Anche la Beata Imelda nelle battute ridicole di papa Francesco

“Una cosa è certa, se pensava di far ridere, non c’è riuscito, e ci dispiace per la corte di giovani che vi hanno riso perché, come accadeva una volta nelle corti coi giullari, ridevano per compiacere il re….”

E’ evidente che dopo aver colpito pesantemente la pia pratica della genuflessione davanti al Santissimo Sacramento, non poteva che toccare ai mistici, i prediletti di Gesù-Ostia Santa! Sempre nel medesimo Discorso fatto ai giovani per il pre-sinodo, vedi qui testo ufficiale, di cui abbiamo spiegato di come sia sparita la benedizione e sostituita con il buonismo, il pensiero e ventate rigeneratrici, cliccare qui, approfondiamo quest’altra frase di papa Francesco che, è evidente, finisce con il penalizzare la pietas devozionale verso i Santi, i Mistici.

La frase è questa:

“E mi preoccupano anche atteggiamenti non paterni, non fraterni del sacerdote che nel rapporto con la comunità non lo fanno essere testimone di Cristo. Per esempio, lo spiritualismo esagerato: quando tu trovi questi preti che pensano di stare sempre in cielo, che sono incapaci di capire, credono che con un atteggiamento così – come dico io – “con la faccia della beata Imelda” [ride, ridono] così no, non va…”

Il problema non è una sana intenzione nella testa di Bergoglio (forse, e lo vogliamo credere perchè, in effetti, INTENDE COLPIRE I PRETI FALSI), ma il fatto che abbia usato – quale esempio di falsità – una vera mistica ed una beata adolescente, senza spiegarsi bene, che MUORE D’AMORE MENTRE RICEVE L’EUCARISTIA, FACENDO COSI’ RIDERE LA PLATEA e gettando la Beata nel ridicolo. Questo non  può lasciare indifferenti, e non c’è nulla da ridere, solo GLI SCIOCCHI possono riuscirci, o coloro che non conosco la storia di questa fanciulla, MARTIRE DELL’AMORE EUCARISTICO! Provate ora a dire che non è vero!

Abbiamo già spiegato, clicca qui: Papa Francesco fa una battuta su Gesù e tutti ridono con lui…. il problema associato al genere di umorismo che è tipico dei gesuiti. Bergoglio ama INVENTARE STORIELLE, oppure i fatti di cui viene a conoscenza li rivolta per essere usati. Nulla di male intendiamoci, parabole, storie, racconti, va tutto bene per aiutare ed aiutarsi nelle predicazioni, ma non va più bene quando i soggetti presi IN SENSO NEGATIVO sono veri santi, o quando è Gesù stesso!

Per chi non lo sapesse, la piccola adolescente Imelda Lambertini, è proprio una mistica-santa adolescente, innamoratissima dell’Eucaristia che ancora non poteva ricevere, mentre stava nel convento delle Domenicane a Bologna. Talmente fu la sua passione che Gesù-Ostia Santa si sollevò davanti a tutti i presenti, durante la Messa, e si andò a comunicare con lei che, avvolta nel più grande dei Misteri, MORI’ D’AMORE lì, perché non voleva altro dalla vita

Per chi volesse approfondire cliccate qui l’ottima Memoria fatta da Don Alfredo Maria Morselli.

Il culto per la piccola domenicana beata, Imelda Lambertini, si è diffuso di pari passo con la crescente devozione eucaristica in tutto il mondo; è la patrona venerata dei Piccoli Rosarianti e le Beniamine di Azione Cattolica e papa San Pio X nel 1908, la indicò come protettrice dei bambini che si accostano alla Prima Comunione.

Ma papa Francesco la ritiene una immaginetta NEGATIVA, di una “SPIRITUALITA’ ESAGERATA” tanto da riderci sopra, da farci una battuta per la quale tutti ridono!! Ma non sarà che lo ha fatto per ESORCIZZARE LA MORTE? A molti gesuiti modernisti queste storie, infatti, non piacciono, perché il santo non è sopravvissuto, ma è morto! A pensar male si fa peccato, facciamo venia, però a volte ci si azzecca! Una volta si diceva: gioca coi fanti, ma lascia stare i Santi!

Una cosa è certa, se pensava di far ridere, non c’è riuscito, e ci dispiace per la corte di giovani che vi hanno riso perché, come accadeva una volta nelle corti coi giullari, ridevano per compiacere il re….

Ci sembra di ritrovarci nel caso dell’umorismo da bettola di Staino con le sue vignette blasfeme su Avvenire…. se l’avete dimenticata cliccate qui, per la quale ci piace rammentare il monito di un’altro grande santo:

Ecco come andrà a finire tutto il suo ridere, verrà giorno in cui piangeranno mentre voi, timorati in Dio, farete festa, sarete davvero felici e riderete per sempre. Via dunque i tanti rispetti umani, quando c’è in gioco quello di Dio. Se vogliamo salvarci non è il mondo che dovrà giudicarci, ma il Buon Dio che avremo difeso e amato sopra ogni cosa.” (Lc.6,25) (San Giuseppe Cafasso)

Beata Imelda prega per il Papa e per noi, e per questi giovani sciocchi, che hanno riso per compiacere il re, senza neppure capire perchè ridevano!

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Il contributo del nostro collaboratore Atanasio (Dottrina per la vera Fede nei commenti)

L’errore che ha commesso il Papa è stato di usare l’immagine della beata Imelda Lambertini, per fare una battuta in negativo. Le risate che ne sono conseguite lo fa capire. Questi giovani, forse anche molti di loro non conoscendo la storia di questa grande adolescente eucaristica, non hanno colto la battuta del Papa ed hanno riso per associazione di immagine: il sacerdote falso con il volto da santino! Peccato che questo “santino” ha un nome, qui è stato l’erroreInvece di ridere anche lui, avrebbe dovuto spiegare loro che non avevano colto il senso delle sue parole.

Un caro saluto fraterno, Atanasio

23 pensieri riguardo “Anche la Beata Imelda nelle battute ridicole di papa Francesco

  1. Non ditemi queste cose, alla mia età è davvero triste. Quante volte ho narrato ai miei figli piccoli la storia di questa grande Beata!! Che tristezza vederla usata per una battuta. Un papa che la definisce “spiritualità esagerata”, avrebbe dovuto usarla per fare un esempio di santità perchè per questo questa bambina è morta, e non era una spiritualità esagerata, ma era l’amore.

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  2. Non desidero essere attaccata su questo commento, perchè non amo le “liti” online, ma penso che il Papa volesse rappresentare quei falsi sacerdoti che si credono mistici e non lo sono per nulla, ha fatto una battuta per far capire come pretendono di essere, e invece non sono, devoti come dei santi (come Santa Imelda in questo caso) ma che poi quando li conosci sono pieni di giudizi e acredine verso molti. Il Papa fa e farà ancora salire agli onori degli altari altri santi, canonizzandoli, quindi non può essere contro i santi, sarebbe un paradosso. Anch’io a volte dico in dialetto: “Guarda quella là, assomiglia la Madonna Addolorata” (perchè conoscendola è tutt’altro), ma con questo non voglio attaccare o mancare di rispetto alla Madonna, bensì denunciare un falso pietismo.
    Non voglio mettermi tra quelli pro o contro il Papa, ma a volte, dobbiamo comprendere e ascoltare col cuore e non solo con la mente…e con un pizzico di ironia che, come cristiani, ci è concessa! 🙂

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    RISPONDIAMO QUI

    Gentile Martina, se lei leggesse meglio, lo abbiamo scritto in grassetto e pure maiuscolo tra le parentesi:
    (forse, e lo vogliamo credere perchè, in effetti, INTENDE COLPIRE I PRETI FALSI),

    Non ci sentiamo “attaccati” dalle sue parole perchè è evidente che lei NON ha compreso dove si annida il problema 😉 nessuna tifoseria ma vediamo di capirci meglio:
    il papa ha voluto fare un esempio per colpire I FALSI PRETI, e fino a qui è tutto giusto, dov’è che ha sbagliato?
    Che quale esempio negativo USA UNA GRANDE SANTA MORTA PER AMORE a Gesù Eucaristia, morta mentre a 13 anni prendeva la sua Prima Comunione.

    Ora facciamo a lei una domanda: lei, per insegnare a qualcuno che sta sbagliando, porterebbe mai, quale errore, l’esempio di una martire?

    Quanto lei afferma anche portando il suo esempio, volevamo intenderlo anche noi, ma non è così. Papa Francesco inizia l’esempio parlando di “spiritualità ESAGERATA” e questo ce l’ha coi falsi preti, ma l’esempio che porta è di una vera Mistica, non una falsa mistica come avrebbe dovuto, comprende?

    L’esempio che lei fa è sbagliato, e non è la sola purtroppo, non si scherza con i Santi!! Specialmente poi la Vergine Santa, comprendiamo perfettamente la sua “battuta” ma lo capisce da sè che ha usato la Vergine Santa per fare UNA BATTUTA! NON E’ IRONIA, non è ironia sana! Ma non si era poi detto del “chi sono io per giudicare” ?? 😉

    Per concludere il Papa è andato ben oltre ciò che lei intende perchè, parlando di “spiritualità esagerata” non porta l’esempio di preti falsi o di persone false con una “spiritualità esagerata”, ma porta l’esempio di una vera mistica, per la qual spiritualità “esagerata” c’è MORTA, ma tutti hanno riso, compreso il papa. Questa risata fa capire che c’è qualcosa che non va, altrimenti dovremo pensare che quando lei GIUDICA qualcuno in negativo, usando la Madonna Addolorata, tutti dovremo ridere… veda un po’ lei, se questo è sano umorismo!!

    Quando si giudica in negativo, si portano immagini negative, non dei Santi. E si usano le immagini dei Santi per correggere le immagini negative.

    Cordialmente lo Staff di “cronicas…”

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    1. Carissima Martina, mi chiamo Lorenzo e sono nonno con qualche annetto in più del Papa Francesco. Ti fa onore che non vuoi liti, ma non puoi però neppure scatenarle.
      Io comprendo quanto tu voglia dire anche con il tuo esempio, ne ho sentite tante di battute così nella mia vita, anche se confesso di non aver mai usato la Madre di Dio o i santi, per fare battute, forse sono d’avvero uomo passato, ma contento di esserlo.
      Il punto dolente credo che sia stato tratteggiato molto bene. Non riderei infatti davanti alla battuta che hai fatto sulla Addolorata! Intanto si andrebbero a colpire le intenzioni del prossimo, poi quelli che hanno questi atteggiamenti di grande preghiera e di grande raccoglimento. Se vuoi far capire ai giovani che ci sono preti che sbagliano, allora lo spieghi meglio, magari dici loro: “dovete imitare la mistica dell’Eucaristia, la conoscete? Si chiama Imelda, ella morì nella sua Prima Comunione, perché era davvero innamorata di Gesù. Non fate come certi preti che davanti vogliono somigliare a lei, ma poi si rivelano mistificatori!”
      Qui nessuno avrebbe riso, ma molti avrebbero capito.
      Ti saluto di cuore, Lorenzo

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  3. A Martina sopra le voglio ricordare che è blasfemia usare Santi e la Regina dei santi per indicare qualcuno che volendo imitarli non fossero così santi, infatti che poi questi imitatori fossero falsi è un problema della loro coscienza, nel confessionale e davanti a Dio, e tu non seguirli, non essere come loro, pensa a te stesso e prega per loro.
    Ma qui il papa ha voluto denigrare l’immagine dei santi passati infatti chi onora lui?
    Lutero, don Tonino Bello, il prete sospettato di pedofilia Milani per il quale è andato anche sulla tomba ad onorarlo, ma andando a Bologna non si è recato dalla beata fanciulla dell’Eucaristia e neppure dai venerabili cardinali Biffi e Caffarra da poco morto, però è andato a mangiare nel nuovo ristorante aperto in duomo, per fare marketing.
    Dobbiamo invece incoraggiare ad imitare i santi e di somigliare loro in tutto, specialmente ai giovani, perchè in paradiso, se ci vogliamo andare non avremo la faccia strafottente che teniamo qui sulla terra e neppure si riderà in modo così irriverente. Lo capisce come tutto porta all’oblio della parte sacra e spirituale? Non usare più la Vergine Addolorata per le tue battute, e ringraziamo Iddio che chi ha quella espressione, santo lo diventi per davvero.
    Questo deve insegnare un papa e tutti noi.

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  4. Inutile, ho fatto un commento e come sempre si è scatenato il “non faccia così “, “Non dica questo”… ragazzi, coraggio, la vera spiritualità è ben altra. Vi saluto calorosamente.

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    RISPONDIAMO QUI

    Ci perdoni Martina,
    voleva un onesto CONFRONTO o un monologo?
    😉
    Guardi tre commenti li abbiamo cestinati perchè erano davvero irriverenti, ma come può definire gli altri “inutili”?
    Si rende conto della sua poca carità nei confronti di chi comunque ha voluto dirle con delicatezza la sua opinione?
    Dove sta la mancanza di carità: nelle loro parole espresse con educazione, o nel suo giudicare “inutili” i loro interventi?
    Vede come siamo davvero poca cosa?
    Il “non faccia così” è un saggio consiglio, è lei che usa la Madonna Addolorata per fare battute e giudicando così chi lei non reputa santo.

    Se poi – come lei stessa dice e ammette – “ho fatto un commento e come sempre si è scatenato”… una domandina me la farei, visto che per lei questo atteggiamento sarebbe normale routine, o capiamo male anche questo? 😉

    La spiritualità vera, inizia invece proprio con il nostro rapporto verso gli altri, non accusandoli di “inutilità”, a meno che lei non preferisce i monologhi, visto che “come sempre” i suoi interventi scatenerebbero disaccordi…. 😉

    Cordiali saluti, lo Staff di “cronicas…”

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  5. Inutile non è riferito a nessuna persona, è un modo per dire che basta un’opinione diversa per scatenare commenti irriverenti. Non distorga le mie parole, per favore. 😉

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    Rispondiamo qui

    Nessuna distorsione, chiunque può leggere quel che vi è scritto 😉
    Quanto ai commenti “irriverenti” dove stanno? ce ne sono stati tre, ma mai pubblicati.

    Lo Staff di “cronicas…”

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  6. Per Martina.
    Credo di aver compreso il suo intervento, sono un collaboratore di questo sito e perciò mi sento anche un pochino responsabile se qualche interlocutore non comprende gli articoli, oppure se non si trova a proprio agio fra i commenti. Penso che questo atteggiamento che tutti noi dobbiamo avere, sia il vero indice della carità.

    Vorrei farle notare che, tra i veri cattolici, non si usano mai i Santi, specialmente le Divine Persone e la Santa Madre di Dio, quali oggetti di battute, dovrebbe scusare e comprendere chi si è sentito colpito dal suo esempio raccontato con molta disinvoltura facendo capire, così, che per lei è invece normale. Ed è vero in parte ciò che dice, perché sono detti “popolari” che però santi sacerdoti come il Curato d’Ars soleva correggere.
    San Padre Pio per esempio amava fare di questi paragoni coi Santi, ma per spingere i suoi penitenti a somigliare loro negli atteggiamenti più sacri e reverenziali, specialmente per il galateo da tenersi in chiesa, diceva: “vedi la signora ****? Ecco, fai come lei…”
    Quando voleva invece rimproverare qualche mistificatore, o mistificatrice, diceva: “non ti atteggiare alla Madonna Addolorata, perché così la offendi, prima confessati e cambia vita, poi fai l’addolorata ai pressi della croce, e non farti vedere troppo affranta, perché la Madonna era addolorata, ma non disperata!”

    Insomma, i santi spiegavano, i popolani facevano battute.
    Tornando alla questione dell’articolo, mi pare che un paio di commentatori hanno spiegato bene il punto della situazione, cerchi di capire anche loro, nulla è inutile se tutti facciamo uno sforzo.
    L’errore che ha commesso il Papa è stato di usare l’immagine della beata Imelda Lambertini, per fare una battuta in negativo. Le risate che ne sono conseguite lo fa capire. Questi giovani, forse anche molti di loro non conoscendo la storia di questa grande adolescente eucaristica, non hanno colto la battuta del Papa ed hanno riso per associazione di immagine: il sacerdote falso con il volto da santino! Peccato che questo “santino” ha un nome, qui è stato l’errore. Invece di ridere anche lui, avrebbe dovuto spiegare loro che non avevano colto il senso delle sue parole.

    Un caro saluto fraterno, Atanasio

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  7. Scusami Martina, ma dove la leggi l’irriverenza nelle mie parole?
    Non ti ho dato della blasfema, ma che è blasfemia usare il Cielo con i Santi per fare battute. Lo dico anche a quelli che usano Gesù o la stessa Trinità Santa quando si fanno battute o persino barzellette.
    Forse ci stiamo un po’ troppo rammollendo spiritualmente per diventare “spiritualisti”, e questo non va affatto bene ne per noi e neppure che un papa parli così, quei giovani hanno solo raccolto un messaggio socialista e spiritualista. Tu saluto.

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  8. Martina nel commento alle 13:56 dice queste pèarole: Non voglio mettermi tra quelli pro o contro il Papa, ma a volte, dobbiamo comprendere e ascoltare col cuore e non solo con la mente…e con un pizzico di ironia che, come cristiani, ci è concessa!

    Io penso che sia sbagliato partire con la condizione del pro e del contro, nessuno deve stare contro un papa, se il papa parlando a braccio dice però cose non corrette, è giusto farlo notare, non è sempre infallibile, è infallibile nel pronunciamento dottrinale, ma qui era un dialogo a ruota libera. Questo non significa che chi poi lo fa notare, gli sia contro.
    Poi c’è l’altro punto quello dell’ascoltare col cuore e non solo con la mente e ci aggiungiamo il pizzico di ironia che ci sarebbe concessa.
    A me non risulta che ci sia concesso di prendere in giro i Santi o le cose sante. Il cristiano semmai è capace di ridere di se stesso, non sugli altri, specialmente se santi, questo insegna il vangelo e gli stessi santi. Questa è la sana ironia, sapersi guardare allo specchio, vedere i propri difetti e sorriderci sopra quando non sono così gravi da indurci in peccato mortale. Se ci guardiamo allo specchio allora vediamo la nostra immagine, non quella di altri.
    Bergoglio ama molto criticare chi non la pensa come lui, è per questo che gli è uscito questo triste paragone. Infine la spiritualità cristiana è una cosa, diventare spiritualisti è ben atra cosa e non è cattolico.

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  9. Grazie Atanasio, lei è stato molto gentile e cordiale. In realtà, era la prima volta che commentavo ad un sito così…mi avevano detto che il minimo commento scatenava un putiferio e volevo vedere se era vero…i commenti irriverenti ci sono stati ma non sono stati pubblicati (lo avete detto voi). Ora vi saluto, vi auguro tutto il meglio per il vostro cammino e la ringrazio molto caro Atanasio per aver fatto da moderatore.

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    1. Martina, però l’uscita autoassolvente che le irriverenze ci siano state, ma non pubblicate, mi pare irriverente. Visto che tu le ignoravi, quando hai protestato irriverenze, era corretto intendere che ti riferissi ai testi, i cui autori -giustamente- si sono sentiti accusati di una irriverenza non commessa.
      Volendo sfilarti dalla situazione, è molto irriverente uscirne dicendo in pratica “avevo ragione”: di cosa?, di irriverenze di cui non eri a conoscenza?… suvvia! È la peggior “excusatio non petita” che abbia mai sentito!
      Siccome hai implicitamente ammesso che tra i commenti pubblicati non c’erano irriverenze, ben più logico e rispettoso sarebbe stato finire dicendo “scusate mi sono sbagliata”. Càpita (anche ai Papi).
      Così invece avvalori l’idea che non volessi un confronto, e ti bastasse un monologo (come ti è stato fatto osservare). Anche questo càpita, ma soprattutto a chi suppone di non poter essere corretto in quanto ha la verità in tasca.

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  10. Vede Martina
    Un conto è giudicare gli atti altro è giudicare le intenzioni, penso che avrà letto nei molteplici esempi, un’affermazione di papa Francesco in merito ad un sacerdote “il quale stava in un negozio misurandosi una mantellina e un saturno, giudicandolo come egocentrico, pieno di se”, questo (anche se è un esempio) non è giudicare i fatti, ma le intenzioni per cui si sono prodotti i fatti, così anche nel fatto specifico egli giudica le intenzioni, la spiritualità vera non è mai esagerata, lo diventa quando vi è nascosto un altro fine non spirituale, sa chi aveva una spiritualità “esagerata” san Giuseppe da Copertino, il quale avendo una spiritualità esagerata gli permetteva spesso di…………volare.
    Ponendo che il fine voluto da papa Francesco fosse giusto (e lo è) ha sbagliato il mezzo per conseguire il fine, e se il mezzo è illecito rende illecito anche il fine.

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    1. Colaus, mi suona male che l’illiceità del mezzo possa mutare la natura del fine. È certamente vero che la santità del fine non assolve dalla colpa durare un mezzo illecito. Ma l’uso del mezzo illecito non rende meno santo lo scopo, piuttosto il mezzo non è in grado di perseguire lo scopo, e propio per questo è considerato illecito.
      Giusto per esempio: se un principiante in auto sta per investire un pedone e per evitarlo, nel panico, preme l’acceleratore credendolo mezzo efficace allo scopo, investe il pedone perché il mezzo è sbagliato, ma lo scopo di salvare il poveretto rimane sacrosanto.

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  11. Trovo esagerato questo articolo, mentre invece Papa Francesco fa benissimo a dire quello che ha detto ” “con la faccia della beata Imelda””,

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    RISPONDIAMO QUI:

    Allora ascolti bene Guido: la prossima volta dica a Francesco di usare sua madre come esempio, la sua Guido, e non una Santa fanciulla.
    Vediamo come si sentirà nell’udire il nome di sua madre portata come esempio in negativo: “con la faccia della mamma di Guido Miglietta”

    E con questo la salutiamo tagliandole il resto del suo esempio che non stava in cielo e neppure negli inferi! ha proprio toppato prendendo come esempio a suo suffragio, l’estasi di santa Teresa del Bernini!! Ma per favore, si vada a fare un giro!

    Non si offenda eh! Lo disse anche papa Francesco che se qualcuno gli avesse offeso la madre, gli avrebbe dato un pugno in faccia; lui ha offeso la beata Imelda… immaginiamo che anche il nostro esempio non le sarà piaciuto, speriamo l’aiuti a capire i fatti, non le sue opinioni.

    Lo Staff di “cronicas…”

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  12. Di fatto c’è una tendenza a ridicolizzare alcuni atteggiamenti di spiritualità “esagerata” e favorire un populismo in chiesa, che però può portare al dissacrare e dimenticare il mistero eucaristico nella messa, e in generale la onnipotenza e sovranaturalita di Dio.
    Facendo due esempi:
    Una ragazza di 25 anni, vergine, che in chiesa porta il velo e si inginocchia nel prendere l’eucarestia, viene derisa e guardata come una pazza, o una che si vuole mettere in mostra. Comune, se questo giudizio viene dal popolo, strano se venisse dal sacerdote, che dovrebbe accompagnare discernendo in spirito e consigliando un cammino.
    Anche io sono contrario alle manifestazioni esterne esagerate nella fede, ma se la vita della persona e’ in linea con la sua direzione spirituale, si dovrebbe riflettere..
    Cavolo, si scandalizza per un velo e per l’inginocchiarsi, ma non per uma la Chiesa piena di canti, e sopratutto balli stile balli di gruppo e Macarena (almeno qui in Brasile capita spesso) che riempiono si la chiesa, ma di telefonini che fanno foto e video e inviano messaggi e questo purtroppo l’ho visto anche tra consacrati alla presenza del papa.
    L’altra cosa è un sacerdote che alle informazioni finali, parlando del catechismo, e della difficoltà di trovare catechisti, dice:
    Lo so che tre anni di catechismo possono “encher o saco” ( in portoghese avere le palle piene )
    E’ chiaro che il sacerdote in questione voleva enfatizzare e far arrivare a tutti un messaggio forte, ma usare un linguaggio da strada, nella funzione, dato che ancora non era stata data la benedizione, forse è inappropriato, magari in un altro ambito..
    Non giudico la persona, ma osservo una progressiva rilassatezza nei costumi, che corrisponde anche nel volersi uniformare con il mondo, nel caso specifico adottando per esempio un vestiário, nel quotidiano, che non mostra, anzi nasconde la missione del sacerdozio, confondendosi con tutti.. ma il sacerdozio non è un mestiere, è una chiamata, un elezione, una missione, e i sacerdoti non dovrebbero nasconderlo, ma essere dei fari nel mondo..
    Com questo non giudico le persone, ma il progressivo cambiamento dei costumi, che corrisponde a mio avviso, a un progressivo allontanamento dalla meditazione, riflessione, silenzio, e ritiro, che per me sono essenziali per l’ascolto..
    Forse sono esagerato, ma in chiesa non si dovrebbe neanche parlare, se non di cose rivolte a Dio, per le chiacchiere c’è il bar, o aspettare di uscire dalla Chiesa.
    Quindi: come si può scandalizzarci per un velo di una vergine, e non riprendere chi in Chiesa fa chiacchiere e usa telefonini, che a mio avviso andrebbero lasciati a casa?
    Pace e bene

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  13. Stavo cercando in rete se veramente Francesco avesse pronunciato questa battuta, e trovo il vostro articolo (mi sembra tuttora incredibile che l’abbia detta).

    Permettete una parola?
    Lasciate che vi dica che nessuno ha veramente capito il significato di questa cosiddetta “battuta”, la quale è una vera blasfemia da bettola.
    Si tratta di una volgarissima allusione.
    Qualcuno tra voi parla spagnolo?
    Evidentemente no.
    Ebbene, il Papa sì. Bisogna ragionare nella sua lingua madre.

    ¡CARA DE MIERDA!

    Il sacerdote con il volto da santino, da lui additato con disprezzo, era per dire: un sacerdote con la faccia di ca**o.
    Bergoglio voleva dire che i preti troppo spirituali (“spiritualismo esagerato”) hanno la faccia di ca**o, una “cara de mierda”!

    Avete compreso?
    Non potendo usare un’espressione troppo diretta (sarebbe stato sfacciato e comprensibile da tutti se avesse detto: “con la faccia d’Imelda”, che mantiene il suo effetto e l’assonanza anche in lingua italiana), ha garbatamente premesso l’aggettivo “beata”: “con la faccia della beata Imelda”.

    Anche in italiano c’è qualcosa di simile. Ecco una breve e vecchia barzelletta:

    “Ciao Imelda!”.
    “Ah, lei non è Imelda?”.
    “… e pensare che ha proprio la faccia d’Imelda”.

    http://www.buonumore.org/dets_barz_aut.php?&autore=Giampiero%20Casoni&id=487

    Mi stupisco che nessuno abbia capito il volgare giochino di parole.
    Battute da avanspettacolo.

    In lingua spagnola, l’effetto è più volgare che in italiano.

    Questa è l’espressione: ¡CARA DE MIERDA!

    Significa: faccia di me**a, faccia di ca**o, faccia da idiota testa di ca**o, faccia brutta e stupida, e simili.

    Per indicare un:
    “Hombre despreciable, sin cualidad ni mérito alguno.” (uomo disprezzabile, senza qualità né merito alcuno).

    Es.:
    ¿Porqué pones esa cara de mierda? Perché fai quella faccia di ca**o? (cioè una faccia brutta, stupida, senza valore, né significato)

    Infatti, in spagnolo “mierda” viene usato dove noi italiani useremmo “ca**o”:
    Me importa una mierda el ejército. Non me ne frega un ca**o dell’esercito.

    Qui ci sono alcuni esempi:
    http://context.reverso.net/traduzione/spagnolo-italiano/cara+de+mierda

    Vi ricordate Chelsea, la ragazzina bruttina, figlia del presidente Clinton, che al Bagaglino veniva “affettuosamente” chiamata “Cessa”?
    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/clinton-forever-scordatevi-ragazzina-bruttina-impacciata-che-47916.htm

    Ebbene, per far capire, quella del Papa è una volgare battuta, basata su un’assonanza simile: mierda – Imelda (in spagnolo suonano quasi uguali).

    Non ci volevo credere, ma abbiamo un Papa che fa anche di queste volgarissime battutacce.

    Dunque, bisogna intendere in questo modo, sostituendo l’espressione spagnola:

    “…Per esempio, lo spiritualismo esagerato: quando tu trovi questi preti che pensano di stare sempre in cielo, che sono incapaci di capire, credono che con un atteggiamento così – come dico io – “con la cara de mierda” [ride, ridono] così no, non va…”

    Ha modificato la frequente espressione spagnola “cara de mierda”, con la più garbata e ironica “faccia della beata Imelda”.

    Il problema è quindi che un Papa, per denunciare il falso pietismo di alcuni preti, dice delle volgarità.
    E poiché queste volgarità tirano in ballo i santi, diventano blasfemie.

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  14. Gentile Dottor G.I.
    Ci fa piacere che ci ha trovati “per caso”, ad ogni modo, quando parliamo del Papa noi mettiamo all’interno i riferimenti ai testi ufficiali ed integrali, così da poter comprendere anche l’intero contesto.

    Quanto da lei rilevato non ci era affatto sfuggito, ma si rischiava di entrare dentro il giudizio delle intenzioni 😉
    Conosciamo il “linguaggio” di Bergoglio – social-popolare – e molto, molto colorito, arricchito di espressioni “pittoresche”, ma non ci scandalizziamo, ne abbiamo avuti di Papi strani in tal senso come fu Lambertini, Benedetto XIV.
    Per carità nessun paragone, ma a riguardo di certo linguaggio, non era nuovo.

    Il Punto è che qui abbiamo voluto focalizzare l’uso della Beata Imelda per additare un esempio al negativo, e alcuni commenti sopra lo hanno rimarcato molto bene. Per il resto la ringraziamo per il ricco contributo anche se non lo condividiamo totalmente. La sua analisi è molto ricca, e servirebbe un’altro articolo per spiegare bene i tanti passaggi che ha fatto. E’ un suo punto di vista che contiene del vero, ma che in certi passaggi è anche eccessivo.

    Grazie.

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    1. Una breve replica.

      No, non vi ho trovati “per caso” (conosco il vostro sito), ma, cercando notizie su quel tema, il primo risultato della ricerca è stato il vostro sito (ed è tuttora così).
      Può darsi che il mio commento “in certi passaggi” sia “eccessivo” o possa apparire tale (le traduzioni che suonano troppo volgari non sono opera mia, le ho tratte pari pari dal sito citato di Reverso Context). A parte questo, però, a mio parere la sostanza rimane.

      Giustamente, osservate che l’intero contesto del discorso è importante per comprendere il senso di quella battuta.
      Ebbene, proprio la lettura del contesto mi ha rafforzato nella mia convizione, spingendomi a scrivere quel commento.

      Non ho fatto un processo alle intenzioni del Papa, ma ho osservato una cosa molto semplice.
      Nel Discorso, il Papa prende di mira quei sacerdoti che, col loro comportamento, si rendono troppo distanti dai bisogni dei fedeli e quindi, anziché avvicinarli, finiscono per allontanarli, per farli fuggire:

      “Il clericalismo. Quando una comunità cerca un sacerdote e non trova un padre, non trova un fratello, TROVA UN DOTTORE, UN PROFESSORE O UN PRINCIPE… E questa è una delle malattie che fanno tanto male alla Chiesa.
      …E mi preoccupano anche ATTEGGIAMENTI NON PATERNI, non fraterni del sacerdote che nel rapporto con la comunità non lo fanno essere testimone di Cristo. Per esempio, lo spiritualismo esagerato…”

      Secondo il Papa, quando il fedele vede un sacerdote troppo DOTTORE o PROFESSORE o PRINCIPE, ha paura di avvicinarsi a lui, di confessare a lui i suoi peccati. Non trova in lui la “testimonianza della Misericordia di Cristo”:

      “Come tu, se hai fatto una di quelle scivolate che si fanno nella vita, vai a dirlo a lui? Ma tu HAI PAURA! Non trovi in lui la testimonianza della misericordia di Cristo. O quando tu vedi un prete che è rigido, che va sempre avanti con rigidità, ma come la comunità può andare da lui? Manca la testimonianza.”

      A parte il fatto che questo pericolo, secondo me, non esiste, perché ci sono esempi fulgidi di santi severi e rigorosi che attiravano migliaia di anime. E più si mostravano severi e rigorosi, e più le persone li cercavano. La VERA santità attira da sé.
      Comunque, dal contesto emerge la preoccupazione del Papa che il fedele, anziché vedersi incoraggiato a ricorrere a Cristo, ne venga allontanato e scoraggiato.

      In tutto questo, c’entra qualcosa la beata Imelda?
      Non c’entra nulla.

      “Il Punto è che qui abbiamo voluto focalizzare l’uso della Beata Imelda per additare un esempio al negativo…” (cronicasdepapafrancisco)

      Il fatto è proprio questo: ciò che cercavo di dire nel precedente commento è che il Papa, a mio parere, NON cita la beata Imelda “per additare un esempio al negativo”.
      Il Papa, cioè, non fa una “grottesca presa in giro” della beata Imelda, come qualcuno altrove ha scritto.

      Per strappare una risata, nel suo parlare ai giovani del pre-sinodo, schernisce i preti di cui sopra. Vuole colpire solo loro.
      E come fa a prenderli in giro, a dileggiarli, a sfotterli? cosa gli dice?
      Che hanno la “faccia della beata Imelda”!

      Spiegazione: quei sacerdoti che tanto si atteggiano a dottori, a professori, a principi (“atteggiamenti non paterni”), “che pensano di stare sempre in cielo”, col volto quasi irraggiante come Mosè o altri mistici, proprio loro hanno la “faccia della beata Imelda”!

      Lo sfottò consiste proprio in questo: mentre essi pensano di essere chissà cosa, sono nulla (= letame). E sono ridicoli (i preti, non la beata).

      Qualcuno mi spieghi perché il volto estatico della beata Imelda (o di un qualunque altro santo) dovrebbe essere ridicolo.
      Forse che i santi e mistici rappresentati in pose estatiche suscitano ilarità?
      O non, piuttosto, suscitano sentimenti di devozione, di pietà, di venerazione?

      Lo riconoscete voi stessi, che non ha senso:
      “…una vera mistica ed una beata adolescente, …che MUORE D’AMORE MENTRE RICEVE L’EUCARISTIA, FACENDO COSI’ RIDERE LA PLATEA e gettando la Beata nel ridicolo. … non c’è nulla da ridere, solo GLI SCIOCCHI possono riuscirci…”

      Infatti, Bergoglio non è uno sciocco. Il suo scopo non è gettare “la Beata nel ridicolo”.
      Evidentemente, la spiegazione è un’altra: a suscitare ilarità non è il volto estatico della beata, ma il senso traslato che egli vuole dare all’espressione.

      Un indizio mi sembra importante in questo senso: la risata del Papa.

      Il Papa ride, sapendo bene a cosa allude con quella battuta (il sacerdote troppo spirituale, con la faccia da santino, ha in realtà la faccia… d’Imelda, beata poco nota, ma dal nome ben noto per essere oggetto del volgare gioco di assonanze nella vecchia e ritrita battuta).
      Anche i giovani presenti ridono, per compiacere il re. Ma avranno capito il senso profondo di quella battuta? Non credo proprio.
      Se non avesse riso, e avesse fatto quell’esempio con tono serio e grave, allora sarebbe giusta la vostra interpretazione (“additare un esempio al negativo”). Invece ha riso, perché la battuta è allusiva (dice Imelda, ma allude ad altro). Non intendeva, quindi, dileggiare o sminuire in alcun modo la beata Imelda (se non per l’uso strumentale del nome).

      In ogni caso, riconosco che la battuta resta AMBIGUA e non sapremo mai quale senso interiore il Papa le abbia voluto infondere, pronunciandola.

      Questo è tutto. Grazie.

      Un saluto.

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