Quanto vi dicono fatelo… ma (Mt.23,1-3 e seguenti)

Riprendiamo un momento le riflessioni già fatte da noi sulla richiesta di Preghiera da parte del Papa, vedi qui, per approfondire l’argomento ulteriormente – e non per far chiacchiere sterili – da un altro punto di vista, anche un pochino più magisteriale, attraverso l’attento esame di Don Felice Prosperi, che ringraziamo anche per l’invito alla preghiera del Rosario, ogni giorno.


QUANTO VI DICONO, FATELO E OSSERVATELO… (Matteo 23,3)

Il comunicato della Sala Stampa del Vaticano del 29 settembre 2018, con il quale si trasmette la volontà di Papa Francesco di dedicare nella Chiesa Cattolica l’intero mese di Ottobre alla recita giornaliera del Santo Rosario, con l’aggiunta delle preghiere all’Arcangelo San Michele e l’antica invocazione “Sub tuum praesidium” alla Beata Vergine Maria, Madre di Dio, rappresenta una irruzione devozionale, sconcertante nell’attuale quadro fortemente critico della situazione ecclesiale, che lo stesso Pontefice contribuisce a mantenere ‘in ebollizione’.

Questo fatto non spiazza i modernisti, i dissacratori, gli eretici ‘cattolici’, preti (Vescovi e Cardinali) e laici, i quali il Santo Rosario non lo recitano e continueranno a non recitarlo, pure se lo raccomanda Francesco, da loro ‘tanto amato’, bensì i devoti fedeli, che con il Santo Rosario pregano tutti i giorni dell’anno, molti di loro anche più di una Corona al giorno, e non hanno bisogno che il Papa lo raccomandi loro, e si domandano perché ora il Papa lo raccomandi.

L’appello papale subito offre la sua intrigante motivazione, e questa riguarda il Demonio, proprio lui, così spesso citato da Francesco, ‘più dei suoi venerati predecessori’, urgendo dunque il Popolo di Dio “nel chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e tra di noi”.

Nella ‘teologia’ di Papa Francesco l’attività demoniaca è limitata a questa opera subdola di divisione e contrapposizione, e poco si esplora e si dice della principale intenzione e operazione di Satana, che è quella di vederci dannati eternamente all’Inferno con lui. Un accenno più appropriato, il Pontefice lo ha usato nell’omelia in Santa Marta l’11 ottobre 2013: “C’è una lotta, una lotta in cui è in gioco la salvezza eterna di tutti noi”.

Il Comunicato cita un’altra omelia del Sommo Pontefice, quella tenuta l’11 settembre 2018, nella quale così si esprime, riguardo al Demonio, visto soprattutto come ‘il grande accusatore’: “Questo fa bene ricordarlo, in questi tempi in cui sembra che il Grande Accusatore si sia sciolto e ce l’abbia con i vescovi. È vero, ci sono, tutti siamo peccatori, noi vescovi. Cerca di svelare i peccati, che si vedano, per scandalizzare il popolo. Il Grande Accusatore che, come lui stesso dice a Dio nel primo capitolo del Libro di Giobbe, <gira per il mondo cercando come accusare>”.

Francesco combina varie fonti bibliche, le manipola, per costruire questa immagine del Demonio accusatore. È evidente la trasformazione di 1^ Pietro 5,8: “Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare”, e nel libro di Giobbe, Satana risponde a Dio, che gli domanda: “Da dove vieni?” (come se non lo sapesse) “Da un giro sulla terra, che ho percorsa” e non ‘cercando come accusare’. Comunque il titolo di Accusatore è desunto dal capitolo 12 del Libro dell’Apocalisse, a cui si fa riferimento nel Comunicato Stampa.

Nel mese di settembre è stata martellante l’insistenza omiletica del Santo Padre nel parlare del Demonio, definendolo sempre come il grande Accusatore, e nel contempo della necessità di smarcarsi da lui, osservando il silenzio. Qualsiasi fosse stato il Vangelo da meditare, il tema svolto era quasi sempre quello, o c’era un suo risvolto.

Il 3 Settembre, quando si dice di quella “muta di cani selvaggi che cacciarono Gesù fuori dalla città” e “della dignità di Gesù, che con il suo silenzio vince quella muta selvaggia e se ne va”. E inoltre: “la grazia di discernere quando dobbiamo parlare e quando dobbiamo tacere”; “il padre della menzogna, l’accusatore, il diavolo, agisce per distruggere l’unità della famiglia, di un popolo”; “questo ci insegna che quando c’è questo modo di agire, di non voler vedere la verità, resta il silenzio”; “perché la verità è mite, la verità è silenziosa, la verità non è rumorosa”.

Il 6 Settembre: “il primo passo della conversione e il primo passo della penitenza è l’atteggiamento di accusare se stesso, mai gli altri, sparlando di loro”; “io accuso me stesso o accuso gli altri? C’è gente che vive sparlando degli altri, accusando gli altri e mai pensa a se stesso”; “ un cristiano che non sa accusare se stesso è quando è abituato ad accusare gli altri, a sparlare degli altri, a mettere il naso nella vita altrui”; “Signore, che impariamo ad accusare noi stessi, non gli altri, l’altro. Ognuno accusi se stesso”.

Il 10 Settembre: “i nemici osservavano Gesù, per vedere se guariva nel giorno del sabato per trovare di che accusarlo… Dietro di loro era il grande accusatore: satana”; “anche noi siamo in strada e siamo guardati dal grande accusatore che suscita gli accusatori di oggi per prenderci in contraddizione”.

Il 13 Settembre: “fra noi c’è il grande accusatore, quello che sempre va ad accusarci davanti a Dio, per distruggerci. Satana: lui è il grande accusatore. E quando io entro nella logica di accusare, di maledire, cercare di fare male all’altro, entro nella logica del grande accusatore che è distruttore”; “non si può entrare nella logica dell’accusatore… l’unica cosa lecita che noi cristiani abbiamo, è accusare noi stessi. Per gli altri soltanto la misericordia, perché siamo figli del Padre che è misericordioso”.

Il 14 Settembre, citato nella sua veste redazionale, con un buon inizio e poi il solito ritornello: “Oggi sarà bello se a casa, tranquilli, prendiamo cinque, dieci, quindici minuti davanti al crocifisso, o quello che abbiamo a casa o quello del rosario, per <guardarlo> e ricordare che <è il nostro segno di sconfitta che provoca le persecuzioni, che ci distruggono>, ma <è anche il nostro segno di vittoria, perché Dio ha vinto lì>. Ecco la concreta proposta spirituale che Papa Francesco ha voluto suggerire durante la messa celebrata a Santa Marta venerdì 14 settembre, festa dell’esaltazione della santa croce. E ancora una volta ha messo in guardia dall’avvicinarsi del grande Accusatore che, come un <cane arrabbiato>, è pronto a mordere.

Il 18 Settembre: “quando le cose sono andate male a Gesù, cosa ha fatto lui?… Quando lo gente lo insultava, quel Venerdì santo, e gridava <crucifige>, rimaneva zitto perché aveva compassione di quella gente ingannata dai potenti del denaro, del potere… Stava zitto. Pregava”; “il pastore, nei momenti difficili, nei momenti in cui si scatena il diavolo, dove il pastore è accusato, ma accusato dal Grande Accusatore tramite la gente, tanti potenti, soffre, offre la vita e prega”.

Il 20 Settembre: “La chiesa, quando cammina nella storia, è perseguitata dagli ipocriti: ipocriti da dentro e da fuori… Il diavolo non ha niente da fare con i peccatori pentiti, perché guardano Dio e dicono: <Signore sono peccatore, aiutami>… E se il diavolo è impotente con i peccatori pentiti, è forte con gli ipocriti. È forte, e li usa per distruggere, distruggere la gente, distruggere la società, distruggere la Chiesa… Il cavallo di battaglia del diavolo è l’ipocrisia, perché lui è un bugiardo: si fa vedere come principe potente, bellissimo, e da dietro è un assassino”.

Il 21 Settembre: “Noi infatti siamo abituati sempre a guardare i peccati altrui: guarda questo, guarda quello, guarda quell’altro… Gesù ci ha detto: < per favore, non guardare la pagliuzza negli occhi altrui, guarda cosa hai tu nel tuo cuore>… È più divertente sparlare degli altri: è una cosa bellissima, sembra”.

Ce n’è abbastanza per capire quanto la chiamata alla preghiera del Santo Rosario in questo mese di Ottobre, nel modo e nei termini con cui è stata proposta, sia impastata del groviglio dei problemi personali del Sommo Pontefice, troppo contigua e contingente alla vicenda del dossier Viganò, con le denunce circostanziate di questi e l’ostinato silenzio del Papa, il quale non risponde e si giustifica con la Parola di Dio, commentata a suo  modo e comodo.

È facile per lui dare la colpa al Demonio, con il titolo di Grande Accusatore. È conseguente vedere un attacco, nemmeno troppo celato, a chi accusa il Papa. Sembra strumentale dunque l’uso del Santo Rosario, quando non è finalizzato agli scopi che la Vergine Maria stessa ci ha consegnato a Fatima, e cioè per la conversione dei poveri peccatori (perché le anime non vadano all’Inferno), per la pace nel mondo (di qui la necessità della Consacrazione al Suo Cuore Immacolato), per il ministero del Papa, dei Vescovi e dei Sacerdoti.

Sono principi accorati e materni della Santa Madre di Dio, che Francesco ha disatteso spudoratamente nella sua visita a Fatima, nel centenario della Sua Apparizione. Ma stia sicuro che noi il Santo Rosario lo reciteremo, con la preghiera a San Michele Arcangelo e con l’invocazione “Sub tuum praesidium”.

E poiché la prossima Domenica 7 Ottobre è la Festa della Beata Maria Vergine del Rosario, nonché l’anniversario della Battaglia, vinta a Lepanto dalla flotta dei Cristiani contro l’orda degli Islamici invasori, attribuita da San Pio V proprio alla recita del Santo Rosario, perché non commemorare e dare grazie a Dio per quella impresa militare, che come tale non fonda il regno di Dio sulla terra, ma ci permette ancora di essere popoli europei liberi?

E poiché nella Prima Domenica d’Ottobre, con la Recita a mezzogiorno della Supplica alla Madonna del Santo Rosario di Pompei, la Chiesa ci ottiene l’Indulgenza Plenaria, perché non parlarne e darcene l’esempio, ‘lucrandola’ lui per primo, se ci crede, ma non credo, perché non ha mai parlato di Purgatorio e di Indulgenze?

Credo sia vero, che il Santo Padre, come riferisce un suo segretario, ama pregare la Corona del Santo Rosario e la recita anche per concederci un po’ di riposo. Interessante e notevole. Un po’ stonato con tutto il resto del suo andazzo dottrinale e disciplinare, ma vogliamo appigliarci a questa briciola di speranza per assecondare la sua richiesta di preghiera, senza preoccuparci del rischio della strumentalizzazione, che sarebbe grave, in quanto coinvolge Dio, la Santa Madre di Dio, il Popolo di Dio, il Principe delle celesti milizie.

Infine, questo ve lo ricordo io e non ve lo ha detto il Papa, preghiamo anche il Castissimo San Giuseppe (del quale peraltro Francesco si dichiara devoto) al termine della Corona, e non scordiamo un ‘Pater Ave e Gloria’ per il Sommo Pontefice, per l’acquisto delle Indulgenze, alle solite condizioni.

E in quanto devoto della Madonna di Loreto, nato a pochi chilometri dal Suo Santuario, a Castelfidardo (dove c’è stata pure un’altra piccola battaglia, ma questa l’abbiamo persa, perdendo lo Stato pontificio, ma dopo i Papi hanno detto che è stato meglio così), vi invito a terminare la recita della Corona con le bellissime Litanie Lauretane.

Morichella di San Ginesio 1 Ottobre 2018    Memoria di Santa Teresa di Gesù Bambino, Vergine e Dottore della Chiesa, nonché Compatrona delle Missioni

                                                                                                                           Don Felice Prosperi

 

 

10 pensieri riguardo “Quanto vi dicono fatelo… ma (Mt.23,1-3 e seguenti)

  1. Papa Bergoglio “Il 6 Settembre: “il primo passo della conversione e il primo passo della penitenza è l’atteggiamento di accusare se stesso, mai gli altri, sparlando di loro”; …………………..; “ un cristiano che non sa accusare se stesso è quando è abituato ad accusare gli altri, a sparlare degli altri, a mettere il naso nella vita altrui”;………..

    Parole sacrosante ma, nella fattispecie, Cicero pro domo sua.

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  2. Questo papa ha dei seri problemi esistenziali e soprannaturali. Parla uno che non crede, ma se dovessi apprendere da lui la fede che dovrebbe insegnare, allora potrei cominciare a credere che i miracoli esistono per davvero.
    Intendiamoci, credo, come alla fine tutta l’umanità, a qualcosa, o a Qualcuno, che c’è, diversamente non saprei spiegare a me stesso l’esistenza del male, e la stessa mia esistenza. Inoltre sono affascinato dalla storia di padre Pio, a lui ci credo.
    Ma questo papa è davvero imbarazzante e contraddittorio: in sostanza mi avverte che c’è il demonio, ma non mi dice affatto come evitarlo, o combatterlo, perchè non ritengo che basti compiere il bene per evitarne gli attacchi, o la battaglia di cui la vostra fede parla. E’ imbarazzante ed anche divertente, perché alla fine è capace di dare ragione anche ai miei ragionamenti sragionevoli e panteisti!
    Ciao, Carlo

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  3. Caro Dr House, se bazzicchi da queste parti almeno un po’ credi o almeno cerchi risposte. Ti auguro di trovarle nonostante lo stato pietoso di questa nostra Chiesa cattolica e la stoltezza di questo pontefice. All’inizio pensavo che Bergoglio fosse solo un perfido manipolatore, adesso comincio a credere che abbia anche molti problemi psicologici-esistenziali e i suoi sostenitori lo abbiano eletto apposta per distruggere la Chiesa utilizzando un pupazzo poco stabile. Dal mio punto di vista ora e’ tempo pure per loro di farlo “fuori” prima che vada troppo fuori controllo(metti che cominci a dire qualcosa di davvero cattolico e aderente alla dottrina, un vero disastro!). Rimane la domanda, ma dopo cosa ci tocca? L’Anticristo in persona??

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  4. Avete notato la ferula biforcuta del papa utilizzata al sinodo? Inquietante! Ma come fa a chiedere la protezione di S. Michele e della nostra Madre Celeste e poi dare segnali cosi’ fortemente massonici/satanisti ecc? Ma dite che non se ne accorge ed e’ solo e sempre mal consigliato o stiamo proprio entrando la fine dei tempi? Piu’ che imbarazzo provo sincero terrore.

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    RISPONDIAMO QUI

    Carissima Elena,
    a riguardo della “ferula” papale, abbiamo tracciato qui un profilo della situazione:
    https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/10/04/sinodo-giovani-dalla-dottrina-ai-sogni-magari-al-superenalotto/

    e ne approfittiamo per segnalare anche le ottime riflessioni di Aldo Maria Valli, qui:
    https://www.aldomariavalli.it/2018/10/06/il-papa-i-giovani-e-la-ferula-biforcuta/

    Grazie, la Redazione di “cronicas…”

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  5. scrivo sotto il link al sito di padre John Zuhlsdorf, citato da Aldo Maria Valli sul blog sopra segnalato, dove si possono trovare le foto della consegna del bastone biforcuto… Alle perplessità sulla effettiva volontà di consegnare un simbolo esoterico e sulla casualità del braccialetto rosso si può replicare: ma perché chi gli consegna il bastone ha il braccialetto rosso al braccio? fatalità o intenzionalità?
    http://wdtprs.com/blog/
    … in ogni caso, chi l’avrebbe mai detto che la Chiesa fondata dal Figlio di Dio, con il suo sangue, avrebbe provato a dissolversi dentro la nuova religione universale… Ma la cosa più inquietante è che, mentre sembrava che glielo avessero offerto immediatamente prima della cerimonia di apertura del sinodo, in realtà glielo hanno donato all’incontro al Circo Massimo del 11 agosto… quindi se lo è portato a casa… e dove lo ha tenuto in questi 2 mesi, vicino al suo letto a Santa Marta ? lo avrà pure benedetto ? non è che bisogna chiedere un intervento straordinario a Padre Amos ?

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  6. Abito a Londra e leggo molto siti americani cattolici tradizionalisti, Secondo Remnant newpaper questo strano oggetto che il papa ha in mano e’ una stang (non so come tradurre il termine, diciamo una specie di bastone per riti magici) ed e’ usato in riti wicca , satanici ecc. Le corna dunque sono proprio quelle del signore cornuto del male. C’e’ poco da ridere davvero! E’ considerato il corrispettivo del crocefisso nel mondo oscuro. Ma a parte 4 gatti, gli altri cattolici che fanno, dormono?

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