2.3.2020, si aprono gli Archivi segreti per il Pontificato del Ven. Pio XII

Questa volta è pura cronaca…. nel senso che non aggiungeremo neppure una virgola,  nessun commento, leggeremo la notizia direttamente da colui che l’ha annunciata, papa Francesco, che così ci racconta:


Fonte ufficiale

L’occasione di questa vostra visita – a così breve distanza dal mio incontro con voi e con la Biblioteca Apostolica, lo scorso 4 dicembre – si situa nella lieta ricorrenza, caduta proprio l’altro ieri, degli ottant’anni che sono trascorsi dall’elezione a Sommo Pontefice, il 2 marzo 1939, del Servo di Dio Pio XII, di venerata memoria.

La figura di quel Pontefice, che si trovò a condurre la Barca di Pietro in un momento fra i più tristi e bui del secolo Ventesimo, agitato e in tanta parte squarciato dall’ultimo conflitto mondiale, con il conseguente periodo di riassetto delle Nazioni e la ricostruzione post­bellica, questa figura è stata già indagata e studiata in tanti suoi aspetti, a volte discussa e perfino criticata (si direbbe con qualche pregiudizio o esagerazione). Oggi essa è opportunamente rivalutata e anzi posta nella giusta luce per le sue poliedriche qualità: pastorali, anzitutto, ma anche teologiche, ascetiche, diplomatiche.

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Per desiderio di Papa Benedetto XVI, voi Superiori e Officiali dell’Archivio Segreto Vaticano, come anche degli Archivi Storici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, dal 2006 ad oggi state lavorando in un comune progetto di inventariazione e preparazione della corposa documentazione prodotta durante il Pontificato di Pio XII, parte della quale fu già resa consultabile dai miei venerati Predecessori San Paolo VI e San Giovanni  Paolo II.

Ringrazio pertanto voi, e per vostro tramite anche gli altri archivisti vaticani, per il paziente e scrupoloso lavoro che avete svolto in questi ultimi dodici anni, e che in parte ancora state svolgendo, per ultimare la suddetta preparazione.

Il vostro è un lavoro che si svolge nel silenzio e lontano dai clamori, coltiva la memoria, e in un certo senso mi pare che esso possa essere paragonato alla coltivazione di un maestoso albero, i cui rami sono protesi verso il cielo, ma le cui radici sono solidamente ancorate nella terra. Se paragoniamo questo albero alla Chiesa, vediamo che essa è protesa verso il Cielo, dove è la nostra patria e il nostro ultimo orizzonte; le radici però affondano nel terreno della stessa Incarnazione del Verbo, nella storia, nel tempo. Voi, archivisti, con la vostra paziente fatica lavorate su queste radici e contribuite a mantenerle vive, in modo tale che anche i rami più verdi e più giovani dell’albero possano trarne buona linfa per la loro crescita nel futuro.

Questo costante e non lieve impegno, vostro e dei vostri colleghi, mi permette oggi, in ricordo di quella significativa ricorrenza, di annunciare la mia decisione di aprire alla consultazione dei ricercatori la documentazione archivistica attinente al Pontificato di Pio XII, sino alla sua morte, avvenuta a Castel Gandolfo il 9 ottobre 1958.

Ho deciso che l’apertura degli Archivi Vaticani per il Pontificato di Pio XII avverrà il 2 marzo 2020, a un anno esatto di distanza dall’ottantesimo anniversario dell’elezione al Soglio di Pietro di Eugenio Pacelli.

Assumo questa decisione sentito il parere dei miei più stretti Collaboratori, con animo sereno e fiducioso, sicuro che la seria e obiettiva ricerca storica saprà valutare nella sua giusta luce, con appropriata critica, momenti di esaltazione di quel Pontefice e, senza dubbio anche momenti di gravi difficoltà, di tormentate decisioni, di umana e cristiana prudenza, che a taluni poterono apparire reticenza, e che invece furono tentativi, umanamente anche molto combattuti, per tenere accesa, nei periodi di più fitto buio e di crudeltà, la fiammella delle iniziative umanitarie, della nascosta ma attiva diplomazia, della speranza in possibili buone aperture dei cuori.

La Chiesa non ha paura della storia, anzi, la ama, e vorrebbe amarla di più e meglio, come la ama Dio! Quindi, con la stessa fiducia dei miei Predecessori, apro e affido ai ricercatori questo patrimonio documentario.

Mentre vi ringrazio ancora per il lavoro compiuto, vi auguro di proseguire nell’impegno di assistenza ai ricercatori – assistenza scientifica e materiale – e anche nella pubblicazione delle fonti pacelliane che saranno ritenute importanti, come del resto state già facendo da alcuni anni.

Con tali sentimenti, imparto a voi tutti di cuore la Benedizione Apostolica e vi chiedo, per favore, di pregare per me. Grazie.

 

5 pensieri riguardo “2.3.2020, si aprono gli Archivi segreti per il Pontificato del Ven. Pio XII

    1. Ottima osservazione 😉
      Ce lo siamo chiesti anche noi. Pensiamo questa volta ad una spiegazione più semplice: avere tempo a sufficienza, un anno appunto, per sistemare al meglio la consultazione ad esterni. Non è da escludere che NON tutta l’archiviazione potrà essere liberamente consultabile…
      Accadde lo stesso quando Benedetto XVI diede il via alla consultazione degli Archivi storici Segreti del Vaticano, che non significò libero accesso a chiunque e neppure libera consultazione a tutto l’Archivio….
      Pensiamo che sia stato dato l’annuncio ora da una parte come evento storico…. dall’altra parte come per prendere tempo per organizzare al meglio una parte della consultazione, quella attinente a fatti storici legati alla seconda Guerra Mondiale, appunto, che è quello che i Media attendevano.
      Staremo a vedere.

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  1. Due cose:
    1) Si vede chiaramente che il discorso non è suo.
    2) Ogni volta che esalta un Pontefice è per distruggere la sua opera, come questo avverrà?

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    1. Condivido le sue osservazioni e, malgrado la mia speranza sia quella che venga AZZERATA la leggenda nera che circonda Papa Pio XII, esperienza dice che con l’attuale pontefice nulla è mai detto fino alla fine…

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  2. È sempre buona regola, quando si inizia una conoscenza, osservare se ciò che fa una persona corrisponde a ciò che dice. Con questo Papa funziona in tempi brevi, ma con una variante, che spesso demanda a qualche collaboratore, ufficiale o estemporaneo, come Scalfari, la “prima mossa”. Penso che, se per l’ apertura ufficiale degli archivi pacelliani si dovra’ attendere un anno, per avere delle “semine” anticipate, in qua ed in là, e forse non tutte belle, non si dovrà attendere, più o meno, due o tre mesi. Un po’ come strategia, un po’ come diversivo. Ma sempre “creativamente”…

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