Papa Francesco dice no ai cellulari durante la Messa, ma parla di teofania e non di transustanziazione

Finalmente! Siamo davvero felici di poter condividere l’appello sonoro di Papa Francesco a riguardo dell’uso dei cellulari durante le Messe, ecco le sue parole ufficiali pronunciate all’Udienza di mercoledì 8 novembre: «Oppure, perché a un certo punto il sacerdote che presiede la celebrazione dice: “In alto i nostri cuori?”. Non dice: “In alto i nostri telefonini per fare la fotografia!”. No, è una cosa brutta! E vi dico che a me dà tanta tristezza quando celebro qui in Piazza o in Basilica e vedo tanti telefonini alzati, non solo dei fedeli, anche di alcuni preti e anche vescovi. Ma per favore! La Messa non è uno spettacolo: è andare ad incontrare la passione e la risurrezione del Signore. Per questo il sacerdote dice: “In alto i nostri cuori”. Cosa vuol dire questo? Ricordatevi: niente telefonini».

Forse possiamo così spiegarci perché il santo Padre assume da sempre delle espressioni raccapriccianti durante la Liturgia…. non è una battuta la nostra, del resto lui sta in una posizione dalla quale “vede tutto”, e se l’uso del cellulare di chi sta alla nostra destra o sinistra, o davanti, durante le Liturgie, ci inquieta e ci disturba (come dovrebbe essere) immaginiamo quanto debba dare fastidio, effettivamente, al santo Padre!

Chiarito e condiviso questo appello che facciamo nostro, segnaliamo però anche un’altra frase del Papa sull’Eucaristia che potrebbe suonare ambigua. Nello spiegare cosa è la Messa, ha anche detto, citando se stesso:

“L’Eucaristia è un avvenimento meraviglioso nel quale Gesù Cristo, nostra vita, si fa presente. Partecipare alla Messa è vivere un’altra volta la passione e la morte redentrice del Signore. È una teofania: il Signore si fa presente sull’altare per essere offerto al Padre per la salvezza del mondo…”.

EUCARISTIA: TRANSUSTANZIAZIONE oppure TEOFANIA?

Non sappiamo se Papa Francesco, di proposito, abbia oscurato il termine della “transustanziazione” preferendo quello di “teofania”, ma è fondamentale spiegare la differenza dell’uso di certi termini.

Per descrivere cosa accade durante la Consacrazione i Padri del Concilio lateranense – non riuscendo a trovare un termine adatto – coniarono di proposito questo termine del tutto nuovo: “transustanziazione”, del resto da capire c’è ben poco! Ci troviamo davanti AL MISTERO DEI MISTERI, AD UN PRODIGIO, pretendere di capirlo o di spiegarlo alla portata della mentalità umana è impossibile! Chi ci ha provato o finisce per agire come san Tommaso d’Aquino che si arrese davanti al Mistero, oppure finisce nell’eresia come Lutero o Berengario prima di lui…

Come è anche onesto dire che Lutero non negò affatto la divina Presenza nell’Ostia, ma non accettava il termine e la dottrina della Chiesa, per lui questa Presenza era “significata”, non transustanziata…. tuttavia non dimentichiamo neppure il suo vero pensiero su che cosa era per lui la Messa Cattolica:

Quando la messa sarà distrutta, penso che avremo rovesciato con essa tutto il papismo. Il papismo infatti poggia sulla messa come su una roccia, tutto intero con i suoi monasteri, vescovadi, collegi, altari, ministeri e dottrine, in una parola con tutta la sua pancia. Tutto ciò crollerà necessariamente, quando sarà crollata la loro messa sacrilega e abominevole. … Bisognerebbe arrestare il Papa, i cardinali e tutta la plebaglia che lo idolatra e lo santifica, arrestarli come bestemmiatori, e strappare loro la lingua fin dal fondo della gola e inchiodarli tutti in fila alla forca” (Martin Lutero, “Contra Henricum, Regem Angliae”, 1522, Wittemberg, Werke, t. X, pg. 220).

Ora, cosa significa TEOFANIA?

La Teofania, dal greco theophàneia, composto da theos (“dio”) e da phàinein (“manifestarsi”), letteralmente significa manifestazione della divinità in forma sensibile… di ϕανομαι «apparire»: Apparizione. Altro termine usato in maniera analoga è epifania, dal greco επιφάνεια, epifaneia, che significa manifestazione della divinità, un concetto tipico di molte religioni.

Ecco che il nostro “sesto senso della Fede” si è messo in allarme perché laddove il concetto di “teofania” può anche essere usato per indicare una certa “manifestazione” di Dio nell’Eucaristia, d’altra parte però non può essere usato per spiegare cosa avviene durante la Consacrazione… non lo inventiamo noi tanto per “attaccare il Papa”, è teologia, è catechismo, è dottrina della transustanziazione.

Gesù, durante la Consacrazione non si manifesta in modo sensibile, ma nell’Ostia avviene appunto una transustanziazione completa e integrale, NON E’ UNA APPARIZIONE… ma una trasformazione – conversione – del contenuto dell’Ostia che nell’apparenza resta pane, e nel vino resta vino, ma nel MISTERO si trasforma integralmente e completamente. Per questo diciamo che noi adoriamo, nell’Ostia Santa: Gesù Cristo in “corpo, sangue, anima e divinità”, tutto intero anche in ogni singolo frammento, come in ogni goccia di vino consacrato!

Non si tratta di fare i pignoli ma se i Padri coniarono il termine “transustanziazione” invece di usare quello della “teofania” un motivo ci sarà! E se Paolo VI nella enciclica Mysterium Fidei dice: “Cristo Signore è presente nel Sacramento dell’Eucaristia per la transustanziazione…” non usando mai il termine “teofania”, un motivo ci sarà…

La Teofania è più indicata per descrivere gli eventi divini nei racconti dell’Antico Testamento e i fatti prodigiosi  di Gesù nel Nuovo Testamento, oggi per esempio viene anche usato per indicare le Apparizioni della Vergine Maria a Fatima…. già così si capisce la differenza dell’uso dei termini: apparizione è apparire…. manifestarsi…. la transustanziazione invece è UNA CONVERSIONE DELLE SOSTANZE… attraverso la quale (azione) senza dubbio Dio si manifesta.

Papa Francesco non ha voluto usare il termine “transustanziazione” e non vogliamo dare interpretazioni atte a dire noi quali fossero, o siano, le sue intenzioni, tuttavia è compito anche nostro difendere le stesse espressioni usate dal Pontefice, interpretandole con la sana dottrina e il caro Catechismo…

Ecco cosa dice ancora Paolo VI nella stessa enciclica: Ma perché nessuno fraintenda questo modo di presenza, che supera le leggi della natura e costituisce nel suo genere il più grande dei miracoli, è necessario ascoltare docilmente la voce della Chiesa docente e orante. Ora questa voce, che riecheggia continuamente la voce di Cristo, ci assicura che Cristo non si fa presente in questo Sacramento se non per la conversione di tutta la sostanza del pane nel corpo di Cristo e di tutta la sostanza del vino nel suo sangue; conversione singolare e mirabile che la Chiesa Cattolica chiama giustamente e propriamente transustanziazione…” (n.47).

E infine: “Con queste parole concordano (mirabile esempio della fermezza della fede cattolica!) i Concili Ecumenici Lateranense, Costanziense, Fiorentino e finalmente il Tridentino in ciò che costantemente hanno insegnato intorno al mistero della conversione eucaristica, sia esponendo la dottrina della Chiesa sia condannando gli errori….” (n.54).

Se non facessimo questi chiarimenti rischieremo di avanzarci verso una via pericolosa atta a voler, di proposito, modificare il cuore della dottrina sulla transustanziazione, cominciando ad usare altre figure, altre immagini, altri scenari, con termini che possano ACCONTENTARE TUTTI… per esempio i Protestanti (ma pure gli Ortodossi), che il concetto di “transustanziazione” non lo hanno mai digerito!

4 pensieri riguardo “Papa Francesco dice no ai cellulari durante la Messa, ma parla di teofania e non di transustanziazione

  1. E d’altra parte, se questi signori stanno marciando sulla strada della ‘messa ecumenica’ – e forse son già molto avanti nel percorso – il termine ‘teofania’ sarà solo il primo di una lunga serie di perifrasi e circonlocuzioni che tireranno fuori per non usare IL termine per antonomasia, dribblando il quale c’è l’eresia.

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  2. Quando il gioco si fa duro, più duramente colpisce il demonio.
    Caro staff del blog vi state mettendo in una brutta situazione.
    Ho cercato di condividere le vostre riflessioni e subito si è scatenato un putiferio persino tra sacerdoti che si sono scandalizzati dell’uso della teofania per parlare di apparizioni mariane. Come se noi, cattolici, non sapessimo bene che Maria non è una divinità o una dea, e che certa teofania riguarda semplicemente la mariofania dal momento che la Vergine Santa non interviene per conto proprio, ma per conto Divino. Maria come insegna il Montfort, non brilla di luce propria, ma riflette quella divina, come spiegava bene suor Lucia di Fatima.
    Per questi sacerdoti poi la teofania dell’eucaristia è una particolare forma della transustanziazione.
    Intanto mi appare che l’articolo stesso lo sottolinea, non lo nega, ma soprattutto ci si chiede perché i santi Padri non misero subito il termine teofania per indicare ciò che avviene nella Messa, mentre dovettero inventare un nuovo termine!
    Insomma mi vien il sospetto che qui si sta cercando di demolire il dogma della transustanziazione a vantaggio di termini più accondiscendenti verso una futura messa ecumenica.
    Forse sbaglio, ne sarei assai contento, ma attualmente c’è solo tristezza davanti ad un clero sempre più impreparato, incolto e pure superbo nel difendere le proprie opinioni, ed una certezza: cominciare a trovare Messe cattoliche, faticare e sacrificarsi per ricevere una più degna Eucaristia da parte di Sacerdoti che ci credano veramente in quella transustanziazione.

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  3. non credo che la transustanziazione si possa definire- come fatto in fondo al vs. articolo “conversione delle specie”, credo sia anche questo un errore. La conversione è della SOSTANZA, che muta, sotto le specie del pane e del vino, che invece permangono.

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