“Al ciel, al ciel, al ciel andrò a vederla un dì”, dice uno dei più bei canti mariani della Tradizione. Ma ormai il Cielo non è più la meta, anzi la patria, di molti battezzati. Addirittura si vuole trascinare su questa terra la Madre di Dio, come dice il canto Santo Maria del cammino: “Vieni, Maria, qua giù”. Così l’umile fanciulla di Nazareth tale deve rimanere, per essere sfruttata ad uso e consumo delle ideologie moderniste. Ma quale altra creatura, in Cielo e in terra, ha potuto proclamare: «D’ora in poi tutte le generazione mi chiameranno Beata», se non Colei che è tutta di Dio? La Beata Vergine Maria è del Cielo e dal Cielo viene per portarci in Cielo, come ha detto ai tre pastorali di Fatima. Il minimalismo mariano — purtroppo una delle tante caratteristiche di questo pontificato — è blasfemo. Punto.
E’ vero che oramai, questo pontificato, non dovrebbe più farci stupire… ma quando sui vari social l’Osservatore Romano (OR) fa eco vedi qui, ad una continua strumentalizzazione dell’autentica devozione mariana, occorre fermarsi e riflettere su cosa si sta seminando. Al minimalismo mariano non c’è tregua, così come non vi è tregua ad una rilettura dei Vangeli in chiave modernista, così come non c’è mai stata una tregua alla deformazione dottrinale all’identità del Figlio Divino. Nulla di nuovo… il lupo cambia solo il pelo ma non il suo vizio di ingannare, illudere, falsificare la Veritas.
Venendo alle “cronicas…” i fatti sono questi e ben spiegano il titolo provocatorio che abbiamo scelto.
L’OR, appunto, ha pubblicato la bellissima storia, tratta dalla santa Tradizione e tradotta in devozione mariana, di una Icona mariana bellissima e particolare. Il titolo dell’articolo è perfetto e vero: “La Madonna che vien dal mare”, ciò che stona e che fa riflettere e ci spinge ad una corretta e caritatevole critica, sono alcuni passaggi interni all’articolo a cominciare dal “nuovo” titolo mariano col quale si pretenderebbe invocare o lodare la Santa Vergine Madre di Dio: LA PROFUGA… Siccome la Madonna è venuta dal mare in modo prodigioso e rocambolesco, la nuova interpretazione sarà che Ella era una PROFUGA… ma le cose stanno davvero così?
L’icona della Madonna di Costantinopoli, meglio conosciuta a Salerno come la “Madonna che viene dal Mare”, per volere di Papa Francesco è stata collocata il 31 dicembre e il 1° gennaio al lato dell’altare della Confessione della basilica di San Pietro, in ricordo della Madre di Dio. Iniziativa nobile tenendo anche in conto che quest’anno, la prestigiosa e prodigiosa Icona, compie cento anni dalla incoronazione a Regina avvenuta, appunto, il 6 agosto del 1922 e, nel 1972, la chiesa parrocchiale agostiniana che la conserva tramandandone il culto, fu elevata a Santuario mariano, il primo in Salerno.
Ora, venendo ai fatti raccolti dalla Tradizione e dalla santa Devozione mariana, capiremo che – in questa Icona della Santa Madre di Dio – non vi è nascosto un “profugo, una profuga”… leggiamo la breve storia descritta dall’OR:
- “Sfuggita dalle violenze che devastarono Costantinopoli, nel 1453 è imbarcata su una nave di mercanti diretta a Napoli. Giunta nei pressi della costa salernitana, l’attende però una forte tempesta che causa il naufragio dell’imbarcazione. Di Lei, come della maggior parte dell’equipaggio e del carico, non si seppe più niente. Fino a quando, poco tempo dopo, un muratore in cerca di sabbia sulla riva del mare con la sua zappa colpì qualcosa di insolito: era l’icona della Madonna di Costantinopoli, meglio conosciuta a Salerno come la “Madonna che viene dal Mare”. (…)
- La tradizione narra che quell’uomo, dopo aver colpito con la zappa il sopracciglio dell’immagine della Vergine, rimase con le braccia paralizzate. Iniziò così a gridare per chiedere aiuto. Giunta della gente in suo soccorso, si scavò nella sabbia e si rinvenì l’icona, che venne riconosciuta dai marinai sopravvissuti i quali l’avevano portata via da Costantinopoli. La scena attirò l’attenzione dei religiosi agostiniani, la cui comunità si trovava presso la spiaggia vicino alle mura. Mentre la gente gridava al miracolo, vollero portare l’immagine nella loro chiesa, organizzando una processione. Perfino le campane, senza che nessuno le toccasse, suonarono a festa.
- L’immagine venne collocata così nella cappella dello Spirito Santo della famiglia Mazza, dove il giorno dopo però sparì. Fu rinvenuta nella stalla in cui la famiglia teneva i cavalli, che vennero trovati inginocchiati davanti all’icona.
- Fu riportata di nuovo nella chiesa, ma ancora una volta riapparve nella stalla: come se la “Profuga” Maria volesse condividere in tutto la sorte di tanti disperati che non trovano alloggio in sontuosi edifici, ma in rifugi di fortuna. Gli agostiniani, allora, trasformarono quel luogo in una cappella, dove Maria rimase esposta alla venerazione dei fedeli. Con la successiva costruzione della chiesa di Sant’Agostino, l’icona venne collocata al suo interno, prima in una cappella laterale, poi sull’altare maggiore.
- L’immagine della “Madonna che viene dal Mare”, raffigura Maria assisa in trono. È vestita con un elegante abito azzurro bordato di rosso, dalle rifiniture dorate. Con la mano destra indica il Bambino, che sorregge con l’altro braccio, e lo offre in adorazione ai fedeli. Gesù indossa una veste rossa e benedice il popolo con la mano destra sollevata. In alto, ai lati dell’immagine, due angeli venerano e assistono Maria.”
Analizziamo alcuni aspetti:
La Tradizione narra… che NON ci troviamo affatto di fronte ad un barcone di naufraghi o di profughi, ma di un progetto divino che vuole, che la benedetta Icona, non venga devastata o depredata dagli islamici e che porti, semmai, il messaggio della salvezza in una terra da Dio prescelta e per preservarne il culto. Non sono pochi i racconti mariani che hanno del prodigioso per il loro ritrovamento… possiamo ricordare come esempio l’immagine della Madonna del Buon Consiglio; la Vergine della “mattonella”; Nostra Signora Aparecida in Brasile, ecc.. quasi tutte le devozioni mariane in precisati luoghi, nascono da ritrovamenti prodigiosi ma, in nessun caso, si è mai dato il titolo di PROFUGA alla Santa Vergine perché vagava da una parte all’altra come, altro esempio, è stata la Traslazione della Casa di Loreto… il qual prodigio, infatti, oggi è rimesso in discussione.
Il racconto specifico a questo ritrovamento sottolinea, piuttosto, che la “Madonna che viene dal mare”, aveva le idee assai chiare di dove e come volesse approdare e cosa volesse fare, tutto il contrario di ciò che avviene per un profugo il quale, seppur vero che è costretto ad abbandonare la propria terra a causa di situazioni belliche e persecutorie, non così è per la Beata Vergine Madre di Dio, come così non lo fu per Nostro Signore Gesù Cristo il quale, pur costretto (COSTRETTO) ad allontanarsi con Maria e Giuseppe a causa della persecuzione di Erode, essi poi fecero ritorno… ossia, l’allontanamento fu momentaneo mentre, a riguardo di questi fatti prodigiosi, il Cielo indica L’INIZIO DI UN CULTO SPECIFICO MARIANO definitivo. Il motivo per cui la Vergine Santa intraprese questi “viaggi”, non erano viaggi della “speranza” su barconi e varie, ma per portare LA SPERANZA CHE SALVA…
La Tradizione narra, come in un primo momento, l’Icona, sparì da una “CAPPELLA”, dove venne collocata dagli agostiniani, per apparire in una STALLA … più che di profughi qui, appunto, ci fa accostare, associare all’immagine della nascita di Gesù Cristo, deposto in una mangiatoia…. Il racconto sottolinea che, riportata nuovamente in quella Cappella della famiglia Mazza, l’Icona ri-scomparve per riapparire nella stalla… Ora, più che parlare di PROFUGA ci si dovrebbe chiedere: cosa voleva intendere la Vergine Santa, quale era la volontà di Dio?
E’ evidente, voleva UNA CHIESA PER AVANZARE LA NUOVA DEVOZIONE… e chi lo dice? Lo dice il fatto che: “Con la successiva costruzione della chiesa di Sant’Agostino, l’icona venne collocata al suo interno, prima in una cappella laterale, poi sull’altare maggiore…”, insomma, non è come affermato sopra laddove dice: “come se la “Profuga” Maria volesse condividere in tutto la sorte di tanti disperati che non trovano alloggio in sontuosi edifici, ma in rifugi di fortuna…”
Tanto è vero che leggiamo: “Fu rinvenuta nella stalla in cui la famiglia teneva i cavalli, che vennero trovati inginocchiati davanti all’icona.”
- anzitutto, la stalla, non era affatto un rifugio di “fortuna”, e semmai la Vergine Santa l’avesse usata come sosta di “fortuna”, lo fece non per condividere “la sorte con i disperati” (???) ma perché VOLEVA UNA NUOVA CHIESA ADIBITA A CULTO… lo dice la narrazione, eh! La pretesa di voler INVENTARE una interpretazione aggiornata, non regge..
- si parla della medesima Famiglia, nella cui stalla furono trovati i cavalli INGINOCCHIATI davanti all’Icona… dove sta qui la condivisione – dell’Icona – con i “disperati profughi di oggi”??? Forse si dovrebbe arrivare a riconsiderare gli animali perché in questo frangente furono trovati dei cavalli INGINOCCHIATI davanti all’Icona? Simile prodigio lo troviamo con un miracolo di sant’Antonio con l’Eucaristia, ma non per questo si è stravolto il senso dei fatti.
- la prodigiosa Icona esprime, invece, la volontà di Dio tanto è vero che, dopo la costruzione della NUOVA CHIESA, l’Icona collocata persino sull’altare maggiore, non scomparve più… ossia, era arrivata dove voleva arrivare, non era una “profuga”!
- infine si nota quanto segue: “È vestita con un elegante abito azzurro bordato di rosso, dalle rifiniture dorate.” La domanda viene spontanea: se per loro l’Icona rappresenta IL PROFUGO e scompare dalla Cappella per apparire in una stalla per condividere la sorte “con i profughi disperati di oggi”… perché non si adegua mai con l’abito?? In tutte le Apparizioni o ritrovamenti strani, Maria non appare mai vestita da “disperata o da profuga” o da stracciona, piuttosto vuole sottolineare, anche col suo abbigliamento, la REGALITA’ che la contraddistingue e che certamente Lei viene in soccorso “ai disperati e ai profughi” che la invocano, i veri poveri che chiedono aiuto al Cielo e il Cielo, allora, risponde… semmai si fa solidale con il profugo maltrattato, ma non per questo modifica il suo ruolo. Oppure da oggi dovremo tradurre che tutti coloro che “vengono dal mare” sono obbligatoriamente PROFUGHI??
Per concludere: perché stiamo arrivando a tanto?
E’ chiaro che se, col nuovo e peggiorativo minimalismo mariano, si pretende definire la Vergine Maria una “DONNA COME NOI” è evidente che Ella può essere tutto e il contrario di tutto (come del resto accadde al Figlio Gesù, definito il COMPAGNONE, dal gesuitismo modernista, vedi qui), ogni ruolo che ognuno di noi ricopre, anche la “donna di strada” (e non la Madonna DELLA strada che è un’altra cosa e bellissima devozione), tutto fuorché I TITOLI VERI che le vengono da quel ruolo imparagonabile e che Dio le ha dato: LA CORREDENTRICE…
Su questo titolo, vedi qui infatti, si fa di tutto per spiegare, ma per negare, e specificare la differenza con l’unico REDENTORE mentre, su questi titoli delle nuove mode del momento, si arriva a mistificare i prodigi della Tradizione e devozione mariana, pur di tenersi la Madre, ma più “donna come noi”… cambiandole i connotati e pure il ruolo minimizzandolo… come del resto è questo il metodo del Modernismo della prima ora, nuovo o nuovissimo: tenersi tutto della Cattolica ma aggiornando, modificando, cambiando, nel becero tentativo di PIACERE AL MONDO…
Infatti un conto è pregare: “Vergine Santa RIFUGIO PER I PROFUGHI”, altra cosa è dire: Vergine Santa, “LA PROFUGA…”; un conto è invocarla PER I DISPERATI, altra cosa è definirla “la disperata”…
Che dire? Le banalizzazioni continuano… La CEI che potrebbe intervenire tace. Nel frattempo le Chiese si svuotano!
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De Maria nunquam satis
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