Arriva il Comunicato su McCarrick ma… non smentisce Viganò, anzi…

E’ proprio vero il saggio detto: che le bugie hanno le gambe corte…..

Finalmente… ecco il Comunicato ufficiale della Santa Sede a riguardo del “caso” McCarrick – ed altri – smossi dall’atto lecito e legittimo di mons. Carlo Maria Viganò, vedi qui, ed anche qui, contro il quale, tutta la pletora del quartier generale di papa Francesco, aveva dato contro con odio e disprezzo, ma senza entrare nei contenuti del dossier. Dicevamo “finalmente”, ma non illudetevi perché, il Comunicato, di fatto NON smentisce mons. Viganò, ed apre piuttosto ulteriori domande inquietanti per le quali, ne siamo certi, mons. Viganò stesso ci farà sapere qualcosa. Non si tratta di “non essere mai contenti”, ma di dire semplicemente la VERITA’ anche quando questa fa male…. le mezze verità generano dubbi, confusione ed ingannano.

Prima di lasciarvi al commento razionale ed oggettivo di Marco Tosatti – vedi qui – vogliamo solo sottolineare che – questo Comunicato – assume piuttosto ancora quella certa “diplomazia” di un forte POTERE CLERICALE  che in fin dei conti è lo stesso Bergoglio a condannare in modo solerte, dando ad esso, a questa forma di comunicazione, tutta l’origine di certi mali interni alla Chiesa, guardandosi bene però, di denunciare la lobby gay entrata in Vaticano e spadroneggiante.

Il Testo non solo non smentisce le accuse  fatte con documentazione da mons. Carlo Viganò, ma riconosce piuttosto che il Vaticano era a conoscenza dei fatti e che si mosse “solo” nel settembre 2017, quando il potere civile aprì l’indagine ed un giovane di 16 anni, allora appunto minorenne, fu abusato da McCarrick, ed oggi adulto non seppe resistere all’ingiustizia che il McCarrick fosse ancora (nel gennaio 2017) LIBERO di esercitare il mandato apostolico e pure da cardinale….

Alle tante domande espresse da Tosatti alle quali ora vi lasciamo, noi ce ne facciamo una ben precisa: se McCarrick è stato rimosso dal cardinalato perché lo stesso Vaticano ha riconosciuto la gravissima colpa, perché mantiene ancora il titolo di Arcivescovo come esprime il Comunicato? Queste persone che non solo hanno coperto il Male MA LO HANNO ANCHE COMMESSO, solitamente sono stati ridotti allo stato laicale e sospesi a divinis, perché McCarrick continua invece a mantenere non solo il sacerdozio ma persino l’alta missione del VESCOVO, se, il Vaticano appunto, riconosce il delitto commesso?

Non vogliamo fare i giustizialisti! La Chiesa, si dice, ha i suoi tempi…. e confidiamo nella GIUSTIZIA DI DIO, ma resta palese come il Comunicato non chiarisce le domande proposte da mons. Viganò, non smentisce le sue accuse, ed anzi esprime un quadro inquietante attraverso il quale – lo ripetiamo – quel POTERE CLERICALE tanto indigesto a papa Francesco è in realtà accuratamente usato per imporre una propria linea di interpretazione. E’ per il bene stesso di McCarrick che ci auguriamo venga spogliato di ogni nomina ecclesiale…. è la PENITENZA che non ha mai fatto per porre un vero e sincero rimedio al tanto MALE inflitto ad altri.

Ci chiediamo infine: seppur volessimo ammettere LA DEBOLEZZA di Benedetto XVI che invece di sospendere a divinis McCarrick (come ha fatto con ben 400 Ministri tra sacerdoti e vescovi, negli otto anni di pontificato, proprio per queste ragioni)  gli impose, comunque, il RITIRO A VITA per meditare, pentirsi e fare penitenza, perché Bergoglio LO HA RIPESCATO dalla clausura dandogli poteri persino nella questione delicata cinese….?? Il Comunicato fa capire che il Vaticano SAPEVA, quindi mons. Carlo Viganò NON ha mentito…. ma noi sappiamo che McCarrick è stato tra i PILOTI più agguerriti e potenti per la nomina di Bergoglio a Papa…. Voliamo con la fantasia? Forse sì, ma il Comunicato non ci smentisce affatto. Come diceva un saggio politico: a pensar male è peccato, è vero, ma a volte ci si azzecca!


 

Risultati immagini per marco tosattidi Marco Tosatti

A oltre quaranta giorni dalla lettera denuncia dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, un comunicato della Santa Sede – senza mai nominare l’ex nunzio – annuncia un’inchiesta interna per fare luce sulla vicenda McCarrick. Un comunicato pieno di reticenze e contraddizioni, e soprattutto evita la questione fondamentale: è vero o no che papa Francesco seppe di McCarrick il 23 giugno 2013 dall’allora nunzio Viganò?

La Santa Sede ha emesso ieri un comunicato, in italiano e in inglese, che probabilmente vorrebbe essere una risposta alla testimonianza dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, pubblicata nella notte fra il 25 e il 26 agosto scorsi. Diciamo : “vorrebbe”, perché nel testo non si fa mai riferimento all’ex nunzio, né al primo né al secondo dei documenti dai lui resi pubblici. In pratica si annuncia un’inchiesta basata sull’esame dei documenti disponibili in Vaticano sul cardinale Theodore McCarrick, che sta adesso conducendo una vita di preghiera e penitenza in un convento negli USA. Ma ecco il testo integrale del documento:

“Dopo la pubblicazione delle accuse riguardanti la condotta dell’Arcivescovo Theodore Edgar McCarrick, il Santo Padre Francesco, consapevole e preoccupato per lo smarrimento che esse stanno causando nella coscienza dei fedeli, ha disposto che venga comunicato quanto segue:

Nel settembre 2017, l’Arcidiocesi di New York ha segnalato alla Santa Sede che un uomo accusava l’allora Cardinale McCarrick di aver abusato di lui negli anni Settanta. Il Santo Padre ha disposto in merito un’indagine previa approfondita, che è stata svolta dall’Arcidiocesi di New York e alla conclusione della quale la relativa documentazione è stata trasmessa alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel frattempo, poiché nel corso dell’indagine sono emersi gravi indizi, il Santo Padre ha accettato le dimissioni dell’’Arcivescovo McCarrick dal Collegio cardinalizio, ordinandogli la proibizione dell’esercizio del ministero pubblico e l’obbligo di condurre una vita di preghiera e di penitenza.

La Santa Sede non mancherà, a tempo debito, di rendere note le conclusioni del caso che coinvolge l’Arcivescovo McCarrick. Anche in riferimento ad altre accuse portate contro l’ecclesiastico, il Santo Padre ha disposto di integrare le informazioni raccolte tramite l’investigazione previa con un ulteriore accurato studio dell’intera documentazione presente negli Archivi dei Dicasteri e Uffici della Santa Sede riguardanti l’allora Cardinale McCarrick, allo scopo di appurare tutti i fatti rilevanti, situandoli nel loro contesto storico e valutandoli con obiettività.

La Santa Sede è consapevole che dall’esame dei fatti e delle circostanze potrebbero emergere delle scelte che non sarebbero coerenti con l’approccio odierno a tali questioni. Tuttavia, come ha detto Papa Francesco, «seguiremo la strada della verità, ovunque possa portarci» (Filadelfia, 27 settembre 2015). Sia gli abusi sia la loro copertura non possono essere più tollerati e un diverso trattamento per i Vescovi che li hanno commessi o li hanno coperti rappresenta infatti una forma di clericalismo mai più accettabile.

Il Santo Padre Francesco rinnova il pressante invito ad unire le forze per combattere la grave piaga degli abusi dentro e fuori la Chiesa e per prevenire che tali crimini vengano ulteriormente perpetrati ai danni dei più innocenti e dei più vulnerabili della società. Egli, come annunciato, ha convocato i Presidenti delle Conferenze Episcopali di tutto il mondo per il prossimo mese di febbraio, mentre risuonano ancora le parole della Sua recente Lettera al Popolo di Dio: «L’unico modo che abbiamo per rispondere a questo male che si è preso tante vite è viverlo come un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti come Popolo di Dio. Questa consapevolezza di sentirci parte di un popolo e di una storia comune ci consentirà di riconoscere i nostri peccati e gli errori del passato con un’apertura penitenziale capace di lasciarsi rinnovare da dentro» (20 agosto 2018)”.

Ci sono diversi spunti interessanti da rilevare, in questo testo. Il primo è il fatto che tutta la storia di Theodore McCarrick sia partita nel settembre 2017, con l’apertura del caso giudiziario (da parte della giustizia laica) verso il cardinale, e la conseguente notizia inviata in Vaticano dall’arcidiocesi di New York. Quasi a voler dare l’impressione che non appena si è saputo qualche cosa, si è agito. Il punto centrale della storia McCarrick è proprio questo: che si sapeva molto da molti anni, anche in Vaticano, come ha testimoniato mons. Viganò. Solo che le vittime non erano minori, e di conseguenza la giustizia civile non era chiamata in causa, e allora…  Indicative a questo proposito le parole del card. Maradiaga, uomo di fiducia del Pontefice, che in un’intervista recentissima ha parlato di “qualche cosa di ordine privato”, e di “fatto di natura amministrativa” in relazione alle aggressioni sessuali di seminaristi e giovani preti da parte di “Zio Teddy”.

“A tempo debito” – cioè non si sa quando – l’indagine su MacCarrick verrà resa nota, e sarà completata da “un ulteriore accurato studio dell’intera documentazione presente negli Archivi dei Dicasteri e Uffici della Santa Sede” sull’ex cardinale. Il comunicato avverte che i fatti rilevanti saranno situati “nel loro contesto storico e valutandoli con obiettività”. C’è da chiedersi che cosa voglia dire una frase prudenziale di questo tipo. Forse la spiegazione la possiamo trovare nella frase immediatamente successiva: “La Santa Sede è consapevole che dall’esame dei fatti e delle circostanze potrebbero emergere delle scelte che non sarebbero coerenti con l’approccio odierno a tali questioni”.

Forse sbaglieremo, ma la prima cosa che abbiamo pensato è: negli anni’70, ’80 e ’90 portarsi a letto seminaristi e giovani preti da parte di un cardinale faceva parte dell’approccio di quei tempi, giudicato inappropriato adesso? E così, dal momento che l’approccio odierno non era quello di allora bisogna capire silenzi e coperture, storicizzandole? Speriamo di sbagliarci; ma non riusciamo a trovare un’altra spiegazione logica a una frase del genere, se non quella di mettere le mani avanti, per proteggere complicità e silenzi.

Gli abusi e la loro copertura non erano tollerati già al tempo in cui mons. Viganò lavorava in Segreteria di Stato, e infatti ha scritto si superiori – Sodano e Sandri – tutta una serie di raccomandazioni per la punizione di McCarrick. Se l’ha fatto, e ha potuto farlo, è perché già all’epoca comportamenti del genere erano riprovevoli e tali da meritare punizione immediata.

Il comunicato rimanda poi alla riunione di febbraio 2019 di tutti i capi delle Conferenze Episcopali per trattare del problema degli abusi.

Sono passati più di quaranta giorni, dalla pubblicazione della prima testimonianza dell’arcivescovo Viganò. Questo è il primo documento della Santa Sede che, senza citare l’ex nunzio, afferma l’intenzione di voler occuparsi del caso McCarrick. L’impressione che se ne ricava è quella di una risposta debole, e dilatoria. Se esistono documenti – come certamente esistono – sull’ex cardinale alla Congregazione per i Vescovi e in Segreteria di Stato, in quaranta giorni non c’è stato tempo e modo di compulsarli per organizzare una risposta concreta e precisa alle accuse di Viganò? Non sembra molto credibile.

Allora perché questo rimandare a tempi futuri, non meglio precisati, i frutti dell’inchiesta? E purtroppo resta ancora senza risposta – e qui non c’è bisogno di frugare negli archivi – la domanda centrale. È vero o non è vero che il 23 giugno 2013 l’allora Nunzio negli USA ha detto chiaramente al Pontefice chi era e che cosa aveva fatto McCarrick e perché Benedetto XVI l’aveva sanzionato? Di questo nel comunicato non c’è traccia, ma è il grande, drammatico nodo irrisolto di questa tragedia.

– ROMA È IMPUTATA, NON PUÒ ESSERE GIUDICE, di Timothy Vaverek


AGGIORNAMENTO: il cardinale Ouellet ha risposto alle richieste di mons. Carlo Viganò ed anche a nostro modesto parere egli non nega il fatto che Viganò ha detto la verità, sposta piuttosto l’attenzione sul fattore personale e che – secondo i suoi sentimenti – ha prodotto (la denuncia di Viganò) solo un misero attacco al Papa….

Tuttavia leggendo questo Comunicato e leggendo la Lettera di mons. Ouellet, appare sempre più evidente che mons. Carlo Viganò non solo non ha mentito e ha detto la verità, ma ha fatto emergere il marcio dei silenzi complici interni al Vaticano sulle questioni denunciate. Ad ogni modo vi invitiamo a leggere qui l’articolo di Marco Tosatti:

  • Cari lettori di Stilum Curiae, oggi il Prefetto della Congregazione per i Vescovi, il card. Marc Ouellet, interpellato direttamente nei giorni scorsi dall’ex nunzio negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò, risponde con una lettera aperta pubblicata sul sito vaticano. Eccola. In calce qualche osservazione, rimandandovi per un’analisi più ampia e approfondita all’articolo che apparirà domani su La Nuova Bussola Quotidiana.

Qualche osservazione. Il card. Ouellet è stato ricevuto dal Pontefice subito dopo che è apparso il secondo documento di Viganò, con l’invito, appunto, a Ouellet a dire la verità. Si può ragionevolmente pensare che la risposta di Ouellet tenga conto del pensiero del Pontefice.

I punti importanti sono due: il colloquio del 23 giugno 2013, in cui Viganò avrebbe detto al Pontefice chi era McCarrick , e l’esistenza o meno di sanzioni comminate da Benedetto XVI.

Ouellet non nega l’udienza del 2013, e non nega che si sia parlato di McCarrick. Dice “Immagino l’enorme quantità di informazioni verbali e scritte che egli ha dovuto raccogliere in quell’occasione su molte persone e situazioni. Dubito fortemente che McCarrick l’abbia interessato al punto che tu vorresti far credere, dal momento che era un Arcivescovo emerito di 82 anni e da sette anni senza incarico”.

Potrebbe essere ragionevole e credibile, se non fosse per un fatto. È stato il Pontefice a chiedere a Viagnò di McCarrick; segno che l’argomento lo interessava. E la risposta è stata di una tale drammatica gravità e serietà che non si può credere che sia scivolata come acqua nella memoria del Pontefice. È un tentativo di minimizzare l’importanza di un evento centrale, ma non funziona molto. Anzi, indirettamente, conferma la correttezza del racconto di Viganò.

Le sanzioni. Ouellet incontrò Viganò prima che partisse come nunzio. Ora scrive: “Inoltre le istruzioni scritte, preparate per te dalla Congregazione per i Vescovi all’inizio del tuo servizio nel 2011, non dicevano alcunchè di McCarrick, salvo ciò che ti dissi a voce della sua situazione di Vescovo emerito che doveva obbedire a certe condizioni e restrizioni a causa delle voci attorno al suo comportamento nel passato. L’ex-Cardinale, andato in pensione nel maggio 2006, era stato fortemente esortato a non viaggiare e a non comparire in pubblico, al fine di non provocare altre dicerie a suo riguardo. È falso presentare le misure prese nei suoi confronti come “sanzioni” decretate da Papa Benedetto XVI e annullate da Papa Francesco”.

Ouelelt dunque ammette – è la prima conferma ufficiale su questo tema – che McCarrick fu sottoposto a restrizioni da Benedetto XVI.  Potete chiamarle come volete, sanzioni, o restrizioni, o condizioni, non scritte, ma verbali, ma il risultato non cambia. Avrebe dovuto non viaggiare e non apparire in pubblico. Scrive ancora Ouellet che c’erano “lettere del mio predecessore e mie che ribadivano, tramite il Nunzio Apostolico Pietro Sambi e poi anche tramite te, l’esortazione a uno stile di vita discreto di preghiera e penitenza per il suo stesso bene e per quello della Chiesa”.

La prima cosa che McCarrick disse a Viganò incontrandolo dopo l’elezione del marzo 2013 fu di aver parlato con il Papa, e che questi lo mandava in Cina. La cronaca degli anni successivi ha dimostrato che le “sanzioni” per McCarrick non sono più esistite. E quindi papa Francesco modificava le “condizioni” fissate da Benedetto XVI. Ouellet scrive che è falso presentare come sanzioni la misura comunicata McCarrick; ma che cosa è più falso, presentare queste “esortazioni” come sanzioni o cercare di far credere che Francesco non abbia avuto verso McCarrick un atteggiamento diverso da quello di Benedetto XVI?

Ci sono ancora non poche osservazioni da fare, ma vi rimando alla Nuova Bussola Quotidiana.

In conclusione, ci sembra che a parte la reprimenda, gli elogi sperticati al Pontefice, e l’esortazione a pentirsi e a tornare all’ovile, stringendo, il documento Ouellet confermi la testimonianza di Viganò.

 

5 pensieri riguardo “Arriva il Comunicato su McCarrick ma… non smentisce Viganò, anzi…

  1. I media fans di Bergoglio intitolano che il caso è chiuso, Roma ha parlato, tutti accontentati! Non mi sembra affatto così. Le domande restano anche se uno volesse dire che a noi fedeli importano poco queste discussioni perchè sono interne alla gestione della chiesa. Per quel che ne penso può anche essere vero che la questione non scalfirà il mio percorso cristiano e di cittadino del Cielo volto a progredire nella salvezza, e che scandali come questi servono proprio ad aumentare la mia fede e il mio esame di coscienza, ma senza alcuna incertezza è anche vero che qui trapela un fatto gravissimo.
    Cioè, che dentro la Chiesa la gerarchia della santa sede sta lavorando per proteggere queste lobby infiltrate dentro e che monsignor Viganò è davvero un santo vescovo e che dobbiamo pregare tanto per queste persone coraggiose.

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  2. “In pratica si annuncia un’inchiesta basata sull’esame dei documenti disponibili in Vaticano sul cardinale Theodore McCarrick, che sta adesso conducendo una vita di preghiera e penitenza in un convento negli USA.”
    Davvero?
    Spero che i religiosi che abitano in quel convento si dotino di mutande di ferro.

    ° ° °

    “A tempo debito” l’indagine su McCarrick verrà resa nota e sarà completata da un ulteriore accurato studio dell’intera documentazione presente degli Archivi dei Dicasteri e uffici della Santa Sede” sull’ex cardinale.
    A tempo debito? nel mese del poi dell’anno del mai?
    L’EX cardinale?
    E’ stato sanzionato? Destituito?

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  3. Sì certo come no! diamo il contentino al popolo cretino!!
    Ma per chi ci hanno presi, per deficienti? La lettera di Oullet poi è vergognosa e che dirla tale è anche troppo generoso. Far passare Viganò per uno scismatico perchè sarebbe contro il papa Bergoglio, solo per aver detto la verità fino ad ora mai smentita, la dice lunga sul come si stanno comportando queste viscide persone.
    Il caso è semplicemente questo: Viganò ha mentito, si o no? Dal comunicato e dalla lettera di Oullet dicono di no!
    Quindi se non ha mentito ha detto la verità, e non si è scismatici per aver detto la verità. Punto.

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  4. La lettera di Ouellet, a parte la sviolinata infinita a Papa Francesco, paradossalmente conferma Viganò. Le sanzioni (chiamatele come volete) a McCarrick c’erano davvero. Consiglio di leggere sia Tosatti:
    Ouellet contro Viganò, ma conferma sanzioni McCarrick – La Nuova Bussola Quotidiana
    http://www.lanuovabq.it/it/ouellet-contro-vigano-ma-conferma-sanzioni-mccarrick
    che Aldo Maria Valli:
    Ouellet attacca Viganò, ma non gli risponde. Anzi, conferma le sanzioni a carico di McCarrick – Aldo Maria Valli
    https://www.aldomariavalli.it/2018/10/07/ouellet-attacca-vigano-ma-non-gli-risponde-anzi-conferma-le-sanzioni-a-carico-di-mccarrick/
    Ma quello che mi scandalizza di più è il trattamento riservato al predatore omosessuale seriale McCarrick. Alla fine cosa gli è stato fatto da parte delle autorità ecclesiastiche? Solo e soltanto hanno accettato le sue dimissioni, beninteso dopo che i giudici statunitensi lo hanno beccato.
    A quanto ne so McCarrick è ancora Arcivescovo emerito e ora vive tranquillo in un convento francescano.
    Niente altro. Nessuna degradazione o riduzione allo stato laicale e nemmeno un atto pubblico di riparazione o richiesta di perdono per quanto è stato commesso.
    Tempo fa ho letto un articolo interessante scritto da Aldo Maria Valli in proposito.
    E poi il Papa continua a parlare di clericalismo.
    Più clericalismo di così!
    Ma dimentico che siamo nella chiesa della misericordia dove soprattutto i carnefici vanno difesi in barba alle vittime..
    Infine consiglio il mordace e crudo articolo di Don Ariel di Gualdo:
    Il Sinodo dei giovani. La Chiesa, dopo la Shoa del mondo cattolico, sarà giudicata al nuovo Processo di Norimberga, dove i cardinali ed i vescovi risponderanno: « Ma io ho solo obbedito a degli ordini superiori ! » – L’ISOLA DI PATMOS
    http://isoladipatmos.com/il-sinodo-dei-giovani-la-chiesa-dopo-la-shoa-del-mondo-cattolico-sara-giudicata-al-nuovo-processo-di-norimberga-dove-i-cardinali-ed-i-vescovi-risponderanno-ma-io-ho-solo-obbedito-a-degli-o/

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