Riceviamo dal sito amico “cooperatoresVeritatis” quanto segue, condividendolo con voi:
L’Enciclica venne data alla Chiesa il 29 giugno 1931 da Pio XI dopo che, gli attacchi ai gruppi cattolici, specialmente dell’Azione Cattolica, degli oratori e persino sacerdoti, Vescovi senza risparmiare il Papa, da parte delle “squadre fasciste”, troppo zelanti nel perseguitare la Chiesa a causa della sua azione educatrice, si fecero pressanti a tal punto da pretendere di diventare legge.
Pio XI allora condannava, senza se e senza ma, il “culto pagano dello Stato” (statolatria) da parte di coloro che, dietro l’apparato fascista, volevano imporre una “rivoluzione che strappa i giovani alla Chiesa e a Gesù Cristo, e che inculca nei propri giovani odio, violenza e irriverenza“.
L’Enciclica è stata scritta in difesa dell’Azione Cattolica che all’epoca subì un vero attacco dall’ideologia fascista, atta a rubarle la gioventù e ad avere il monopolio dell’educazione della società ma, il suo contenuto sembra richiamare, in molti passaggi, la situazione che stiamo vivendo oggi. Pio XI infatti, non protestava solo o semplicemente per la chiusura di queste associazioni cattoliche, ma soprattutto per mettere a fuoco e in guardia dalle notizie false e diffamatorie diffuse sulla stampa italiana contro l’azione della Chiesa in difesa della libertà degli individui a cominciare dalle famiglie, fino ai centri parrocchiali. Voce profetica? Non può esistere una concezione di giustizia senza la verità, continua Pio XI, bisogna allora avere il coraggio di accettare le persecuzioni in difesa della vera giustizia, che può darsi solo dentro la verità.
Pio XI elenca poi una serie di sopraffazioni ingiuste come le abolizioni delle Feste cattoliche che, per amore della pace, vennero sostituite da ore di preghiera personale e nelle piccole comunità, ma neppure questo sembrò bastare, fa osservare il Pontefice…. si pretendeva qualcosa che nessuno poteva dare loro: LA LIBERTA’ – la libertà non solo di rendere pubblico culto a Dio, ma soprattutto la libertà di proclamarLo, annunciarLo e viverlo con la testimonianza. Si era passati dal privare della libertà del culto a Dio, alla libertà di pensiero e di educazione sociale. Un passaggio inevitabile, fa osservare il Pontefice, laddove si comincia nel precludere all’uomo di usare la propria ragione, l’onestà del pensare e dell’agire secondo la retta coscienza. Ma così, appunto, fanno tutte le dittature, i despoti ed oggi lo Stato che invece di aiutare l’Uomo a fare buon uso della propria libertà, lo sfrutta per renderlo schiavo delle sue arbitrarie decisioni.
Pio XI fa anche un discorso certamente politico contro le deviazioni del Partito Popolare dell’epoca, affermandone la chiusura e il controllo su chi avesse deviato dai principi cattolici…. e dice:
“Non possiamo invece Noi, Chiesa, Religione, fedeli cattolici (e non soltanto noi) essere grati a chi dopo aver messo fuori socialismo e massoneria, nemici nostri (e non nostri soltanto) dichiarati, li ha così largamente riammessi, come tutti vedono e deplorano, e fatti tanto più forti e pericolosi e nocivi quanto più dissimulati e insieme favoriti dalla nuova divisa. Di infrazioni al preso impegno Ci si è non rare volte parlato; abbiamo sempre chiesto nomi e fatti concreti, sempre pronti a intervenire e provvedere; non si è mai risposto a tale Nostra domanda.“
In sostanza il Papa denuncia e rigetta le accuse di chi, ora, affermava che attraverso quel partito gruppi Cattolici cospiravano contro lo Stato… chiede le prove e chiede di rispondere a delle domande precise quali, per esempio, il fatto vero che massoni e socialisti erano stati piuttosto ingaggiati dallo Stato per ingannare e confondere… Prima li avete messi fuori, dice Pio XI, ora li avete riammessi cambiandogli la divisa…
Ci dice nulla questo atteggiamento, oggi? L’Enciclica di Pio XI è davvero profetica e, ricorda ancora a noi oggi, che certe situazioni storiche si ripetono, quando viene meno la giustizia nella verità.