Il J’accuse di Don Felice Prosperi

Papa Francesco non risponde ai dubia. Così Don Felice Prosperi ha scritto, sotto forma di un processo immaginario, le domande che tutti (o quasi) vorrebbero fare al Papa regnante riguardo il suo magistero e il suo governo, con tanto di risposte molto vero simili. Si può dissentire totalmente o parzialmente, ma prima di criticare, bisogna leggere.

PROCESSO A PAPA BERGOGLIO

Lei è Jorge Mario Bergoglio, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, divenuto Papa il 13 marzo 2013. Ha gioito per la sua elezione?

 Gioia?… Non direi…  Piuttosto compiacimento!

Qualcuno pensa che la sua elezione non sia valida, per un errore procedurale nel corso delle votazioni, non eseguite secondo le regole dello svolgimento di un Conclave, stabilite dai Sommi Pontefici precedenti.

Questo non mi interessa. Sono io il Papa. Se dobbiamo ipotizzare una elezione invalida e vogliamo parlarne… è quella di Papa Benedetto XVI! E sa perché? Egli ha avuto una riserva mentale, al momento dell’accettazione della nomina… che cioè si sarebbe dimesso… e lo ha fatto!

Su che base Sua Santità sta facendo questa affermazione?

Egli ha parlato della possibilità di dimissioni di un Sommo Pontefice al tempo del Pontificato di San Giovanni Paolo II, e lo ha ribadito da Papa nell’intervista, pubblicata nel libro “Luce dal Mondo”, dove afferma anche che esse, in certe condizioni, sono doverose.

Lei vuole deviare dal suo processo e sta tentando di strumentalizzare il suo predecessore. Eppure avete dato in più occasioni la testimonianza di rapporti fraterni, a iniziare dallo storico abbraccio che vi siete scambiati in Castel Gandolfo.

Era un atto dovuto!

È vero che nel corso di questi cinque anni del suo ‘regno’ ci sono stati segnali di fastidio, rispetto ad alcune esternazioni dell’ex Papa Benedetto, rigettate però non da lei personalmente, ma dai suoi collaboratori, in primis Andrea Grillo, che si è mostrato durissimo nei confronti di lui. Ma… lei pure ha prospettato eventuali dimissioni.

Non ci sto pensando affatto, checché si inventi e ne scriva il reverendo don Felice Prosperi, con la travata del giovane reporter Giovanni Stefano di Maria (cfr. qui: Esclusivo – Esplosivo: Le dimissioni di Papa Francesco!). Non comprendo come ardisca ironizzare nei miei confronti e non tema il mio castigo!

Ho il testo della lettera, molto deferente e rispettosa, che egli le inviò, suggerendole una proposta per venire incontro alle coppie irregolari, che desiderano rimanere nella Chiesa Cattolica, alle quali concedere, almeno una volta all’anno, l’accesso alla Santa Comunione Eucaristica (cfr. qui 1). Egli le citava alcune pagine del libro FELIX V (cfr. qui 2), in cui l’iniziativa veniva lanciata e motivata, sotto l’aura della fiction di un nuovo Papa, successore di Benedetto XVI, che si sarebbe dimesso, dopo essere stato rapito (quando ancora non l’aveva fatto nella realtà!).

Anche a Benedetto XVI don Felice scrisse una lettera, molto accorata, perché non si dimettesse (cfr. qui 3).

Dopo una prima lettera, che mi inviò appena eletto Papa e che lessi attentamente, sorpreso e direi disgustato dei consigli che mi dava, non solo non gli risposi, ma lo feci schedare in una lista di persone sgradevoli, alle quali mai rispondere e da tenere sotto osservazione.

Anche di quella missiva ho una copia (cfr. qui 4). Non le sembra, Santo Padre, che questo suo atteggiamento di rispondere o non rispondere a chi si dirige a lei, nonostante abbia tre segretari che si dice lavorino molto, questo scartare o preferire chi deve ricevere una risposta, magari alcuni ricevendo telefonate che neanche se le aspettano, sia un fare capriccioso e arbitrario, non conforme a quelle virtù umane, che il Concilio Vaticano II raccomanda ai Ministri sacri: “di grande utilità risultano quelle virtù che giustamente sono molto apprezzate nella società umana, come ad esempio la bontà, la sincerità, la fermezza d’animo e la costanza, la continua cura per la giustizia, la gentilezza e tutte le altre virtù… (PO 3)?

Non le sembra presuntuoso da parte sua insegnare al Papa come deve comportarsi o suggerirgli quello che deve fare? È proprio quello che ha creduto presumere don Felice, invitandomi a inginocchiarmi dopo la consacrazione del pane e del vino, o ad emettere una nota in cui spiegare perché non mi era possibile. Inoltre mi ha rimproverato perché appoggio le mani sulla patena e sul calice, al momento della Epiclesi, invece di tenerle sollevate sulle offerte, come prescrive il Rituale, affermando come sia “una contraddizione assoluta che il Sommo Pontefice commetta la più piccola volontaria trasgressione liturgica”! Chi si crede di essere!?

 Beh… nel libro in questione si è messo nei panni di un Papa immaginario e pronuncia Discorsi, che farebbe al posto suo, se fosse al posto suo! Comunque, anche se lei non ha voluto considerare la sua giusta osservazione, perché permette quella schifosa ipocrisia istituzionale televisiva, per cui l’Emittente Vaticana, durante la ripresa delle sue Sante Messe, sposta l’obiettivo sui fedeli presenti, quando si arriva alla Consacrazione, per non fare notare che lei non si inginocchia, ma fa solo un inchino?

Non divaghiamo, andiamo al dunque. Il dunque è che il Reverendo don Felice Prosperi aspira ad essere Papa e lo ha scritto pure! Magari mi spodesta e così si avvera quella strana profezia della Beata Caterina Emmerich, che vide c’erano nella Chiesa Cattolica due Papi contemporaneamente, anzi, con lui, ce ne sarebbero addirittura tre!

È impossibile, Santo Padre. Glielo posso assicurare, perché lo conosco e le confido che, da quando è entrato nel Seminario di Teologia, ha offerto la sua vita alla Santa Madre di Dio, che può prendergliela quando vuole, per il Papa regnante, quindi anche per lei!

Ma cosa mi sta dicendo!?

Quello che le sto dicendo! E le dico anche: Non si vergogna di rimanere impalato e ritto davanti a Gesù Sacramentato, mentre l’inginocchiatoio è predisposto davanti a lei e lei non lo usa!?  Guardi queste foto, che le mostro: c’è un uomo vestito di bianco, è proprio lei, ritratto di spalle dal Servizio fotografico dell’Osservatore Romano, quindi foto ufficiali, in piedi, mentre tutti i Curiali sono inginocchiati davanti al Santissimo Sacramento solennemente esposto!

Non ha paura di diventare lo zimbello e l’obbrobrio della storia della Chiesa, con perenne documentazione delle sue bravate, come questa che a me pare una sfida a Dio? Lo ha scritto Papa Ratzinger che: “l’incapacità di inginocchiarsi appare come l’essenza stessa del diabolico”!

La finisca! Chi le ha permesso di farmi questo interrogatorio!?

La libertà dei figli di Dio, quella che ci ha acquistato il Nostro Signore Gesù Cristo. Il desiderio del bene della Chiesa. La preoccupazione per la sua salvezza! Dio abbia pietà di lei e di tutti noi. La Santissima Vergine Maria interceda per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Don Felice Prosperi 

Un pensiero riguardo “Il J’accuse di Don Felice Prosperi

  1. “Lei vuole deviare dal suo processo e sta tentando di strumentalizzare il suo predecessore. Eppure avete dato in più occasioni la testimonianza di rapporti fraterni, a iniziare dallo storico abbraccio che vi siete scambiati in Castel Gandolfo”.

    R.: “Era un atto dovuto! ”

    A mio avviso la risposta ben più realistica sarebbe: “Bisogna ben inchinarsi allo Star System!”

    "Mi piace"

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