Sì, no, ma però, le non risposte di Bergoglio che sdogana l’ateismo

Esplode l’ennesimo grido mediatico. Papa Francesco ha detto che…. In visita alla Parrocchia romana, vedi qui testi originali, quando Francesco parla a braccio, va letto molto attentamente.

«Mio papà era ateo. È in cielo, papà?».  E’ la domanda di Emanuele, un bambino che ha da poco perso il padre…. e i Media subito a fare il titolone: Papa Francesco consola un bambino, «Tuo papà anche se non credente è in Cielo».

Ma è davvero così? NO! O meglio, non è questa la risposta che il papa ha dato, ed essendo un “virgolettato” è davvero un pessimo servizio che si rende ai lettori. Ma forse, per noi cattolici, la risposta vera è anche peggiore – per certi versi – della più riassunta dai Media.

Non va dimenticato che Bergoglio è un gesuita, e non lo prendi facilmente in castagna. Mentre lui accusa i cattolici osservanti di essere “rigidi e di avere una risposta per tutto“, in verità è lui a voler dimostrare di avere una risposta facile per tutto, con lui sarebbe davvero una impresa pressoché impossibile, riuscire ad avere un limpido confronto dottrinale.

Torniamo al bambino, una domanda legittima, piena d’amore, compassionevole, diremo anche molto cattolica data la preoccupazione, del bambino, di capire e di sapere dove sarà finito questo padre che, per quanto buono, deve aver detto loro di essere anche un ateo. Quindi nel bambino c’è la bellissima coscienza di un fatto e di una situazione che ha inteso molto bene, e perciò è giustamente preoccupato.

Come si risponde in questi casi ad un bambino? Papa Francesco ha fatto quello che ogni buon catechista, genitore, sa fare: consolare il bambino partendo da ciò che il bambino sa e conosce del padre, non può certo rispondere sulla coscienza di una persona di cui non sa nulla. Quindi, la risposta di Bergoglio, non è un “Sì” «Tuo papà anche se non credente è in Cielo», come hanno titolato i giornali, ma è stato molto più furbo.

Prima ha fatto un panegirico arricchito da domande che ha rivolto agli stessi presenti, fra i quali i bambini, poi ha dato la risposta più corretta: «Chi dice chi va in Cielo è Dio» e poi ha girato la palla al balzo, passandola, con domande banali e molto commoventi, umanitarie, finendo per scartare ogni altra ipotesi: quel papà, volente o dolente, è andato – per forza – in Cielo, senza neppure passare dal Purgatorio!

Potrete domandarci: ma insomma, come avrebbe dovuto rispondere il Papa, in questo caso, ad un bambino?

La risposta in via generale è passabile, vista l’età del bambino e la situazione teatrale che si era creata… ma dare false speranze non è la soluzione migliore perchè, di fatto, il papa non ha risposto, ma c’ha girato attorno per non impegnarsi troppo. Per esempio, Bergoglio, avrebbe potuto chiedere al bambino se fa dire Messe di suffragio per il padre! Avrebbe potuto cogliere l’occasione per parlare del Purgatorio nel quale le Anime chi vi sono finite sono comunque chiamate “Sante”, anche se in attesa di raggiungere il Cielo per sempre, nella gloria di Dio. Ma per questo dobbiamo pregare per loro.

Avrebbe potuto spiegare che egli non poteva conoscere la situazione dell’anima del suo papà, e che se avesse avuto dei peccati da scontare di certo il Signore avrebbe tenuto conto del fatto che egli volle far battezzare i quattro figli. Non si va in Cielo perchè si è “buoni”, ma perché non si è in grave stato di peccato mortale e se non si è rifiutato Dio. Questa situazione, ovviamente, sia il Papa quanto il bambino non potevano saperla, non potevano conoscerla, ma tacere la verità e scavalcare persino il Purgatorio, non si è fatto altro che sdoganare anche l’ateismo.

E perdonateci se ritorniamo sempre all’eretico gesuita Karl Rahner, ma questo è parte di quella dottrina del “cristianesimo anonimo”. Questo papà, per Bergoglio, è parte integrante di quella schiera di atei che però non sapevano di essere cristiani dentro e quindi si salveranno, come un fatto automatico.

E non si tratta solo di questo episodio. Sempre nel medesimo incontro, ecco la domandina preparata ad arte: «Ciao Papa Francesco! Noi quando riceviamo il Battesimo diventiamo figli di Dio e le persone che non sono battezzate, non sono figli di Dio?»…

Ed ecco la risposta del Papa: «…ridomando a te: cosa pensi tu? La gente che non è battezzata, è figlia di Dio o non è figlia di Dio? Cosa ti dice il tuo cuore?».

Bingo!! La furbizia – diabolica – gesuitica non la supera nessuno!!

Certo che siamo TUTTI figli di Dio, persino i mafiosi, risponde Bergoglio, lo sono, solo che non seguono Dio, ma il diavolo! Poi ecco la DISTINZIONE tra i figli di Dio perché creati da Dio, e lo siamo tutti, dall’essere figli di Dio perché BATTEZZATI…. ma tutto sommato alla fine la differenza è poca (i non battezzati sono per lui “cristiani anonimi”), c’è in noi battezzati – spiega il papa – lo Spirito Santo che gli altri figli di Dio, non battezzati, non hanno.

– «…quando tu sei stata battezzata, in quella coscienza è entrato lo Spirito Santo e ha rinforzato la tua appartenenza a Dio e in quel senso tu sei diventata più figlia di Dio, perché sei figlia di Dio come tutti, ma anche con la forza dello Spirito Santo che è entrato dentro. Hai capito, Carlotta?»

Non sappiamo cosa abbia capito Carlotta, o cosa trarrà fuori da queste parole di Bergoglio, una cosa è certa, da oggi potrebbe dire a qualche compagno di classe, non cattolico: «Sì, certo che anche tu sei un figlio di Dio, ma io ho lo Spirito Santo e tu NO!», con la speranza che – se la situazione è questa – il compagno di banco non le chieda poi chi è questo Spirito Santo! Comunque per sapere meglio sulla dottrina, cliccate qui.

Insomma, il Discorso e le risposte di Bergoglio, sono sempre più: sì, no, ma però…. dipende, forse, ma di certo è così, come «LA PENSO IO…», e se voi – noi – la pensate diversamente, tanto peggio per voi, per noi! Diventa sempre più reale il racconto: Il Grande Inquisitore. E se Dostoevskij avesse ragione? vedi qui. Perché, alla fine della fiera: se bastava essere buoni per finire in Cielo, perché Nostro Signore è finito sulla Croce?

 

4 pensieri riguardo “Sì, no, ma però, le non risposte di Bergoglio che sdogana l’ateismo

  1. In parrocchia ci sono capitati casi analoghi. Se si tratta di bambini si tende ad essere delicati. Del resto si dice la verità: se non sappiamo chi va all’inferno, non sappiamo neppure chi, appena morto, va in paradiso, ma certamente si vanno a prendere i pregi del defunto. Qui però, dalle domande e risposte del papa manca completamente il senso del peccato!
    L’ateismo è un peccato, specialmente se accettato con la volontà, effettivamente poteva parlare del purgatorio. Senza dubbio l’immagine che passa è quella di un Vicario di Cristo più buono di Gesù stesso, è così che alla fine passerà l’eresia dell’inferno vuoto. Non voglio però essere frainteso nel senso che non sto mandando all’inferno qualcuno, ne ho conosciute di persone come questo padre di famiglia, il cui ateismo è solo un fattore modaiolo, non credo che abbiano sulla coscienza peccati mortali, ma da qui assicurare il Cielo senza neppure una sosta in purgatorio, direi che al bambino, il papa, ha mentito, o comunque gli ha nascosto parte della verità.
    Lorenzo

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  2. Ci sono arrivate alcune domande in redazione e mi è stato chiesto di rispondere.

    1) come si fa a rispondere ad un bambino che il padre, ateo, potrebbe essere andato persino all’inferno?

    – risposta: l’articolo ha scartato questa ipotesi a priori non parlando affatto dell’inferno, ma del Purgatorio e questo perché è Gesù stesso che afferma che lì ci si sta, come una prigione, fino a quando non si è pagato fino all’ultimo spicciolo (Mt.5,26), e questo concetto è parte integrante della dottrina sul Purgatorio. Non si tratta di un capriccio divino, ma della stessa giustizia di Dio che, proprio per offrirci questa opportunità di salvezza, è Lui che ha pagato il nostro conto sulla croce.

    2) non vi sembra crudele dire ad un bambino la verità su dove potrebbe essere finito il padre che, tutto sommato, li ha fatti battezzare?

    – risposta: è esattamente il contrario! Mentire ad un bambino è crudeltà. L’articolo ha spiegato bene che il Papa una mezza verità l’ha detta: «Chi dice chi va in Cielo è Dio». Se il Papa si fosse fermato qui, sarebbe andato tutto bene, ma ciò che ha fatto dopo è stato portare gli ascoltatori verso l’inganno. In Cielo non si va perchè si è “buoni”, non è automatico, c’è un rapporto molto stretto fra l’uomo e Dio, c’è una resa dei conti, c’è una scelta da fare. E’ crudele chiudere il cerchio nel misericordismo, nel pietismo, solo perché ci si trova davanti ad un bambino. Si è capovolto il Comandamento: prima viene Dio e poi l’uomo, il bambino!

    3) ma se Gesù ha già pagato per noi sulla croce, perché la risposta del papa sarebbe sbagliata?

    – risposta: perchè ha detto una mezza verità! Il fatto che Gesù ha pagato per noi, proprio questo ci deve spingere ad una presa di coscienza che è la responsabilità degli uomini verso Colui che ci ha riscattati col Suo Corpo e Sangue. Tutto il Vangelo sottolinea che è la Fede vera che ci salva, ma per chi rifiuta di credere c’è un prezzo da pagare. Ora, dal momento che è vero che non possiamo giudicare chi sta all’inferno, è anche vero che non possiamo dire chi sta in paradiso, a meno che non si fa un processo canonico per stabilire la canonizzazione di un essere umano, per essere offerto al mondo quale modello di questa unica e vera Fede. Se bastava essere buoni per andare in Paradiso, non ci sarebbe stato bisogno della Chiesa e neppure dei Sacramenti! Non ci sarebbe stato bisogno che il Figlio di Dio patisse a quel modo! Infine, ciò che manca alla risposta del Papa è l’altra parte della verità, quella che è certamente la più dolorosa, ma la più importante.

    Per il momento è tutto, Ave Maria.
    Atanasio

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  3. Siete davvero patetici! Secondo voi Francesco avrebbe dovuto dire al bambino che il padre era all’inferno? La vostra crudeltà non ha limiti. Meno male che abbiamo Francesco, egli esprime tutta la tenerezza di Gesù che alò bambino avrebbe detto le stesse cose. Ci sono picole bugie che possiamo dire a fin di bene, specialmente ai bambini ai quali più avanti si potrà spiegare loro come stanno davvero le cose.

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    RISPONDIAMO QUI

    Gentile Lucia,
    sono Atanasio, incaricato di darle risposta.
    Innanzi tutto era già stata data ampia risposta sopra che lei, è evidente, dimostra di non aver letto, o letto malamente perchè, se vede bene, non abbiamo parlato della eventualità dell’inferno, ed abbiamo sottolineato che il Papa ha risposto bene, in un primo momento.

    Esprime la vera tenerezza di Dio colui che non nasconde l’amara verità, perché la verità non è mai piacevole. In un primo momento, la Verità, scuote l’anima, la intimorisce, a volte la umilia, la porta anche a piangere, la conduce nel deserto, ma mai nella disperazione, solo in un secondo tempo, dopo aver preso coscienza della verità, allora l’anima si cheta, si addolcisce, riposa in Dio del quale si fida. Nascondere la verità è vivere di sogni e di utopie, alla fine è un inganno della realtà, è dare al prossimo un effetto placebo, della amara medicina da prendere.

    Non è affatto vero che possiamo dire delle “piccole bugie”, specialmente ai bambini! Sono molte le pagine dei Vangeli che lei stessa potrà consultare a riguardo. Un genitore che mentisse al proprio figlio, non sarebbe un buon educatore. Ci sono dei fatti che, raccontati ai bambini, possiamo mitigare nel racconto, ma senza togliere ad essi la realtà della sostanza. Ogni bugia, come il concetto del “male minore”, porta in sé la firma dell’ingannatore, Satana, principe della menzogna!

    Ricapitolando, gentile Lucia, forse siamo un tantino patetici, questione di gusti, ma non siamo crudeli. La crudeltà è il compiacimento nei confronti dell’altrui dolore e, accusarci di questo, ci sembra davvero inopportuno e non vero. Piuttosto, lei, pur di nascondere la verità al bambino, sarebbe capace di usare crudeltà nei confronti di Gesù Cristo la cui morte di croce, secondo il suo ragionamento, passerebbe in secondo piano. La prego di rileggere quanto ho spiegato sopra per comprendere, che, pur avendo sottolineato la gravità del Papa di aver taciuto la realtà del Purgatorio, non ha negato al bambino una mezza verità.

    Non è un caso se i Padri della Chiesa e i Santi sostengono che dire una “mezza verità” è come negare “metà del Cristo” perché è Lui la verità, e in Dio non ci sono “mezze verità”.

    Cordiali saluti, Atanasio.

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  4. Se è una certezza che Dio non esiste vuol dire che non abbiamo ben compreso la preghiera di Gesù Cristo: “Padre nostro che sei nei cieli”.
    La conclusione sarebbe che tutte le religioni risultano filosofie.
    Anche se non esistono Inferno e Paradiso, siamo ugualmente tenuti a comportarci responsabilmente verso gli altri e noi stessi.

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