Intervista a Francesco Colafemmina sull’«effetto Francesco»

Francesco Colafemmina, filologo saggista e scrittore pugliese con la passione per l’arte e l’architettura sacra. Gestisce il blog Fides et Forma Ha scritto: La serpe tra gli ulivi (romanzo); Il mistero della chiesa di San Pio – Coincidenze e strategie esoteriche all’ombra del grande Santo di Pietralcina; Dialoghi con un Persiano; Il matrimonio nella Grecia classica – Riti e tradizioni oltre le mistificazioni contemporanee, per un’etica matrimoniale condivisa fra ellenismo e cristianesimo.

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Totalitarismo Vaticano

FRANCESCO COLAFEMMINA

Quel che ho sempre mal sopportato del progressismo liberale all’interno della Chiesa è la sua arroganza totalitaria. Quanto vive oggi la Chiesa sotto la dittatura di Bergoglio e del suo direttorio è però ben altra cosa rispetto alle spallate che il progressismo militante intendeva assestare al papato e al magistero. Siamo in poche parole al di là dei soliti schieramenti e dunque è diventata anche obsoleta l’arroganza che si è trasformata in protervia, in dispotismo rancoroso, in intolleranza bolscevica.

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Papato a tempo, apostasia, autodistruzione

di Francesco Colafemmina (13/03/2014)

Cerco di leggere il meno possibile notizie e commenti che concernono la Chiesa Cattolica. Cerco, sinceramente, di limitare il senso di pena che sento montare in me, non tristezza o lamento gratuiti, ma pura pena. Ed è pur vero che non sono nessuno e che l’arma rivoluzionaria di questo nuovo-vecchio establishment clericale è un’arma psicologica che mira a spegnere ogni dissenso, facendolo tralignare in superbia o carenza di misericordia. Un geniale metodo per combattere il cattolicesimo con le sue medesime armi. Dunque scrivo queste righe senza alcuna pretesa, semplicemente come una disillusa riflessione sulla storia – presente e futura – della Chiesa.

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Benvenuto Papa!

di Francesco Colafemmina (25/04/2014)

Nel marzo 2013 – una data certo significativa – è apparso nelle sale cinematografiche un film dal titolo “Benvenuto presidente!”, interpretato da un comicissimo Claudio Bisio, su sceneggiatura di Fabio Bonifacci. Si tratta di una pellicola non certo ambiziosa nei contenuti che tuttavia sfrutta un elemento comico classico: quello dello “scambio di persone”. Si prende un uomo “del popolo” e lo si pone in una posizione di “élite”, di potere. Svariate sono le pellicole statunitensi nelle quali un anonimo cittadino diventa Presidente per un giorno, o quelle nelle quali un non-politico riesce a sedurre le masse fino a diventare Presidente degli States (penso a “L’uomo dell’anno” con Robin Williams del 2006 o a “Dave – Presidente per un giorno” del 1993 interpretato da Kevin Kline). Ma senza ricorrere necessariamente all’espediente politico-presidenziale possiamo osservare lo stesso meccanismo comico nel film “Il marchese del Grillo”, nell’esilarante episodio dello scambio fra il carbonaio e il Marchese. O ancora nella classica commedia attica di Aristofane “Ecclesiazusae”, dove le donne sostituiscono gli uomini in parlamento.

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