Sovieticae sollicitudinis: Becciu colpito dalla “misericordia sovietica”

Francesco ha “liquidato” uno dei suoi più stretti collaboratori, Giovanni Angelo Becciu, travolto da uno scandalo economico e finanziario. Scrive ironicamente il mitico mons. Euleterio Favella nel nel suo profilo Facebook che il card. Becciu «in osservanza del Motu proprio “Sovieticae sollicitudinis”, è partito stamane per andare a curarsi in Siberia».

Papa Francesco ha “liquidato” uno dei suoi più stretti collaboratori: Giovanni Angelo Becciu, travolto da uno scandalo economico e finanziario. In una brevissima udienza gli ha imposto di rinunciare alla carica di prefetto della Congregazione per le cause dei santi e ai diritti del cardinalato.

Si chiama Santa Sede ma questo non vuol dire che sia composta solo da santi, anzi. E questo non deve sorprendere perché nella Chiesa ci sono pesci buoni e pesci cattivi (cfr. Mt 13, 47-50).

Questa piccolissima precisazione per spiegare che non ci stupisce il fatto che qualche pezzo grosso vaticano approfitti del suo ruolo per un torna conto economico.

Meraviglia invece come papa Francesco riesca sempre ad uscirne moralmente pulito, almeno agli occhi dei mass-media.

Ricordate, per esempio, il caso-Barros, il vescovo cileno complice di alcuni preti che hanno commesso pedofilia e Francesco difese fino alla fine? Riuscì a far ricadere la colpa alla conferenze episcopale cilena e lui ne uscì come vincitore di una guerra contro l’omertà.

È vero che un gesuita rimane gesuita anche da papa, quindi è, in un certo senso, molto “naturale” per lui ottenere quello che vuole e saper raggirare gli ostacoli e riuscire a diventare la vittima oppure l’eroe della situazione. Il caso-Becciu è l’ultima dimostrazione, ma probabilmente sarà non l’ultima.

Precisiamo subito: papa Francesco non ha nulla a che vedere con le presunte – il condizionale è d’obbligo perché non vi è nessuna condanna – illegalità del presule sardo, ma è troppo accorto per non aver capito che tipo fosse il suo ex collaboratore. Allora per quale motivo lo ha voluto accanto a sé? Perché la personalità di Jorge Mario Bergoglio è quella del gaslighter, ovvero sceglie di aver attorno individui egocentrici – talvolta moralmente discutibili – che amano essere compiaciuti da chi ha il potere per sentirsi intoccabili, affinché facciamo tutto ciò che egli vuole e non ciò che è giusto.

Però il gaslighter che non sa più che farsene del soggetto usato, una volta ottenuto il proprio obiettivo, anzi se dovesse diventare ingombrante o dannoso, non esiterà a disfarsene. Questo è ciò che avvenuto al card. Becciu. Intendiamoci: non stiamo esprimendo solidarietà al prelato sardo, che non godeva della nostra stima ben prima che gli arrivassero le accuse di peculato – ed è innocente fino a prova contraria. Stiamo spiegando ciò che è successo al di là di questo scandalo.

Becciu è stato usato da Francesco. È stato messo, come si suol dire, in un “posto strategico”. Infatti, fu l’allora cardinal Bergoglio, in qualità di arcivescovo di Buenos Aires, a volere a tutti i costi l’apertura della causa di beatificazione di Angelelli, il “vescovo rosso” argentino, ma che in Vaticano era bloccata per validissimi motivi. Una volta divenuto papa cercò di velocizzare il processo, ma non vi riuscì per le giuste e canoniche resistenze dell’ex prefetto della Congregazione per le cause dei santi, il cardinale Angelo Amato.

Appena il cardinale Amato presentò la rinuncia all’incarico di prefetto al 75° anno di età, papa Francesco l’accettò immediatamente e nominò Becciu prefetto e cardinale a tempo di record. E Becciu ha firmato il decreto di beatificazione di Angelelli a tempo di record.

Così Francesco ha ottenuto da Becciu ciò che voleva. E può scaricarlo tranquillamente.

Per saperne di più:

3 pensieri riguardo “Sovieticae sollicitudinis: Becciu colpito dalla “misericordia sovietica”

  1. Non conosco nei dettagli il caso Becciu, ma dati i precedenti ed il carattere di Bergoglio finalizzato esclusivamente alla glorificazione di se stesso, dubito fortiter che le accuse siano fondate. Non si cambia carattere da provinciale gesuita argentino inviato in esilio con l’accusa non tanto velata di “pazzo”. Nelle interviste con il confratello Spadaro e commentate da G.Servodio: Papa Bergoglio si confessa, Torino 2013, dice si se stesso: «Nella mia esperienza di superiore in Compagnia, a dire il vero, io non mi sono sempre comportato così, cioè facendo le necessarie consultazioni. E questa non è stata una cosa buona. … Il mio modo autoritario e rapido di prendere decisioni mi ha portato ad avere seri problemi e ad essere accusato di essere ultraconservatore. Ho vissuto un tempo di grande crisi interiore quando ero a Cordova. Ecco, no, non sono stato certo come la Beata Imelda, ma non sono mai stato di destra. È stato il mio modo autoritario di prendere le decisioni a creare problemi». Collegato a questa ‘confessione umile’ di se stesso,Maurizio Blondet 15 Settembre 2017 IL “CREDO” DI BERGOGLIO. UN REFERTO CLINICO? https://www.maurizioblondet.it/credo-bergoglio-un-referto-clinico/ commenta: «”Evidentemente dopo la sua gestione disastrosa del provincialato gesuita, conclusasi con la fuoriuscita di un centinaio di sacerdoti e forse ammanchi monetari (ne parlerò più avanti); un “successo” dopo il quale Bergoglio fu mandato “in esilio” dai suoi superiori come individuo pericoloso, inseguito dalle voci secondo cui “era pazzo, malato”». Non ci si può meravigliare come con simili precedenti ci si possa attendere da un 42enne sacerdote che si sottopone ad analisi clinica da una psicanalista ebrea (cosa allora vietata dal Suprema S.Congregatio S.Officii, Monitum 15 julii 1961, firmato da Notarius Sebastianus Masala: «Ho consultato una psicanalista ebrea. Per sei mesi sono andato a casa sua una volta alla settimana per chiarire alcune cose. Lei era medico e psicanalista, ed è sempre rimasta al suo posto. Poi un giorno, quando stava per morire, mi chiamò. Non per ricevere i sacramenti, dato che era ebrea, ma per un dialogo spirituale. Era una persona molto buona. Per sei mesi mi ha aiutato molto, quando avevo 42 anni». A coronamento di tali e tanti altri precedenti non ci si può meravigliare del giudizio altamente negativo scritto dal suo Presule Generale p. Hans Peter Kolvenbach quando ne fu richiesto dal card. Quarracino. di Buenos Aires, come collaboratore: Padre Peter Hans Kolvenbach accusava Bergoglio di una serie di difetti, che vanno dall’uso abituale di linguaggio volgare alla doppiezza, alla disobbedienza nascosta sotto una maschera di umiltà e alla mancanza di equilibrio psicologico. Nell’ottica di una sua idoneità come futuro vescovo, la relazione ha sottolineato che come Provinciale (Bergoglio) era stata una persona che aveva portato divisione nel suo Ordine”. Se, dunque, nella piccola (in comparazione alla responsabilità della intera Chiesa) provincia argentina questi sono stati i precedenti, una volta sedutosi sulla cattedra suprema, che qualcuno dei suoi disse essere la sua aspirazione e mèta, cosa ci si poteva attendere? I suoi difetti, umilmente confessati, ingigantiti che sono all’ordine del giorno, da quel fatidico 13 marzo 2013 e che quotidianamente ci elargisce da 2754 giorni, ininterrottamente, a punizione di chi lo ha presentato (mafia di San Gallo), a chi lo ha voltato (cardinali conclavisti) e da chi ingenuamente assiste alle sue prediche giornaliere e riempie piazza S.Pietro plaudente. Si dice pure che i suoi elettori si siano pentiti! se fosse vero si sarebbero uniti con i beceri tradizionalisti, da lui definiti svineleggiati di continuo, con “Talare ed il saturno, segni di rigidità e di problemi, cf. anche il tricorni = piume, e “Terroristi islamici = tradizionalisti cristiani (cf. 2014/11/30)”. E con tale unione procedere realmente a “dimetterlo” dopo averlo posto di fronte alle sue enormi responsabilità di scandalo per i suoi continui equivoci su punti di Fede (5 dubia che ancora attendono una risposta, da lui scaltramente superata facendosi ‘interpretare’ dai suoi amici Vescovi argentini e ponendo la loro interpretazione negli ASS: “…El escrito es muy bueno y explícita cabalmente el sentido del capítulo VIII de Amoris laetitia. No hay otras interpretaciones. Y estoy seguro de que hará mucho bien. Que el Señor les retribuya este esfuerzo de caridad pastoral…”.Ed inserisce il tutto nelle AAS del 05 giugno 2017 per dare un peso di infallibilità e di magistero autentico ai suoi equivoci dottrinali eretici ed uno schiaffo ai 4 Cardinali dei 5 dubia. Preghiamo per la sua conversione e per la nostra conferma nella Fede in Cristo Gesù, con l’aiuto della Vergine Maria Santissima.

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  2. Sono sette anni che si continua a dimostrare che questo è un papà inadeguato, che sta distruggendo quotidianamente la Santa Chiesa di Cristo e sviando il suo gregge che lui disprezza, che nega dogmi ed offende e corregge lo stesso Cristo e la Vergine SS.ma, che fa patti segreti con il super comunismo cinese ed ora lo vuole rinnovare sempre segretamente , l’uomo da: ” La mia porta è sempre aperta”, che ha ripudiato i cattolici cinesi relegandoli nelle catacombe e lasciandoli indifesi dalle persecuzioni e con le chiese libere da distruzione. Tutto accuratamente “segreto” allo stesso card.Zehn, al quale chiude per tre giorni la porta in faccia, lui il cd. papa dalla porta sempre aperta, anche ai restanti cardinali dei 5 dubia, da anni e non giorni. Nel frattempo uno dei cardinali della mafia di San Gallo, con la coscienza pesantissima da una scomunica latae sententiae, ci ha benignamente rivelato che la sua elezione è stata invalida. E si continua a disquisire su tutte le sue quotidiane bergoglionate senza andare alla radice, pur essendo stato definito da un principe dalla Santa Chiesa (arciv.Pawel Lenga) con il titolo peggiore possibile esistente di “Anticristo”, al di là dell’eretico, apostata, idolatra da tempo dimostrati e da lui meritati. Il 99,99% dei nostri pastori tace e con il silenzio approva e con la tacita approvazione si rende corresponsabile. Il restante 1% dei Pastori, coraggiosamente, lo critica ma non conclude per la sua immediata dimissione forzata. Dunque il popolo santo di Dio continua ad essere governato da un “Anticristo” e nessuno, pastori silenti come il vescovo di Laodicea, e pastori denunzianti verbali, nessuno osa difendere il gregge di Cristo Gesù, ma lo lascia allo sbando e preda dei lupi ‘sincretisti’ e del rivalutato Lutero, medicina della Chiesa (non cicuta anatematizzata dal Concilio di Trento?), grazie anche ai teologi gesuiti prima dell’avvenuto di Rahner che li ha convertiti in modernisti. Sono rimasti i cattolici laici a difendersi da soli e aiutati da siti coraggiosi ed ancora di più credenti nella tempesta di pazzia dei loro padtori , ma senza alcun potere, a reclamare la destituzione di vicario invalido, luterano, sincretista, eretico, apostata, idolatra. Con Benedetto siamo andati a riposare rafforzati nella Fede e addolorati dalla sua perdita di Pastore mite ed umile di cuore come il nostro Maestro Gesù, e consolati dalla Madre Purissima Maria, e ci saremmo svegliati quel “nefasto” 13/03/2013 progressivamente silenziosamente luterani modernisti, sincretisti, idolatri? a fuoco lento , tra una battuta ed un equivoco, tra un dire e non dire, tra un dire e fare dire e tacere senza correzione, eresia strisciante, fino al pericolo di guardarci una mattina allo specchio e vedere Lutero e dietro di lui satana sghignazzante. Ed i nostri santi Pastori con i loro cani Dominici? Spariti, dileguati o ritrovati bocconi ad adorare Pachamama nei giardini vaticani prosternati (immortalati da foto e filmati) Bergoglio benedicente e serafico. In duemila anni mai la Chiesa Santa di Cristo Gesù è caduta tanto in basso ed anti-cristiana dal vertice. Inaudito! Incredibile! Allucinante! Ma guai a chi dà scandalo , parole di Cristo, guai…”ma gli aspetta un pugno”? No, più di un pugno Bergoglio: una macina al collo…parole di Vita eterna del nostro Dio Ss.mo, Padre, Figlio e Spirito Santo. Il santo popolo di Dio attende coerenza di Fede vera dai pastori e non l’avvento di lupi veri o camuffati o silenti eretici, apostati o idolatri e sincretisti. E se i pastori hanno perso la Via, la Verità, la Vita la Chiesa Santa di Cristo fonda la sua certezza nel Suo Fondatore Cristo che l’assisterà fino all’ultimo giorno. Parola di CRISTO GESÙ, con il patrocinio della nostra SS.ma Madre Immacolata MARIA.

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