Matrimoni canonicamente illeciti, ma validi

Matrimoni canonicamente illegittimi ma validi, dove si vuole arrivare?

Premesso che noi siamo felicissimi dei nuovi rapporti amichevoli della FSSPX di mons. Marcel Lefebvre con la Santa Sede, e che siamo favorevoli a vederli presto operativi fra di noi, tuttavia le ultime notizie nascondono qualcosa di inquietante che vorremo analizzare con voi.

Al momento non esiste un testo ufficiale della Santa Sede, ma la fonte è pregevole, così dicono, è l’Aci stampa che il 4 aprile u.s. ha pubblicato una notizia davvero imponente e, come sempre, un tantino silenziata dai Media, ma forse questo silenzio ha una ragione molto inquietante che al momento non si vuole scoprire.

Ecco la notizia, qui integrale, è breve la pubblichiamo intera che si capisce meglio: “Il Santo Padre ha deciso – ricorda nella missiva il Cardinale Müller, Presidente della Commissione – di concedere a tutti i sacerdoti del suddetto istituto le facoltà per confessare validamente i fedeli. Nella stessa linea pastorale mirata a contribuire a rasserenare la coscienza dei fedeli il Santo Padre ha deciso di autorizzare gli Ordinari del luogo perché possano concedere anche licenze per la celebrazione di matrimoni dei fedeli che seguono l’attività pastorale della Fraternità” secondo specifiche modalità.

“La delega dell’Ordinario per assistere al matrimonio – precisa il Cardinale Müller – verrà concessa ad un sacerdote della diocesi pienamente regolare perché accolga il consenso delle parti nel rito del Sacramento, seguendo poi la celebrazione della Santa Messa votiva da parte di un sacerdote della Fraternità”.

Qualora non vi siano sacerdoti “regolari” disponibili, “l’Ordinario può concedere di attribuire direttamente le facoltà necessarie al sacerdote della Fraternità che celebrerà anche la Santa Messa, ammonendolo del dovere di far pervenire alla Curia diocesana quanto prima la documentazione della celebrazione del Sacramento”.

Nella missiva – approvata dal Papa lo scorso 24 marzo – il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede rammenta tuttavia la attuale “oggettiva persistenza della situazione canonica di illegittimità in cui versa la Fraternità di San Pio X”.

Bene! Ci soffermiamo sul grassetto: la prima la conoscevamo dal Giubileo della Misericordia, la seconda è una sorpresa, la terza ha davvero di quell’assurdo che vogliamo analizzare con voi.

La notizia in sé è ottima: chiunque lo volesse, potrebbe formarsi nella FSSPX e chiedere di essere sposati da loro. ALT! No! Non è così semplice: “secondo specifiche modalità” dice il Papa che, attualmente non si conoscono, ma che il cardinale Muller cerca di spiegare.

La delega, spiega Muller: “verrà concessa ad un sacerdote della diocesi pienamente regolare perché accolga il consenso delle parti nel rito del Sacramento, seguendo poi la celebrazione della Santa Messa votiva da parte di un sacerdote della Fraternità”, cosa significa? Che il sacerdote della Fraternità San Pio X potrà officiare sì, ma SOLO se un sacerdote diocesano “regolare”, inviato dal Vescovo (l’Ordinario) sarà presente come testimone per raccogliere il fatidico “Sì” dei novelli sposi. Se non ci fosse la disponibilità di questi sacerdoti “regolari”, spetterà al Vescovo del luogo prendere una decisione a favore di quel matrimonio, con un ragionevole monito, di far pervenire tutta la documentazione del matrimonio avvenuto, presso gli uffici della diocesi.

Tutto bene, allora, che andate cercando? L’impiccio è nell’ultima frase in grassetto, che dobbiamo rileggere attentamente: “Nella missiva – approvata dal Papa lo scorso 24 marzo – il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede rammenta tuttavia la attuale “oggettiva persistenza della situazione canonica di illegittimità in cui versa la Fraternità di San Pio X”.

Dunque “persiste una situazione canonica illegittima“, eppure i Sacerdoti della FSSPX possono confessare, celebrare Messa ed ora anche unire in matrimonio, come è possibile che accada ciò? Ripetiamo, noi ne siamo felicissimi e non vediamo l’ora che le questioni si risolvano, ma non possiamo non farci alcune domande.

La prima è la seguente: se in una comunità persiste una situazione CANONICA DI ILLEGITTIMITA’, va da se che, canonicamente, quei matrimoni, sono illegittimi…. non si scappa! Infatti la “toppa” dove sta? Nell’inviare un sacerdote “regolare” mandato dal Vescovo a “legittimare” con la sua presenza, quel matrimonio il quale sarebbe, e qui la prima domanda, invalidato? No dice Muller, In assenza di questo fantomatico sacerdote regolare, sarà sufficiente che il Sacerdote della FSSPX mandi tutto al Vescovo quanto prima. Ma allora, perché mettere la clausola della “presenza del sacerdote regolare” se in sua assenza la cosa è già risolta?

La seconda è la seguente: ci viene un dubbio atroce, ma non è che stanno usando la FSSPX per fare prove tecniche di amministrazione per arrivare a rendere “cattolici” anche i matrimoni protestanti, o persino le unioni civili dei divorziati-risposati? Non saltateci addosso, e provate a dimostrare che non ci sarà questo rischio, certo, staremo a vedere…. ma i ragionamenti aprono questo scenario inquietante. Come si fa a dire a degli sposi: il vostro matrimonio è valido sì, ma CANONICAMENTE ILLEGITTIMO??? Non glielo diranno, direte voi. Ammesso e non concesso che andrà così, che senso ha allora puntualizzare che  la situazione ecclesiale di questa Fraternità sacerdotale è “canonicamente illegittima”?  Non ha senso a meno che…. non si usi questa situazione anomala per filtrare e far entrare ben altro. Infatti, se questa normativa viene concessa alla FSSPX, canonicamente illegittima, che cosa impedirà domani che si dica al vescovo del luogo di inviare “sacerdoti regolari” a presiedere i matrimoni protestanti, o alcune “unioni civili” fra divorziati e risposati? Dove starebbe più la differenza? Del resto se un Papa ha celebrato dei Vespri protestanti (non sono sacerdoti e non hanno successione apostolica, sono laici mascherati da preti) con una “vescovessa” convivente con una donna, e degli anglicani – anch’essi laici mascherati da preti – hanno potuto celebrare un rito in San Pietro, alla presenza di un cardinale cattolico, rendendoli così legittimati in un certo senso, che cosa impedirà che la stessa cosa avvenga, domani, per altri Sacramenti?

Dal momento che sembra deciso che i Protestanti “non debbano” più convertirsi, ma che tutti “dobbiamo camminare insieme”, si comincia a fare sperimentazione con la FSSPX, che è “un osso duro”, ma se si riesce con loro, cosa impedirà un domani a dei “pastori protestanti” accettare che il Vescovo del luogo mandi un “sacerdote regolare” per rendere valido quel matrimonio?

Insomma, ci viene a mente il cosiddetto “il miracolo di Maometto”. Si racconta che un giorno il Profeta, sollecitato dalla folla a compiere un miracolo, promise che con l’aiuto di Dio avrebbe indotto una montagna a spostarsi e ad avvicinarsi a lui. Quindi  a una certa distanza dal monte  cominciò a pregare, ma quando dopo un certo tempo fu evidente che la montagna non accennava minimamente a muoversi, il Profeta si alzò e s’incamminò verso il monte dicendo: “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna”…

A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Nel mentre vogliate pregare per noi, per aver pensato male, ragionate con la vostra testa e dimostrateci che sbagliamo. Una cosa è certa, non siamo contorti noi, questo accade da quando si è abbandonato di parlare con quel chiaro “Sì,sì – No, no” che il di più viene dal maligno (Mt.5,37), ma che stupidi, all’epoca non c’erano i registratori, chissà cosa avrà mai detto Gesù sul Matrimonio!


AGGIORNAMENTO

Fraternità Sacerdotale San Pio X

Comunicato della Casa Generalizia del
4 aprile 2017

sulla lettera della Commissione Ecclesia Dei circa i matrimoni dei fedeli della Fraternità San Pio X  pubblicato su DICI

Come per le disposizioni prese da Papa Francesco, che accordano ai sacerdoti della Fraternità San Pio X la facoltà di confessare per l’Anno Santo (1 settembre 2015), facoltà estesa al di là dell’Anno Santo (20 novembre 2016), la Casa Generalizia apprende che il Santo Padre ha deciso «di autorizzare gli Ordinari del luogo a concedere anche i permessi per la celebrazione dei matrimoni dei fedeli che seguono l’attività pastorale della Fraternità» (Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede del 27 marzo 2017, pubblicata questo 4 aprile).

Questa decisione del Sommo Pontefice prevede che: «Nella misura del possibile, la delega dell’Ordinario per assistere al matrimonio sarà data ad un sacerdote della diocesi (o quanto meno ad un sacerdote pienamente regolare) perché egli riceva il consenso delle parti nel rito del Sacramento che, nella liturgia del Vetus Ordo, ha luogo all’inizio della Santa Messa; seguirà quindi la celebrazione della Santa Messa votiva da parte di un sacerdote della Fraternità.»

Ma essa dispone anche che: «In caso di impossibilità, o se non esiste un sacerdote della diocesi che possa ricevere il consenso delle parti, l’Ordinario può concedere direttamente le facoltà necessarie al sacerdote della Fraternità che celebrerà anche la Santa Messa, ricordandogli che ha il dovere di far pervenire al più presto alla Curia diocesana la documentazione che attesti la celebrazione del Sacramento.»

La Fraternità San Pio X ringrazia profondamente il Santo Padre per la sua sollecitudine pastorale, come espressa attraverso la lettera della Commissione Ecclesia Dei, allo scopo di rimuovere «i dubbi sulla validità del sacramento del matrimonio».
Il Papa Francesco vuole chiaramente che, come per le confessioni, tutti i fedeli che intendono sposarsi davanti ad un sacerdote della Fraternità San Pio X, possano farlo senza alcuna preoccupazione sulla validità del sacramento.
C’è da augurarsi che tutti i vescovi condividano la stessa sollecitudine pastorale.

I sacerdoti della Fraternità San Pio X si adopereranno fedelmente, come fanno fin dalla loro ordinazione, a preparare al matrimonio i futuri sposi, secondo la dottrina immutabile di Cristo sull’unità e l’indissolubilità di questa unione (cfr. Mt. 19, 6), prima di ricevere i consensi nel rito tradizionale della Santa Chiesa.

Menzingen, 4 aprile 2017

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