Quanto segue ha del curioso perché stamani, il santo Padre, ha fatto la sua quotidiana omelia del mattino e, ragionando sulla lettura del Vangelo Mc 3,22-30, ha detto parole forti per spiegare il peccato contro lo Spirito Santo (vedi qui).
Dopo aver spiegato come il Signore è pronto a perdonarci tutto “se gli apriamo il cuore, se vogliamo essere perdonati”, il santo Padre c’ha dato giù pesante: “ma anche c’è il contrario, ‘l’imperdonabile bestemmia’. E’ duro sentire Gesù dire queste cose, ma Lui lo dice e se Lui lo dice è vero. ‘In verità Io vi dico tutto sarà perdonato ai figli degli uomini – e noi sappiamo che il Signore perdona tutto se noi apriamo un po’ il cuore. Tutto! – i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno – anche le bestemmie saranno perdonate! – ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno’”.
Per spiegare questo peccato non usa il Catechismo, ma improvvisa e spiega che Gesù è il grande “Unto” (il Cristo) del Padre: “E qual è stata la prima unzione? La carne di Maria con l’opera dello Spirito Santo. E quello che bestemmia su questo, bestemmia sul fondamento dell’amore di Dio, che è la redenzione, la ri-creazione; bestemmia sul sacerdozio di Cristo. ‘Ma che cattivo il Signore non perdona?’ – ‘No! Il Signore perdona tutto! Ma chi dice queste cose è chiuso al perdono. Non vuole essere perdonato! Non si lascia perdonare!’…”.
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Non staremo qui a fare una lezione di teologia o di catechismo, vi citiamo però San Tommaso d’Aquino tratto dalla bellissima risposta, sullo stesso argomento, di Padre Angelo Bellon O.P. (vedi qui):
“Per san Tommaso i peccati contro lo Spirito Santo sono tanti quanti sono i modi di disprezzare l’aiuto di Dio per trattenere l’uomo dal peccato.
Dice che le remore al peccato possono provenire da tre fonti: dal giudizio di Dio, dai suoi doni e dal parte del peccato stesso.
Quando si oppongono al giudizio di Dio abbiamo i due peccati contro la speranza teologale: la disperazione della salvezza e la presunzione di salvarsi senza merito.
Quando si oppongono alla conoscenza della verità rivelata e all’aiuto della grazia abbiamo l’impugnazione della verità conosciuta e l’invidia della grazia altrui.
Quando non si considera la bruttezza del peccato e la brevità dell’esperienza presente abbiamo l’impenitenza finale (intesa nel senso di perdurare nel peccato fino alla morte) e l’ostinazione nel peccato (S. Tommaso, Somma Teologica, II-II, 14, 2).”
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Bene! A noi ciò che interessa ora di focalizzare, è la frase del Papa: “E’ duro sentire Gesù dire queste cose, ma Lui lo dice e se Lui lo dice è vero.“, e siamo perfettamente d’accordo con il Papa, ma allora perché a riguardo della recezione dell’Eucaristia, sulla discussione dei Dubia, non vuol rispondere? E’ questa in fondo la risposta da dare, molto semplice e pura.
Quando Gesù in Marco cap. 10,2-12 spiega: “Che cosa vi ha ordinato Mosè?. Dissero: “Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla”. Gesù disse loro: “Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto”. Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio”
Perché qui il Santo Padre Francesco non dice: “E’ duro sentire Gesù dire queste cose, ma Lui lo dice e se Lui lo dice è vero“?
Quindi, Santità: “I divorziati risposati, con in piedi il precedente matrimonio sacramentale (il divorzio non esiste) possono ricevere l’Eucaristia? Ecco la risposta giusta: “No, perché Gesù ha detto che non esiste il divorzio – per chi vuole fare l’Eucaristia ed essere cattolico -“. E perciò: “E’ duro sentire Gesù dire queste cose, ma Lui lo dice e se Lui lo dice è vero.“
È proprio vero che per dire la verità, senza manipolarla, non ci servono pagine e pagine di Amoris laetitia, e quintali di carte per tentare di spiegarla, basta davvero accogliere la Parola di Gesù e metterla in pratica.
L’Eucaristia non è un diritto, non è un oggetto, non è di proprietà del Papa o dei Vescovi, ma è IL FARMACO per chi, riconoscendosi peccatore e confessato sulla strada della penitenza, inversa alla vita peccaminosa, conversione, vuole farsi curare per davvero.
La bestemmia contro lo Spirito Santo è anche questo manipolare la Scrittura, è andare contro ciò che Gesù ha detto contro l’adulterio e unioni omosessuali (l’uomo e la donna, dice), è persistere nella vita in stato di peccato e l’adulterio è uno di questi peccati che si sta tentando di gratificare e giustificare, pretendendo pure di salvarsi con qualche comunione eucaristica.
In conclusione: “E’ duro sentire Gesù dire queste cose, ma Lui lo dice e se Lui lo dice è vero.” E questo riguarda e vale anche per le molte pagine del Vangelo cadute in disuso o persino manipolate da certa prassi e da certa pastorale nella Chiesa. Se Gesù ha detto quel che ha detto, e lo ha detto, neppure un Papa può dire il contrario, neppure un Papa può cambiare la prassi.
Ottima riflessione! Purtroppo uno dei problemi più vistosi di questo pontificato è proprio il costante travisamento, “pro domo sua” e senza remora alcuna, della Parola di Dio contenuta nelle Sacre Scritture.
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