La parabola del “buon Giorgio Mario”

«Dobbiamo ammettere realisticamente e con profonda sofferenza, che i Cristiani oggigiorno si sentono smarriti, confusi, perplessi ed anche delusi; vengono diffuse tante idee che si oppongono alla verità come è stata rivelata e insegnata da sempre; vere e proprie eresie si sono diffuse nelle aree del dogma e della morale, creando dubbi, confusioni e ribellioni; la liturgia è stata alterata; immersi in un relativismo intellettuale e morale e quindi nel permissivismo, i Cristiani sono tentati dall’ateismo, dall’agnosticismo, da un illuminismo vagamente morale e da una cristianità sociologica priva di dogmi o di una moralità obbiettiva» (Giovanni Paolo II, da L’Osservatore Romano, 7 febbraio 1981)

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Chi sono io per giudicare? Sei il Papa e quando vuoi giudichi!

«Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.» (Gv.7,24)

«Si sta diffondendo un falso messaggio che porta con sé desolazione: la felicità non si ottiene nella via della libertà senza la verità, questo è egoismo». Spiegò san Giovanni Paolo II in occasione dell’Incontro mondiale con le famiglie del 1997 a Rio de Janeiro.

Per il gran numero di richieste, proseguiamo con il “florilegio” delle parole o dei pensieri – molto ambigui e strani – espressi da Bergoglio. Questo breve articolo ci aiuterà anche a fare sano discernimento al già tanto discusso e disastroso Incontro mondiale con le Famiglie che si terrà a Dublino in questi giorni. A fondo articolo troverete i collegamenti ad altri temi affrontati.

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Francesco impari da Papa San Leone Magno il Vangelo sui Magi

Il regnante pontefice ha manipolato il brano del Vangelo sui Magi per attaccare coloro che resistono alle (sue) novità pastorali. Francesco non ha compreso, purtroppo, che i fedeli che non possono accettare ambigue innovazioni non dicono — come lui capisce –: “non si può perché si è sempre fatto così”, bensì affermano: “non si può perché Dio non vuole”. Adorare il vero Dio e fare la sua Volontà, questo è ciò che hanno fatto i Magi, come spiega San Leone Magno Papa, insigne predecessore di Francesco, il cui insegnamento riportiamo in questo editoriale.

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Tutto si risolve in Paradiso: Papa Francesco cestina il Purgatorio

Non commentiamo mai le Udienze del mercoledì, perché tutto sommato rimangono sempre sul filo accettabile delle riflessioni anche personali, ma questa volta no! Alla vigilia, possiamo dire, di Ognissanti dove ricorderemo la gloria già raggiunta  e perfetta di tutti i Santi in Paradiso, e del 2 novembre in cui ricorderemo i nostri Defunti specialmente quelli di cui ancora non sappiamo con certezza la sorte, se sono in Purgatorio… e per questo preghiamo per loro e speriamo per loro, Papa Francesco “cancella” il Purgatorio.

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Pena di morte e Stato Pontificio, il subdolo attacco di papa Francesco alla Chiesa “del passato”

Perché si vuole separare lo Stato Pontificio dalla Chiesa Cattolica?

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Appello di tre Vescovi cattolici a Papa Francesco in difesa del matrimonio

Il 18 gennaio, giorno della antica festa della Cattedra di san Pietro, Tomash Peta, Arcivescovo Metropolita dell’arcidiocesi di Maria Santissima in Astana; Jan Pawel Lenga, Arcivescovo-Vescovo emerito di Karaganda e Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Maria Santissima in Astana hanno rivolto un Appello alla preghiera: perché Papa Francesco confermi la prassi immutabile della Chiesa riguardo alla verità dell’indissolubilità del matrimonio. Accogliendo quest’appello, ne riportiamo il testo integrale.

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Francesco secondo Valli: si fa presto a dire “misericordia”

Il pamphlet del vaticanista Aldo Maria Valli pare un segnale d’allarme di un punto critico nel pontificato di Papa Francesco: salvo sorprese, sta forse cominciando il declino in cui il Papa va a trovarsi tra il fuoco incrociato dei critici di sempre e di chi fino a ieri cantava “hosanna” per la rottura degli schemi e oggi grida “crucifige” per l’inconcludenza sostanziale sulle partite radicali. Per ora al Papa resta una truppa di Zuavi, ma – trattandosi di mercenari – non sarei sorpreso se ad accompagnare Francesco nella parabola discendente restassero quelli che prima gli avevano reso il leale e difficile servizio della parrhesía.

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“Rahneriani anonimi”

Il modernismo, la «sintesi di tutte le eresie» (San Pio X, Pascendi, 1907), non parlava di cambiamenti dottrinali, ma di “evoluzioni” dei dogmi e delle dottrine, per riuscire in qualche modo a “modernizzare” la Chiesa per metterla “al passo con i tempi” del mondo del XX secolo, frutto della rivoluzione illuminista e massonica del 1789. Ebbene, il suo erede è il progressismo, il cui laboratorio ideologico è la nouvelle theologie. Il progressismo spaccia per progresso teologico della Rivelazione Divina tutte le opinioni personali e filosofiche (soprattutto nella teologia morale) di quegli odierni “dottori della legge” che pensano di aver capito la Sacra Scrittura meglio degli autori sacri, che sono stati veramente ispirati dallo Spirito Santo. Il più importante esponente del progressismo è stato il gesuita tedesco Karl Rahner (1904-1984), un vero e proprio eresiarca, il cui velenoso pensiero pseudo-teologico è disgraziatamente riuscito a penetrare persino nelle teste di alcuni che lo hanno criticato, chiedendone la condanna da parte della Gerarchia.

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