Il famoso proverbio: “fa ciò che il prete dice, non ciò che il prete fa….”, insegna che i precetti valgono anche se chi li proclama, spesso poi, non li rispetta. E’ forse il caso del recente Motu proprio di Papa Francesco sulle regole che stabiliranno chi saranno i “nuovi martiri”? Al momento non vogliamo occuparci del MP in questione di cui ha spiegato già qualcosa il prof. de Mattei qui, piuttosto vogliamo catturare la vostra attenzione su di un articolo in particolare che dice, anzi proibisce letteralmente:
Art. 36: “Sono proibite nelle chiese le celebrazioni di qualunque genere o i panegirici sui Servi di Dio, la cui santità di vita è tuttora soggetta a legittimo esame. Ma anche fuori della chiesa bisogna astenersi da quegli atti che potrebbero indurre i fedeli a ritenere a torto che l’inchiesta, fatta dal vescovo sulla vita e sulle virtù, sul martirio o sull’offerta della vita del Servo di Dio, comporti la certezza della futura canonizzazione dello stesso Servo di Dio”.
“Tutto ciò che ho deliberato con questa Lettera Apostolica in forma di Motu proprio, ordino che sia osservato in tutte le sue parti, nonostante qualsiasi cosa contraria……” (testo integrale qui)
Abbiamo letto bene? Papa Francesco, ragionevolmente e legittimamente, proibisce e vieta che nelle chiese si faccia una qualsiasi celebrazione di defunti (religiosi o laici) che, anche se morti per alcuni in odore di santità…. sono ancora oggetto di indagine… e persino al di fuori della chiesa “bisogna astenersi” su atteggiamenti che possono indurre in errore i fedeli a credere che: se un vescovo si occupasse di una indagine del genere, questa possa significare una canonizzazione automatica…
Bene! Siamo perfettamente d’accordo con il santo Padre Francesco, anche perché è sempre stata questa la prassi della Chiesa.
Tuttavia, ed è qui la nostra curiosità, non comprendiamo perché il primo a calpestare questa regola è proprio Papa Francesco sia nei confronti di Martin Lutero, per altro neppure “Servo di Dio” ma vero e proprio eretico, clicca qui, e vedi qui esattamente un anno fa… sia nei confronti di Don Lorenzo Milani, i cui scritti ed insegnamento furono condannati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e mai venne dichiarato “servo di Dio”, vedi qui.
A che gioco sta giocando Papa Francesco? Di certo sappiamo che di recente lo stesso Avvenire ha giocato “sporco” – clicca qui – eliminando il vero Servo di Dio – Don Giussani – dall’insegnamento della religione cattolica nelle scuole e sdoganando di soppiatto Don Milani, quasi anticipando questo articolo 36 che allora non era ancora uscito…. insomma nessun “panegirico” su Don Giussani, sembrerebbe di leggere, eppure il Papa stesso contravvenendo all’articolo, di panegirici ne ha fatti a iosa sia su Lutero, quanto su Milani, imponendo una sua interpretazione errata su questi “falsi maestri”, inducendo molti fedeli nell’errore…
Non possiamo affermare con certezza a cosa stia mirando Papa Francesco, ma è certo che leggendo questo articolo 36 ci viene da dire: fa ciò che il prete dice, non ciò che il prete fa…. e che tutti i recenti panegirici su Lutero e su Milani da parte di Bergoglio, valgono meno di zero e contravvengono, questi stessi, alle leggi stabilite dalla santa Chiesa.
“Il Partito ha deciso di sfiduciare il popolo e di nominarne uno nuovo”
(Bertold Brecht sui dirigenti comunisti della Germania dell’Est)
"Mi piace""Mi piace"
Bene, allora é fuori legge Benedetto XVI e tutti quelli che prima di lui, cattolici, hanno riconosciuto che non tutto quanto di Lutero é da buttare via. Poi non sapevo che Milani stesse seguendo l iter per la canonizzazione in qualita di martire!
"Mi piace""Mi piace"