Con il termine burino, in dialetto romanesco, viene designato il contadino, il campagnolo e, in senso più esteso e moderno, una persona con forma e modi da provinciale. Un’altra accezione, in senso lato, è quella di una persona rozza e volgare, che in dialetto romanesco è però definita soprattutto dal termine “coatto”. Il coatto non deve essere confuso con il “burino”…
Insomma, “secondo un’etimologia spesso attribuitale popolarmente, essa sarebbe da far risalire ad un modo con cui venivano ipoteticamente chiamati i pastori venditori di burro – per l’appunto buro secondo la dizione romanesca – in attività per le strade dell’Urbe, provenienti dalle campagne fuori città e quindi associati col passare del tempo alla figura del rozzo zoticone.
Un’ipotesi alternativa avanzata per l’origine del termine, senz’altro fondata quantomeno sulla scorta di fonti documentali che ne consentirebbero una ricostruzione etimologica meno aleatoria, sarebbe quella che invece la farebbe derivare dal termine bure, ossia al manico dell’aratro, utilizzato nei secoli addietro per indicare sineddoticamente i braccianti della Romagna, regione per svariati secoli facente parte proprio dei dominii dello Stato Pontificio, ingaggiati di frequente come lavoratori stagionali nell’Agro romano. Infatti, lo stesso telaio dell’aratro era chiamato spesso e volentieri burino nell’Italia del passato”.
Dulcis in fundus, ma chi è il vero romano? Ci vuole il bollino di romano doc. Quello spetta a pochi, pochissimi. Per essere un romano doc, si dice, bisogna essere de Roma da sette generazioni, sia da parte di madre che di padre. Sennò nulla da fare. E dunque, non è questo il genere che ci interessa per essere “romano doc”. Il senso è assai più antico di sette generazioni, è qualcosa di più spirituale e per la quale appartenenza non basta neppure il Battesimo per mezzo del quale – rigenerati – siamo membra ROMANE della Chiesa una, santa cattolica, apostolica e romana. Per essere romani doc occorre vedere e amare Roma come l’ha vista e amata Gesù Cristo.
Tag: Roma
19 maggio a Roma: Marcia per la Vita
Condividiamo l’iniziativa, il programma e l’intervista a Virginia Coda Nunziante, la presidente della Marcia per la vita, dal sito di Corrispondenza Romana, qui.
La tertulia di Francesco, uno stile rischioso
Con Papa Francesco le cose nella comunicazione sono cambiate. Egli si riserva la libertà di parlare a ruota libera, di entrare in dibattiti e spesso anche di aprirli. E’ il metodo della Tertulia, la conversazione in cui si lanciano delle idee anche non verificate. Ma porta a molte incomprensioni e strumentalizzazioni che necessiterebbero di un “guardiaspalle”.
Continua a leggere “La tertulia di Francesco, uno stile rischioso”
Papa Francesco va da Lutero. E crolla tutto.
L’attuale Vescovo di Roma si prepara ad andare da Martin Lutero e tutta l’Italia trema, letteralmente. Le ripetute e violente scosse di terremoto hanno fatto crollare, a Norcia, la Basilica di San Benedetto e danneggiato, a Roma, le basiliche di San Paolo e di San Lorenzo.
Continua a leggere “Papa Francesco va da Lutero. E crolla tutto.”
Buenos Aires e Roma. Per Francesco sono le diocesi modello
Nell’una e nell’altra il papa ha fatto sapere come vuole che sia messo in pratica il capitolo ottavo dell’Amoris laetitia, quello della comunione ai divorziati risposati. Suoi portaparola approvati: i vescovi argentini e il suo cardinale vicario.
Continua a leggere “Buenos Aires e Roma. Per Francesco sono le diocesi modello”