetono molte profezie.

_0047 è guerra 3Si chiede – o si pretende – dal Papa una dura reazione. Francamente, in questo contesto, non riteniamo saggio attaccare pubblicamente il Papa perché – magari – non ha dichiarato guerra apertamente all’Isis o addirittura all’Europa. Il motivo è semplice: vi risulta qualche re o imperatore capace oggi di difendere la Chiesa, o di muovere eserciti in difesa della fede? E di quale fede dovrebbero morire oggi gli Stati? C’è forse più una fede cattolica alla quale politici e statisti prestano servizio? Un Papa senza più una protezione militare, che cosa dovrebbe dire all’Europa?

Ecco, forse dovrebbe dir loro solo e semplicemente la verità: “guarda – cara Europa – che tu stai morendo, stai per essere invasa ed attaccata perché hai rinnegato Colui che ti dava e garantiva la vera Pace, hai rinnegato Cristo. Non hai più scampo! Noi cattolici ti possiamo ancora insegnare come si muore per qualche cosa per cui vale la pena di lottare. Guarda a Padre Jacques Hamel, ucciso ieri mentre stava celebrando la Messa, aveva 86 anni, ma non ha mollato, non ha odiato, egli è il primo martire del Continente che, un tempo cristiano, ha abbandonato Cristo, ha abbandonato la Fonte della Vita e del vero progresso. Guarda cara Europa come ti sei ridotta, ti è rimasto poco tempo: figli non ne fai più, hai voluto modificare l’antropologia dell’uomo, il suo essere e divenire, hai voluto manipolare la vita umana, sei voluta diventare “dio” di te stessa, pensaci bene… rinnegando il Dio vivo e vero, hai lasciato un vuoto che un’altro dio occuperà, ma non sarà un dio di pace, e questo lo avrai voluto solo tu, non noi. Noi questa guerra abbiamo cercato di evitarla in tutti i modi, ma non ci avete ascoltato, anzi, ci avete deriso e pure perseguitato. Ma sei ancora in tempo perché fino a che c’è vita, c’è speranza, ma devi convertirti a Cristo Gesù, l’Unico vero Dio in grado di difenderti e di ridarti la vera vita…. “

E già, un profeta di sventura, così sarebbe stato etichettato con dispregio, ma siamo certi che molta gente avrebbe aperto gli occhi davanti a parole così vere espresse da un Papa dal quale, purtroppo, siamo stati abituati ad interminabili battibecchi mediatici, e ad una invasione di parole melliflue sul pacifismo, sull’ambientalismo, sul kamasutra cattolico, sulla “misericordina” svenduta con i peggiori saldi che si sarebbero mai potuti fare, e c’abbiamo fatto anche un anno giubilare per far credere che la Misericordia di Dio non prevede conversione dai peccati. Una strategia mediatica diabolica, non soltanto atta a nascondere verità dottrinali, a barattarle, a svenderle sul banco comunale di qualche pescivendolo, ma una strategia atta a nascondere anche la verità su questa guerra che è reale, è autentica ed è contro Dio, iniziata con la Rivoluzione Francese. Libertè, Egalitè, Fraternitè, è già: “libertà da Dio; uguaglianza nelle diversità naturali, appiattimento dei sessi, smembramento della famiglia; fraternità con la massoneria e non lo inventiamo noi, ricordatevi il discorso diabolico del cardinale Ravasi, mai rimproverato dal Pontefice, vedi qui.

Non siamo qui a dare consigli a nessuno, ma forse è bene, sarebbe bene, che riprendessimo a leggere il vero Vangelo. Non quello interpretato con il volemose bene, ma quello letto per davvero, magari in ginocchio davanti alla Santissima Eucaristia, quello dove dice, anche, ad ognuno di noi: “Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.” (Lc.6 25-26). Non significa che ora dovremo stare li a piangere o a versare lacrime di coccodrillo, o da tragedia, o a farci odiare magari per antipatia… è chiaro cosa intendesse dire Nostro Signore Gesù Cristo con quelle parole, talmente chiaro che questi passi non li troverete in nessuna catechesi pastorale.

Cerchiamo di ri-sfogliare e ri-leggere con attenzione le parole a Fatima della Vergine Santa, e quelle del Montfort nel suo Trattato della vera devozione a Maria, perché i tempi sono questi e si spera che nessuno – dentro la Chiesa – voglia arrivare a dire che l’amabilissima Madre di Dio è, forse, “profeta di sventura”…

2 pensieri riguardo “Questa è guerra, una guerra che vogliono gli altri

  1. Quando ho ascoltato l’angosciante notizia dello sgozzamento del povero sacerdote francese, dopo il primo momento di smarrimento mi sono detta: ‘voglio proprio sentire ora cosa dirà il papa per commentare questa tragedia’ .
    E subito dopo mi sono risposta: ‘ma cosa vuoi mai che possa dire Bergoglio, il papa-piacione’, in proposito?
    E come sempre Bergoglio non si è smentito.
    Un nome, una garanzia (al contrario).
    A pope inside out (al servizio di chi, ormai l’han capito anche i sassi, eh?).
    Il Signore e Maria Santissima ci proteggano tutti.

    "Mi piace"

  2. Ma che cosa deve succedere di più evidente per capire che si tratta di guerra di religione? Il Papa per primo e anche gli alti vertici della Chiesa cattolica devono uscire dalle ambiguità ed avere il coraggio di parlare apertamente di “terrorismo islamico”, Veramente non si capisce come la maggior parte dell’informazione (tv, giornali, internet,…) sia schierata con Bergoglio e la critica al suo operato sia ridotta a poche testate o qualche articolo su internet. La cosa che vorrei sottolineare è che moltissime persone pensano che questo Papa sia OK perché pensa sempre ai poveri, agli emarginati, sta facendo pulizia all’interno della Chiesa corrotta ecc.ma non si cura del fatto che a poco a poco egli sta dando forti bastonate proprio alla Chiesa cattolica. L’uccisione del prete a Rouen e le sconcertanti parole del Papa per spiegare l’accaduto sono purtroppo la cartina di tornasole del fatto che Bergoglio non voglia condannare l’ideologia islamista; non so dove ci porterà questo sciagurato comportamento. Forse non ha ancora capito che lui è il capo dei cattolici e non può fare il mediatore o l’accomodatore delle altre religioni. Bisogna che la gente si svegli prima che sia troppo tardi ma purtroppo questo dipende anche da come vengono veicolate le notizie da parte dei mezzi di comunicazione.

    "Mi piace"

Lascia un commento