Il vero testo integrale di Benedetto XVI

Avevamo detto che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, leggete qui, ma non pensavamo fino a questo punto vergognoso!! La questione è ben più grave e peggiore di quanto si potesse immaginare.

Ecco cosa ha pubblicato oggi il sito News-Vatican, vedete qui se non credete a noi, che vi riportiamo tutto integralmente. E’ stata omessa una parte importantissima del testo di Benedetto XVI e che, quasi a prevederlo, il sito di cooperatores-veritatis, senza nulla sospettare, l’aveva però evidenziato bene, vedi qui, anticipando il vero problema di cui poi ha veramente parlato Benedetto XVI nella parte occultata: “vogliamo noi qui approfondire l’elemento della causa che sono, in verità l’oramai famosa collana di 11 volumetti – piccoletti – …”

Cosa tratta la spudorata menzogna di Viganò? Che Benedetto XVI ha rifiutato non solo di leggere i libretti e non solo il non fare la prefazione, ma spiegandone i motivi, quei motivi che Viganò ha occultato anche durante la lettura del testo, ai giornalisti. Il testo dato ai giornalisti è stato CENSURATO…. VERGOGNA!!!!

Ora leggete VOI e capirete che cosa è stato occultato!

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ECCO IL TESTO

“Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hunermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della “Kolner Erklarung”, che, in relazione all’enciclica “Veritatis splendor”, attaccò in modo virulento l’autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la “Europaische Theologengesellschaft”, che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un’organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, al sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito questo orientamento, rendendo quell’organizzazione un normale strumento d’incontro fra teologi.
Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e la saluto cordialmente”
Suo
Benedetto XVI

Avete letto bene??? Vergogna Viganò, si dimetta!!!

Qui la riflessione di Marco Tosatti.

Quei libretti vanno bruciati, perché ciò che si avvia con l’inganno, non contiene mai nulla di buono! Grazie Benedetto XVI!


Dal contributo del nostro collaboratore Atanasio:

Il fatto accaduto è di una gravità inaudita perché non è stata omessa solo una parte importante del testo che, di fatto, era come dicevamo precedentemente nei commenti del primo articolo, ma è stata modificata la firma di una persona privata, un atto che è un reato.
Nella frase dei saluti, Benedetto XVI aveva diligentemente specificato:
“Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e la saluto cordialmente”
quel “per il mio diniego” è stato cancellato nel testo dato ai giornalisti, ed è un reato gravissimo.
Per noi spiega anche che quanto l’articolo precedente aveva intuito, era corretto.

Infine vorrei far notare che la questione (con tutto il suo pontificio diniego), ruota attorno alla manipolazione della Veritatis splendor, la roccaforte contro l’avanzata eretica di chi interpreta Amoris Laetitiae contro la dottrina etica e morale della Chiesa di sempre. E, non volendo andare troppo oltre, oserei dubitare sulle vere intenzioni delle dimissioni di Ratzinger, che qui ha dimostrato di tenere ancora testa contro chi gli ha remato sempre contro anche durante il suo pontificato.
Cordialmente a tutti, Atanasio.


Proponiamo anche l’aggiornamento di oggi 18 marzo da parte de La Nuova Bussola Quotidiana:

Una lettera, quella di Benedetto XVI, siamo riusciti finalmente a leggerla integralmente. Adesso ne mancano ancora due: quella inviata il 12 gennaio da monsignor Dario Viganò a Benedetto XVI, che ha provocato la risposta che abbiamo visto. E la terza, ancora di monsignor Viganò, in cui rassegna le dimissioni irrevocabili. Quest’ultima non c’è ancora ma non può tardare. Sì, perché è impensabile che egli possa rimanere tranquillamente al suo posto dopo la terribile figuraccia internazionale rimediata.

Ha detto il falso riguardo all’origine della lettera, ha cercato di nasconderne due parti, ha ritoccato una foto, ha tentato di raggirare il Papa emerito, ha ridicolizzato la Chiesa. Cosa si deve fare di più per essere considerati indegni di ricoprire un ruolo tanto delicato per la missione della Chiesa? Lo scandalo causato ha chiaramente dimostrato la totale inadeguatezza di monsignor Viganò a ricoprire quel ruolo. Come potrebbe avere ancora un briciolo di autorevolezza morale nei confronti degli operatori vaticani della comunicazione che sono sotto la sua guida? E come potrebbero i giornalisti, italiani e stranieri, accreditati in Vaticano riporre ancora fiducia in chi non ha esitato per motivi ideologici a falsificare documenti e foto?

AGGIORNAMENTO: LA PERLA DI ALDO MARIA VALLI sui fatti, vedi qui:

La Kölner Erklärung, ricordata da Benedetto XVI, è  la Dichiarazione di Colonia, documento del 1989 sottoscritto da numerosi prelati e teologi, tra i quali appunto Hünermann e Werbick (c’erano anche Küng, Metz, Mieth, Häring) e che rappresentò un attacco senza precedenti nei confronti dell’autorità papale.

Il papa era all’epoca Giovanni Paolo II e a capo della Congregazione per la dottrina della fede c’era, dal 1981, il cardinale Joseph Ratzinger. Nel testo, pubblicato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, i firmatari, dichiarandosi «per una cattolicità aperta, contro una cattolicità messa sotto tutela», contestavano quello che definivano il «nuovo centralismo romano», specie a proposito della nomina dei vescovi e dell’autorizzazione ecclesiastica all’insegnamento per i teologi. E arrivavano ad accusare Karol Wojtyła di «far valere in modo inammissibile, e al di là dei limiti dovuti, la competenza magisteriale, oltre che giurisdizionale, del papa».

Come si vede, un attacco frontale, portato non solo al papa polacco, ma anche al suo fido scudiero tedesco.

(…) E denunciavano: «In questi ultimi tempi l’obbedienza al papa, dichiarata e richiesta da parte dei vescovi e dei cardinali, acquista sempre più sovente l’aspetto di un’obbedienza cieca». Di qui la richiesta di maggiore libertà in tutti i campi, compresa la ricerca teologica (attacco diretto ovviamente al prefetto Ratzinger), ma soprattutto una forte contestazione del primato del magistero papale in campo morale.

A questo proposito i firmatari della dichiarazione, accusando il papa di far valere «in modo indebito la competenza del magistero pontifico», attaccavano Wojtyła frontalmente sulla questione della regolazione delle nascite (nervo ancora oggi scoperto) affermando che Giovanni Paolo II sbagliava quando metteva il no alla contraccezione sullo stesso piano delle verità fondamentali e della rivelazione divina. Scrivevano infatti: «I concetti di verità fondamentale e di rivelazione divina vengono usati dal papa per sostenere una dottrina estremamente specifica che non può essere fondata né ricorrendo alla sacra Scrittura né rifacendosi alla tradizioni della chiesa».

(…) Dalla Kölner Erklärung sono passati ormai quasi trent’anni, ma, come si vede, i problemi non sono affatto superati. Anzi, se pensiamo a recenti prese di posizione (mi riferisco in particolare alle tesi sostenute dal padre Maurizio Chiodi) tese di fatto a liquidare Humane vitae in nome di Amoris laetitia, si vede come le richieste della Dichiarazione di Colonia siano riapparse.

Se poi si considera che, successivamente, sia Hünermann sia Werbick hanno contestato apertamente Benedetto XVI chiedendo, insieme ad Hans Küng, l’ordinazione sacerdotale delle donne e di uomini sposati, la partecipazione di laici e parroci alla scelta dei vescovi, l’ammissione alla comunione per i divorziati risposati e il riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso, si può capire ancora meglio la reazione del papa emerito di fronte alla richiesta di scrivere qualcosa sull’omaggio di quei due teologi alla teologia di Francesco. E non si può non ammirare la sua signorilità. Perché, pur avendo tutto il diritto di manifestare un certo disappunto, con stile inconfondibile si limita a dire: «Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa…».

Aldo Maria Valli

QUI UN AGGIORNAMENTO CON LE RIFLESSIONI DI ANTONIO SOCCI:

Come si può notare non c’è solo il sarcasmo del primo brano omesso, dove si rifiuta di leggere i libretti e di scriverne perché ha altro fare. Qui c’è anche la mite indignazione di un uomo di Dio che subisce un affronto.

Oltretutto quell’Hünermann era arrivato a dichiarare che la “pietra miliare” lasciata da Benedetto XVI nella Chiesa era stata “il fatto di ritirarsi”.

Dunque hanno chiamato a esaltare Bergoglio un teologo che si era schierato pubblicamente contro Benedetto XVI, “un teologo fondatore di un’organizzazione contraria apertamente al magistero pontificio” (Badilla).

Basta questo per capire quale “continuità” ci sia fra il pontificato di Bergoglio e quello dei predecessori.

Il passo polemico di Benedetto XVI fa anche capire come vanno lette le parole che il Vaticano aveva sbandierato come appoggio a Bergoglio. Dove sembrava elogiare lo scopo di questi libretti di “opporsi allo stolto pregiudizio” su Bergoglio e mostrarne “la profonda formazione filosofica e teologica”.

 

 

15 pensieri riguardo “Il vero testo integrale di Benedetto XVI

  1. Vi prego, ditemi che non è vero e che è tutto un incubo dal quale presto ci sveglieremo! Ma questi sono fuori testa davvero! Questi non temono ne Dio e neppure il demonio, credono solo a se stessi e ai loro poteri forti. E non crederò mai ad un Bergoglio estraneo ai fatti! Vedrete che non dimetterà Viganò. Che Dio abbia pietà di loro!

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  2. Effettivamente ora si cominciano a chiarire quei dubbi che, la Lettera presentata all’inizio, aveva comunque sollevato e, la stessa discussione fatta qui nei commenti https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/03/13/complimenti-a-vigano-per-la-pessima-figura/
    aveva lasciato intravvedere.
    Il fatto accaduto è di una gravità inaudita perché non è stata omessa solo una parte importante del testo che, di fatto, era come dicevamo precedentemente nei commenti del primo articolo, ma è stata modificata la firma di una persona privata, un atto che è un reato.
    Nella frase dei saluti, Benedetto XVI aveva diligentemente specificato:
    “Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e la saluto cordialmente”
    quel “per il mio diniego” è stato cancellato nel testo dato ai giornalisti, ed è un reato gravissimo.
    Per noi spiega anche che quanto l’articolo precedente aveva intuito, era corretto.

    Infine vorrei far notare che la questione (con tutto il suo pontificio diniego), ruota attorno alla manipolazione della Veritatis splendor, la roccaforte contro l’avanzata eretica di chi interpreta Amoris Laetitiae contro la dottrina etica e morale della Chiesa di sempre. E, non volendo andare troppo oltre, oserei dubitare sulle vere intenzioni delle dimissioni di Ratzinger, che qui ha dimostrato di tenere ancora testa contro chi gli ha remato sempre contro anche durante il suo pontificato.
    Cordialmente a tutti, Atanasio.

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  3. Questa lettera, ora apertamente finita e tutta rivelata, chiarisce davvero molte cose. Grazie per averla pubblicata anche in testo scritto.
    E’ chiaro ora che Benedetto XVI intendeva fin dal primo rigo di saluti prendere le distanze dalla teologia di Bergoglio. Tosatti, Magister e lo stesso Socci, tutti avevano capito che le parole del grande Papa recluso erano state una specie di carineria nei confronti del successore, il saluto censurato è quel diniego che fa prendere le distanze dalla teologia di Bergoglio e da chi la plaude. E’ grave infatti, come è stato fatto notare, quel riferimento alla Veritatis splendor che già diverse conferenze episcopali, stanno calpestando per far felice la nuova teologia morale dei gesuiti (2 teologi dei libretti sono gesuiti modernisti e lo stesso Peter Hünermann è sempre stato contro Ratzinger).
    Appare evidente che Benedetto XVI rigetta la piega teologica, di questa teologia morale modernista, che questa chiesa di Bergoglio ha preso.

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  4. Intanto prendiamo atto del detto: Quando dici una bugia, rubi il diritto di qualcuno alla verità. E come la mettiamo coll’ottavo comandamento del non dire falsa testimonianza? Eh, caro monsignore Viganò, hai sbagliato tanto e di grosso, dovresti chiedere scusa a tutti, a cominciare da Benedetto XVI e a tutti i fedeli e non, lo scandalo è servito, senz’altro a far uscire allo scoperto il giochino malefico che avete fatto, ma guai allo scandalizzatore se non si converte, Gesù lo insegna e lo dice!

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  5. sono andato a leggermi nel sito ufficiale che avete messo, e leggo nel comunicato ufficiale che non si è trattato di censura ma di opportunità, questa la frase precisa: “La scelta è stata motivata dalla riservatezza e non da alcun intento di censura. Per dissipare ogni dubbio si è deciso quindi di rendere nota la lettera nella sua interezza.”

    a mio parere questa è la classica toppa che è peggiore dello strappo!!!! La riservatezza l’avevano già rotta quando Viganò ha sparato la lettera come una medaglia al valore della collana. A quel punto o dai tutta la versione o non ne fai nulla a meno che non fosse stato Ratzinger a dire di non renderla pubblica integralmente, ma non era da lui. Lui non ha nulla da nascondere, ma loro sì che avevano da nascondere qualcosa, la bocciatura ai teologi della collana. perciò, a casa mia, se chiedi una cosa ad una persona e questa ti scrive la risposta e tu la citi ad altri, se non la rendi pubblica intera, si chiama censura, non riservatezza. come ho già detto nell’altro articolo per me Bergoglio non è del tutto estraneo alla vicenda. e comunque ne esce male perchè è chiaro che a Ratzinger non piace la sua teologia morale perchè non è quella cattolica.

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  6. Vorrei segnalare un breve appunto da IlSismografo del quale, tutto si può dire, ma che non è certo ratzingeriano 😉 ecco le loro parole gravi:
    “Padre Bruno Cesareo, neo Responsabile della Libreria Editrice Vaticana, LEV, e ovviamente il Prefetto della Segreteria per la comunicazione, mons. Dario Viganò, in merito al gigantesco pasticcio della lettera del Papa emerito, letta e diffusa con omissioni e tagli non accettabili in generale secondo l’etica giornalistica e, a maggior ragione, più insopportabili quando si tratta di un documento di un ex vescovo di Roma, sono chiamati anche a spiegare – oltre alla manipolazione della lettera – un’altra questione ugualmente delicata.
    Come è possibile che la Lev abbia commissionato a 11 teologi questi volumetti includendo fra loro due tedeschi che il Papa emerito, alla fine, considera la ragione per la quale non può dare il contributo richiesto? Come è stato possibile dare tribuna ad un teologo fondatore di un’organizzazione contraria apertamente al magistero pontificio?
    Le parole di J. Ratzinger al riguardo sono come un macigno e si devono trarre le conseguenze. ”
    https://ilsismografo.blogspot.it/2018/03/vaticano-le-ragioni-del-papa-emerito.html

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  7. In termini di Teologia moderna và però indicato che lo stesso Ratzinger,con un suo testo introduce non pochi elementi di accomodamento allo spirito vaticansecondista.E lo stesso affigge nella prima parte della lettera una indicazione di continuum,in relazione ai due pontificati,e non insedia certo una critica o dissenso all’operato di Bergoglio,definendolo”uomo di profonda formazione teologica e filosofica”.Formazione neoterica.Per l’appunto.
    Le due anime della lettera confliggono apertamente,almeno è quanto io vi scorgo.E non sento manifesta ,sottotraccia un riserva.Smettano di dire e non dire.Interpretazione dopo interpretazione si finisce indefettibilmente per accettare ogni deriva.

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    RISPONDIAMO:

    E’ verissimo quanto lei propone alla riflessione, caro Giuseppe, perciò nel ringraziarla proponiamo a lei e ai lettori di approfondire l’argomento leggendo questo articolo:
    Come la Chiesa cadde in mano ai modernisti:
    https://cooperatores-veritatis.org/2018/01/27/chiesa-cadde-mani-neomodernisti/

    Lo Staff di “cronicas…”

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  8. Salve a tutti, non condivido integralmente la linea assunta da questo vostro sito che è chiaramente una forma di opposizione al pontificato di papa Francesco, anche se non nascondo per me stessa che ci sono molti problemi da affrontare, perciò spero vogliate pubblicare lo stesso il mio pensiero.
    Al dilà di ogni interpretazione dei fatti accaduti non si può nascondere che Benedetto XVI ha difeso il suo legittimo successore. Forse si fa male ora ad insistere troppo su ciò che ha fatto mons. Viganò, un eccellente vescovo della chiesa, un errore può commetterlo chiunque. Lui ha agito per fare del bene, questo andrebbe considerato. Credo che dobbiamo essere più concilianti e più permissivi, non è la fine del mondo, i mali veri sono ben altri.

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    RISPONDIAMO QUI DIRETTAMENTE:

    Gentile Lucia,
    innanzi tutto noi “non censuriamo nessuno” a meno che non vi siano contenuti nei messaggi offese, bestemmie, ed altro di simile….

    Veniamo alle sue riflessioni per cui la ringraziamo perché ci offre l’opportunità di dialogare veramente e ribadire, non le nostre opinioni, ma la sacra Dottrina della Chiesa la quale dovrebbe e deve avere sempre l’ultima parola!

    Il “suo pensiero” è un modo di pensare sbagliato perché parte dal basso, dai sentimenti, dalle opinioni personali, non per correggersi, ma per imporsi 😉
    Lei vuole “scusare” l’atteggiamento assunto da Viganò che NON E’ UN VESCOVO…. per sminuire non solo la gravità del fatto, ma finendo per non dare alcuna importanza alle parole di Benedetto XVI nella parte di lettera volutamente occultata…..

    NON si fa “male” ad insistere sui fatti accaduti perché, quel male, lo ha commesso Viganò! Si farebbe male, glielo spieghiamo con un esempio: se al ladro che ha rubato perché POVERO, gli si dicesse che “non è successo nulla di grave” e che il suo rubare era giustificato dal fatto che fosse un povero! Comprende? 😉

    Viganò ha peccato di grave SUPERBIA e di mania di potere! E non lo diciamo per giudicare la persona, ma il fatto che ha compiuto! NON SI COMPIE UN BENE COMPIENDO UN MALE! Il profeta Isaia ci ammoniva già da secoli: “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro…” (cap.50,20)

    Infine: è evidente che Benedetto XVI ha difeso la legittimità del suo Successore usando parole che erano contenute nella missiva che Viganò aveva consegnato a Ratzinger, lo abbiamo spiegato nella prima parte qui: https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/03/13/complimenti-a-vigano-per-la-pessima-figura/

    ma l’occultamento della seconda parte spiega tutto, altrimenti Viganò non l’avrebbe occultato… e non dobbiamo affatto essere “concilianti” con il male… il male è sempre MALE e Gesù non ha mai occultato nulla nella predicazione, NON CI HA INSEGNATO A MENTIRE 😉 Certo che ci sono “mali peggiori e maggiori”, ma questo non significa sminuire la gravità dell’atto compiuto da Viganò.
    NON si tratta di giudicare le persone, ma GLI ATTI E I FATTI e abbiamo il dovere di fare discernimento tra ciò che è bene e ciò che è male, senza mai confonderli o giustificare il male per giungere ad un bene.
    Un conto poi sono GLI ACCIDENTI che possono capitare nella vita, atti non volutamente cattivi, ma poi capiti e compresi come fossero cattivi… atti che si dice compiuti “a fin di bene”, ma questo non giustifica MAI che una volta compreso quanto l’atto a fin di bene fosse cattivo, non debba essere da noi rigettato totalmente.
    Questo sito NON giudica la persona del Papa ma le CRONACHE, I FATTI…. e su questi, la prossima volta, provi a portare i fatti 😉 non solo le sue opinioni…. grazie.

    Santa Quaresima
    Lo Staff di “cronicas….”

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  9. Tutta la comprensione dell’intera lettera di Ratzinger sta in quel “per il mio diniego”, chi non lo vuole capire, si ritiri e se ne stia zitto, infatti è la frase dei saluti che Viganò ha censurato e non è certo per favorire la comprensione della prima parte, ma semmai per nasconderla meglio.
    Ratzinger si è rifiutato spiegando quei motivi che sono stati censurati, perciò la prima parte della lettera è tutta ironica, fino al punto da dire che non potrà leggere i volumetti perchè ha assunto “altri impegni”.
    E’ chiara la presa in giro raffinata di Ratzinger, e lo spiegava dopo che Viganò si è guardato bene dal leggere le motivazioni ai giornalisti!
    Ora sono due le cose: o Bergoglio facendo buon viso a cattivo gioco tacerà lasciando passare il tempo con il quale si mettono nel dimenticatoio i fatti dolorosi; oppure licenzia Viganò che con questa manovra gli ha fatto fare anche una pessima figura.
    In tutti i casi questa resta davvero una pagina vergognosa delle comunicazioni vaticane, ed è una chiara presa di distanze dal pontificato passato con quello attuale.

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  10. …ma soprattutto Bergoglio ora cerca maldestramente legittimazione…ieri è corso a Pietralcina…(sempre Socci nel prosieguo della sua riflessione sull’argomento): spunto interessante che serve anche a rivedere le vostre riflessioni del post precedente e considerarle con maggior attenzione.

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    RISPONDIAMO QUI:

    Gentile Stefano, noi qui non dobbiamo “rivedere” le nostre riflessioni all’articolo della visita del Papa a Pietrelcina https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/03/17/papa-francesco-da-padre-pio-rammenta-esistenza-del-demonio/
    perchè abbiamo solo tracciato un aspetto della “cronaca” 😉
    Ossia, abbiamo raccontato “un fatto”…. se poi altri ci vogliono “riflettere” sopra e trovarci altro, facciano pure, ma la cronaca è quella: “non è corso ieri” a farsi legittimare, la visita era programmata da molti mesi.
    Poi più avanti si faranno altre considerazioni come stiamo facendo anche con il Florilegio:
    https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/03/12/florilegio-eresia-modernista-rahneriana-nelle-parole-di-papa-francesco-2/

    Come a dire, procediamo per gradi, un passo alla volta, ad ogni giorno basta la sua pena 😉
    Grazie del contributo
    Lo Staff di “cronicas”….

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  11. Ho avuto un bel da fare col mio parroco che mi vieta sempre di leggere questo sito perchè, mi dice, è contro il papa Francesco! Diciamo che vi siete fatti una pessima nomea ma gli chiedo, al mio parroco, ma lei li legge? Li legge i loro articoli? No – mi risponde – e allora io gli rispondo come fa a giudicare solo dalle immagini o dai titoli?
    Quello che mi colpisce di più è che tanti sacerdoti e laici come me hanno capito bene che ci sono dei problemi con questo papa, ma rifiutano di capire le ragioni, non vogliono approfondire, tutti si aspettano che passerà, addirittura il mio parroco mi dice testualmente: ma stai tranquillo, morto un papa se ne fa un’altro! Però mi fa pensare che questi sacerdoti non fanno censure a tanti altri siti davvero peccaminosi, quanto si prodigano a vietarci di leggere voi, Socci, Marco Tosatti, persino la nuova bussola e ieri ci hanno ammonito che anche Aldo Maria Valli è caduto nel peccato. Tristi tempi questi, dove si scambia ciò che bene in male, e poi non fare nulla per fermare il male vero che dilaga. Grazie per il lavoro che fate!

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    RISPONDIAMO QUI

    Gentile Fabio, che dirle? 😉
    Le confessiamo che tutti gli articoli – specialmente gli editoriali che sono nostri – sono sempre per noi materia di confessione…. non scriviamo mai a cuor leggero, e cerchiamo di pesare ciò che vogliamo condividere perché temiamo innanzi tutto quella ZIZZANIA della quale il Signore ci ammonisce continuamente….
    Dobbiamo seminare la verità, non la zizzania… per questo non rincorriamo “gli scoop” ma analizziamo (veda i florilegi) con fatica e passione i punti che – dottrinalmente – hanno la precedenza su ogni sentimentalismo o sensazionalismo.

    L’elenco da lei stilato, di vaticanisti e giornalisti seri e quotati, fa capire la grave situazione che c’è anche per una corretta INFORMAZIONE che si teme…. si teme la verità 😉
    Poi possiamo discutere sui modi e sui caratteri: per esempio la differenza che troviamo tra Socci e Aldo Maria Valli…. ma il discernimento va fatto sui CONTENUTI e non sul “mi piace – non mi piace”… e far capire questo non è facile.
    Inviti il suo parroco a scriverci, magari chissà…. si convincerà che non siamo alieni al sincero affetto che si deve ad un Pontefice al quale, piuttosto, non auguriamo mai la morte, ma la conversione 😉

    Grazie per il suo contributo e facciamo tutto per la maggior gloria di Dio e la salvezza delle nostre anime.
    Lo Staff di “cronicas…”

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