Dopo i recenti fatti che – con la scusa dell’emergenza della pandemia – vedono sempre più coinvolti alcuni appartenenti alle Forze dell’Ordine, agire con una inaudita sopraffazione contro inermi sacerdoti nel mentre celebrano la Santa Messa, pur nel rispetto delle regole straordinarie che stiamo vivendo, ci troviamo a dover subire non un semplice “silenzio” dei nostri Vescovi, il qual silenzio potrebbe essere motivo di dolore e di lutto con penitenza ma, al contrario, ci tocca sentire dai loro comunicati una vera e propria capitolazione delle proprie responsabilità, una sorta di resa non tanto alle leggi dello stato che tutti noi stiamo cercando di rispettare, quanto l’udire un drammatico BESTIARIO episcopale!
Ribadiamo il fatto che non siamo della corrente “chiese aperte ad ogni costo“, non siamo per gli slogan che gridano il diritto alla Messa, il diritto all’Eucaristia ma… c’è un limite a tutto! Se è vero che non vantiamo diritti davanti a Dio e non possiamo e non dobbiamo pretendere nulla che abbia il sapore della rivoluzione e della violenza è altrettanto vero però che qui si sono superati i limiti.
A Reti Unificate, perciò, riportiamo – non senza dolore – questo breve briefing, e a concludere la segnalazione di altri articoli sul tema:
Ricordiamo cosa insegnava Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia e Compatrona d’Europa, Patrona dei Laici, al cardinale di Ostia, nel mentre le affidiamo in questo tempo in cui ne festeggiamo la Memoria:
- “Pregovi che facciate sì che non sia detta a voi quella dura parola con riprensione dalla prima verità, dicendo: «maladetto sia tu che tacesti». Oimè, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli è il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè che il sangue di Cristo, che è dato per grazia e non per debito, egli sel furano con la superbia, tollendo l’onore che debbe essere di Dio, e dannolo a loro; e si ruba per simonia, vendendo i doni e le grazie che ci sono dati per grazia col prezzo del sangue del Figliuolo di Dio. Oimè! ch’io muoio, e non posso morire..
- Non dormite più in negligenzia; adoperate nel tempo presente ciò che si può. Credo che vi verrà altro tempo che anco potrete più adoperare; ma ora pel tempo presente v’invito a spogliare l’anima vostra d’ogni amore proprio, e vestirla di fame e di virtù reale e vera, a onore di Dio e salute dell’anime. Confortatevi in Cristo Gesù dolce amore: ché tosto vedremo apparire i fiori. (…) Non dico più. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Annegatevi nel sangue di Cristo crocifisso: ponetevi in croce con Cristo crocifisso: nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso: fatevi bagno nel sangue di Cristo crocifisso. Perdonate, padre, alla mia presunzione. Gesù dolce, Gesù Amore”. (Lettera 16 (XVI)
Segnaliamo i seguenti articoli: Messa interrotta, tra reato e abuso di potere: ma il vescovo scarica don Lino
– Le Messe interrotte / E io giurista dico: “Oltrepassato ogni limite. Così si calpesta la Costituzione, ma anche il Concordato”
e di Stefano Fontana: Chiesa abbiamo un problema: l’episcopato
O Caterina santa, giglio di verginità e rosa di carità, eroina di cristiano zelo che fosti eletta al pari di Francesco singolare Patrona d’Italia, a te noi fiduciosi ricorriamo, invocando la tua potente protezione sopra di noi e sopra tutta la Chiesa di Cristo, tuo Diletto, nel cui cuore bevesti alla inesauribile fonte di ogni grazia e di ogni pace.
Da quel Cuore divino tu derivasti l’acqua viva di virtù e concordia nelle famiglie, di onestà nella gioventù, di pace fra i popoli, insegnando con l’esempio a congiungere l’amore di Cristo con l’amore di Patria.
O celeste Patrona d’Italia, difendi, soccorri e conforta la tua patria e il mondo.
Sotto la tua protezione siano posti i figli e le figlie d’Italia, i nostri travagli e le nostre speranze, la nostra fede e il nostro amore; quell’amore e quella fede che ti fecero immagine di Cristo crocifisso nello zelo intrepido per la Santa Chiesa.
O Caterina Santa, dolce sorella patrona Nostra, vinci l’errore, custodisci la fede, infiamma, raduna le anime intorno al Pastore. La Patria nostra, benedetta da Dio, eletta da Cristo, sia per la tua intercessione vera immagine della Celeste nella carità nella prosperità, nella pace.
O eroica e santa messaggera di unione e di pace che restituisti al seggio apostolico romano il Successore di Pietro, proteggilo e consolalo nella sua paterna e universale sollecitudine, per la salvezza e per la pace dei popoli; e ravviva, conserva ed accresci in noi e in tutti i fedeli cristiani l’affetto e la sommissione per lui e per l’ovile di Cristo.
Così sia.
Un Pater Noster, Ave Maria, Gloria Patri….
– Ora pro nobis, santa Catharina.
– Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
– Prega per noi, santa Caterina.
– Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Oremus
Da, quaesumus, omnipotens Deus; ut qui beatae Catharinae Virginis tuae natalitia colimus; et annua solemnitate laetemur, et tantae virtutis proficiamus exemplo.
Per Christum Dominum nostrum.
Concedi o Dio onnipotente Ti preghiamo, affinché noi che celebriamo i natali di Santa Caterina Vergine, e siamo allietati dalla solennità annua, progrediamo per l’esempio di così grande virtù; per Cristo nostro Signore. Amen
Uno scontro tra poteri: mi pare idoneo il termine che adopero,in merito all’obiezione sulla “Riunione” (che con poliglottismo viene chiamata Briefing). L’abuso di autorità cui si fà riferimento,è sempre deprecabile e detestabile,oltreché sanzionabile a fronte di una concreta ribellione! Ma il Clero,si ritrova d’accordo con la Costituzione italiana-soprattutto,con l’attuale governo-,quanto a regole sull’immigrazione,l’accoglienza,l’apporto delle stesse forze dell’ordine,anche dentro le mura vaticane,insomma, il Concordato è utile e regge, con qualsiasi colore in attività; poi,ci sono dissidi come questo,lai e invocazioni…facetamente si potrebbe citare l’adagio “l’amore non è bello se non è litigarello”! Però,c’è di molto altro da aggiungere,nella massima serietà …
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A questo bestiario mi permetto di aggiungere un’altra “perla” ad opera del vescovo di Belluno-Feltre, don — mi hanno detto che anche lui guai chiamarlo “monsignor”, che si arrabbia! — Renato Marangoni (quello che ha fatto scalpore perchè si è scusato pubblicamente a nome di tutta la chiesa — come no! — coi divorziati “risposati” per avergli finora negato l’Eucarestia).
Bene, in occasione dell’inizio del ramadan si è premurato di mandare ai “fratelli” mussulmani una bella lettera piena di buonismi e discorsi sulla fratellanza universale (tanto cara ai “fratelli” massoni). Vi lascio il link, se avete voglia di farvi venire male al fegato.
http://www.chiesabellunofeltre.it/nel-nome-dellunico-dio/
Tra le altre cose il vescovo ringrazia i mussulmani “per i segni di solidarietà” che hanno dimostrato in questi giorni di pandemia. Ma dal bellunese mi giunge voce che durante la quaresima i cattolici non abbiano mai ricevuto lettere solidali da parte degli imam che li incoraggiavano a pregare, meditare ed essere riconoscenti — probabilmente adorare sarebbe stato decisamente troppo, visto che anche dal fronte cattolico fa fatica ad arrivare questo incoraggiamento! — a Gesù, per la Sua passione e morte in croce.
Ma se dobbiamo essere sinceri i mussulmani bellunesi qualche pregio “cattolico” in effetti ce l’hanno, perché in un recente incontro che si è svolto col suddetto vescovo — a fine 2019, se non sbaglio — si sono dimostrati molto più rispettosi verso la Vergine che non Marangoni stesso.
Infatti tra le altre cose il vescovo se n’è uscito con qualcosa come: “Finalmente possiamo smetterla di parlare della Madonna attribuendole tante cornicette, e parlare di lei per quello che è realmente: una donna comune”. Finalmente, eh? Hmmm… Allora la Madonna dev’essere stata poco modesta, apparentemente, quando ha detto: “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”…? Mah! (Per non parlare di quello che è scritto di Lei in tutte le Scritture, a cominciare dalla Genesi…)
Beh, insomma… senza che io mi metta a divagare troppo, per favore pregate per lui e per la sua diocesi e i suoi sacerdoti, ecco.
Grazie!
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