L’inganno di una pace senza Cristo

Siamo nel Tempo di Natale, quello in cui la Chiesa canta insieme agli Angeli: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà». Eppure da quando la Chiesa, anzi gli uomini che la governano in terra, hanno deciso di non occuparsi più di glorificare Dio e della salvezza delle anime, ma di difendere la dignità dell’uomo e propagare la fratellanza universale, non c’è più pace in questo mondo, al di là di quanti conflitti armati ci siano. La gran parte dei messaggi pontifici per le Giornate mondiali della pace (1° gennaio) invocano una pace che non ci potrà mai essere, perché senza la “buona volontà” di rendere gloria a Dio, diffondendo la regalità sociale di Cristo, gli uomini non saranno mai veramente fratelli. Non fa eccezione l’ultimo messaggio per la Giornata mondiale della pace di quest’anno di papa Francesco, in cui si vuole parlare a tutti, predicando una pace fondata sui bisogni (veri o presunti) dell’umanità, rendendo, suo malgrado, opzionale il Santo Vangelo.

Consigliamo i seguenti editoriali passati, ma sempre attuali:

Proponiamo, ora, ai nostri lettori un’ottima analisi del prof. Stefano Fontana.

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