Preti sposati? Alla Gregoriana votano contro. E a Santa Marta?

I cardinali Parolin e Ouellet si schierano a difesa del celibato del clero latino, in un convegno nella prestigiosa università pontificia. Ma ai vescovi tedeschi il papa ha fatto ancora una volta capire di voler rompere con questa tradizione: i retroscena della visita ad limina apostolorum dello scorso anno.


Married Priests? At the Gregorian They’re Voting Against

Prêtres mariés? À la Grégorienne, on vote contre

¿Sacerdotes casados? En la Gregoriana votan en contra


di Sandro Magister (04-02-2016)

Nel pomeriggio di oggi si apre alla Pontificia Università Gregoriana un convegno per molti versi sorprendente. La sorpresa è data anzitutto dal tema: Il celibato sacerdotale, un cammino di libertà. Un tema in netta controtendenza rispetto ai sempre più frequenti segnali di un prossimo allentamento della disciplina del celibato del clero cattolico latino, per volontà di papa Francesco: > Il prossimo sinodo è già in cantiere. Sui preti sposati (9.12.2015).

Ma inusuale è anche l’alto livello delle personalità che prenderanno la parola nel convegno. Relatore iniziale sarà il cardinale Marc Ouellet, prefetto della congregazione per i vescovi, che parlerà di Celibato e legame nuziale di Cristo alla Chiesa. Ouellet appartiene alla Compagnia dei sacerdoti di san Sulpizio, da sempre finalizzata alla formazione dei candidati al sacerdozio e alla cura spirituale del clero.

Mentre relatore finale, nella mattina di sabato 6 febbraio, sarà il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, che parlerà di Il prete ordinato in “persona Christi”.

E subito prima di Parolin interverrà l’arcivescovo Joël Mercier, segretario della congregazione vaticana per il clero, che illustrerà l’enciclica di Paolo VI Sacerdotalis caelibatus del 1967 come «del tutto valida anche nel nostro tempo».

Il programma completo del convegno, curato da monsignor Tony Anatrella, psichiatra, sacerdote della diocesi di Parigi e docente al Collège des Bernardins, è nel sito della Gregoriana, la più prestigiosa delle università pontificie romane, affidata alla Compagnia di Gesù e attualmente retta da padre François-Xavier Dumortier, già relatore nel sinodo dello scorso ottobre del Circulus gallicus B presieduto dal cardinale Robert Sarah, certamente non un innovatore: > Il celibato sacerdotale, un cammino di libertà.


L’ultimo segnale della volontà di papa Francesco di procedere all’ordinazione al sacerdozio di uomini sposati è venuto pochi giorni fa dalla Germania, come già era capitato per altri precedenti segnali: > Preti sposati. L’asse Germania-Brasile (12.1.2016).

Hans-Jochen Jaschke
Hans-Jochen Jaschke

Questa volta, a farsi interprete del pensiero di papa Jorge Mario Bergoglio è stato il vescovo ausiliare di Amburgo Hans-Jochen Jaschke, nel corso del talk show televisivo Nachtcafe.

Jaschke, nel raccontare dell’incontro tra i vescovi tedeschi e il papa dello scorso 20 novembre, al termine della loro visita ad limina, ha detto che quando il discorso cadde sull’ipotesi di ricorrere a preti sposati per celebrare la messa in regioni sperdute e con scarsità di clero, specie nel’America latina, Francesco “non ha fatto segno di no”.

Certo, ha aggiunto Jaschke nel corso della trasmissione, il papa “non è un dittatore” e farà in modo di rendere simili innovazioni “accettabili globalmente” dall’insieme della Chiesa. Ma che egli voglia procedere in questa direzione sembrerebbe ormai assodato.

Queste dichiarazioni del vescovo ausiliare di Amburgo – assieme ad altre a favore di “un approccio rilassato al tema dell’omosessualità” – sono state riportate il 1 febbraio su Katholisch.de, il portale della conferenza episcopale tedesca: > “Der Papst hat nicht abgewunken”.

Tra i vescovi della Germania circola inoltre la voce che nel viaggio in Messico di metà febbraio Francesco avrebbe in animo di ordinare sacerdoti alcuni diaconi sposati della diocesi di San Cristóbal de Las Casas, nel Chiapas. Ma questa voce è stata prima contraddetta dal vescovo di quella diocesi, Felipe Arzmendi Esquivel: > L’altro Chiapas. Clero indigeno sì, ma celibe (12.12.2015).

E poi dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Guido Marini, che ha assicurato a questo sito che durante il viaggio in Messico «in nessuna messa il papa farà delle ordinazioni».


In ogni caso, l’incontro del 20 novembre tra i vescovi tedeschi e il papa ha lasciato uno strascico piuttosto animato, anche a prescindere dalla questione dei preti sposati.

Come quasi sempre fa al termine delle visite ad limina, anche quella volta Francesco non lesse il discorso preparato per l’occasione, ma semplicemente ne distribuì il testo, preferendo occupare il tempo a disposizione con un colloquio informale.

Solo che quando i vescovi tedeschi lessero quel testo a loro rivolto, lo trovarono tremendamente punitivo.

Ed è verissimo. Nel testo scritto c’era una requisitoria implacabile contro tutti i disastri prodotti in questi anni dai pastori della Chiesa di Germania, culminanti in una vera e propria «erosione della fede cattolica»: > “Cari confratelli…”.

Il card. Marx legge il messaggio di saluto a Francesco.
Il card. Marx legge il messaggio di saluto a Francesco.

E infatti il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente dei vescovi tedeschi, oltre che membro del consiglio dei nove cardinali che assistono il papa, va raccontando di aver chiesto ragione di quel discorso a Francesco, e di averne ricevuto l’assicurazione che lui di quel testo non sapeva nulla, e nemmeno l’aveva letto.

In effetti, non c’era neanche l’ombra dello stile di Bergoglio, né della sua simpatia per l’episcopato tedesco, in quel testo che sembrava piuttosto uscito dalla “officina” di un Benedetto XVI, quasi un seguito del memorabile rimprovero da questi rivolto il 25 settembre 2011 a Friburgo a una Chiesa di Germania troppo «soddisfatta di se stessa e accomodata ai criteri del mondo», invece che «alla sua chiamata ad essere aperta verso Dio e ad aprire il mondo verso il prossimo»: > “Cari confratelli nel ministero episcopale e sacerdotale…”.

Tornando al discorso disconosciuto da papa Francesco, a voler proprio assegnargli un estensore, l’immaginazione va dritta al cardinale Gerhard Müller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, connazionale e antagonista da lunga data del riformista Marx, oltre che poco ascoltato custode, oggi, del dogma e della disciplina della Chiesa.

FONTE: chiesa.espresso.repubblica.it

17 pensieri riguardo “Preti sposati? Alla Gregoriana votano contro. E a Santa Marta?

  1. … senza se e senza ma 🙂 se Parolin si è schierato, tranquilli, è quello anche il parere del Papa Francesco, altrimenti non si sarebbe espresso pubblicamente 😉

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  2. P.S. mi piace molto Sandro Magister, ma, ma…. ma… a volte scrive articoli inserendo dei veleni e della zizzania… 😦 NON è affatto vero che Bergoglio abbia lasciato intendere diversamente al clero tedesco, già nel dialogo con il suo amico Rabbino in Argentina aveva sottolineato che lui preferiva la scelta della Chiesa latina del celibato ad altro….. e in questi tre anni, in tutti gli incontri con i consacrati, ha sempre difeso il motivo della loro vocazione iniziale e del loro SI ad una vita nella quale, il celibato, è LA MASSIMA ESPRESSIONE, parole sue 😉
    NON so a cosa voglia giocare Magister e a cosa sta giocando…. ma ci sono articoli come questi non li comprendo, seminano ZIZZANIA e non sono veri 😦

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    1. Carissima LDCaterina63, le dico senza alcuna ironia che il suo credere a un papa Bergoglio coerente, trasparente, logico e lineare quasi mi commuove perché è indice di candore da parte sua.
      L’evidenza dei fatti, tuttavia, è lì a richiamarci alla realtà e a trarci dal ragionevole dubbio. Persistere nel non voler accettare il dato di realtà (J. Bergoglio è papa da quasi tre anni e il suo stile – usato urbi et orbi con una disinvoltura molto affine alla spregiudicatezza – lo conosciamo ormai a memoria) significa – a mio avviso – cadere nella sprovvedutezza più miope.
      Mi creda, non è il caso di essere più papisti del papa, anche perché il primo a voler demolire l’istituto del papato è Bergoglio stesso.
      NELLE CIRCOSTANZE PRESENTI LA VERITA’ DEVE ESSERE DETTA PER INTERO, PER ONORARE LA SANTA MADRE CHIESA E PRESERVARE L’INTEGRITA’ DEL DEPOSITO DELLA FEDE.
      Ben vengano quindi Magister e tutti coloro che ci mettono in guardia da ogni ambiguità, per non dir di peggio.
      Aggiungo (lo troverà zizzanioso e irrispettoso):
      un soprannome che calzerebbe a pennello a papa Bergoglio è ‘don Dante’, pardon ‘Dondante’, colui che ben conosce la legge del pendolo, un colpo qua e uno là, destra-sinistra-destra, un vai-e-torna ipnotico.
      E, considerata anche la sua molta verbosità (alcuni suoi collaboratori ne sono soggiogati) anche ‘Ridondante’.
      In sintesi: Dondante e Ridondante (dove il ridondante potrebbe anche passare, il dondante NO).
      Grazie per l’attenzione.

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    1. vi ostinate a leggere quel giornale di fogna…. hanno scoperto l’acqua calda? quando mai il celibato dei preti è stato un dogma? e chi l’ha mai insegnato?
      Basta leggere Paolo VI e Giovanni Paolo II sul celibato, dove lo spiegano chiaramente e spiegano perchè la Chiesa di rito latino (cioè Roma) ha fatto questa scelta che NON modificherà…. ma nessuno ha mai detto che è un dogma!

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  3. Marisa, Magister NON porta alcuna prova di ciò che invece pone come affermazioni 😉 tutto qui! Io non sto difendendo il Papa che non è difendibile sotto moltissimi altri aspetti e per una sua pastorale o magistero schizofrenico….. o per aver ribaltato fino ad oggi le priorità dell’uomo come, per esempio, sulla questione della intenzione mensile di preghiera….. non più Dio al primo posto ma il creato, ecc… 😉
    Tuttavia io appoggio e sostengo una critica quando prove e fonti sono credibili e provate, e in questo caso non lo sono…. ma dirò di più: Magister attribuisce il famoso testo consegnato ai Vescovi tedeschi a Muller, ma se si conosce bene lo stile, io ci vedo più lo zampino di mons. Georg, il segretario di Benedetto XVI 😉
    Ora, al di la che tutto ciò è opinabile, Magister lo fa passare come cosa vera e questo è sbagliato, e dice che il testo sarebbe “stato disconosciuto” da papa Francesco…..
    ma non ha senso!!
    Se c’è una cosa che Bergoglio sa fare serenamente è stroncare i testi che non gli piacciono 🙂
    ma se un testo lui lo consegna, vuol dire che lo conosce e lo approva, ed è SUA ABITUDINE NON leggere testi preparati…. lo fa solo in poche occasioni oramai e quando sa che è più prudente leggere un testo e non improvvisarlo….
    E se c’è un’altra cosa che non ama è IL PRETE SPOSATO O LA SUORA PRETE!
    la sua stessa forte misoginia glielo impone 🙂
    Infine l’errore che Bergoglio sta facendo da tre anni NON è l’eresia in se (che ancora non ha pronunciato ufficialmente)…. ma IL RIBALTAMENTO delle priorità, è questo che sta creando confusione, lui RIBALTA tutto… ma è tipico del GESUITA…. e Magister di questo non tiene conto.
    Ripeto infine che lo leggo volentieri Magister, ma proprio per questo noto che ogni tanto fa degli articoli strani come questo, forse indirizzati più a persone specifiche fregandosene del gran numero di lettori che non capendoci nulla, danno per vero ciò che dice 😉

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    1. Va bene, LDCaterina63, lei conosce alla perfezione quanto di sbagliato e fuorviante c’è nel magistero di papa Francesco ma secondo lei occorre difenderlo da Magister perché ogni tanto fa degli ‘articoli strani’ (per inciso, è sempre bene indicare con precisione dove sta la ‘stranezza’ o la ‘non prova’ e contestarla direttamente all’autore, o quanto meno, indicarla in questi interventi su blog).
      E occorre difenderlo perché, essendo il papa un gesuita gesuiticamente gesuitante, della cosa ‘bisogna tenere conto’ (cosa che Magister non fa). Ma per favore… Fa prima a dire che lei è una ‘papista senza se e senza ma’ malgrado l’estrema gravità delle sue affermazioni e della sua condotta. Con l’avvertenza che ad essere più papisti del papa, in questo pontificato, si corre il rischio di vedersi archiviati, visto che è papa Bergoglio stesso (inaudito ma è così) che sta demolendo il papato pezzo per pezzo, se n’è accorta?
      Accludo il link dell’intervista integrale a mons. AthanasiusSchneider, molto illuminante per un credente (o quanto meno per me lo è stata).
      https://cristianesimocattolico.wordpress.com/2016/02/05/intervista-di-mons-athanasius-schneider-i-non-credenti-nella-gerarchia/

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  4. Marisa, tanto per non andare troppo lontano, per fare un esempio, qualcuno, un giornalista che lei a quanto pare segue molto, ha scritto recentemente tutto un articolo prendendo spunto da una notizia secondo cui il papa (anzi, “el” papa) avrebbe coperto il crocefisso durante la sua visita alla sinagoga per non urtare i suoi amici ebrei. Questa notizia e’ una bufala totale, come si puo’ vedere dalle fotografie dell’evento dove il crocefisso e’ in bella vista, e qualcuno l’ha anche fatta notare al suo autore, ma non e’ bastato per ritirare questo articolo vergognoso, che si potrebbe definire gossip spacciato per giornalismo e che compare ancora, ripreso da vari blog e siti come se fosse oro colato, quando invece e’ un mucchio di sciocchezze. Questo e’ solo un esempio ma dovrebbe farvi un po’ meditare sul reale contenuto (e le reali intenzioni) di certe “critiche”. E si ricordi che il papa e’ sempre il papa. Le critiche ci possono stare ma l’odio mascherato da critica e’ un’altra cosa. E mi fermo qui.

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    1. Gentile Claudius, approfondirò di sicuro il dato che mi ha segnalato. Quanto all’odio che lei legge in certe critiche, SE ODIO E’, E’ SICURAMENTE SBAGLIATO visto che sappiamo che il padre dell’odio è lo stesso di quello della menzogna, della doppiezza. della maldicenza, del caos. Opss, nello scrivere queste pecche morali mi sembra di tratteggiare il ritratto di qualcuno che in questo momento occupa, preoccupa e confusiona molto la Chiesa.
      Suggerisco anche a lei la lettura dell’intervista a mons. Schneider, il cui link ho inviato a LDCaterina63 poco fa.

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  5. Gentile LDCaterina63, unisco il link del video della PubblicitàProgresso di papa Bergoglio per il mese di febbraio:
    http://www.radiospada.org/2016/02/video-la-pubblicita-progresso-di-bergoglio-per-il-mese-di-febbraio/
    Messaggio papale all’umanità: da cosa dobbiamo liberarci? dal peccato? dall’idolatria? NO NO, dal CONSUMISMO.
    E, mi raccomando, facciamo la raccolta differenziata. Qualche accenno a Dio, magari per sbaglio? Non scherziamo, Non vorremo che il papa della fine del mondo perda tempo a citare queste anticaglie….
    Vedere e udire per credere.

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  6. A Claudius h 11.18.
    Grazie Claudius per il suo suggerimento, che rigiro anche a lei, invitandola nel contempo a CREDERE che la Verità E’ Gesù Cristo. Pertanto il dovere di onorare la Verità/Gesù Cristo viene prima di qualsiasi altra forma di rispetto e venerazione…
    Con rispetto le suggerisco anche di leggere o rileggere “Le Visioni della Beata Caterina Emmerick sui Papi e la Chiesa”

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