Strage dottrinale, le epurazioni continuano

Rieducazione maoista, spionaggio sovietico e purghe staliniste: gli errori della Russia sono arrivati anche in Vaticano.

Come Laici con un briciolo di onesta infarinatura di storia ecclesiale, non è difficile appurare come da sempre nella Chiesa abbiamo assistito a periodi, più o meno alternati, di lotte intestine, epurazioni, persino omicidi, ma a memoria d’uomo non era mai accaduto che certe lotte avvenissero per modificare la Dottrina della Chiesa, e non era mai accaduto che un Pontefice si prestasse – con il suo silenzio o con le sue nomine  mirate – a dividere la Chiesa non per difenderne la Dottrina, ma per cambiarla.

Il 10 novembre 2016 papa Francesco ha ricevuto il card. Burke nel palazzo apostolico.
Il 10 novembre 2016 papa Francesco ha ricevuto il card. Burke nel palazzo apostolico.

Perché, non nascondiamocelo più, il diavolo che fa le pentole ma non i coperchi, sta facendo emergere le vere motivazioni che stanno alla radice della “rivoluzione” di Papa Francesco. Tutti ci attendavamo la famosa RIFORMA (mentre è il Papa a parlare di rivoluzione) iniziata per altro da Benedetto XVI, e nel primo anno sembrava che le cose andassero per questo verso giusto. Ma dopo, con i due Sinodi sulla Famiglia il quadro è cominciato a cambiare, come spiega qui, benissimo, in questa drammatica intervista il cardinale Burke che suggeriamo di leggere. Inoltre, aggiunge in un’altra recente intervista: «Se il Papa non fornirà i chiarimenti richiesti, i Cardinali potrebbero adottare un atto formale di correzione di errore grave» (cliccare qui).

Il Papa “non risponde” ai cardinali o ai laici che difendono la Dottrina da un attacco oramai palese, ma non resta inerme agisce, opera, lavora a favore della squadra modernista interna alla Chiesa. La sua “rivoluzione” non è la Riforma tipicamente benefica per la Chiesa, ma stiamo assistendo ad una vera epurazione che porti, lentamente e senza alcun pronunciamento ufficiale (perché non potrebbe farlo e non può) ad un cambiamento dottrinale, e questa è una rivoluzione di stampo marxista.

A dirlo per altro non siamo “noi”, ma è stato il cardinale Kasper che senza un briciolo di ritegno ha spiegato – attribuendolo al Papa il quale non smentisce, ma appoggia e sostiene queste versioni – come la Chiesa “di Francesco” voglia cambiare il paradigma dei Sacramenti… vedi qui.

Quindi è tutto in linea, sta avvenendo tutto alla “luce” non del sole ma delle tenebre più fitte perché, in definitiva, non è che certi vescovi o il Papa stesso non lo dicono, ma siamo noi che spesse volte non vogliamo credere a quanto sta avvenendo, e vogliamo illuderci che il Papa non c’entri nulla, che sia solo una vittima del modernismo infiltrato nella Chiesa – come insiste a dire Padre Giovanni Cavalcoli – ma gli ultimi eventi ci dicono non soltanto che il Papa è d’accordo con loro, ma in molti aspetti è il regista di questa rivoluzione dottrinale (per altro filo rahneriana) , tanto è che anche l’ultima intervista a Scalfari, di cui parlammo qui, piena di errori dottrinali, ora è ufficiale, pubblicata sull’Osservatore Romano e di conseguenza è il Papa che lo vuole. A tal proposito consigliamo la riflessione di Padre Giovanni Scalese: Magistero non convenzionale e ideologia.

Di errori dottrinali contenuti in questa intervista, ne ha parlato persino Tempi.it anticipando prudentemente se e quanto l’intervista fosse attendibile, vedi qui, ebbene, ora lo è perché il giorno dopo è stata pubblicata sull’Osservatore Romano integralmente e senza correzioni, perché il Papa non vuole correzioni, quindi è attendibile. Ebbene, Tempi.it fa rilevare un errore  che se apparentemente innocuo in verità – detto da un Pontefice – ha delle conseguenze dottrinali mostruose, una è questa:

laddove Gesù dice: «ama il prossimo tuo come te stesso» e che è un comandamento, il Papa riportato da Scalfari e da l’Osservatore Romano corregge Nostro Signore con un più e sempre ambiguo:  «ama più di te stesso». Non sottovalutate neppure una virgola, di questa che voleva essere una battuta, perché tutto è importante quando si vuole cambiare, con una sola virgola, la dottrina….

Come avrete notato non parliamo di “persone epurate” ma di dottrine, perché la gravità – in questo momento – non sta nel muovere le persone da un ufficio all’altro, o nuove nomine, tutto ciò è lecito… le persone vanno e vengono, siamo servi inutili, ma la dottrina NO! Il problema sta nelle motivazioni, la vera epurazione (rivoluzione del Papa) sta nel voler IMPORRE cambiamenti dottrinali. E non potendolo fare con Documenti ufficiali, si legga qui la grave Lettera dei quattro cardinali, si serve dei Media come Scalfari o dei vaticanisti frequentatori di quel che è diventato il postribolo di Casa santa Marta, procedendo così a nuove nomine di persone che “obbediscono” al Papa anche quando è nell’errore. E di epurazioni si parlava già nell’ottobre 2015, vedi qui.

Sì, il Papa sta cedendo, cadendo nell’errore perché non vuole ascoltare i buoni cardinali, ma gli piace circondarsi di pagliacci compiacenti modernisti e rahneriani, incapaci di vedere l’errore, e troppo immersi nella nuova euforia rivoluzionaria di Francesco da non comprendere i danni che stanno apportando alla Chiesa e alle Anime. Rileggiamo con interesse un articolo del prof. Roberto De Mattei, dell’ottobre 2015 – vedi qui – quando denunciò un atto gravissimo avvenuto al termine di quel Sinodo, e silenziato dai Media.

Sembra di riudire le parole profetiche del “Grande Inquisitore” (un gesuita) di Dostoevskij: «Oh, noi li persuaderemo che allora soltanto essi saranno liberi, quando rinunzieranno alla libertà loro in favore nostro e si sottometteranno a noi… Oh, noi consentiremo loro anche il peccato, perché sono deboli e inetti, ed essi ci ameranno come bambini, perché permetteremo loro di peccare. Diremo che ogni peccato, se commesso col nostro consenso, sarà riscattato, che permettiamo loro di peccare perché li amiamo e che, in quanto al castigo per tali peccati, lo prenderemo su di noi. Così faremo, ed essi ci adoreranno come benefattori che si saranno gravati coi loro peccati dinanzi a Dio… (La leggenda del grande inquisitore).

In un nuovo editoriale Sandro Magister lo ha brillantemente definito “Sodalitium Franciscanum”… (leggete qui), comprenderete bene che cosa ci stiamo giocando, o cosa ci stanno imponendo. E qui il serio giornalista – riportando le parole del Pontefice – fa emergere un’altra grave presa di posizione contro la dottrina:

«In particolare, verranno presi in considerazione i contenuti dei lavori pubblicati e delle lezioni impartite in riferimento a quanto disposto dalla Esortazione apostolica “Amoris laetitia”, secondo l’immagine “della Chiesa che c’è, non di una Chiesa pensata a propria immagine e somiglianza”, orientando la ricerca e l’insegnamento non più verso un “un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono” (Papa Francesco, discorso citato, 28 ottobre 2016)»

No, scusate, fermiamoci un momento ad usare il cervello! Quando mai il Matrimonio e relativo Sacramento, nel suo insegnamento, è stato mai UN IDEALE TEOLOGICO? Ma anche la persona più a digiuno di teologia saprebbe dire che se un Sacramento è teologico non è allora un IDEALE! Ma ci chiediamo: chi ha interesse a far passare l’insegnamento teologico-dottrinale del Matrimonio della Chiesa del passato, come un ideale ASTRATTO – ARTIFICIOSAMENTE COSTRUITO? Quindi, quando Nostro Signore Gesù Cristo ha elevato il matrimonio a Sacramento, era “lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono“?

E se non lo era Gesù “lontano” allora è ovvio che il Papa sta dicendo che il Sacramento del Matrimonio insegnato per duemila anni dalla Chiesa (e pure da sant’Ignazio, o dal gesuita Dottore della Chiesa Bellarmino, o l’altro gesuita Dottore della Chiesa Canisio che ha redatto il primo Catechismo dopo il concilio di Trento, con l’altro grande Santo Pontefice Pio V e san Carlo Borromeo – insomma tutti pezzi da novanta) era lontano dalle situazioni concrete delle famiglie di oggi… Insomma, l’insegnamento della Chiesa non avrebbe visto “lontano”.

Lasciamo a voi le risposte, supplicandovi, però, di essere intellettualmente onesti e al di sopra delle parti, al di sopra di ogni tifoseria, difendendo esclusivamente le ragioni teologiche del Matrimonio CUSTODITO dalla Chiesa per duemila anni, ed oggi seriamente messo a rischio dai rahneriani modernisti a capo di un Papa modernista.

Per concludere ripeteremo fino allo sfinimento le parole di Benedetto XVI dalla esortazione apostolica Sacramentum Caritatis dove spiegava, in due righe, il perché la Chiesa NON può modificare la disciplina di questi Sacramenti:

Il Sinodo dei Vescovi ha confermato la prassi della Chiesa, fondata sulla Sacra Scrittura (cfr Mc 10,2-12), di non ammettere ai Sacramenti i divorziati risposati, perché il loro stato e la loro condizione di vita oggettivamente contraddicono quell’unione di amore tra Cristo e la Chiesa che è significata ed attuata nell’Eucaristia” (n.29).

La motivazione insegnata dalla Chiesa per duemila anni, perciò, non è “un ideale teologico astratto e artificiosamente costruito che non teneva conto delle situazioni odierne” come dice Papa Francesco…. ma è fondata sulla Sacra Scrittura, come dice Benedetto XVI. Ed ogni tentativo di cambiare “paradigma” come intende Kasper attribuendo l’atto al Pontefice il quale non solo non smentisce ma in qualche modo approva, è pura ERESIA.

Siamo davvero all’interno di quel ciclone ben descritto da San Paolo per il quale, grazie a Dio, le porte degli inferi non prevarranno, tuttavia è bene per noi ricordare cosa dice l’Apostolo:

“Evita le chiacchiere profane, perché esse tendono a far crescere sempre più nell’empietà; la parola di costoro infatti si propagherà come una cancrena” (1Tim 2,16-17).

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero” (2Tim 4,3-5).

Dandoci, in fine, la soluzione: “Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. In realtà, però, non ce n’è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!  Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!” (Gal 1,6-10)

«Fedele al radicalismo del Vangelo, la Chiesa non può porsi nei confronti dei fedeli con parole diverse da quelle dell’apostolo Paolo: “Agli sposati ordino, non io ma il Signore: la moglie non si separi dal marito – e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito – e il marito non ripudi la moglie” (1Cor 7,10-11). Ne deriva che le nuove unioni, dopo un divorzio ottenuto con una legge civile, non sono né regolari né legittime» (Commissione Internazionale Teologica [CIT], Documento La Dottrina Cattolica sul Sacramento del Matrimonio anno 1997).

3 pensieri riguardo “Strage dottrinale, le epurazioni continuano

  1. Per la natura bifronte e duplice di papa Bergoglio, farebbe la sua bella figura – accanto alla raffigurazione di lui quale timoniere di nave battente bandiera ‘falce-e-martello’ – anche il disegno che lo ritrae in orbace, manganello e olio di ricino (considerata anche la sua pervicace e irredimibile natura purgatoria: purgaggio sulla pelle degli altri, ovviamente).

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  2. Pensavo…. Giovanni Paolo II espresse una condanna totale nei confronti del marxismo (e si che lo conosceva bene), considerandolo una ideologia antiteista e antiumana, una filosofia degenerata e degenerativa per cui è impossibile ogni forma di compromesso, l’unica via di uscita è che il comunista si converta a Cristo. Il Papa scrisse nell’enciclica, molto sconosciuta, Centesimus Annus del 1991: «Il marxismo aveva promesso di sradicare il bisogno di Dio dal cuore dell’uomo, ma i risultati hanno dimostrato che non è possibile riuscirci senza sconvolgere il cuore»

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  3. Sicuro. Ma purtroppo per noi papa Bergoglio si è dedicato pervicacemente a far strame sistematico di tutti i tesori della nostra fede.
    Se lo lasceranno continuare ad agire rimarremo con rovine fumanti… Il tutto con la complicita’ pelosa di gerarchi che fin qui si erano portati attorno con la maschera ipocrita del mite pastore…

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