Buon cattolico a chi?

Il nostro editoriale sulle indiscrezioni dell’incontro fra papa Francesco e Joe Biden, i quali essendo entrambi gesuiti di formazione, hanno un concetto non cattolico di chi sia il buon cattolico.

Finalmente c’è stato. Cosa c’è stato? Il tanto atteso incontro fra “i due cattolici più importanti del mondo”. Così infatti sono definiti dai mass-media liberal (cioè radical-chic) Francesco, 266° Romano Pontefice, primo gesuita ad essere eletto al soglio di Pietro, e Joe Biden, 46° presidente degli Stati Uniti d’America, secondo non protestante a ricoprire tale carica dopo John F. Kennedy.

Non si trattava del loro primo incontro, perché Biden era già stato ricevuto qualche volta dal papa regnante durante il suo mandato di vice-presidente nell’amministrazione di Barak Obama.

Che cosa si sono detti i due “cattolici” più importanti del mondo? Secondo i comunicati ufficiali della Santa Sede e della Casa Bianca, hanno parlato delle solite questioni che interessano l’ideologia liberal (radical-chic) — di cui entrambi sono esponenti di spicco —, ovvero l’ambiente, la pandemia di coronavirus, i rifugiati e i diritti umani.

A differenza dei precedenti incontri tra un papa e un capo di Stato, il Vaticano non ha permesso ai media di essere presenti quando l’attuale inquilino della Casa Bianca e il papa regnante si sono incontrati, neppure è stato fornito un video o un live-streaming (forse a causa delle note gaffe di Biden davanti alle telecamere), dunque non è possibile sapere nulla di quanto si sono detti, se non dalle fonti ufficiali e ufficiose.

Ha perciò destato sgomento da una parte, trionfalismo dall’altra, la propalazione[1] che Joe Biden ha fatto durante la conferenza congiunta con Mario Draghi, capo del governo italiano. Rispondendo ad una domanda, l’attuale presidente americano ha detto che durante il colloquio col papa regnante non hanno affrontato il tema dell’aborto, ma ha aggiunto che Francesco «era felice che fossi un buon cattolico e che dovessi continuare a ricevere la Comunione».

La Sala Stampa, incalzata dal National Catholic Register, ha fatto sapere che non ci sarebbe stata nessuna conferma, ma neppure una smentita, perché tutti i colloqui di papa Francesco, anche con i capi di Stato e di governo, sono privati, top-secret.

Non sapremo mai con certezza se Francesco abbia detto quella frase a Biden, ma non è improbabile che lo abbia fatto. Infatti, poco più di un mese fa, durante la conferenza stampa di ritorno dalla Slovacchia, pur condannando in sé l’aborto (definendolo per l’ennesima volta “UN OMICIDIO” e che chi lo appoggia o lo sostiene o lo procura è, in definitiva, un “esecutore”), si era vantato di non aver mai negato la Comunione a nessuno — e si trattava proprio di una risposta riguardo la situazione di Biden, presidente pro-aborto (un esecutore, dunque) in rotta di collisione con la conferenza episcopale americana sulla coerenza eucaristica.

«Non è escluso che lo stesso inquilino della Casa Bianca, nel dico-non dico con i giornalisti a Palazzo Chigi, abbia voluto tirare fuori quest’asso dalla manica proprio per sferrare un colpo da KO ai suoi connazionali vescovi», sottolinea Nico Spuntoni in un editoriale per La Nuova Bussola Quotidiana. Anzi, addirittura «la rivelazione del contenuto di questo punto specifico del colloquio non sia stata concordata con lo stesso Bergoglio» per tal fine.

Questo, purtroppo, non ci sorprenderebbe, poiché Jorge Mario Bergoglio e Joe Biden, più che cattolici, sono gesuiti — il primo per formazione e appartenenza, il secondo solo per formazione, avendo studiato in un college americano retto dalla Compagnia degli States —, perciò hanno imparato ad un usare ogni mezzo, anche moralmente illecito, per raggiungere il loro scopo.

Come hanno spiegato gli amici di Cooperatores-Veritatis.org, in un loro poderoso dossier sulla caduta dalla Compagnia di Gesù, i suoi membri hanno completamente deviato dalla sana Dottrina cattolica, svuotandola di significato e dandone un fine meramente umano, umanista, sociale senza la genuina dottrina per la quale, Papa Francesco, è molto allergico.

Il cattolico secondo questo papa gesuita è un buon modernista, moderno, aggiornato, conciliarista…

Buon cattolico, per papa Francesco, non significa cattolico in senso cattolico, ma un buon uomo come lo potrebbe essere un buddista, un protestante, persino un ateo! Infatti, come aveva spiegato il confratello Karl Rahner, anche i non cristiani in realtà sono cristiani, seppur in maniera anonima[2]. Non dimentichiamo che papa Francesco ebbe a definire “grande donna d’Italia” la Emma Bonino… un titolo che il Venerabile Pio XII ebbe a dare solo a santa Caterina da Siena, alle conclusioni arrivateci voi!

Concludiamo volendo rassicurare che anche se l’attuale Gerarchia della Chiesa cattolica, occupata dal modernismo, riuscisse a cambiare di fatto la Dottrina, in realtà ciò avverrebbe solo in apparenza. Anche se tutti si convincessero che 2+2=5, il risultato di 2+2 rimarrebbe comunque 4. Per noi resta insormontabile la promessa di Nostro Signore Gesù Cristo: non praevalebunt.

Gli abortisti che fanno tranquillamente la Comunione, mangiano la propria condanna[3], così come i pastori che non li correggono[4].

Padre Pio da Pietrelcina, ad una donna che non aveva assolto perché non pentita di aver abortito, la quale disse che si sarebbe fatta assolvere da un altro sacerdote, replicò senza indugio: «Vorrà dire che all’inferno ci andrete tutti e due!».


[1] Svelamento di una comunicazione riservata.

[2] «È un “cristiano anonimo” chiunque segue la propria coscienza, sia che ritenga di dover essere cristiano oppure non-cristiano, sia che ritenga di dover essere ateo oppure credente, un tale individuo è accetto e accettato da Dio e può conseguire quella vita eterna che nella nostra fede cristiana noi confessiamo come fine di tutti gli uomini» (Karl Rahner, La fatica di credere, Edizioni Paoline, 1986, p. 86).

[3] «Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna» (1Cor 11, 27-29).

[4] «Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome?”. Io però dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità”» (Mt 7, 22)

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