Non è il Catechismo a portare al suicidio i giovani, ma le corbellerie di padre Martin, SJ

“Fin dai primordi del nostro Pontificato rivolgemmo la massima cura all’istruzione religiosa del popolo cristiano e in particolare dei fanciulli, persuasi che gran parte dei mali che affliggono la Chiesa provengono dall’ignoranza della sua dottrina e delle sue leggi. I nemici di essa le condannano bestemmiando ciò che ignorano, e molti de’ suoi figli, mal conoscendole, vivono come se tali non fossero. Perciò insistemmo spesso sulla somma necessità dell’insegnamento catechistico, e lo promovemmo da per tutto, secondo il nostro potere, sia con le Lettere Encicliche Acerbo nimis e con le disposizioni riguardanti i catechismi nelle parrocchie, sia con le approvazioni e con gli incoraggiamenti ai congressi catechistici e alle scuole di Religione, sia con l’introdurre qui in Roma il testo del Catechismo usato da tempo in alcune grandi provincie ecclesiastiche d’Italia” (san Pio X, Lettera al Card. Pietro Respighi, dal Vaticano, 18 ottobre 1912).

Che ci sia in atto una lotta demoniaca contro la Chiesa Cattolica di sempre, riportata oggi come una Chiesa vecchia, matrigna, cattiva, senza cuore e senza misericordia, lo sappiamo bene, non per nulla la si è voluta cambiare usando sempre il termine di “nuovo”: nuova liturgia, nuova pastorale, nuovo catechismo… nuova chiesa!

E già “Nuovo Catechismo” voluto e firmato da Giovanni Paolo II sulle richieste innovatrici del Vaticano II, portato a compimento dal suo fedelissimo Ratzinger, poi Benedetto XVI. Eppure per il gesuita – cortigiano della nuova corte di santa Marta e adoratore del suo papa “bianco” – è proprio il Catechismo (nuovo) a portare al suicidio i giovani Lgbt, leggi qui il bellissimo, e sofferto, commento di Corrispondenza Romana.

Ad onor del vero è proprio il suo Capo, il papa in bianco, a contraddirlo e ad affermare il contrario, con queste parole: Nel presentare il Catechismo della Chiesa Cattolica, san Giovanni Paolo II sosteneva che «esso deve tener conto delle esplicitazioni della dottrina che nel corso dei tempi lo Spirito Santo ha suggerito alla Chiesa. E’ necessario inoltre che aiuti a illuminare con la luce della fede le situazioni nuove e i problemi che nel passato non erano ancora emersi» (Cost. ap. Fidei depositum, 3). Questo Catechismo, perciò, costituisce uno strumento importante non solo perché presenta ai credenti l’insegnamento di sempre in modo da crescere nella comprensione della fede, ma anche e soprattutto perché intende avvicinare i nostri contemporanei, con le loro nuove e diverse problematiche, alla Chiesa, impegnata a presentare la fede come la risposta significativa per l’esistenza umana in questo particolare momento storico” (11 ottobre 2017).

STRUMENTO IMPORTANTE, dunque, e non certo “strumento per suicidio giovanile“!! E da cardinale Bergoglio diceva: “Per questo presentiamo il messaggio del catechismo così com’è. Colui che lo segue si salva e salva gli altri…” (Buenos Aires, all’uscita del Catechismo)

Ma per questi gesuiti “innovatores”, ciò che dice un Papa, fosse anche un loro confratello, non conta molto, è sempre stato così, ma la gravità di oggi sta nel fatto che il Papa stesso tace su queste corbellerie, facendo passare il suo tacere come un sibillino consenso. Il fatto è che a Bergoglio piace la confusione, piace che si generi attorno al suo ministero, quell’alone di contraddizione attraverso il quale dare testimonianza di libertà (apparente) che si respira attorno a lui, dove ognuno può dire ciò che vuole, senza essere corretto come “avveniva prima”. E quando NON tace, ahinoi! si presta a questi giochetti perché, in fin dei conti, è lui stesso a volerli, cliccare qui per averne le prove.

Ma a prescindere da tutto è proprio la Compagnia di Gesù, quella di sant’Ignazio, quella vera, a nascere per forgiare proprio il Catechismo al termine dei lavori del concilio di Trento definito, da Giovanni XXIII, niente meno che “FONTE CELESTE”clicchiamo qui, e leggiamo: “… e soffermarCi innanzi a due fonti di celeste, di evangelica e di ecclesiastica dottrina, quali sono : l’insegnamento di San Pietro e di San Paolo nelle loro lettere e, accanto a questi due oracoli, i Canoni e i Decreti del Concilio Tridentino, completati ed illustrati dal preziosissimo Catechismo Romano, o Catechismo del Concilio Tridentino, pubblicato da San Pio V (1566) e ripubblicato dal Papa Veneziano Clemente XIII (1758-1769). Questo Catechismus Romanus il Cardinale Agostino Valerio, amico di San Carlo Borromeo, lo diceva divinitus datum Ecclesiae e Ci è cara l’occasione e ne approfittiamo — anche per il titolo del volume che onora la Nostra città episcopale — di richiamarne l’altissimo pregio per l’uso corrente della sacra predicazione nelle parrocchie, e per chi ha poco tempo per studi profondi, ed anche per chi, occupato in questi, è ansioso di precisione teologica, dogmatica e morale…”.

Come può una “FONTE CELESTE” indurre i giovani al suicidio? Solo una mente bacata come è quella di un gesuita modernista, poteva  partorire siffatta perversione!

Questo “primo” Catechismus Romanus, sul quale si fonda tutta la piattaforma dei successivi, compreso l’ultimo accusato dal gesuita, è stato forgiato niente meno che col supporto anche di un suo confratello, san Pietro Canisio, gesuita Dottore della Chiesa. E dunque, ma di cosa stiamo cianciando?

Quali altre prove volete per capire che questa neo-chiesa ci sta portando alla devastazione dottrinale, culturale e religiosa? Siete (o sareste) pronti a sacrificarvi per rispondere a tono a questo prete caduto in preda dell’errore? Non si tratta di “trattarlo malamente”, ma di rispondere con dovizia di argomenti per fargli capire quanto si sta sbagliando.

Usiamo le stesse parole di Giovanni Paolo II in difesa del Catechismo e della corretta catechesi: “… il cristocentrismo, in catechesi, significa pure che mediante essa non si vuole che ciascuno trasmetta la propria dottrina o quella di un altro maestro, ma l’insegnamento di Gesù Cristo, la verità che egli comunica o, più esattamente, la verità che egli è. Bisogna dire dunque che nella catechesi è Cristo, Verbo incarnato e Figlio di Dio, che viene insegnato, e tutto il resto lo è in riferimento a lui; e che solo Cristo insegna, mentre ogni altro lo fa nella misura in cui è il suo portavoce, consentendo al Cristo di insegnare per bocca sua. La costante preoccupazione di ogni catechista – quale che sia il livello delle sue responsabilità nella chiesa – dev’essere quella di far passare, attraverso il proprio insegnamento ed il proprio comportamento, la dottrina e la vita di Gesù. Egli non cercherà di fermare su se stesso, sulle sue opinioni ed attitudini personali l’attenzione e l’adesione dell’intelligenza e del cuore di colui che sta catechizzando; e, soprattutto, non cercherà di inculcare le sue opinioni ed opzioni personali, come se queste esprimessero la dottrina e le lezioni di vita del Cristo. Ogni catechista dovrebbe poter applicare a se stesso la misteriosa parola di Gesù: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato»” (Catechesi Tradendae, 16 ottobre 1979).

Impariamo a come rispondere a questi scellerati lupi in mezzo al gregge, falsi maestri.

5 pensieri riguardo “Non è il Catechismo a portare al suicidio i giovani, ma le corbellerie di padre Martin, SJ

  1. Vorrei sottolineare come tutta la vicenda ha davvero del diabolico, ed è molto imbarazzante per tutta la santa Chiesa di Cristo il Signore.
    Il gesuita in questione, infatti, non è uno sprovveduto e uno sconosciuto, stiamo bene attenti, ma è un addetto alle Comunicazioni molto apprezzato da Bergoglio tanto che lo ha annoverato, nell’aprile passato, alla consulenza per le nuove Comunicazioni del Vaticano.
    Bergoglio sapeva perfettamente chi era e delle sue simpatie verso la lobby Lgbt.
    Per il gesuita James “l’omofobia” è un peccato, ciò dovrebbe essere tratto dai Vangeli, ma non se ne trova traccia, mentre troviamo chiarissime condanne alla sodomia.
    Il peccato è senza dubbio quando si tratta male il peccatore, lo si umilia o lo si affligge, così come quando lo si inganna a riguardo del suo stato di peccato.
    Ma l’omofobia non esiste, è un termine coniato in questa società contemporanea, al peccato che vi si cela e che si vuole imporre come atto naturale.
    Riguardo ai suicidi dei giovani (e adulti) collegati all’Lgbt, padre James è malamente informato, o finge.
    Chiunque tra loro si è rivolto al Cristo, abbandonando il proprio stato dall’atto peccatore, non si è affatto suicidato, al contrario ha ritrovato la vita, molti si sono sposati (con una donna) ed hanno avuto anche dei figli.
    Mentre tra coloro che cercano la morte c’è la disperazione di una via senza uscita, proprio perché non si offre loro questa liberazione dal peccato, si suicidano disperati perché non hanno studiato il Catechismo e non si sono affidati a chi poteva aiutarli.
    La responsabilità di questa pastorale della neo chiesa è enorme, non per colpa del Catechismo, ma proprio perchè essa non lo usa.

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  2. Incomincio ad essere imbarazzato da questa chiesa fasulla. Non può essere che il Signore sia contento di queste aberrazioni. Debbo dire che sto consigliando agli amici con famiglie giovani, a non portare più i propri figli in queste parrocchie moderniste, ma di trovare buoni preti e fare tutto come nelle catacombe, preparare i figli in forme private, con il catechismo e poi in parrocchia per ricevere il Sacramento della vita eterna. Una volta si insegnava in famiglia a non ascoltare certa politica comunista, così ho cresciuto i miei figli e così al catechismo li cresceva mia moglie.
    Oggi sembra che dobbiamo guardarci proprio dai falsi pastori e dalla propaganda che esce proprio dal Vaticano, quanto dolore e quanta tristezza. Ma questa chiesa fallirà e la Madonna benedetta ci aiuterà a uscirne fuori.

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  3. So che un ecclesiastico non dovrebbe dire certe cose, ma non se ne può più di queste checche isteriche col collarino di celluloide! Che se ne vadano, o siano cacciate con ignominia dalla Chiesa. Condividere lo stato clericale con simili personaggi è umiliante, perché vanifica l’opera silenziosa di tanti sacerdoti che predicano il Vangelo in un mondo corrotto. Questi pervertiti offendono Dio, umiliano la Chiesa e danno scandalo ai fedeli. Vergogna!

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  4. Caro Padre James Martin, gesuita…..
    sono cinque anni che avete gettato il Catechismo alle ortiche, e prima era una lotta poterlo usare…. e lei probabilmente non lo ha neppure più letto, ma non sarà che la gente si suicida perché li avete esasperati con le menzogne, tanto da non spiegare loro che c’è sempre una via d’uscita? Il Catechismo dice questo: CHE C’E’ SEMPRE UNA VIA D’USCITA…..
    E’ invece il suo prostituirsi a Satana che porta, chi incontra, al suicidio. Che Dio la perdoni per quello che pensa, per ciò che dice, per ciò che insegna.
    Sono stata Catechista per 30 anni in 9 diocesi d’Italia diverse, ho fatto un calcolo di circa 500 persone incontrate nella mia vita alla quale ho dato loro il Catechismo, non mi risulta alcun suicidio ed anzi: ho visto morti resuscitare, ciechi che riavevano la vista, sordi che sentivano, muti che parlavano….
    Altro non dico, piuttosto si converta e chieda perdono per lo scandalo che sta dando.

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