“Caro Santo Padre…”. Le dieci “malattie” di Papa Francesco

Il settimanale tedesco Focus, lo scorso 29 novembre, ha pubblicato una lettera aperta a Papa Francesco scritta da ex prelato della curia vaticana il quale — temendo la reazione del Vescovo di Roma — ha deciso di rimanere anonimo. L’ex curiale, forse di nazionalità tedesca, replica riguardo il famoso discorso natalizio alla curia romana del 2014, quando il Papa elencò le 15 malattie di cui, secondo lui, i curiali erano affetti, lasciandoli delusi e amareggiati. Il vaticanista Sandro Magister ha tradotto il testo, inserendolo nel proprio blog personale. Vi invitiamo a leggere questa lettera con molta attenzione.


L’originale in tedesco: “Sie distanzieren sich von der Weisheit”

Traduzione in inglese: Open Letter to Pope Francis From a Former Member of the Roman Curia

Traduzione in francese: Une lettre ouverte à François

Padre Santo,

nel suo discorso per il Natale del 2014 lei chiamò i suoi collaboratori di curia a fare anzitutto un esame di coscienza. Infatti l’Avvento è un’occasione per riflettere su ciò che Dio ci promette e aspetta da noi. Lei asserì che i suoi collaboratori nel Vaticano devono essere un esempio per tutta la Chiesa, e poi elencò una serie di “malattie” delle quali la curia soffrirebbe.

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In quel momento avvertii questo giudizio come piuttosto duro e anche ingiusto, contro molti in Vaticano che io conosco personalmente, mentre lei sembrava parlare come uno che conosce il Vaticano solo da fuori o solo dall’alto. Tuttavia proprio quel suo discorso ha ispirato questa lettera che le scrivo. Seguendo il suo stesso esempio, tralascerò tutte le cose buone che lei fa e dice, ed elencherò soltanto quegli aspetti del suo esercizio del ministero papale che mi sembrano problematici.

1. Un atteggiamento emotivo e anti-intellettuale

L’alternativa a una Chiesa della dottrina è una Chiesa dell’arbitrio, non una Chiesa dell’amore. Tra molti dei suoi collaboratori e consiglieri c’è una reale mancanza di competenza in termini di dottrina e teologia; sono uomini che spesso hanno alle spalle una carriera nel governo ecclesiale o nell’amministrazione di una università, e troppo spesso preferiscono ragionare in termini pragmatici e politici. Lei, come sommo maestro della Chiesa, dovrebbe mostrare con più chiarezza il primato della fede, per lei stesso e per tutti i cattolici. La fede senza la dottrina non è niente.

2. Autoritarismo

Lei sta prendendo le distanze dalla saggezza che è custodita nella disciplina ecclesiale, nel diritto canonico e anche nella prassi storica della curia. Assieme alla sua avversione per un insegnamento presunto teorico, questa inclinazione porta a un autoritarismo che neanche sant’Ignazio, il fondatore del suo ordine dei gesuiti, avrebbe approvato. Lei ascolta davvero gli avvertimenti di chi le fa notare ciò che lei, da solo, non ha immediatamente visto né capito? Che cosa accadrebbe se lei venisse a conoscere il mio nome? Agire in modo meno autoritario aiuterebbe a cambiare l’attuale clima di paura.

3. Populismo del cambiamento

Invocare il cambiamento è oggi di moda. Ma specialmente il successore di Pietro ha il dovere di ricordare a se stesso a agli altri delle cose che cambiano solo lentamente, e ancor più delle cose che non cambiano per niente. Lei crede veramente che il consenso che lei ottiene dai guru della politica e dei media sia un buon segno? Cristo non ha promesso a Pietro la popolarità nei media e il culto che va a una celebrità (Gv 21, 18). Molte delle sue affermazioni sollevano false aspettative e danno l’impressione dannosa che la dottrina e la disciplina della Chiesa potrebbero e dovrebbero essere adattate alle mutevoli opinioni della maggioranza. L’apostolo Paolo su questo la pensa diversamente (Rm 12, 2; Ef 4, 14).

4. Nessuna “umiltà” davanti all’eredità dei suoi predecessori

Il suo comportamento è percepito come una critica del modo in cui i suoi predecessori (spesso canonizzati) hanno vissuto, parlato e agito. Non riesco a vedere come questo si concilia con l’umiltà che lei ha così tante volte invocato e richiesto. Questa umiltà è sicuramente necessaria, soprattutto quando si tratta di continuare la tradizione che risale a Pietro. Il suo comportamento suggerisce implicitamente l’idea che lei voglia in qualche modo reinventare il ministero petrino. Invece di preservare fedelmente l’eredità dei suoi predecessori, lei vuole appropriarsene in un modo molto creativo. Ma non ha detto san Giovanni: “Lui, il Cristo, deve crescere e io invece diminuire” (Gv 3, 30)?

5. Pastoralismo

Di recente lei ha detto che ciò che più le piace dell’essere papa è quando può agire come un pastore. Naturalmente, né un papa né un qualsiasi altro pastore deve mettere minimamente in dubbio che la Chiesa segue la dottrina di Cristo in tutto quello che fa (pastorale, sacramenti, liturgia, catechesi, teologia, carità), perché in definitiva tutto dipende dalla fede rivelata così come ci arriva nelle Sante Scritture e nella sacra tradizione, ed è quindi vincolante per la coscienza dei fedeli. Non possiamo neanche vivere la fede e trasmetterla agli altri se non la conosciamo. Senza una buona teoria non possiamo agire bene nel lungo termine. Senza un insegnamento dottrinale, nel campo della cura pastorale ci imbatteremo soltanto in qualche successo emozionale e per lo più effimero.

6. Esibizione esagerata della semplicità del suo stile di vita

Certo, lei vuole dare l’esempio; ma le conviene occuparsi lei stesso di ogni minima attività quotidiana? Nel campo ascetico la mano sinistra non deve sapere che cosa fa la mano destra (Mt 6, 3); altrimenti l’insieme ​​sembra in qualche modo artefatto. Se lei vuole davvero guidare vetture ecologiche, bisogna pagare molto di più oppure far pagare da qualcun altro il prezzo delle tecnologie più costose: l’ecologia ha il suo prezzo.

7. Particolarismo

C’è un particolarismo che spesso subordina gli obiettivi della Chiesa universale ai punti di vista di soltanto una parte della Chiesa. Questo atteggiamento in un papa è quasi comico, se si pensa quanto il nostro mondo sia molto più interconnesso, più mobile e più ravvicinato che mai. Specialmente oggi, è un tesoro che la Chiesa cattolica sia sempre la stessa in tutto il mondo. Che i cattolici in tutti i paesi vivano, preghino e pensino in un modo simile e insieme l’uno con l’altro, corrisponde alla realtà globale della vita.

8. Una continua voglia di spontaneità

Una mancanza di professionalità non è un segno dell’opera dello Spirito Santo. Espressioni come “proliferare come conigli” o “chi sono io per giudicare?” possono fare impatto su tanta gente, ma portano a gravi fraintendimenti. Ogni volta, altri devono correre a spiegare che cosa lei voleva realmente dire. Agire fuori programma e fuori protocollo ha i suoi tempi e luoghi; ma non può diventare la norma. Si tratta anche di doveroso rispetto per i suoi collaboratori a Roma e in tutto il mondo. Per un papa la misura della spontaneità dev’essere di gran lunga inferiore a quella per i pastori.

9. Mancanza di chiarezza circa i rapporti tra libertà religiosa, politica ed economica

Molte delle sue dichiarazioni indicano che lo Stato dovrebbe sempre governare di più, controllare di più e farsi responsabile di più, in particolare in campo economico e sociale. In Europa siamo abituati a Stati molto forti. Ma che lo Stato possa occuparsi di tutto è confutato dalla storia. La Chiesa deve difendere organismi non governativi che possono provvedere dei beni che lo Stato non può fornire nello stesso modo. Contro la tendenza ad aspettarsi tutto da parte dello Stato, la Chiesa deve aiutare la gente a prendersi cura della propria vita. Anche lo Stato sociale può diventare troppo potente, e con ciò paternalistico, autoritario e illiberale.

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10. Meta-clericalismo

Lei da un lato mostra poco interesse per il clero, ma dall’altro critica un clericalismo che è più immaginario che reale. Questa mancanza di interesse non può essere compensata da buone intenzioni o da dichiarazioni davanti a piccoli gruppi.

I vescovi e i sacerdoti hanno bisogno di sapere che c’è il papa alle loro spalle quando difendono il Vangelo, “a tempo e fuori di tempo”, anche se ciò lo fanno in un modo che personalmente non piace al papa. Non è bene che alcune persone pensino che il papa veda molte cose in un modo diverso da quello del Catechismo, e che altri lo imitino al fine di far carriera sotto questo pontificato.

Come papa, lei compie un servizio necessario per la continuità e la tradizione della Chiesa e anche dei cristiani non cattolici sono della stessa opinione. Sarebbe meglio che lei riducesse le sue innovazioni e provocazioni; abbiamo già molte persone che lo fanno. Il suo magistero, in quanto tale, è già di per sé parola definitiva di provocazione e innovazione, e dopo tutto lei è il rappresentante di Cristo e il maestro supremo della nostra fede soprannaturale.

“Grazia, misericordia e pace” vengono “da Dio Padre e da Gesù Cristo, il Figlio del Padre, nella verità e nell’amore” (2 Gv 1, 3); e vengono solo in blocco. Mentre in questo anno di misericordia anche lei si prepara al Natale, per favore accolga questa occasione come un incoraggiamento a scoprire che cosa lei ha trascurato negli ultimi tempi.

Si faccia aiutare dai suoi collaboratori, che impareranno da lei soltanto se lei è disposto a imparare qualcosa da loro. Come me, tanti altri si trovano in difficoltà con il modo in cui lei a volte parla e agisce. Ma questo si può aggiustare, se diventa chiaro che lei ascolta ciò che altri hanno da dirle.

Purtroppo, io so che lei non tollera bene questo tipo di critica e per questo motivo non scrivo il mio nome in fondo a questa lettera. Voglio proteggere i miei superiori dalla sua ira, sopratutto i sacerdoti e vescovi con i quali ho lavorato per molti anni a Roma a dai quali ho tanto imparato. Ma lei può agire in modo da spazzare via da me a da altri i nostri timori, o meglio ancora, può rendere superflue lettere come questa, semplicemente con l’imparare qualcosa dagli altri.

In questo spirito, le auguro un benedetto e meditativo tempo di Avvento!

FONTE: magister.blogautore.it

16 pensieri riguardo ““Caro Santo Padre…”. Le dieci “malattie” di Papa Francesco

  1. :-O :-O o mamma!!!! ma sono cose che stiamo dicendo da due anni!!! è un peccato che non si sia firmato però, perchè così la credibilità del contenuto della lettera è pari a zero mentre è di una importanza spaventosa 😦
    Capisco che non è facile firmarsi….. la grave motivazione la dice lunga, ma dobbiamo stare attenti a non oscurare IL MARTIRIO…. e se questo prelato o monsignore avesse firmato, davvero avrebbe fatto uscire allo scoperto tutte queste verità e fatti concreti e reali che si discutono da tempo, e il Papa stesso non avrebbe potuto fare a meno di prenderne atto, ma rimanendo nell’anonimato, ahimè, anche la reazione papale resterà nell’anonimato….

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  2. Ti sbagli. La reazione papale restera’ nell’anonimato non perche’ questa lettera non sia firmata ma solo perche’ non verra’ pubblicata sul quotidiano di S. E. il Card. Scalfari, che e’ l’unico che il Santo Padre legge. E anzi, a pensarci bene molto probabilmente rimarrebbe senza risposta anche in quel caso.

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    1. si ho letto anche quest’altra lettera aperta ma…. non sono d’accordo sul titolo… 😦 NON SI CHIEDE MAI AL PAPA DI RINUNCIARE 😦 è una lacerazione dolorosa…. si combatte la buona battaglia, ma non si chiede al Papa di ritirarsi, non è giusto, non è cristiano!

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      1. Si’, non e’ un bell’invito, condivido. Ma il titolo chiede al papa di “cambiare rotta” oppure rinunciare. Quindi non e’ che sia una richiesta di riunuciare al papato in senso stretto ma una supplica di cambiare registro e se no, di rendersi conto che sta facendo del male alla Chiesa.
        Comunque sia, al di la’ delle forme, questi qui si sono firmati con nome e cognome, e questo signifca qualcosa.

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      1. bè… dire al Papa (non ad uno qualunque eh) o cambi come diciamo noi o te ne vai…. è un bel ricatto a prescindere da ogni buon intenzione 😉 comunque scusami, ma c’è l’altra pagina se no non si capisce di cosa si sta parlando e si manda in cantina questa bellissima e dolorosa lettera nella quale infatti non c’è neppure una minima intenzione a mandare a casa il Papa 😉
        https://bergoglionate.wordpress.com/2015/12/13/lettera-appello-a-papa-francesco-del-giornale-on-line-the-remnant/

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  3. Non è stato nemmeno lecitamente votato e non è un caso, un insediamento premeditato… se fossero solo problemi di carattere… Questo Papa double face: allegro fuori e cupo dentro usa l’esteriorità per distrarre e nascondere peccati ben più gravi, accordi e penetrazioni lesive per la Chiesa.

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  4. ragazzi, è la prima volta che lascio un commento (in generale su wordpress) e mi sento di lasciarlo qui… beh non so se questo papa è giusto o sbagliato, so che questo c’è… poi ho letto la lettera e devo dire che lascia il tempo che trova, insomma… non so se vogliate convertire il papa, ma se è questa la missione di tutta questa agitazione, avrete ben da fare 😉

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    1. Siamo tutti ben consapevoli che oggi si segue la chiesa allo stesso modo delle parole crociate, quando si fanno commenti cosi blandi che non ripercorrono coscientemente il cammino di questi ultimi 50 anni. Questi sono i frutti..marci… che il popolo non riconosce perché catechizzati nel vivi e lascia vivere…e morire… che ci porta discutere tra noi, adesso. Meglio tardi che mai l’importante é prenderne coscienza. Una nuova chiesa non é roba per me, tenetevela pure, peccato che manchi l’ingrediente principale:la grazia! Quella che non si potranno mai inventare.

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      1. se ti stai riferendo al mio commento, classificandolo come blando, mi domando quale sia il tuo problema… tanto da metterti in bocca parole che spettano solo a Gesù Cristo, cioè dichiarando che in pratica io sono un frutto marcio…. eh, beh buon per te che ti ritieni non marcio… andiamo bene… voglio dire… ma chi ti credi di essere? sei un uomo? beh lo è anche il papa… mi dici che non conosco la Chiesa essendo ignorante della sua storia negli ultimi 50 anni? ti ricordo che in 50 anni sono passati uomini e papi che hanno fatto storia, pertanto papa Francesco è uno di quelli, buono o malamente lo potranno dire (come sempre) solo i posteri…. Quindi ora come ora stai parlando come un saccente che crede di conoscere come sta agendo la provvidenza divina e lo Spirito Santo nella Chiesa… chi sei tu per dire, papa Francesco non è buono per la Chiesa? tu che ne sai? capisci i progetti di Dio? .. non mi pare, sei solo uno che si lamenta dando colpa del male agli altri, senza costruire nel presente… ciò che non capisci e te lo dico per “grazia” è che non cambia la Chiesa ma gli uomini, quando si parla si “cambiamento” nella Chiesa non si parla di cambiare la natura in sé la il linguaggio, quindi sii più elastico per non essere tu stesso un frutto marcio…. E concludo con un’ultima precisazione: non il vivi e il lascia vivere che ho espresso nel mio commento passato, ma l’atteggiamento di spirito povero, cioè di umiltà, che dovremmo noi tutti avere per accogliere la Provvidenza Divina nella storia e nella vita, e di cui tu manchi… forse non a caso è prossimo il Natale del Signore e se hai vissuto bene l’avvento, dovresti aver imparato l’essere povero in spirito, come Maria Santissima…. Fatti un esame di coscienza .. e abbassati

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      2. La tua personalitá é piuttosto contorta se fai fumetti paranoici e ti appelli come ti pare! dal mio scritto non é uscito un bel niente parli di abbassare ma la tua coda di paglia denota una certa permalositá e perció una bella dose di superbia sei il classico tipo che nessuno ti deve contraddire E mi abbasso per dirti che hai scritto un bel florilegio di luoghi comuni, ma d’altronde questo é il sentimento che domina la chiesa di questi ultimi tempi. Parlando cosí si capisce che non ti occupi piú di tanto di quello che succede e questo relegare a Dio il ruolo del facchino che deve sbrogliare tutti i problemi di chi non ha voglia di prendere coscienza, lo pagheranno in molti con gli interessi! Perché il cervello non é un optional e il Signore ci ha chiesto di vigilare per evitare di finire su strade che non portano da nessuna parte. Ma come al solito c’é chi ama usare il cervello degli altri e parteggiare senza capire. affari loro, ma in questa incapacitá limitati a non fare commenti sviolinati che non aggiungono niente. Chi da del saccente dimostra la scarsa capacitá di controbbattere. Le assurditá che sta facendo Francesco non hanno bisogno del supporto dello Spirito Santo, si capiscono fin da subito le conseguenze. Se amaste piú Dio che gli uomini avreste piú discernimento e capireste che questa Chiesa sta cancellando gradatamente tutti i motivi per cui essa é stata istituita.

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