Non credo che ci sia nessuno, come affermano alcuni polemisti iperpapisti, che voglia la guerra santa. Ma è ragionevole chiedersi se sia saggio, finché siamo in questa situazione, permettere che vi sia un’immissione senza freni e senza controlli in Europa di persone portatrici di una cultura che si è rivelata di un’assimilazione molto, molto difficile, per non dire impermeabile. Il buonsenso consiglia di no.
di Marco Tosatti (03-08-2016)
È giusto evitare di accreditare l’Isis come portabandiera dell’islam. E naturalmente il Papa fa bene a farlo. Fa una considerazione politica; e di conseguenza dice “Non è giusto identificare l’islam con la violenza. Non è giusto e non è vero”.
Identificare forse no; ma non riconoscere – e farlo riconoscere ai diretti interessati – che nei testi fondanti dell’islam la violenza, la legittimazione della violenza, e persino l’esortazione alla violenza c’è, e non sono casi episodici, ma numerosi e frequenti, mescolati ad altre esortazioni più misericordiose, non è altrettanto giusto. Ed è giusto e caritatevole dirlo.
Perché se no, oltre a omettere una verità evidente a chiunque abbia un minimo di frequentazione con quei testi, o addirittura a negarla, si avalla il giustificazionismo comodo di una gran parte del mondo musulmano. Che a ogni nuova barbarie dice: “Questo non è islam” è lì si ferma placidamente. Così facendo non si aiuta chi, in quel mondo, si batte e lotta, non senza rischi, proprio per cercare di arrivare a una lettura storica, non più immutabile e atemporale dei testi: Corano e Hadith, per togliere loro il veleno che li rende fruibili e utilizzabili dai terroristi di ieri, oggi e domani.
Non credo che ci sia nessuno, come affermano alcuni polemisti iperpapisti, che voglia la guerra santa. Ma è ragionevole chiedersi se sia saggio, finché siamo in questa situazione, permettere che vi sia un’immissione senza freni e senza controlli in Europa di persone portatrici di una cultura che si è rivelata di un’assimilazione molto, molto difficile, per non dire impermeabile. Il buonsenso consiglia di no.
Dire questo non significa nutrire complotti e allestire trappole per il Papa. Questi esistono solo nei pensieri e nei disegni di chi vuole blindare il Pontefice, a priori, da ogni critica, in particolare da quelle interne alla Chiesa. Forse anche consapevole di come certe frasi – l’ormai famosa analogia fra terrorismo e l’assassinio cristiano della suocera – al Papa non fanno fare una gran bella figura.
FONTE: lastampa.it
Sempre intelligente e molto equilibrato Marco Tosatti. Grazie.
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Un vero cattolico non presta ascolto bergoglionate!
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