Secondo il nostro affezionato lettore e commentatore il rev.do don Felice Prosperi — che riflette sulle ultime vicende riguardanti Alfie Evans e l’inter-comunione — la risposta a questa domanda è purtroppo: sì. Pubblichiamo molto volentieri l’articolo che ci ha mandato in cui illustra i motivi di questo fallimento. Inoltre, ci ha mandato una interessante e illuminante appendice. Buona lettura.
IL FALLIMENTO DI BERGOGLIO
Due recenti espressioni del ‘magistero’ di Papa Francesco, ultime di una lunga serie di interventi ambigui e contraddittori nella sua corsa di Sommo Pontefice, manifestano ineluttabilmente l’esito fallimentare a cui è pervenuto il suo pontificato.
Nell’Omelia durante la Messa in Santa Marta, il giorno 4 maggio, egli si è soffermato a delineare la figura del Vescovo nella Chiesa Cattolica e, fra l’altro, afferma: “Il vero pastore che fa la veglia, che è coinvolto nella vita del gregge, difende non solo tutte le pecore: difende ognuna, conferma ognuna e se una se ne va o si perde, va a cercarla e la riporta all’ovile… È tanto coinvolto che non lascia che se ne perda una”.
Egli non si è ‘coinvolto’ al punto di andare a cercare e difendere a Liverpool l’agnellino ALFIE EVANS, perso fra i lupi feroci e ringhiosi di giudici e dottori, ansiosi di sbranarlo e vederlo morire.
Qualcuno può dire che, se l’avesse fatto, avrebbe creato un incidente diplomatico o che non gli avrebbero dato il permesso di visitare il bimbo o neanche di atterrare con l’aereo in Inghilterra. Altri pensano che egli si sia dato da fare abbastanza, alcuni no. Il papà di ALFIE lo aveva scongiurato di venire dal suo piccolo.
Il fatto però che Francesco abbia citato quella esigente e splendente pagina del Vangelo del Buon Pastore, per denigrare i Vescovi, quelli che accusa di non fare il loro dovere e che, secondo l’immagine da lui usata, “hanno sempre la valigia in mano”, pronti ad andare in vacanza e viaggiare, mentre la getta come fango su di loro, la ritorce contro se stesso, autocondannandosi.
Al termine dell’Incontro in Vaticano dei Vescovi tedeschi, rappresentanti dei due schieramenti pro e contro la ricezione della Santa Comunione da parte del coniuge Protestante, sposato con un Cattolico o una Cattolica, il comunicato del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, annuncia che Papa Francesco “apprezza l’impegno ecumenico dei vescovi tedeschi e chiede loro di trovare, in spirito di comunione ecclesiale, un risultato possibilmente unanime”.
Alcuni Presuli della Germania, una piccola minoranza che non è propensa al cambio che si produce nella Disciplina generale della Chiesa, si sono rivolti al Santo Padre proprio perché non c’è accordo con la maggioranza della Conferenza Episcopale Tedesca, e quindi attendevano da lui una parola chiara e definitiva, che risolvesse la questione… ma questa non c’è stata, il Papa non ha risposto in merito.
O meglio, ha usato un linguaggio fumoso (da ‘fumo’ di Satana), mistificante e ammaliante, come quello di Paglia, suo satellite, che di fronte al dramma del bambino ALFIE, conteso fra l’amore dei suoi genitori e il sinedrio dei suoi carnefici, ha esortato le parti così: “Riteniamo importante che si lavori per procedere in modo il più possibile condiviso”.
Ora, come insegna la Sacra Scrittura: “Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l’iniquità, o quale unione fra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Beliar…?” (2 Corinzi 6, 14-15).
Quale via in comune esiste tra la vita e la morte, tra chi combatte per salvare la vita del proprio figliolino e chi vuole farla finita con il loro piccolo, tra chi è Protestante e chi è Cattolico (coniugi uniti nel letto e divisi davanti a Gesù Eucaristia), tra chi adora il Santissimo Sacramento e chi non lo adora, chi con la Chiesa crede nella Transustanziazione e chi non ci crede?
Il fallimento totale di Papa Francesco è palpabile anche e soprattutto nella deriva apostatica di intere Conferenze Episcopali, come quella tedesca (meno sette Vescovi, che si sono detti contrari all’ultima innovazione voluta dalla maggioranza) e quella inglese (pressoché unanime nell’asservirsi all’idolatria dello Stato e delle sue leggi mortifere), alle quali egli non ha nulla da dire, nulla da rimproverare, abdicando gravemente al suo ministero petrino di “confermare nella Fede i propri fratelli”.
L’Arcivescovo di Utrecht, in Olanda, Card. Willem Jacobus Eijk, si è distinto quale vero Pastore per il suo senso di Ortodossia nella Fede e per la franchezza e il coraggio, dimostrati nell’obiettare a Francesco il suo atteggiamento incomprensibile e rinunciatario nella vicenda della Comunione o meno al coniuge Protestante della parte Cattolica (cfr. qui).
Questo Vescovo si era già dimostrato profeta attento, e forse isolato, nel denunciare l’assoluta inadeguatezza della Chiesa di Francesco di fronte al fenomeno dell’Ideologia Omosessuale e del ‘Gender’, che si sta imponendo con la prepotenza e con la forza di leggi inique in tutte le latitudini e in tutti i contesti sociali e politici (meno che in Russia e altri paesi dell’Est Europa)
Egli ha auspicato da tempo un solido Documento magisteriale del Papa, (ora ne sono annunciati ben due in Vaticano), che affronti la aberrante situazione che si è attualizzata, secondo me, anche con l’acquiescenza della Chiesa, la quale non sembra ora in grado di opporsi al Male, come fecero invece i Sommi Pontefici, specialmente il Grande Pio XII, di fronte al Nazismo e al Comunismo.
La responsabilità della Chiesa Cattolica risiede soprattutto nel tradimento di numerosi Vescovi, ‘cani avidi delle polpette avariate del loro padre e padrone, il Demonio’, Vescovi che sono arrivati a zittire e castigare Sacerdoti zelanti, che annunciano la Parola di Dio sulla Verità del Matrimonio, della Sessualità e della Sacralità della Vita; Vescovi benedicenti coppie omosessuali e transessuali.
È evidente che Francesco si inganna, se si illude di contrastare l’immenso maleficio della Tirannia Democratica della Ideologia Gender e Omosessuale con ‘cinguettii’, ‘sparate’, frasette e motteggi, slogans e battute, e non interviene a salvare i suoi fedeli e Sacerdoti, vittime sempre più numerose della violenza, la quale, se non giunge alla eliminazione dei cattolici, come nei paesi islamici, li imprigiona, li multa, rende loro la vita difficile, costringendo ad abiurare non solo alla Fede, ma anche alla Coscienza e al vero diritto di avere e manifestare la libertà di pensare ed esprimere le proprie opinioni.
Mi domando come faccia Papa Bergoglio a non accorgersi della contraddizione in cui cade quando predica un Vangelo come quello del Buon Pastore che va in cerca della pecorella perduta, e questo si applica così esattamente e negativamente alla sua situazione e alla sua scelta di pochi giorni prima, come nella storia del piccolo ALFIE EVANS.
Che dire poi dell’affermazione, secondo cui “tante volte sono le badanti, donne di fede che trasmettono, coloro che danno, trasmettono la fede ai bambini: anche badanti straniere… sono le badanti che trasmettono la fede” (sic nella sua formulazione contorta, Meditazione del 3 maggio 2018), così strampalata, assurda, avulsa da ogni sensatezza e verismo? Sono sintomi di ‘estraneazione dalla realtà’ da parte del Sommo Pontefice, il quale ha raccontato di essere stato in cura nel passato da una psichiatra ebrea, e manifesta estremi umorali, a dir poco preoccupanti, tra il riso sguaiato e lo sguardo rabbuiato.
Possa il Santo Padre trovare pace e la nostra preghiera per lui gli sia di giovamento.
Don Felice Prosperi
Appendice: Dialogo tra un Sacerdote Cattolico discernente e una Protestante pretendente.
Cosa la spinge a desiderare di ricevere la Santa Comunione nella Messa Cattolica?
È che mio marito cattolico la fa e io voglio essere in comunione con lui.
Quando fa suo marito la Comunione?
Tutte le volte che va alla Santa Messa.
Non va egli tutte le Domeniche alla Messa?
No, solo qualche volta.
Lo sa lei che se un cattolico non va alla Messa una Domenica, e poteva farlo, non può ricevere di nuovo la Santa Comunione se prima non si confessa ed è pentito?
No, io sono Protestante e come potevo saperlo?
E lei è disposta a confessarsi da un Ministro Cattolico, prima di ricevere la Santa Comunione?
No, io sono Protestante, perché devo essere obbligata a confessarmi?
Non è obbligata a confessarsi né a ricevere l’Ostia consacrata nel Corpo di Cristo, ma se chiede il Dono concesso al fedele cattolico, deve ottemperare alle condizioni richieste per fare bene la Comunione, e cioè: 1. Essere in Grazia di Dio 2. Sapere e pensare Chi si va a ricevere 3. Il digiuno di un’ora. E comunque, anche se lei ostentasse di essere in Grazia di Dio, non può ricevere la Santa Comunione se non si è confessata almeno una volta all’anno. E comunque lei crede che il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo per effetto della Transustanziazione? E comunque lei crede che il Sacerdote Cattolico ha il potere di consacrare il pane e il vino e di assolvere i penitenti dai loro peccati nel Sacramento della Confessione o Penitenza? E comunque lei crede nella Successione Apostolica, per cui il Sacerdote è validamente consacrato da un Vescovo per compiere il suo Ministero, con il potere di Dio?
Lei mi sta ostacolando, ponendomi difficoltà volte a impedirmi di soddisfare il mio desiderio di fare la Santa Comunione come il mio sposo cattolico.
Lei deve avere letto nella Sacra Scrittura: “Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice, perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1Corinzi 11, 27-29).
Allora (piangendo), cosa deve fare una donna Protestante per fare la Comunione con suo marito?
C’è un solo modo: CHE IL PROTESTANTE SIA CATTOLICO! Infine, e cioè per finirla, ammesso che lei, signora Protestante, abbia la Fede del Cattolico nella Presenza reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia, questo sarebbe un dono teologale. Ammesso che sia disposta ad accostarsi al Sacramento della Confessione con la stesa fede cattolica, altro dono di Dio, dovrebbe confessare la sua eresia, peccato gravissimo per il quale non può fare la Santa Comunione, e per il quale, se fosse Cattolica, sarebbe scomunicata dalla Comunione ecclesiale. È propria sicura che sia lo Spirito Santo a suggerirle di chiedere di fare la Santa Comunione?
Ora non ne sono affatto sicura. Ma… e i Vescovi tedeschi che la vogliono introdurre?
È sicuro che non sono ispirati dallo Spirito Santo, né hanno i Suoi stessi desideri! Ci sarebbe però il Vescovo di Roma che può decidere, ma non si è pronunciato e se ne sta zitto. Chissà se il Vicario di Cristo, che non assolve al suo ‘ministero petrino’ e non “conferma nella Fede i propri fratelli”, non sia in peccato mortale e non possa pertanto ricevere la Santa Comunione nella Chiesa Cattolica!
Don Felice Prosperi
Morichella di San Ginesio 22 maggio 2018
Festa di santa Rita da Cascia: Santa degli ‘impossibili’.
Bell’articolo!! E complimenti al don che ci mette la faccia e il nome, non vorrei essere nei suoi panni, prego per lei! E’ poi un modo di dire perché anche noi laici, quando ci mettiamo in gioco, non è che ce la passiamo meglio, non sto qui a dirle come sono stato costretto a lasciare la parrocchia e le attività, dal momento che ho dichiarato troppo apertamente la fede cattolica.
Comunque lei padre si fa troppe domande. Si chiede come fa papa Francesco a contraddirsi come quando predica la pagina del Buon Pastore.
Francesco non predica, ma comanda e spadroneggia anche nell’uso della Scrittura. Lei ha portato quell’esempio, ma si legga tutta la serie re-interpretata da lui su Davide, o il povero san Giovanni il Battista che è diventato “colui che dubitava per paura”, o Giuda Iscariota, anche lui canonizzato come Lutero.
Purtroppo abbiamo vescovi o troppo impauriti, e non ci credo, oppure troppo legati alle poltrone. Se la Emmerich, che è beata, ha visto bene, questa è la chiese delle tenebre, e Dio aveva altri progetti che non sono certo quelli di Bergoglio.
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Se non ricordo male già nel 2016 Tosatti aveva riportato un editoriale del New York Times, firmato Matthew Schmitz dallo stesso titolo, ci si chiedeva già se Bergoglio avesse fallito. Riporta come un biografo del Papa aveva predetto che la posizione morbida di Bergoglio in tema di comunione ai divorziati-risposati «potrebbe dare vita a un ritorno su larga scale alle parrocchie»,ma fa seguire una serie di fallimenti, una vera capitolazione di massa.
Schmitz pensa che le frequenti e ripetute accuse del Pontefice verso i cattolici siano una delle componenti del fenomeno. «Descrive i sacerdoti delle parrocchie come ‘piccoli mostri’, che ‘gettano pietre’ ai poveri peccatori. Ha diagnosticato il personale di Curia come malato di ‘Alzheimer spirituale’. Sgrida gli attivisti pro-life per la loro ‘ossessione’ dell’aborto», e così via.
E concludeva così: «Francesco ha costruito la sua popolarità a spese della Chiesa che guida….».
Comunque volevo ringraziare don Felice Prosperi per il coraggio che sta avendo con i suoi articoli, grazie padre, stiamo pregando per lei in famiglia e per i tanti sacerdoti come voi. La nostra santissima Madre trionferà.
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Me disculpo si no escribo bien italiano, soy de Argentina, pero tengo la intención de leer con un traductor.
Muy bien el artículo de Don Felice, pero ten cuidado, ¡Bergoglio es muy falso!
Bergoglio también había destruido la iglesia en Argentina.
El cardenal Quarracino, demasiado bueno de corazón, fue engañado por la falsedad de Bergoglio.
Todos nosotros también hemos caído en las formas de hacer Bergoglio.
Él capituló con los pentecostales, trayendo una fe sincretista, y todos los grupos carismáticos.
¡Bergoglio solo se ama a sí mismo!
Él solo ama sus proyectos, aquí en nuestras favelas los pobres se han mantenido pobres.
¡La fe en Jesucristo en la Eucaristía, con Bergoglio, es capitulada!
¡Todo falló! ¡Todo fue un fracaso, no es un buen Papa!
Recemos al Inmaculado Corazón de María, solo salvarás a la Iglesia Católica.
Te invito a hacer hermanamientos con nuestro sitio Adelante la Fe
https://adelantelafe.com/
Viva Cristo Rey
Xavier de Argentina
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RISPONDIAMO QUI
Grazie Xavier per il tuo intervento che, con l’aiuto del traduttore, lo postiamo anche in italiano 😉
Ricordiamoci nella Preghiera. Seguiamo il sito Adelantelafe….
Grazie anche voi!
Lo Staff di “cronicas”
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Chiedo scusa se non scrivo bene italiano, sono di argentina, ma intendo leggere con traduttore.
Molto bene l’articolo di Don Felice ma state attenti, Bergoglio è molto falso!
Bergoglio aveva anche distrutto la chiesa in Argentina.
Il cardinale Quarracino, troppo buono di cuore, fu ingannato dalla falsità di Bergoglio.
Tutti anche noi ci siamo caduti ai modi di fare di Bergoglio.
Egli ha capitolato con i pentecostali, portando una fede sincretista, e tutti i gruppi carismatici.
Bergoglio ama solo a se stesso!
Egli ama solo i suoi progetti, qui nelle nostre favelas i poveri sono rimasti poveri.
La fede in Gesù Cristo nella Eucaristia, con Bergoglio, è capitolata!
E’ tutto fallito! E’ tutto un fallimento, non è un buon Papa!
Preghiamo al Cuore Immacolato di Maria, solo Lei salverà la Chiesa Cattolica.
Vi invito a fare gemellaggio con il nostro sito Adelante la Fe
https://adelantelafe.com/
Viva Cristo Re
Xavier da Argentina
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Come ho spiegato in altri commenti, ho superato gli 80 anni, posso dirmi un coetaneo di papa Francesco, ma non riesco proprio a sentire alcuna gioia davanti a questo pontificato e in questa chiesa.
Sento purtroppo molta tristezza, tanta amarezza, a volte anche sembra di aver sprecato tempo ed energie.
Tutti argomenti, reverendo don Felice che ringrazio per il coraggioso articolo, che sono motivo di confessionale, per me, dopo aver dedicato alla Chiesa ed alla famiglia, al mio prossimo, l’intera esistenza.
Ma siamo servi inutili, come dice Gesù, non certo servi sciocchi!
Questo tempo drammatico mi è utile per preparami all’incontro con quel Dio vivo e vero che ho cercato di amare sopra ogni cosa, tra mille miei difetti, ma evitando e lottando contro ogni compromesso col peccato, pregando, annunziando il vero Vangelo, e soffrendo, lavorando per il mio prossimo, specialmente quello in stato di grave peccato, ora, con Bergoglio è come se avessi sprecato l’intera mia esistenza.
Ritengo invece che questo pontificato abbia fallito in partenza, perché è tutto fondato sul proprio smisurato ego di Bergoglio, e non aiuta noi pecorelle smarrite, all’incontro vero col Dio Vero, non aiuta alla conversione che è abbandonare il peccato.
Io i conti con Dio li sto facendo, spero li facciano anche i Vescovi, rei di tanta tristezza, prima che sia troppo tardi, e già lo è.
Maria Santissima ci benedica, Lorenzo.
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Ringraziando anche io per il ricco e sofferto contributo di Don Felice, vorrei approcciarmi al problema con un esempio pratico.
Non so quanti di voi sono esperti, ma volendo anche alle prime armi, con il famoso gioco delle carte del “solitario”.
Ebbene, è un gioco rilassante ma anche impegnativo se si vuole vincere e, comunque sia, se si vuole raggiungere e superare, migliorare, un punteggio, una statistica, superarsi.
Non si tratta solo di un gioco di fortuna, ci sono delle vere e proprie scienze dietro, ci sono tutta una serie di calcoli matematici, in una parola ci sono delle regole, dette del gioco!
E qui volevo arrivare.
Papa Francesco gioca in “solitario” e da cinque anni cerca giocatori (i vescovi, il clero, il consenso di popolo), giocatori disposti a giocare la sua partita.
La sua partita è un solitario senza regole, o meglio, alle sue regole, sfruttando la sala “da gioco” che è la Chiesa.
In conclusione: questa partita è un solitario in stallo, non supera alcun punteggio, vince ma perde, perde ma vince a modo suo, vince spesso barando. Quando sta per perdere, inventa nuove regole (leggasi i recenti Motu Proprio), quando vince ne approfitta per rimescolare le carte, e avanti così, nella sua speranza di trovare nuovi giocatori (vescovi, clero, laici) ai quali affidare un tavolo da gioco – pur comprendendo essi che sta barando -, contando sulla copiosa e corposa vincita.
Lo ha detto lui stesso che ama aprire processi che giungano a modificare la Chiesa, non importa se sarà lui o un altro a portare a compimento il gioco, a lui interessa aprire i giochi, e in questo c’è riuscito benissimo.
Ma non dobbiamo dimenticare che questa è solo “una partita” e non è quella “finale” perchè, quella finale, la giocherà e la vincerà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
Il Papa che vincerà davvero sarà quello che non inventerà regole per compiacere quel popolo e quel clero che pensa di accedere al Paradiso barando, ma che si atterrà alle leggi di Dio e alle regole di Maria! L’unico che si è acquistato il Paradiso “barando”, come ama dire santa Teresina, è stato il Buon Ladrone, ma pagando con la propria vita e con la conversione, l’agognato premio.
Nos cum prole pia, benedicat Virgo Maria
Atanasio
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Come a dire, in barba alla tanto musicata collegialità. Grazie Atanasio per l’esempio pratico, direi che calza a pennello. Quanto a don Prosperi temo per la sua incolumità, la ringrazio e prego per lei, faccio anche io quel che posso, ma voi preti in gamba rischiate davvero di più. Speriamo che i vescovi si sveglino!
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Don Felice è già stato miracolato, il suo sito non è stato oscurato…
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