Estraggo due commenti successivi del lettore “tralcio”. Credo che compendino come meglio non si potrebbe stati d’animo e situazione, in sequenza, così come sono arrivati. (MIC)
4 ottobre. S’inizia.
Dunque:
A) il Vescovo di Roma è pienamente allineato con chi sprona la Chiesa al cambiamento:
- è lì per fare il lavoro che ha promesso di fare a quelli che l’hanno messo lì.
- la pensa esattamente così, per cui la pax mediatica viene da lontano
- i normalisti devono ancora svegliarsi, ma qualche dubbio iniziano ad averlo
- tira aria da “falso profeta” (Apocalisse);
B) il Vescovo di Roma non è d’accordo con questo impazzimento generale:
- farà quel che gli pare e frenerà dopo il Sinodo, scontentando molti
- arriverà a dire cose che il mondo che lo loda stupirà di udire: fine della pax mediatica
- i normalisti potranno esultare dicendo che erano i critici a sbagliare
- non è lui il “falso profeta”;
C) classica via di mezzo, barcamenandosi, scontentando anche chi era contento di lui:
- caos: i normalisti ancora in grado di insistere, gli altri senza la pistola fumante
A Nostro Signore vanno bene tutte e tre: tanto la storia la conduce Lui.
Alla massoneria vanno bene A e C.
Al Vescovo di Roma solo la A se c’entra con i primi, solo B se non c’entra.
A me non piacerebbe la C, temo la A e preferirei la B.
Ma lascio fare a Dio, con fiducia.
Voi che ne pensate? Ci sono altre possibilità? […]