Mons. Cornacchia, le “cornacchiate” di un vescovo

Il vescovo di Molfetta, Domenico Cornacchia, è uno di quei cattivi maestri dai quali il Vangelo ci mette in guardia. Giocare sul cognome non è elegante, lo riconosciamo, ma giocare anche contro Dio non solo non è elegante, ma blasfemo, e se fatto da un vescovo poi… e da un pastore che inganna il gregge che non gli appartiene, è ancora più grave, è da inferno assicurato (cfr Ezech. 13, 16 e ss).

Proponendovi l’ottima riflessione di Riccardo Cascioli, vedi qui, e persino le dure parole espresse da Papa Francesco contro la teoria gender, vedi qui, che ha definito una “guerra mondiale”, non possiamo non chiederci da che parte sta questo vescovo, e quanto sia davvero inconsapevole delle “cornacchiate” che ha espresso… Oggi troppo facilmente si additano queste persone come “incapaci di intendere”, quasi fosse una scusante, e così si accantonano le responsabilità assunte contro Dio, contro gli uomini.

No! Noi riteniamo, davanti agli uomini e davanti a Dio, il vescovo Domenico Cornacchia, lucidissimo e responsabile della deriva etica e morale che ha voluto assumere, responsabile di blasfemia contro l’uomo da Dio creato maschio e femmina, di bestemmia contro Dio che non ha affatto mai assunto una “identità gender”, ma si è incarnato, maschio, ed è nato da una Donna, la Vergine Maria.

Cornacchia, come riporta Cascioli: “È d’accordo sul fatto che «ci siano varianti nella stessa natura»; ha detto che viviamo tutti «un problema evolutivo» (qualsiasi cosa significhi), davanti al quale non è lecito «tapparsi le orecchie come per tanto tempo anche la Chiesa ha fatto»)…”.

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Ci dica, Cornacchia, dove ha appreso questa fonte scientifica e biblica…. perché neppure la scienza si è pronunciata, anzi, anche fra studiosi omosessuali si afferma che non esiste affatto una “variante”, vedi qui: “gay non si nasce”, e lo conferma, lo dice anche la Bibbia. L’omosessualità non esiste in natura come una “variante” alla quale concedere dei diritti! Esiste l’Uomo, maschio e femmina, il quale ha prima di tutto dei doveri verso la natura stessa, poi ha dei diritti riguardo alla sua dignità di essere umano, punto. Non è un problema “evolutivo”, ma un problema etico e morale creato dalle ideologie del nostro tempo, non dalla natura.

A ragione denuncia Cascioli: “Per questo, pur di fronte a un’iniziativa oggettivamente scandalosa (nel senso letterale del termine) e grave come quella di Molfetta, non ci aspettiamo chissà quali interventi superiori. Anzi, è più probabile che ci toccherà ascoltare messaggi di sostegno a un confratello vilmente e ingiustamente attaccato dai soliti “dottrinari” che invece di chinarsi sulle ferite degli uomini, pensano soltanto alla Legge…”.

Lo abbiamo visto con il caso del segretario della CEI il quale, impunemente, ha potuto modificare la Scrittura, affermare (e non in privato ma a migliaia di persone) che Sodoma e Gomorra non furono distrutte…. vedi qui, nessun vescovo ha reagito o ha fatto una doverosa “correzione fraterna”, pratica di vita cristiana insegnata da Gesù (Mt 18,15-17). Eppure dice lo stesso Pontefice: “La correzione fraterna è un atto per guarire il corpo della Chiesa. C’è un buco, lì, nel tessuto della Chiesa che bisogna ricucire…” (omelia 12.9.2014), in verità ci troviamo davanti a delle voragini irrimediabili, a causa delle quali si preferisce tacere…

Vogliamo concludere con una immagine eloquente. I Santi Padri della Chiesa venivano ritratti, nel mentre insegnavano o scrivevano, con accanto il Suggeritore, lo Spirito Santo nelle sembianze di una candida colomba, come ricorda il Vangelo. Ebbene, non è per mera irriverenza al cognome che porta che abbiamo messo una cornacchia, quale suggeritore, al vescovo di Molfetta, perché di questa si tratta – con tanto di rispetto all’animale che riporta in natura, invece, delle grandi dote – perché non è certo la candida colomba a suggerire oggi a questo vescovo ciò che deve dire e ciò a cui si sta prestando, altro che il Pio pellicano inserito nel suo stemma vescovile, questo da la vita ai propri piccoli, non li avvelena con false pasture.

Noi rigettiamo, candidamente, quanto ha affermato questo Vescovo, prendendone le distanze ufficialmente e pubblicamente, e non lo riconosciamo quale voce ufficiale della Santa Chiesa Cattolica, l’unica vera Chiesa di Cristo. Se non si correggerà dall’apostasia pubblica che ha fatto, riteniamo la diocesi di Molfetta carente, mancante del proprio vescovo e preghiamo per lui e per la povera diocesi.

4 pensieri riguardo “Mons. Cornacchia, le “cornacchiate” di un vescovo

  1. 🙂 scusate ma…. proprio non resisto sulla questione delle varianti 🙂 e pensavo ai miti greci che finalmente diventano realtà…. prendiamo il Centauro mezzo uomo e mezzo cavallo; o il minotauro mezzo uomo e mezzo toro…. Ma prendiamo anche Alcida – essere variante – che vomitava fuoco, generato da Gea e ucciso dalla dea Atena…. o Amaltea la capra che allattò Zeus nell’isola di Creta…. E perchè non far diventare realtà le Arpie? 🙂 Donne – diversamente umane, varianti dunque – alate dalle mani fornite di artigli, oppure con testa, busto e braccia di donna e il resto del corpo di uccelli rapaci con ali e artigli….. Che dire di Delfina? metà donna e metà serpe, avrebbe custodito Zeus, quando Tifone imprigionatolo gli aveva tagliato i tendini delle mani e dei piedi.
    Non c’è che dire…. se un vescovo passa dalla Bibbia ai miti, stamo freschi 🙂

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  2. Sulle ‘varianti nella stessa natura’:
    qualsiasi ginecologo e ostetrica sanno che, in una percentuale molto ridotta di casi, vengono alla luce bambini difficilmente inquadrabili con certezza in uno dei due sessi biologici, causa la presenza in essi di entrambi i relativi attributi fisici, o per l’equivocita’ di questi.

    Qui siamo evidentemente nel campo della patologia clinica (nessuno stigma morale, pertanto), per cui nessun medico si sognerebbe mai di organizzare simposi sulla necessità di istruire urbi et orbi sulle patologie sopradescritte, né di affermare che questi problemi fanno parte della ‘normalità’.

    Tutta la comprensione umana per le persone omosessuali anche per cause psicologiche.
    Di qui però ad additarle come ‘martiri’ e, peggio, a usarle come pioli per la scalata al gradimento di chi, in alto loco – sottilmente o meno – promuove la cosiddetta cultura gender, ce ne corre e molto…

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  3. Della serie: ormai chiunque può diventare sacerdote, suora, frate, diacono, teologo, vescovo, cardinale, papa e sparare le corbellerie che vuole. Siamo sicuri che Dio continuerà a permettere tutto questo all’infinito? Rileggetevi l’Apocalisse e confrtontatelo con le altre Sacre Scritture e con molte profezie mariane e non, e vi renderete conto che siamo ormai agli sgoccioli di questa campagna universale contro Dio da parte di una schiera sempre più ampia di schiavi di satana, che sono riusciti ormai a infiltrarsi come “fumo di satana” anche nella chiesa di Dio. Ancora per poco però ………

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  4. Sempre in tema omosessualità e gender (anche alla luce dell’ultima dichiarazione ad alta quota di papa Bergoglio):

    è così difficile distinguere il termine ‘omosessuale’ (sostantivo e aggettivo) e il termine ‘omosessualista’ (sostantivo e aggettivo) che ha, quest’ultimo, come sinonimi i termini ‘gay’, ‘omosessuale politicizzato’, ‘omosessuale militante’ e forse qualcun altro?

    Ci sono omosessuali che non sono militanti e quindi dignitosamente non partecipano alla lagna planetaria del definirsi ‘martiri e perseguitati’, e men che meno pretendono di manipolare le tenere coscienze degli infanti.

    Vi sono al contrario omosessualisti (non necessariamente omosessuali alla luce del sole, a quanto se ne sa, vedi molti parlamentari) che sfrontatamente e senza risvegli di coscienza votano leggi vergognosamente violatrici delle coscienze di innocenti minorenni (vedi gli articoli, sul tema, della cosiddetta riforma ‘La buona scuola’ [??] del governo Renzi).

    Chi potrà fare chiarezza una volta per tutte in questo campo delicato, senza scompigliare il banco ogni volta e gettare polvere negli occhi?

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